Vi può quindi essere:

interesse a conservare, caratteristico dei diritto reali (la res è assicurata al godimento del titolare attivo);

interesse a conseguire, caratteristico dei diritti di credito (si consegue il bene dovuto, il risultato della prestazione che il debitore deve al creditore);

interesse patrimoniale e non;

interesse individuale, collettivo e diffuso.

Il riferimento all'interesse è ineliminabile

L'interesse è la ragione per agire, il fondamento della situazione soggettiva

Affinché  l'ordinamento possa regolare una relazione fra 2 soggetti deve riconoscere che:

1 soggetto ha un interesse affinché si realizzi qualcosa e

l'altro soggetto ha un interesse correlato e contrapposto affinché quella stessa cosa si realizzi.

Ci sono quindi 2 interessi contrapposti.

Questi interessi sono le situazioni soggettive che indicano una posizione del soggetto caratterizzata dalla presenza di un interesse, affinché quella posizione venga garantita e riconosciuta e, quindi, disciplinata dall'ordinamento.

Per comune opinione, queste posizioni di interesse vengono distinte in

posizioni attive (cioè diritti soggettivi) quindi situazioni soggettive attive: sono attributive di 1 vantaggio al soggetto che può consistere nel tenere un certo tipo di comportamento - potere di comportamento - come nel realizzare un certo tipo di effetto;

posizioni passive (cioè obblighi) quindi situazioni soggettive passive: attributive di uno svantaggio, le quali si caratterizzano per un dovere di comportamento. Diritto di comportamento che può essere tanto positivo (cioè fare qualcosa) che negativo (dovere di astenersi dal fare qualcosa).

Es.: chi vende una casa ha una posizione soggettiva attiva caratterizzata dall'interesse di realizzare un effetto (l'acquisizione di una somma di denaro) ma, nel contempo, ha una situazione soggettiva passiva perché ha lo svantaggio di doversi comportare in un certo modo ( situazione soggettiva passiva) attraverso il trasferimento del diritto di proprietà.

Di contro, colui che acquista la casa, ha lo svantaggio di dover dare una somma di denato ma ha pure il vantaggio di acquisire il diritto di proprietà.

Si evince quindi come questa distinzione tra situazioni soggettive attive e passive sia una distinzione meramente descrittiva perché mai una posizione concreta di un soggetto si viene a manifestare per una posizione di dovere o per una posizione di potere.

Nel fatto concreto che ci troviamo ad analizzare, che dobbiamo interpretare ci troveremo di fronte a posizioni soggettive complesse che non si riuscirà a definire soltanto per la posizione di vantaggio o per la posizione di svantaggio.

Le situazioni soggettive devono combinarsi fra loro per farci individuare il contenuto della situazione soggettiva.

Ma quali sono le situazioni soggettive?