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PALLAVOLO - STORIA, IL GIOCO

educazione fisica



PALLAVOLO


1.STORIA


La pallavolo è un gioco sportivo con la palla, ideato nel 1895 da William G. Morgan direttore e insegnante di ed. Fisica dell'YMCA di Holioke (Massachussets-USA) nell'intento di ripetere il successo arriso dalla pallacanestro come gioco praticabile in locali chiusi e sulla base di un gioco già esistente e praticato in Germania con il nome di "pallapugno". All'inizio fu chiamato "minonette". Col nome di Volleyball, cioè palla colpita al volo, la pallavolo poi si diffuse rapidamente negli Stati Uniti e in Canada e successivamente nel resto del continente americano. In Europa fu importata durante la Prima Guerra Mondiale dal corpo di spedizione statunitense, mentre in Asia divenne popolarissima dopo le Olimpiadi mondiali del 1913.

In Italia la pallavolo è stata scarsamente praticata negli anni trenta per poi diffondersi notevolmente dopo il 1945. Nel 1947 furono costituite la Federazione Italiana Pallavolo (FIPAV) e la Federation Internationale de Volleyball (FIBV). Nel 1957 444i83e la pallavolo fu iscritta tra gli sports Olimpici e figurò nel programma delle Olimpiadi di Tokio e di Città del Messico.

La prima coppa del mondo si tenne nel 1965 in Polonia. La Men's Word League, la prima organizzazione mondiale di professionisti, venne creata nel 1990. L'Italia vince per la prima volta i campionati mondiali in quell'anno entrando poi a far parte delle migliori formazioni in assoluto.



2. IL GIOCO


Lo scopo del gioco è di respingere la palla nel campo avversario facendola passare sopra la rete. Le squadre sono composte da un massimo di 12 giocatori, 6 dei quali si trovano in campo e hanno il compito di difendere la porzione di campo a loro circostante e durante la partita sono possibili al massimo 6 cambi.

Il campo (18×9) è diviso in due parti dalla rete che a sua volta queste parti sono divise mediante linee immaginarie in 6 zone ognuna di competenza del giocatore che in essa risiede. I giocatori si dispongono su due linee, in un punto preordinato della zona; ne risultano 3 zone di attacco e 3 zone di difesa.

La rete è alta 90 cm ed è tesa a 2,43 m dal suolo per le gare maschili e 2,24 per quelle femminili; ed è sistemata sulla linea centrale che divide il campo in due parti. Nei campionati giovanili la rete è posta alle seguenti altezze:





UNDER


Maschile\femminile

da 2,15 a 2,24

UNDER


Femminile


UNDER


Maschile


UNDER


Femminile


UNDER


Maschile


Il pallone è di cuoio con camera d'aria e ha 65-68cm di circonferenza e pesa 250-280 grammi.

Per giocare ovviamente ci sono dei fondamentali, o tecniche, come: BATTUTA, RULLATA, PALLEGGIO, RICEZIONE, BAGHER, SCHIACCIATA e il MURO.


BATTUTA

È il primo gesto che si compie nel gioco e deve essere considerato il primo attacco alla squadra avversaria. Essere padroni di questo fondamentale significa disporre di un'arma in più da sfruttare per ottenere risultati positivi nelle partite.

Dal punto di vista tecnico la battuta può essere analizzata in base alla meccanica del movimento e alle caratteristiche della parabola.

Didatticamente il fondamentale deve essere affrontato con particolare cura perché presenta elementi di assoluta difficoltà quali: ricerca della giusta distanza; precisione del colpo sul pallone; determinazione della forza; determinazione dell' angolo di traiettoria.

Tutti questi fattori concorrono a deviare la traiettoria verticale discendente in orizzontale per superare la rete posta a centrocampo.

RULLATA

La rullata è il più semplice e il meno rischioso dei fondamentali acrobatici della pallavolo.

Come è intuibile dal termine, consiste in un'azione di rotolamento progressivo del corpo sul terreno.

Questa tecnica viene utilizzata in genere per il controllo, in emergenza, di traiettorie molto basse e distanti lateralmente rispetto alla posizione del soggetto che deve intervenire.

Il controllo del pallone può essere effettuato in varie maniere: ad un braccio, in bagher, o anche in palleggio.

PALLEGGIO

È in tutti i sensi l'elemento primario della pallavolo attraverso il quale, salvo rarissime occasioni, passa la fase più delicata dello sviluppo del gioco. Dal punto di vista motorio sollecita, in modo totale, la gamma delle capacità coordinative richiesta dal gioco:

a) coordinazione spazio-temporale e ricerca della giusta postura;

b) coordinazione oculo-manuale, cioè la precisione nella  determinazione della parabola;

c) controllo manuale del pallone e coordinazione motoria ambidestra.

Il gesto tecnico fondamentale del palleggio si basasi un'azione coordinata di spinta tra gli arti inferiori e quelli superiori che viene trasmessa al pallone attraverso il contatto della parte distale delle dita della mano a coppa.

RICEZIONE

Avere una buona ricezione significa essere in grado di non subire il primo attacco dell'avversario, ma poterlo controbattere efficacemente.

L'atto tecnico richiede particolare abilità perché è sintesi di momenti di estrema difficoltà sia psicologica sia tecnico-coordinativa, poiché la parabola della battuta origina da una posizione frontale rispetto a chi riceve e il pallone descrive una traiettoria aerea lunga la quale vengono a mancare punti di riferimento.

Dal punto di vista tecnico l'analisi inizia prendendo in esame la posizione di attesa che deve essere tale a garantire l'esecuzione in tempi brevissimi, di qualsiasi spostamento e di assumere l'atteggiamento migliore per controllare il pallone secondo necessità.

BAGHER

È l'ultimo nato dei fondamentali della pallavolo, sviluppatosi dalla necessità di trovare il modo per ricevere, controllandolo nel rispetto del regolamento, le violente traiettorie indirizzate dagli schiacciatori avversari.

L'esecuzione di questo fondamentale è estremamente semplice consiste nell'opporre al pallone un piano di rimbalzo formato dagli arti superiori che tesi a mani unite, entrano in contatto con il pallone con la parte distole degli avambracci agendo in coordinazione con gli arti inferiori, in pratica basta congiungere le mani, la destra sopra la sinistra o tutte e due a cucchiaio incastrate e respingere il pallone con gli avambracci.

SCHIACCIATA

La schiacciata è il gesto tecnico d'attacco per eccellenza. Lo scopo è di colpire il pallone con la massima violenza, facendogli percorre una traiettoria tesa dall'alto verso il basso attraverso un'azione che il giocatore compie al vertice di una parabola di salto con il braccio che esegue il colpo in massima estensione. L'esecuzione della schiacciata comporta tre problemi fondamentali: il primo problema è legato alla parabola e deriva dal fatto che la stessa origina lateralmente rispetto alla schiacciata; il secondo, sempre legato alla parabola riguarda la scelta di tempo del salto e l'altezza dello stesso; l'ultimo problema, riguarda la meccanica di esecuzione e l'apprendimento della rincorsa, non presenta in genere grosse difficoltà poiché fa riferimento alla coordinazione motoria tra arti superiori e inferiori.

MURO

Il muro, quasi sempre sull'altare dell'attacco, viene considerato, unitamente alla battuta e alla ricezione, uno dei pilastri della pallavolo moderna. Dal punto di vista puramente motorio il gesto è di estensione delle braccia in alto.

Dal punto di vista tattico ha due ruoli: uno difensivo e uno offensivo.

Nel primo caso, è il primo momento realizzativo e funge da ordine di tutta la difesa a terra della quale è punto di riferimento, per definire le posizioni che i giocatori debbono occupare in cambio per l'organizzazione generale della partita.

Nel ruolo offensivo il muro ha il compito di trasformare l'attacco avversario in immediato contrattacco, ribattendo il pallone in modo da farlo ricadere direttamente sul campo.

Prendendo in considerazione l'elemento base del muro, cioè il salto, si osserva che quest'ultimo è condizionato da due elementi: il tempo di elevazione e l'altezza da raggiungere.


3. LA PARTITA

La pallavolo coinvolge due squadre di 6 giocatori che cercano di mandare la palla oltre la rete fino a toccare il terreno nel campo della squadra avversaria. Il giocatore al servizio ha 8 secondi dopo il fischio dell'arbitro per iniziare con la battuta, assegnata per sorteggio ed effettuata dall'apposita area. L'azione termina quando la palla tocca terra , quando viene mandata fuori campo o quando una squadra non la gioca in modo regolare. Se la palla tocca terra si rifà l'azione fino a quando l'altra squadra non fa punto. Quando una squadra vince il servizio, i giocatori ruotano di una posizione in senso orario. Ogni squadra può toccare la palla un massimo di tre volte, oltre al muro, prima di rimandarla nel campo avversario. Una volta che un giocatore ha toccato la palla, non la può più toccare finché non è stata toccata da un altro giocatore delle due squadre. La palla può toccare qualsiasi parte del corpo sopra la cintura e deve essere colpita, ne trattenuta, ne gettata.

I principali casi in cui si perde sono:

quando la palla tocca terra;

quando la palla è toccata più di tre volte consecutive dai componenti della stessa    squadra;

se la palla invece di essere colpita nettamente è trattenuta o sospinta;

se un giocatore tocca la palla con qualunque parte del corpo al di sotto della cintura;

quando un giocatore tocca la palla due volte di seguito;

quando un giocatore tocca la rete;

se vi è invasione del campo avversario;

quando la palla cade fuori dai limiti del campo;

quando uno o più giocatori della linea di difesa fanno il muro;

quando si cerca di impaurire l'avversario con gesti rumori e voci;

se si effettua il servizio oltre i limiti della zona di battuta;

quando la palla battuta non riesce da sola a superare la rete;

quando due compagni toccano simultaneamente la palla.


4. I PUNTI

Una partita si gioca a 3 o a 5 set e prevale la squadra che vince 2 set su 3 o 3 set su 5 totalizzando in ogni set 25 punti con almeno 2 punti di scarto sull'avversario: infatti il set non può terminare in parità e nemmeno col risultato 25-24 per cui il gioco prosegue finché le due squadre non siano divise da un divario di almeno 2 punti. Tra un set e l' altro l'intervallo è di due minuti.

Nel caso di parità di set tipo 2-2 o 1-1 si gioca un altro set finale (TIE-BREK) ai quindici punti.












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