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PLATONE - TEORIA DELLE IDEE

filosofia










TEORIA DELLE IDEE


CONDIZIONE di possibilita' della scienza = conoscenza vera;



CONDIZIONE di possibilita' della virtu' e quindi dell'etica come scienze;

DIALETTICA come strumento della conoscenza delle idee; 757d32h

EROS(Amore) come stimolo alla scienza del bello in se'.


-Per la prima volta la realta' non ha dimensione fisica, cioe' è un'idea;

-Il fondamento della realta' fisica è che la sua struttura fondamentale non è di    carattere fisico;

-Come la luce è condizione o causa della visibilita' delle cose sensibili cosi' il bene è causa d'intelligibilita' delle cose intelligibili(idee);

Generazione del bello attraverso l'unione dei corpi;

Per la cultura greca il bello è il buono.


CONSEGUENZE DELLA TEORIA DELLE IDEE


GNOSEOLOGIA   Conoscere è ricordare;


PEDAGOGIA    Lo stato deve educare ciascuno rispettando le sue capacita'


Razionalita'

Irascibilita' Anima

Concupiscibilita'



POLITICA   Teoria dell'ottimo stato o stato giusto: lo stato giusto è lo stato in

cui ciascun cittadino svolge un compito conforme alle sue

capacita'.






DIFFICOLTA DELLA TEORIA DELLE IDEE


Idee    rendono impossibile la conoscenza;

Confronto tra la teoria di Eraclito e tra la posizione di Parmenide.

Definizione di virtu' politica

Contrapposizione tra nomos e physis

Platone si chiede Che cos'e' la giustizia?


La giustizia non e' un fatto convenzionale e non

l'utile della colletivita' ma finisce per essere

fondata su una realtà' stabile e immutabile: il BENE.


IDEE Predicati universali delle cose;

non hanno dimensione spazio temporale;

non divengono sono separate dalle cose sensibili stabilita' conoscibilita'


Callicle dice che: Vita e' saper affrontare il flusso della vita;

non esistono forme stabili o criteri universalistici, il concetto di

e' materiale materiale;

il piu' forte e' colui che sa risolvere i problemi del flusso vitale;


Parmenide dice che: assoluta rigidita' e stabilita';


Teoria delle idee: rende possibile l'elasticita';

l'idea e' un esemplare perfetto, un modello;

le idee da predicati diventano soggetti che finiscono per

autopredicarsi.


DIFFICOLTA'

Argomento del III Uomo: se le idee sono soggetti hanno in comune con le cose il carattere di cui queste ultime fanno parte; ES." Il singolo vaso ha una struttura spazio temporale ma la forma non corrisponde;

il mondo delle idee sarebbe un doppione del mondo sensibile e inoltre se le idee sono modelli, come puo' essere l'idea del fango un modello?






MITO DELLA CAVERNA


immaginazione aspetti(immagini) delle cose


sensibile

credenza realta' sensibile


conoscenza matematica oggetti matematici


intelligibile

conoscenza filosofica idee(forme)



FEDONE

Trascendenza → Cristianesimo

IIº navigazione → radicale dualismo tra idee e realta' empirica

svalutazione della realta' umana: l'inico posto dove

possiamo ambire di andare e' il mondo delle idee


F.NIETZSCHE→realta' empirica come mondo apparente;


PLATONE→l'anima e' sede di conflitti intrapsichici

anima a-razionale→tende a legarsi all'oggetto corporeo senza riflessione: non fa cio' che vuole ma fa cio' che sembra(tiranno);

anima irascibile→CALLICLE inserirsi nel flusso della vita con coraggio e   

intelligenza;

anima razionale→giustizia;


☻l'anima arazionale ci fa desiderare;

☻desiderio≠volere

☻volere=puntare ad un fine che non puo' essere un bene;

☻oggetto del desiderio≠oggetto del volere: nessun uomo puo' agire

consapevolmente in direzione del male;

☻rapporto mezzo/fine nell'ambizione malvagia









L'ORGANIZZAZIONE SOCIALE DELLO STATO PLATONICO


PLATONE→modello ideale dell'esistenza umana

ricerca della virtu' eminentemente politica in

grado di superare i difetti non transitori e non

casuali della vita politica

I governanti sanno usare il bene, perche' lo conoscono

Queste persone possono

essere solo i filosofi→ UTOPIA


Politica→deve essere proiettata nel passato, nel presente e nel futuro

proiezione dell'anima


E' molto difficile capire come fondare una citta' giusta→si cerca e si esamina l'anima giusta

L'anima pero' e sfaccettata

☻l'anima a-razionale e' desiderante→e lei che ci da lo stimolo di agire che permette

di cominciare un'azione;

☻anima irascibile→capacita' di far fronte agli ostacoliche si pongono davanti al

nostro cammino;

Fedro: MITO DELL' AURIGA

Vi si possono individuare le tre funzioni dell'anima e le tre virtu' corrispondenti:

RAZIONALITA'→SAGGEZZA;

IRASCIBILTA'→CORAGGIO;  

ARAZIONALITA'→TEMPERANZA;

In ognuno di noi prevale una di queste tre virtu', ma nei filosofi le possiamo ritrovare tutte e tre queste virtu', ordinate gerarchicamente: saggezza, coraggio e temperanza.

La virtu' che tutti possediamo è la temperanza, che non è attiva, per una mancanza di stimolo.

"La moderazione differisce dal coraggio e dalla salvezza le quali si trovano rispettivamente in due diverse parti dello stato e lo rendono saggio e coraggioso. La moderazione invece non agisce cosi': bensi' si estende allo stato tutto intero e fa cantare insieme all'unisono tanto i piu' ignobili quanto i piu' eccellenti, quanto i mediocri: sia che si li classifichi in base all'intelligenza o al vigore o al loro numero o al loro censo o a qualsiasi altro criterio del genere".


☻Deve valere un criterio comunistico per la vita dei governanti.




I MITI


MITO DELLO SCHIAVO


Socrate disegna un quadrato di lato 2 e con una superficie di 4 e chiede ad uno schiavo che lunghezza avra' un quadrato con area doppia. Lo schiavo risponde subito che il lato dovra' essere il doppio di quello del lato precedente. Socrate gli dimostra subito che non e' vero, perche' l'area che risulta misura 16. Allora Socrate fa notare allo schiavo che il lato che cerchiamo ha una misura intermedia tra il primo quadrato e questo appena ottenuto; allora lo schiavo dice subito 3, perche' questa misura e' intermedia tra 2 e 4, ma Socrate gli fa osservare che non e' vero. A questo punto lo schiavo non sa piu' che cosa dire, e Socrate disegna un nuovo quadrato ottenuto bisecando ciascuno dei quattro quadrati di cui si compone il primo quadrato che lo schiavo ha ottenuto. Ora lo schiavo riconosce che questa nuova figura e' quella che cercava.


MITO DELLA CAVERNA


In una caverna c'e' uno schiavo che e' stato rinchiuso li' da quando e' nato. Alle sue spalle c'e' un muro al di la' del quale passano degli schiavi che portano degli oggetti: nella caverna c'e una completa oscurita', rischiarata da un fuoco che si trova al di la del muro, che proietta le ombre degli schiavi sulla parete della caverna. Lo schiavo vede solo le ombre e le scambia per cose reali. Successivamente lo schiavo riesce a liberarsi e a vedere gli altri schiavi e riconosce gli oggetti che vedeva come ombre. Infine lo schiavo riesce ad uscire dalla caverna e vede per la prima volta il mondo esterno: la luce del sole lo acceca e cerca di vedere le cose tramite superfici levigate o specchi d'acqua che attenuino la luce dle sole: solo dopo, abituatosi alla luce del sole, riesce a contemplare le cose sensibili.


Significato dell'allegoria:


Caverna→corpo che impedisce all'anima di accedere al vero mondo;

Prigioniero→uomo immerso della doxa, che ignora il vero essere delle cose;

Libero→anima che si libera dal corpo;

Cose del mondo esterno→idee;

Oggetti della caverna→copie imperfette delle idee;

Sole→simbolo dell'idea del bene.




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