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Risorse e industria
Le zone ricche di minerali sono quelle di antica formazione, come ad esempio Inghilterra, Germania e Francia, in cui la presenza di ingenti risorse ha favorito lo sviluppo delle industrie.
Le risorse minerarie europee sono insufficienti a coprire il fabbisogno dei settori produttivi.
In Europa le risorse minerarie più importanti sono:
ferro, uranio, argento, nichel, zinco, rame, piombo e bauxite
Le risorse energetiche sono:
Carbone: la prima fonte energetica usata nella rivoluzione industriale
Lignite: meno utilizzata a causa del basso potere calorifero
Gas naturale, il cui uso negli ultimi vent'anni è in continua crescita grazie al potere calorifero elevato, alla facilità di trasporto e ai bassi residui inquinanti; i maggiori giacimenti si trovano in Russia
Petrolio, la fonte più importante, grazie ai bassi costi di estrazione, facilità di trasporto, minor produzione di inquinanti ed elevato potere calorifero. L'Europa dispone di scarse risorse petrolifere ed è quindi costretta ad importarle.
Energia nucleare, che permette di avere energia a basso costo, la materia prima necessaria è l'uranio. Alcuni incidenti negli anni '80 hanno provocato in alcuni Paesi UE il ridimensionamento o l'abbandono dei programmi di espansione
Fonti rinnovabili (energia idroelettrica, eolica, solare etc.): non si esauriscono e non sono inquinanti, sono poco utilizzate a causa di grandi limiti come le caratteristiche del territorio, le condizioni climatiche, la bassa resa ma soprattutto perché non sono trasportabili.
L'Europa, l'America Settentrionale e il Giappone sono le aree in cui le attività industriali sono più sviluppate.
La maggior parte delle aziende europee sono di piccole/medie dimensioni, ma le poche imprese di grandi dimensioni hanno un peso fondamentale sull'economia del continente.
Le zone europee più industrializzate sono quelle del centro-nord (quadrilatero Londra, Parigi, Milano e Berlino), quelle ai margini sono meno sviluppate.
Delocalizzazione: è la tendenza a trasferire i propri stabilimenti all'estero (nei Paesi in via di sviluppo), in cui un imprenditore può trovare agevolazioni fiscali, materie prime a basso prezzo e manodopera a basso costo.
Privatizzazioni: lo Stato vende a privati aziende di sua proprietà, per una maggiore efficienza o per sanare il debito pubblico.
Russia: è un Paese ancora arretrato, il suo apparato produttivo è caratterizzato da grandi aziende di proprietà dello Stato, con molta manodopera e forte consumo di energia e sistemi arretrati.
Grandi imprese: sono caratterizzate da elevate disponibilità finanziarie, superiore capacità tecnologica e organizzativa e impongono le loro esigenze influenzando gli altri oggetti sociali
Molte grandi imprese sono multinazionali, che hanno però dimensioni limitate.
Piccole e medie imprese: sono molto numerose e spesso ruotano attorno a una grande industria, si concentrano in un determinato territorio, dando vita ad un sistema locale.
Settore chimico: l'Europa è leader nel mercato per l'industria chimica, è infatti il primo produttore mondiale di prodotti chimici, soprattutto per quanto riguarda i medicinali.
Industria metallurgica (lavorazione dei metalli), siderurgica (acciaio, ghisa) e meccanica (automobili): l'Europa rappresenta il maggior produttore automobilistico del mondo
Settore aerospaziale: 2° produttore al mondo ma a grande distanza dagli USA
Settore tessile: piccole medie imprese, che però sono state delocalizzate (Europa dell'Est)
Industria ecologica: in continuo aumento
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