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FRANCESCO BACONE.( Londra metà del XVI sec.)
Lo possiamo definire filosofo e profeta della tecnica, infatti egli ha prefigurato quella che sarà la società industriale; si sofferma sulla tecnologia come strumento per "domare" la natura.
Bacone ritiene che la scienza debba assicurare all'uomo il dominio su 151b15b lla natura quindi un netto miglioramento sulle condizioni di vita, da qui l'affermazione "sapere è potere" che significa che il potere dell'uomo sulla natura è fortemente compromesso dal suo sapere, chi ha le competenze necessarie può quindi estendere il suo potere sul mondo.
Afferma che le invenzioni moderne ( la stampa, la bussola, la polvere da sparo) siano legate al progresso tecnico-scientifico e quindi una testimonianza della nuova mentalità a proposito del rapporto uomo-natura che nasce dal contatto della mente con le cose e in base a ciò la filosofia naturale è una scienza produttiva e uno strumento finalizzato allo sviluppo industriale( la scienza è un sapere tecnico, teso al "fare") quindi assicura agli uomini felicità.
Ritiene anche che il sapere tradizionale si sterile e immobile perché vincolato al principio di autorità che comporta l'assenso al modello aristotelico. Invece le arti meccaniche sono in continuo progresso sulla base del rapporto conoscenza-esperienza e della collaborazione tra gli studiosi e secondo Bacone i moderni superano gli antichi perché hanno potuto accumulare più esperienza.
Crede inoltre che la magia e la scienza abbiano finalità inconciliabili in quanto la magia ha un linguaggio che può essere compreso solo da alcuni questo produce falsità; la scienza al contrario ha una linguaggio comprensibile per tutti e porta benessere e progresso.
Bacone è convinto che la mente umana debba liberarsi dagli errori e dai pregiudizi ( =idoli). Classifica questi idoli in 4 specie:
a) Idola tribus: appartengono a tutti gli uomini che si riferiscono ai fenomeni naturali secondo il solo criterio della propria struttura mentale.
b) Idola specus: appartengono ai singoli individui e provengono dall'ereditarietà, dall'ambiente e dell'educazione; quasi che ogni uomo abbia al suo interno una caverna( da qui specus) che rifrange e distorce la realtà.
c) Idola fori: che provengono dall'uso inappropriato delle parole, le sovrapposizioni che nascono dal linguaggio. Sono gli idoli della piazza, (il luogo dove ci si trovava per discutere) e si possono troncare solo con un ricorso alla realtà.
d) Idola theatri: derivano dalle antiche dottrine filosofiche che sono l'espressione di una conoscenza sterile che da vita a idee false e menzogne.
Infine Bacone sostiene che la corretta interpretazione della natura sia possibile su una base induttiva che s basa sull'osservazione empirica e sulla catalogazione dei fenomeni(=tavole) che permettono alla conoscenza di procedere per gradi pur sempre sotto il controllo sperimentale e sulla possibilità di formulare ipotesi verificabili con l'esperimento cruciale.
SAPERE è POTERE: Bacone ritiene che l'uomo, grazie alla conoscenza della natura e delle sue leggi, sia in grado di estendere il suo potere sul mondo.
IDOLA: sono i pregiudizi che impediscono la vera comprensione della natura
Idola tribus(comuni a tutti) Idola specus( propri di ciascun individuo) idola fori( derivanti dal linguaggio) e idola theatri( provenienti dalle dottrine filosofiche).
INDUZIONE: per Bacone l'induzione scientifica si fonda sulla scelta e sull'eliminazione dei casi particolari. Scelta e eliminazione ripetute più volte in un esperimento portano alla messa in luce della vera legge del fenomeno.
TAVOLE: aspetti specifici di un fatto. Bacone le divide in tavole di presenza: dove avviene la raccolta dei casi dove si manifesta un determinato fenomeno; tavole di assenza che raccolgono i casi in cui lo stesso fenomeno non si presenta anche se si verifica situazioni e circostanze simili a quelle osservate nelle tavole di presenza; e tavole dei gradi o comparative dove troviamo i casi in cui il fenomeno si presenta nei gradi decrescenti.
ISTANZA CRUCIALE: quando si è in dubbio sulla causa del fenomeno studiato per i suoi rapporti con molti altri fenomeni, questa dimostra la connessione necessaria con una dei fenomeni e la separabilità da altri consentendo cosi di trovare la vera causa del fenomeno in questione.
FORMICHE, RAGNI E API: Bacone paragona il metodo scientifico al lavoro delle api che raccolgono il nettare dei fiori ma poi lo trasformano in miele , detto questo si arriva alla conclusione dicendo che la scienza non si basa solo sul lavoro della ragione, ma ricava dall'esperienza il materiale che elabora attraverso l'intelletto.
Paragona quindi alle formiche gli empirici, che accumulano soltanto e i dogmatici ai ragni che "ricavano la tela da se stessi".
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