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Cuba Stato insulare
situato a sud della Florida (Stati Uniti) e a est della penisola dello Yucatán (Messico). È
l'isola più vasta delle Grandi Antille, delimitata a est dal canale di
Sopravento, un tratto di mare navigabile tra l'oceano Atlantico e il mar dei Caraibi, che la separa
dall'isola di Hispaniola. Gli stretti della Florida la separano
dagli Stati Uniti, il canale di Yucatán dal Messico. L'Avana, oltre a essere
la capitale, è la maggiore città del paese. Lo stato comprende l'isola principale,
che ha un'estensione di circa
Situata tra il Mar delle Antille e l'Oceano
Atlantico pressoché all'altezza del
Tropico del Cancro, l'isola di Cuba occupa una superficie superiore alla metà
di quella complessiva delle isole
caraibiche . Di forma stretta e allungata si estende da ovest a est per
Le coste sono in genere basse e sabbiose, sovente orlate da lagune; non mancano però estese terrazze litoranee, dovute alle variazioni di livello del mare, in corrispondenza delle quali si sono formati ottimi porti naturali: L'Avana, Santiago de Cuba e 323i82d cc.
Data la forma stretta e allungata del
territorio, i fiumi, che per la disposizione dei rilievi scorrono quasi tutti
trasversalmente da nord a sud, sono di necessità brevi. Sono in genere ricchi
d'acqua ma hanno portata irregolare in dipendenza del regime pluviale; vari
hanno carattere torrentizio e alcuni, hanno in parte il corso sotterraneo. Il più
lungo è il Rìo Cauto (
Il fatto di trovarsi tra i 20° e i 23° di latitudine nord pone Cuba in zona di clima tropicale, moderato però dall'influenza del mare, avvertibile in tutto il Paese, e raffrescato in inverno da masse d'aria provenienti dall'America Settentrionale; si hanno così, per esempio all'Avana medie in luglio di 27° C. e in gennaio di 22° C. con punte che scendono però talvolta sino ai 10° C. a causa dei venti del nord. Le precipitazioni sono abbondanti, specie nei mesi di maggio-giugno e di settembre-novembre con valori massimi sui versanti settentrionali dei monti, e minimi nelle zone costiere meridionali; la regione più secca è quella che si affaccia alla Baia di Guantànamo. Frequenti sono i cicloni, che colpiscono specialmente la parte sud-occidentale del Paese.
Flora e fauna
Nel paese cresce una vegetazione di tipo tropicale estremamente eterogenea; ampie zone della parte orientale dell'isola sono coperte da foreste, costituite perlopiù da palme (nel paese se ne contano più di trenta varietà, compresa la palma reale), mogani, ebani e cedri. Sono inoltre presenti estese pinete e ampie zone di savana
L'hutia,
o topo della canna, e il solenodonte, un raro insettivoro,
sono gli unici due mammiferi ritenuti indigeni; sono inoltre presenti numerose
specie di uccelli, tra cui avvoltoi, fringuelli, gabbiani, macai, parrocchetti
e colibrì, oltre a pipistrelli e pochi rettili, tra cui tartarughe, caimani e
una specie di boa che può raggiungere una lunghezza di circa
Popolazione
La popolazione, che per il 70% vive nelle aree urbane, è in prevalenza autoctona e composta principalmente da tre gruppi: il 70% è costituito da bianchi discendenti in gran parte dagli spagnoli; il 17,3% da mulatti; il 12,4% è di razza nera.
In base alla stima del 1991, il paese ha una popolazione di 10.960.000 abitanti, con una densità di circa 96 unità per km . La religione cattolica, professata nel 1957 dal 70% della popolazione, è oggi seguita solo dal 33%, mentre i protestanti sono il 3,3%. Circa il 50% dei cubani si professa ateo. Lo spagnolo è la lingua ufficiale.
Dal
punto di vista amministrativo Cuba è suddivisa in 14 province e nella
municipalità dell'isola de
Istruzione e cultura
La scuola è obbligatoria e gratuita dai 6 ai 12 anni e il tasso di alfabetizzazione della popolazione adulta supera il 95%. Verso la fine degli anni Sessanta furono aperte nuove scuole, soprattutto nelle aree rurali, furono introdotte le biblioteche ambulanti e tutte le scuole parrocchiali furono nazionalizzate. L'università più importante del paese è l'Università dell'Avana (1728).
La cultura cubana unisce la tradizione spagnola e quella africana. La fusione della chitarra spagnola e delle percussioni africane dà alla musica cubana il carattere inconfondibile della rumba e del son.
Economia
Il governo rivoluzionario, a partire dal 1959, nazionalizzò circa il 90% delle industrie e circa il 70% delle aziende agricole. In precedenza circa il 16% delle terre era di proprietà privata, il rimanente apparteneva a grandi multinazionali americane. Fino al crollo del blocco sovietico l'economia cubana usufruì di consistenti crediti e sussidi da parte dell'URSS; all'embargo commerciale americano, imposto nel 1960 e successivamente rafforzato nel 1992, si aggiunse quindi la perdita del principale partner commerciale cubano. La grave crisi economica dell'inizio degli anni Novanta portò, nel 1993, il líder máximo Fidel Castro a firmare un decreto che permetteva l'apertura di libere imprese in diversi settori.
Agricoltura
La canna da zucchero, di cui il paese è uno dei principali produttori mondiali, è la coltivazione prevalente sia per volume sia per valore commerciale. Produzione altrettanto rilevante (circa 40.000 tonnellate annue nei primi anni Novanta) è quella del tabacco, che cresce specialmente nella provincia di Pinar del Río; gran parte del raccolto viene lavorato all'Avana per la produzione di sigari. Altri prodotti degni di nota sono caffè, agrumi, ananas, riso, cacao, fagioli, banane, mais, cotone, henequén (una fibra ottenuta dalle foglie dell'agave), patate, pomodori e pimento. Tradizionalmente rilevante è inoltre l'allevamento di bovini, suini, equini, ovini, caprini e pollame.
Silvicoltura e pesca
Negli
anni tra il 1945 e il
L'industria della pesca è gestita tradizionalmente da piccoli operatori indipendenti associati in cooperative. Il governo ha incentivato lo sviluppo della pesca d'altomare ottenendo, alla fine degli anni Ottanta, un considerevole aumento del pescato annuo.
Risorse minerarie
L'isola dispone di rilevanti risorse minerarie, tra cui si segnalano giacimenti di nichel (di cui il paese è uno dei principali produttori al mondo), cromo, rame, ferro e depositi di manganese, e in misura minore di zolfo, cobalto, pirite, gesso, amianto, petrolio, sale, argilla e calcare. Esse costituivano uno dei settori più importanti delle esportazioni cubane prima della rivoluzione del 1959, e del successivo embargo del 1960, quando la produzione del settore minerario ha subito un lieve calo.
Industria
All'inizio degli anni Settanta, il paese ha varato un programma di automazione per l'industria saccarifera e, nello stesso periodo, sono state riorganizzate anche l'industria lattiero-casearia e l'allevamento. Di rilievo sono l'industria tessile (tessuti e filati di cotone) e dell'abbigliamento, quella alimentare, la manifattura del tabacco e la raffinazione del petrolio; discreta è inoltre la produzione di cemento, acciaio, derivati della gomma, carta, birra, fertilizzanti, acido solforico, cloridrico e nitrico. Fatta eccezione per la modesta produzione degli impianti idroelettrici, l'energia elettrica nel paese è generata perlopiù da stabilimenti termici alimentati a petrolio (per il quale Cuba dipende quasi totalmente dall'importazione), a carbone e con rifiuti della canna da zucchero. Una centrale nucleare è in costruzione nelle vicinanze di Cienfuegos.
Flussi monetari e banche
L'unità monetaria è il peso cubano, suddiviso in 100 centavos, emesso dalla Banca nazionale. Tutte le banche del paese furono nazionalizzate nel 1960. Prima della dichiarazione dell'embargo, gli Stati Uniti rappresentavano il principale partner commerciale di Cuba, mentre all'inizio degli anni Novanta il paese aveva rapporti economici soprattutto con Argentina, Bulgaria, Cina e i paesi dell'ex Unione Sovietica. Lo zucchero e i suoi derivati costituiscono circa il 75% delle esportazioni cubane insieme con tabacco, nichel e rame, prodotti alimentari e derivati del petrolio. Le importazioni principali sono costituite da combustibili, generi alimentari, materie prime, motoveicoli, macchinari e beni di consumo.
Trasporti
Alla
fine degli anni Ottanta Cuba disponeva di circa
Ordinamento dello stato
Cuba è governata in base alla Costituzione adottata nel 1976 e successivamente emendata; essa definisce il paese uno stato socialista nel quale tutti i poteri appartengono alla classe lavoratrice. Il Partito comunista è il solo partito politico legale.
Governo centrale
L'Assemblea nazionale del potere popolare, composta da 589 membri eletti a suffragio diretto con un mandato quinquennale, esercita il potere legislativo e si riunisce due volte l'anno; essa elegge un Consiglio di stato, formato da 31 membri, cui competono le medesime funzioni legislative nei periodi in cui l'Assemblea stessa non è in sessione. Il Consiglio di stato è presieduto dal capo dello stato; l'Assemblea nazionale nomina inoltre un Consiglio dei ministri, principale organo amministrativo del paese. Il potere giudiziario è esercitato dalla Suprema corte del popolo, da Corti di giustizia provinciali o regionali e dalle Corti municipali. I tribunali rivoluzionari sono infine preposti a giudicare in materia di crimini contro lo Stato.
Governo locale
Cuba è divisa in 169 municipalità, raggruppate in 14 province.
Nel corso del suo primo viaggio, il 28 ottobre 1492, Cristoforo Colombo approdò sull'isola che, in onore della figlia di Ferdinando V e di Isabella I di Spagna, chiamò Juana (primo di una serie di nomi in seguito attribuiti all'isola). Il nome Cuba deriva dall'originario nome aborigeno Cubanascnan.
La colonizzazione spagnola
Quando vi giunsero gli europei, l'isola era abitata da una tribù pacifica La colonizzazione spagnola ebbe inizio nel 1511 quando i soldati agli ordini di Diego Velázquez si insediarono nella città di Baracoa, fondando in seguito altri centri, tra cui Santiago di Cuba (1514) e l'Avana (1515).
La
durezza della dominazione spagnola, che trasformò l'isola in uno scalo di
rifornimento per le spedizioni verso il Messico e
Nel 1763, alla fine della guerra dei Sette anni durante la quale gli inglesi occuparono l'Avana, il governo spagnolo liberalizzò la propria politica nei confronti dell'isola incoraggiando la colonizzazione, l'espansione commerciale e lo sviluppo dell'agricoltura. Tra il 1774 e il 1817 il paese conobbe un forte incremento demografico e le restrizioni commerciali che ancora erano rimaste in vigore vennero ufficialmente eliminate (1818). Tuttavia, intorno al 1830, il governo spagnolo tornò a praticare politiche repressive nei confronti di Cuba, atteggiamento che provocò nei coloni un forte desiderio di indipendenza.
Il movimento indipendentista si rese particolarmente attivo tra il 1834 e il 1838, durante il governatorato di Miguel de Tacón; rivolte e cospirazioni contro gli spagnoli dominarono la scena politica cubana per tutto il resto del secolo. Tra il 1848 e il 1851 un movimento che rivendicava l'annessione dell'isola agli Stati Uniti, fu duramente represso dagli spagnoli . Nel 1854 gli americani presero in considerazione l'acquisto e l'annessione dell'isola, ma la guerra di secessione e il netto rifiuto degli spagnoli non consentirono la realizzazione del progetto. Nel 1868 i rivoluzionari, proclamarono l'indipendenza; gli spagnoli risposero con dure repressioni, provocando una guerra lunga e sanguinosa della durata di dieci anni. Nel 1878, con il patto di El Zanjón, che stabiliva l'abolizione della schiavitù e la possibilità di organizzare delle municipalità, il conflitto ebbe fine. Tra il 1880 e il 1886 le riforme furono gradualmente attuate, la schiavitù fu definitivamente abolita, fu posto termine alla importazione di forza lavoro a basso costo e, nel 1893, fu decretata l'uguaglianza di diritti civili tra bianchi e neri.
L'indipendenza
Nonostante l'attuazione delle riforme seguite al successo della rivolta cubana, il governo spagnolo continuava a opprimere la popolazione;facendo scatenare la guerra ispano-americana
Il
trattato di pace, che nel 1898 mise fine al conflitto, segnò la perdita della
sovranità su Cuba da parte della Spagna
e un governo militare americano governò l'isola sino al 1902, quando venne istituita formalmente
Crescente instabilità
Le crescenti difficoltà economiche caratterizzarono il periodo che seguì la prima guerra mondiale. In un'atmosfera di crisi. Durante la sua amministrazione, le condizioni economiche peggiorarono rapidamente; Machado, soppresse brutalmente tutte le opposizioni, trasformando la propria presidenza in una vera e propria dittatura.
Nell'agosto del 1933 Machado fu deposto da un colpo di stato e costretto all'esilio; Nel dicembre 1941 il governo cubano dichiarò guerra a Germania, Giappone e Italia; nel 1945 divenne membro delle Nazioni Unite
Il regime di Batista
Nel
1952 Batista, con il sostegno
dell'esercito, prese il potere, sospese
Nel 1953, una rivolta guidata dal giovane avvocato Fidel Castro a Santiago di Cuba venne duramente repressa . Alla fine del 1954, Batista fu eletto alla presidenza del paese.
La vittoria di Castro
Nel 1956 Castro sbarcò a Cuba con un gruppo di rivoluzionari, tra i quali l'argentino Ernesto Guevara. Rifugiatosi sulle montagne , Castro organizzò il Movimento guerrigliero, Castro scatenò l'offensiva che il 1° gennaio 1959 costrinse Batista a lasciare il paese. Fu allora istituito un governo provvisorio, in cui Castro ricoprì la carica di primo ministro.
La riforma agraria, promulgata nel giugno 1959, espropriò le terre di proprietà delle compagnie statunitensi e le redistribuì ai contadini proibendo altresì a imprese non cubane la gestione e lo sfruttamento delle piantagioni di zucchero, provvedimento che inflisse una grave perdita economica agli USA.
Il conflitto con gli Stati Uniti
A tali misure Washington rispose con l'embargo commerciale che comportò la definitiva rottura delle relazioni diplomatiche (1961). L'installazione di basi missilistiche nell'isola, resa possibile dalle forniture sovietiche, incrinò ulteriormente le relazioni tra Cuba e Stati Uniti. Il presidente americano John F. Kennedy annunciò allora il blocco militare dell'isola al fine di non consentire l'ingresso di nuove armi. Nelle negoziazioni dei giorni successivi, in cui la guerra nucleare sembrava imminente, il premier sovietico Nikita Kruscev accettò di smantellare le basi missilistiche sull'isola (28 ottobre 1962); tuttavia, per il resto degli anni Sessanta le relazioni tra USA e Cuba rimasero ostili.
Il periodo di isolamento
La
politica di Castro portò Cuba in una situazione di isolamento rispetto a molti
dei paesi dell'America latina; lo stato fu espulso dall'OAS (Organizzazione
degli stati americani) nel 1962 e, per buona parte degli anni Sessanta, fu più
volte accusato di fomentare la ribellione in Venezuela, Guatemala e Bolivia.
Nello stesso tempo Cuba continuava a dipendere sostanzialmente dall'aiuto
economico dell'URSS e dai paesi del blocco sovietico. Nel 1972 Cuba firmò
numerosi accordi con l'Unione Sovietica che prevedevano aiuti finanziari,
commerciali e soprattutto la dilazione del pagamento del debito estero. Il
primo congresso del Partito comunista cubano si tenne alla fine del
Il ruolo internazionale
Alla
metà degli anni Settanta Cuba emerse dall'isolamento diplomatico, nel luglio
del
Cuba, che intorno alla fine degli anni Sessanta aveva abbandonato la propria politica di sostegno dei paesi rivoluzionari africani, la riprese nel 1975, inviando truppe in Angola e successivamente in Etiopia.
Il peggioramento delle relazioni con gli USA
Con l'insediamento alla presidenza di Ronald Reagan le tensioni tra Cuba e Stati Uniti si acuirono. Nel 1989 il leader cubano si pronunciò contro le riforme sostenute da Michail Gorbaciov. Il crollo dell'Unione Sovietica all'inizio degli anni Novanta privò Cuba, già duramente provata dall'inasprimento dell'embargo statunitense, dei sussidi commerciali e militari.
Nel
novembre
Nel 1996 le relazioni tra USA e Cuba peggiorarono ulteriormente per l'approvazione da parte del presidente Bill Clinton della legge che rafforzava l'embargo contro Cuba e minacciava di sanzioni tutte le imprese che avessero intrattenuto rapporti commerciali con l'isola. La legge contribuì a vanificare la timida apertura ideologica che il regime cubano aveva avviato.
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