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ARTISTI FIORENTINI DEL QUATROCENTO
Il Rinascimento trae inizio dall'umanesimo, cioè da quel ritorno agli studi classici che già s'era avviato del Petrarca. Simultaneamente a ciò, si forma una nuova conoscenza, che utilizzano una parola moderna, può dirsi "laica", per cui l'uomo senza rinnegare la propria fede avverte la propria 141c26b creatività nella vita terrena. L'arte e la letteratura non sono più concepite come subordinate alla religione, bensì come fini a se stesse, concepite per la soddisfazione dell'animo umano. Il periodo far il mondo classico e questo Rinascimento è considerato dagli storici del tempo come periodo cupo e sterile dal punto di vista artistico e letterario. Gli italiani accusavano i barbari di questo disfacimento dell'equilibrio fra la vita e arte che intercorreva nel mondo antico; infatti chiamano gotica quell'arte di questa "età di mezzo" (ossia barbarica) e ancora oggi si usa il termine vandalo per indicare colui che distrugge cose senza apparente motivo. Questo modo di concepire l'arte era errato. (fra i goti e l'arte gotica intercorrevano ben sette secoli). Gli italiani oltre tutto sostenevano che le popolazioni nordiche avessero il compito di far rivivere il glorioso passato aprendo un'era nuova. A Firenze questa speranza fu intensissima, e fu li che un gruppo di artisti creò una nuova arte. Il massimo splendore e l'emblema di quest'era fu Leonardo Da Vinci, uomo capace di tutto, fu scultore, pittore, poeta, matematico, architetto e ingegnere: qualcosa di straordinario. Dobbiamo a lui, per esempio, i primi studi su corpo umano e capolavori come la "Gioconda". Una altro artista fu Brunelleschi, genio nell'architettura ed ideatore della tecnica della prospettiva e progettistica della cupola del duomo di Firenze. E come dimenticare un Donatello ideatore della scultura di San Giorgio, emblema dell'energia e dell'intento dell'uomo. Nella scultura, come nella pittura, alcuni particolari, come mani e sopracciglia mostrano una netta indipendenza dal vecchio stile, e sono frutto di una scrupolosa osservazione delle fattezze umane. Fra gli artisti fiorentini della seconda metà del XV secolo vi è il Botticelli, grande pittore ideatore di opere grandiose come la "Nascita di venere". È ciò fa già riferimento al mondo classico, in quanto Venere, come tutti sappiamo, è una divinità pagana. La composizione dell'opera è armoniosa, ma Pollaiolo avrebbe potuto affermare che le figure del Botticelli erano meno solide delle sue e del Masaccio. Questo capolavoro è così stupendo che effimeri particolari come l'insolita lunghezza del collo accrescono l'armonia del disegno, in quanto accrescono l'impressine di un essere mandato dal cielo.
Svolto da: Dade83
Bibliografia: Mario Pazzaglia
Dalle origini alla fine del Cinquecento - Gli autori della letteratura italiana - ZANICHELLI
Letture Critiche
(Artisti Fiorentini del Quattrocento pag. 519 - 520 - 521)
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