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SPENCER

pedagogia



SPENCER


Precedendo per taluni aspetti le ricerche del contemporaneo Charles Darwin, il filosofo inglese Herbert Spencer (1820-1903) elabora un sistema nel quale il principio dell'evoluzione diventa la base della realtà e della conoscenza umana, determinando un infl 131e45b usso profondissimo sullo sviluppo della pedagogia e in generale delle scienze umane in età positivistica.

Nelle tesi contenute in Educazione intellettuale, morale e fisica, il suo scritto fondamentale sull'educazione, Spencer, sulla base di una critica ai metodi tradizionali, cerca di sviluppare rigorosamente un sistema educativo che parta da fondamenti naturali scientificamente rilevabili.

Il criterio dominante del modello educativo di Spencer è quello dell'utile, coerentemente con la mentalità tecnico-industriale della società positivista. Individuato lo scopo dell'educazione nel «preparare un'esistenza completa», Spencer ritiene che i fatti e i risultati dell'esperienza ci dimostrino che tale obiettivo si raggiunge mediante l'esple­tamento di diverse attività, suddivise gerarchicamente in ordine di importanza decre­scente tra:

l) attività che servono direttamente alla conservazione della vita;

2) attività che servono indirettamente alla conservazione della vita;

3) attività che hanno per scopo l'allevamento e la felicità della prole;



4) attività che hanno per scopo il mantenimento dei corretti rapporti socio-politici;

5) attività di vario genere che riempiono il tempo libero della vita e che vengono dedi­cate a soddisfare i propri gusti e i propri sentimenti.

Spencer è convinto del fatto che lo sviluppo dell'individuo sia scandito come quello della specie. Egli sottolinea dunque la necessità di graduare le diverse materie di inse­gnamento a seconda della loro "utilità", calcolata sulla base della classificazione sopra riportata. Le nozioni utili alla conservazione della vita vengono insegnate direttamente dalla natura: è dunque sufficiente che l'educatore favorisca l'opera di quest'ultima e si astenga dall'intervenire modificandola. Attività motoria, fisiologia e igiene sono le di­scipline che rientrano in questa prima parte. Le discipline che corrispondono alla se­conda categoria di attività sono invece la matematica, la fisica, la chimica, la biologia e la scienza sociale. Al terzo livello di attività si collocano le scienze pedagogiche, di cui Spencer lamenta l'ignoranza da parte della maggioranza dei genitori. Per i giusti rap­porti civili e politici (quarto punto) viene invece sottolineata l'importanza di formare il cittadino con l'insegnamento della storia, purché questo non avvenga con un metodo fondato sul meccanico apprendimento di date e di fatti, bensì mediante l'attenzione alle idee, ai modi di vita, ai commerci: una storia culturale, dunque, sociale ed econo­mica. Uguale importanza ha la sociologia descrittiva, mentre per ultime vengono le di­scipline estetico-letterarie, che, pur essendo le discipline fondamentali della scuola tra­dizionale, sono da Spencer considerate attività "ricreative", non fondamentali per l'esi­stenza, adeguate solo per il tempo lasciato libero dalle attività più importanti.

Nelle sezioni del testo spenceriano dedicate all'educazione intellettuale troviamo alcune affermazioni che avranno larga eco nella pedagogia coeva e posteriore, quali, per esempio, il precetto secondo cui «nell'educazione bisogna procedere dal semplice al complesso» e progredire «dall'omogeneo all'eterogeneo». Direttamente collegata a tale precetto è l'affermazione secondo cui «le nostre lezioni devono partire dal concreto e finire nell'astratto [ ... ]. Come tutto il resto dell'organismo, il cervello raggiunge la sua maturità e le sue funzioni acquistano precisione soltanto di mano in mano che la sua struttura va completandosi». Le basi sulle quali Spencer fornisce queste indicazioni sono tuttavia derivate da una psicologia di natura ancora prettamente filosofica.

Per quanto concerne le linee educative generali, Spencer ritiene che la divergenza dei metodi del suo tempo sia dovuta solo alla mancanza di un approccio scientifico in grado di liquidare una volta per tutte le controversie. In un'ottica empiristica, egli indica in un'istruzione basata sui sensi e sull'esperienza i primi cardini della formazione intellettuale, che deve progredire proporzionalmente allo sviluppo della mente dell'allievo. Importante è anche il rilievo attribuito all'interesse degli alunni ai fini dell'apprendimento: «secondo le leggi dell'associazione mentale, le lezioni gravose producono avversione al sapere e le lezioni divertenti lo rendono attraente»; inoltre, poiché l'umanità ha imparato istruendosi in modo concreto, per mezzo del contatto diretto con gli oggetti, anche il bambino dovrebbe seguire lo stesso corso. Pertanto occorre incoraggiare al massimo grado l'autonomia dell'esperienza.




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