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GABRIELE D'ANNUNZIO

italiano



Autore

GABRIELE D'ANNUNZIO

Vita (cenni essenziali)

Nacque nel 1863 a Pescara da una famiglia agiata. A 16 anni scrisse "Primo vere" e a 18 si trasferì a Roma per studiare ma presto abbandonò gli studi per dedicarsi al giornalismo. Divenne così molto noto. Fu in questo periodo in cui matura il concetto di "esteta" e di "superuomo". Per creare una forte immagine di sé, s'immise nella vita politica dell'epoca (1897), divulgando il suo pensiero, anche con opere teatrali. A causa dei suoi creditori, fu costretto a fuggire in Francia. In occasione della Prima guerra mondiale, ritornò in Italia e combatté in guerra, compiendo grandi imprese con l'aereo. Fu molto attivo nella questione di Fiume e nei confronti del fascismo, visto con sospetto. Morì nella villa di Gardone nel 1938.

Contesto storico

In tutta Europa vi è una sos 343h72d tanziale crescita economica, perciò la classe borghese s'impone in questo quadro storico. Di grande importanza è la prima guerra mondiale che sconvolge gli equilibri interni di tutti gli Stati, portando alla formazione di regimi totalitari, basati sul concetto di razza e di nazione.



Opere

Romanzi dell'esteta


  • Il canto novo, Terra Vergine, Novelle di Pescara, L'intermezzo delle rime, L'Isotteo, Chimera

  • Il piacere

La vicenda si svolge sullo sfondo di una Roma aristocratica e mondana, tra corse di cavalli, fastosi ricevimenti e splendide dimore. Protagonista è il conte Andrea Sperelli, esteta colto e raffinato la cui ambizione è "fare la propria vita come si fa un'opera d'arte". Artista dilettante e snob, ama vivere circondato da persone eleganti e oggetti preziosi e guarda con distaccato disprezzo il "grigio diluvio democratico odierno che molte belle cose e rare sommerge miseramente". Abbandonato improvvisamente dall'amante, l'enigmatica e sensuale Elena Muti, Andrea cerca di dimenticarla concedendosi altri piaceri e avventure amorose, ma, in seguito ad una di queste, viene ferito in duello. Durante la convalescenza, trascorsa nella villa di campagna di una cugina, incontra Maria Ferres, una creatura casta e sensibile, moglie dell'ambasciatore del Guatemala a Roma, con la quale intreccia una relazione. Presto però il rapporto scivola nell'ambiguità perché Andrea cerca di riprodurre con la nuova amante le sensazioni vissute con la precedente.Ugualmente attratto dalle due donne - che rappresentano due opposti aspetti dell'amore, l'erotismo l'una e la purezza, l'altra - il protagonista ne sovrappone le immagini, nel morboso tentativo di ottenere una sintesi tra le due. Ma quando, in un momento di trasporto con Maria, si lascia sfuggire il nome dell'altra donna, anche questa relazione s'interrompe bruscamente.


  • Giovanni Episcopo, L'innocente, Il poema paradisiaco

Romanzi del superuomo


  • Il Trionfo della morte

Il protagonista è Giorgio Aurispa, che vive una travagliata malattia interiore e perciò è alla ricerca del senso della vita. Vive forti contrasti sia con il padre che con la moglie Ippolita. Cercando sollievo in un piccolo borgo abruzzese, è disgustato dagli usi e dalla mentalità di quella gente. Si trova così in una situazione talmente critica che trova come unico rimedio il suicidio.


  • Le Vergini delle Rocce

Il protagonista è Claudio Cantelmo, un uomo che rifiuta la sua società borghese per creare un superuomo in grado di ripristinare l'Italia imperiale. L'uomo è invaso da un forte vitalismo ma, alla scelta della donna che lo accompagnerà in questo difficile progetto, è preso da numerosi dubbi. Infine cade nella trappola della donna "nemica", scegliendo Violante, che rappresenta la morte, la decadenza.


  • Il Fuoco

L'eroe, Stelio Effrena, vorrebbe creare un nuovo tipo di teatro unendo poesia musica e danza. Il suo progetto è però ostacolato da una donna, l'attrice Foscarina Perdita, che infine lascerà libero l'eroe che però non realizzerà mai il suo progetto.

  • Forse che sì forse che no

L'eroe è il pilota Paolo Tarsis, che subisce l'influsso della donna "nemica" Isabella Inghirami. Mentre costui, alla ricerca della morte, sta per precipitare con l'aereo, trova la forza per reagire a questo segno di decadenza, salvandosi miracolosamente.


Opere drammatiche

Dal 1898 visse a Settignano (Firenze) nella villa La Capponcina, vicina alla residenza di un'ennesima donna amata, la celebre attrice Eleonora Duse, con la quale ebbe un'intensa relazione rispecchiata senza molto pudore nel romanzo Il fuoco (1900). La vicinanza della Duse fece sì che D'Annunzio intensificasse l'attività teatrale: durante la loro relazione scrisse nel 1899 La città morta e La Gioconda, ma il meglio del suo teatro è costituito dalle tragedie Francesca da Rimini (1901), La figlia di Iorio (1904) e La fiaccola sotto il moggio (1905).


Le Laudi

Doveva essere una raccolta di 7 libri di cui solo gli ultimi due non furono mai scritti. I più importanti sono i primi tre: Maia, Elettra, Alcyone.


  • Maia

L'autore adotta il verso libero, dando al carme un carattere vitalistico. Narra in modo mitico un viaggio fatto da lui stesso in Grecia, alla ricerca di un vivere sublime, riprendendo caratteri della realtà moderna, inneggiando le ricchezze, le macchine, perché esse sono indirizzate a fini imperiali. Sono strumenti che permettono la formazione del superuomo. È ancora presente la difficile condizione del letterato costretto all'emarginazione ma che decide di lottare per cercare un ruolo nella società. Il poeta così canta la modernità, la realtà crudele contro di lui, mostrando il suo lato ambiguo, "decadente".


  • Elettra

Nel libro vi è una contrapposizione tra il passato e il futuro di gloria e bellezza contro un presente da negativo. Vi è la descrizione di città italiane le quali conservano un passato di grandezza guerriera e artistica, inneggiando il Medio Evo e il Rinascimento.


  • Alcyone

Il libro assume la forma di un diario estivo, seguendo le sensazioni che suscitano le varie stagioni in lui. La pienezza vitalistica si vede in estate, riprendendo il tema panico, usando uno stile melodico per narrare. Il poeta si fonde con la natura ed essa è una caratteristica del superuomo, riuscendo ad elevarsi dalla sua condizione.

Pensiero

  1. ESTETA

Con la formula "Il Verso è tutto", l'arte viene considerato il valore supremo, perciò la vita non deve sottostare alle leggi del bene o del male bensì alla legge del bello, tanto da dover essere considerata un'opera d'arte. La poesia non nasce da esperienze vissute ma prendendo come modelli i classici, uniche fonti d'ispirazione. L'esteta (ovvero l'intellettuale) si allontana dalla vita borghese e dallo sviluppo del capitalismo che tendono ad isolare l'artista. Per evitare ciò, era necessario proporre una figura che raggiungesse il successo, tramite il mercato capitalistico, evitando di isolarsi dalla società. L'esteta è, però, fragile, a causa delle forze malvagie della società, in altre parole corruzione e ozio.


  1. SUPERUOMO

Influenzato da Nietzsche, D'Annunzio si allontana dai principi borghesi, privilegiando una vita gioiosa, libera dalle conformità, incentrando il potere in un unico essere: il superuomo. D'Annunzio si scaglia così contro la borghesia e la democrazia vigente, sognando di restaurare un mondo "passato". Per arrivare a quest'obiettivo, bisogna elevarsi dalla propria condizione attraverso il bello e un'attività eroica, ripristinando così la potenza tipica dei Romani. Il superuomo non nega l'esteta ma lo ingloba in sé, l'estetismo non sarà rifiuto della realtà ma il dominio di essa.

Poetica

D'Annunzio utilizza molto il "romanzo psicologico", descrivendo minuziosamente il carattere e la psicologia dei personaggi , un'analisi dell'interiore. La narrazione non è più oggettiva, raccontata da un narratore onnisciente ma dalla visione soggettiva di un singolo personaggio, fulcro di tutta la storia. Ciò significa che una visione apparentemente innocua potrebbe trasformarsi in qualcosa di cupo e negativo. La scelta di D'Annunzio ha un significato ben preciso: data la negatività della vita borghese, l'unico mondo lontano da essa è l'interiore. Quindi il personaggio si chiude in se stesso, e tutti gli avvenimenti che avvengono sono visti solo da protagonista; esso è molto distante dall'autore il quale disprezza l'eroe negativo, condannando le sue colpe. Questo atteggiamento critico viene superato quando l'eroe riesce a dominare quella situazione di debolezza che lo affligge.





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