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Nome e cognome dell'autore: Oriana Fallaci
Titolo del libro: "Lettera ad un bambino mai nato"
Luogo di pubblicazione: Milano
Editore: BUR
Data di edizione: Maggio 1997
Realistico
Non vengono fornite informazioni
"Lettera ad un bambino mai nato" è il monologo che giunge a diventare quasi una confessione di una donna durante il travaglio di una maternità inaspettata. Il monologo è costituito in parte da pensieri che si contrappongono provenienti dal cuore ma soprattutto dalla mente. Sono un insieme di emozioni fatte di gioia e tristezza, razionalità e irrazionalità, paure illusioni e autoconvinzioni che in realtà la rendono solo più confusa. Questa confusione la portano a domandarsi se il figlio in realtà è già in vita e a chiedersi se farlo nascere perché sarebbe destinato a soffrire oltre che a rovinare l'esistenza di una persona già in vita. Non riuscendo a ricevere risposte ai suoi quesiti decide di chiederle implicitamente a suo figlio raccontandogli le tragiche realtà della vita, le fatiche che non portano a nulla e quindi a preparalo per ciò che gli aspetta, ma allo stesso tempo gli racconta i pregi della vita, specialmente quello di essere un uomo. La donna ama e odia suo figlio, ma purtroppo questi sentimenti, riflessioni e gesti sono soprattutto condizionati dalla società in cui vive e dalle persone che la circondano, cioè i genitori, il padre, l'amica, la dottoressa e il datore di lavoro, che seppur sembrano volere il bambino, in realtà la portano alla decisione iniziale. Così la donna lascia la decisione al figlio stesso non curandosi di lui, tanto che deciderà di non nascere. Dopo la perdita del figlio la situazione pare ribaltarsi in un incubo in cui viene processata dalla famiglia, la dottoressa, il padre, l'amica e dal figlio cresciuto che ha in mano la sua vita e deve emettere la sentenza definitiva.
La donna-madre di cui non vengono fornite informazioni, senza specificare né il nome, né il volto e né l'età. Vive nel nostro tempo, lavora, è indipendente, sola ma soprattutto si accorge di essere incinta.
Tempo storico o della storia: ai tempi nostri, anni Settanta
Tempo della narrazione: all'incirca l'arco di tempo di una gravidanza
TECNICHE NARRATIVE
Voce narrante: narratore interno
Linguaggio chiaro e semplice, con molte ripetizioni e riflessioni personali molto complesse
L'intenzione dell'autore è quella di far comprendere la confusione, la decisione difficile da prendere, le emozioni che variano da un momento all'altro e le pene che deve affrontare una donna mentre in dubbio se abortire, ma anche che qualunque sia la sua decisione è destinata sempre a pagare.
Questo è un racconto molto pesante e complesso che riesce a mostrare in parte come per una donna sia difficile prendere decisioni sull'aborto e per come viene influenzata ma soprattutto controllata dalla società negli errori in cui inciampa. Consiglio questo libro a tutte le donne perché permette di far riflettere più approfonditamente argomenti molto fragili.
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