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L'architettura Bizantina
Con la morte di Teodosio (395) viene sancita la separazione tra Impero Romano d'Occidente con capitale Roma, ed Impero Romano d'Oriente con capitale Costantinopoli: mentre in Occidente si assiste alle invasioni Barbariche e alla crisi dell'impero, l'Impero d'Oriente sopravvive fino al 1453 quando cade in mano dei Turchi. Per la produzione architettonica è stata proposta una suddivisione didascalica, non valida criticamente, in: primo periodo di transizione tra tardo-antico e bizantino (paleobizantino); prima età aurea (572-726); periodo iconoclastico (726-867); seconda età aurea, o del medio-bizantino (867-1204, conquista di Costantinopoli da parte dei latini della IV Crociata); periodo tardo-bizantino (1261-1453).
Caratteri Generali
Fondata sull'estetica neoplatonica di Plotino è la tendenza a conferire allo spazio un carattere trascendente ed infinito. L'obiettivo estetico principale si traduce nella scomparsa dell'ordine come struttura ed è evidente un sentimento anti-strutturalistico. L'impiego della luce quindi concorre a precisare la concezione ottica bizantina che esclude una veduta statica e comporta la lettura dinamica delle immagini.
Una stretta commistione fra architettura e mosaici è avvertita soprattutto nelle chiese della seconda età aurea, rappresentate dall'or 252f51c ganismo a croce inscritta: questo assume un chiaro carattere simbolico, con il mondo celeste rappresentato dalle cupole, il paradiso terrestre dai pennacchi e dai fianchi delle volte, il mondo terrestre dalle volte secondarie piu` basse e dalle fasce inferiori delle pareti.
L'architettura paleobizantino (sec. IV-VI)
Nel sec. IV e` ancora evidente il legame tra architettura tardo-romanica ed architettura proto-bizantina che accentua il carattere sperimentalistico dell'arte post-classica.
Dal periodo che va da Marciano a Giustiniano (450-527) l'unica chiesa sopravvissuta e` S. Giovanni di Studio.
San Giovanni di Studio (463): Una basilica veramente ricca e significativa, della seconda metà del V secolo, è San Giovanni di Studio, costruita versò il 453 nell'antica Costantinopoli, forse come chiesa di un convento che doveva in seguito divenire famoso.
La struttura muraria era costituita da pietre ben apparecchiate alternate regolarmente a corsi di mattoni. Le finestre erano arcuate in ambedue gli ordini, l'abside; con le sue pareti esterne ad andamento poligonale, sporgeva eccezionalmente dal fondo delle navi. Le sontuose colonne: che spartivano le tre navi, erano di breccia verde di Tessaglia con capitelli e basi di marmo bianco e reggevano, nell'ordine inferiore,- non arcate ma trabeazioni di marmo intagliate. L'ornamentazione era ricchissima e delicata; sugli architravi correva un fregio a giorno con racemi intagliati.
Sontuosi rivestimenti alle pareti e mosaici completavano la lussuosa veste interna di questo edificio, che pur nel suo stato di rovina conserva una grande importanza artistica.
S. Demetrio a Salonicco (412): Completamente ricostruita dopo l'incendio del 1917, presenta un nartece, cinque navate, il transetto probabilmente con svolgimento a croce e colonnati interrotti da pesanti pilastri.
Panaghia Atene: La chiesa esistente nella Biblioteca di Adriano ad Atene consisteva di un nucleo quadrato centrale e di quattro nicchie semicircolari a giorno, cioe` con le pareti forate da arcate; un ambulacro a due piani, cioe` provvisto di soprastante matroneo e retto da colonne, correva attorno ai pilastri ed a tre delle nicchie, mentre l'esedra absidale si apriva con finestre all'esterno; dal nartece partivano due scale per l'accesso ai matronei.
I capitelli e le sculture decorative di questa chiesa sono di gusto raffinato e di esecuzione delicatissima.
Ravenna
Ravenna al confine tra parte orientale e parte occidentale delll'impero divenne capitale con Onorio nel 409 e vi rimase con Galla Placidia (425-450) e Valentiniano III (450-455). Ebbe stretti legami con Costantinopoli come residenza degli Ostrogoti, sebbene la corte di Teodorico (490-526) fosse romanizzata. Dalla conquista di Giustiniano (526) sino all'invasione longobarda (751) Ravenna fa parte dell'impero d'Oriente e diventa il centro dei domini bizantini in Italia (esarcato). Nel sec. V gli edifici ravennati risentono l'influsso dell'architettura paleocristiana milanese.
Il Mausoleo (cosiddetto) di Galla Placidia: in origine legato al nartece della Basilica di S. Croce (417-422) - forse martyrium di S. Lorenzo - mostra uno sviluppo a croce libera, con braccio anteriore allungato: le archeggiature delle finestre indicano modi milanesi, ma le decorazioni interne di mosaici sono comuni all'ambiente aulico delle capitali del sec. V. In questo periodo la tecnica muraria a Ravenna resta milanese (mattoni e sottili strati di malta), mentre le forme rivelano adesione ai modelli greci.
S. Apollinare Nuovo: presenta una tipologia basilicale a tre navate senza matronei e con le pareti esterne decorate da arcate cieche. All'interno si ha una esaltazione dello spazio mediante l'ampiezza degli archi, l'altezza della navata, il mosaico, la luce, i pulvini.
Le navate di questo edificio sono spartite da colonne marmoree, con capitelli scolpiti in marmo.
S. Apollinare in Classe (532-536): persiste il tipo locale di basilica a tre navate, senza transetto, colonne corinzie e pulvini, abside circolare (poligonale all'esterno). All'interno si assiste alla fusione di una struttura locale con una decorazione importata da Costantinopoli.
Battistero degli Ortodossi: Tra gli edifici a pianta centrale ricordiamo il Battistero degli Ortodossi (richiama il battistero di S. Tecla a Milano) ottagonale; inizialmente con tetto ligneo, nei 458 ebbe una cupola realizzata con tubi fittili ed una decorazione a mosaico sopra una falsa galleria di trifore; l'ottagono poi si dilatava nella zona inferiore con quattro absidi su lati opposti (all'esterno la forma era un rombo) e, come le basiliche, il muro era articolato con lesene ed archeggiature (nel battistero solo il tiburio, nelle basiliche i muri perimetrali).
S. Vitale (terminato nel 546-548): ottagono preceduto da un ampio cortile e da un nartece tangente ad un angolo; il nucleo centrale ottagono si dilata in esedre aperte tra i sostegni mediante trifori ripetuti su due ordini, ambulacro e sovrastante galleria per la corte. L'edificio è concluso da una cupola ad otto spicchi. A S. Vitale si nota una ricerca spaziale unitaria centrata nella sequenza delle nicchie, esaltate in altezza e prive di ogni staticità. Non c'erano volte sul deambulatorio e sulle gallerie (quelle attuali sono un rifacimento più tardo), semplificando così il modello imperiale; tubi fittili sono usati per la struttura della cupola. All'esterno anche il volume è ottagonale; il tiburio che include la cupola emerge dal blocco sottostante sottolineando la prevalenza dello spazio centrale ed il legame con gli ambulacri. La posizione obliqua del nartece con le torri scalari e l'ingresso provocano una tensione ascensionale. In S. Vitale tutto è dissolto in uno spazio cinetico: ad ogni passo l'immagine degli spazi muta.
Mausoleo di Teodorico: Ad un linguaggio architettonico diverso appartiene il Mausoleo di Teodorico costruito negli stessi anni di S. Vitale: si tratta di un edificio dodecagonale nell'ordine inferiore e superiore, con un tamburo cilindrico che sostiene una calotta monolitica. Gli interni sono formati da una camera sepolcrale cruciforme in basso e da un'altra camera rotonda sotto la cupola. L'edificio costruito in blocchi di pietra d'Istria squadrati e` un heroon che si richiama ai precedenti romani, con forte senso di massa.
L'architettura bizantina al tempo di Giustiniano (527-565)
Nella tipologia religiosa si assiste ad una ripresa della cupola e della centralità per interpretare le nuove prescrizioni liturgiche la zona centrale (navata mediana) riservata al clero, invasi secondari (navatelle, gallerie ed endonartece) destinati ai fedeli.
SS. Sergio e Bacco: a Costantinopoli riprende il tipo dall'architettura romana e dai martyria cristiani: vano centrale ottagonale, con deambulatorio a galleria, esedre, curve e rette alternate, colonne sui due piani. La cupola presenta spicchi di padiglione piani, alternati ad altri concavi su tamburo poligonale. All'esterno dal perimetro quadrilatero sporgono nartece ed abside poligonale; il rivestimento è in mattoni.
San Giovanni d'Efeso: Uno dei santuari piu` importanti dell'Impero d'Oriente, in cui si venerava, per tradizione, il corpo di S. Giovanni Apostolo. Il santuario di eta` teodosiana doveva essere relativamente fragile a giudicare dalla modestia delle dimensioni delle fondamenta. Cinque cupole ne coprivano la nave, sostenuta da pesanti pilastri in mattoni: fra una cupola e l'altra si incurvavano grandi arconi. Intorno alla nave ed alle braccia della croce correvano le navatelle sormontate da gallerie. Un nartece a due piani precedeva la facciata e costituiva uno dei lati dell'atrio, completato da tre porticati.
Basilica B di Filippi:
S. Sofia: Sofia (Costantinopoli) fu edificata dopo
l'incendio del
Spigoli e strutture vengono attenuati dal cromatismo e dalla luce diffusa; quaranta finestre si aprono all'imposta della cupola.
A S Sofia viene recuperato il principio romano dell'equilibrio delle spinte della cupola centrale attraverso successive volte perimetrali, principio fondamentale per la seguente architettura bizantina.
L'architettura bizantina da dopo Giustiniano all'avvento dei Macedoni (sec. VI-IX)
La ricerca spaziale di questo periodo si rifa` ai tipi elaborati sotto Giustiniano: resta il principio di concentrare l'organismo attorno al nucleo mediano cupolato (croce a cupola).
Cattedrale di Salonicco (Santa Sofia) : Nella Cattedrale di Salonicco (sec. VIII) il tipo della chiesa a croce appare definito. La grande cupola centrale su pilastri e pennacchi domina l'invaso, volte a botte si trovano nelle navate laterali a due ordini. Numerose sono le zone collaterali, prevale inoltre lo sviluppo longitudinale anche nella navata centrale con bracci laterali poco profondi. Nei pilastri quadripartiti sono passaggi interni, le gallerie hanno coperture a botte, raramente a crociera: anche il nartece è a due ordini con tre volte a vela e crociere alle estremità angolari.
Nel volume esterno dominato dalla bassa cupola sporgono l'abside poligonale e le absidiole degli ambienti laterali.
L'architettura deuterobizantina dai Macedoni alla conquista latina (864-1204)
In questo periodo indicato anche come "seconda età aurea bizantina", durante il regno di Basilio I (867-886) e dei suoi successori crolla l'iconoclastia (834). Nella produzione architettonica a sostituzione dei tipi post-giustinianei che sussistono nei paesi ai margini dell'impero (basilica a tetto ligneo nei Balcani) ne vengono elaborati di nuovi; permangono piccoli triconchi e tetraconchi, ma domina la tipologia a croce greca inscritta nel quadrato con cupola, nella forma atrofizzata, o con varianti.
Una variante della croce greca è il tipo di chiesa a cupola su basi ottagona, con singolare effetto spaziale per l'alternarsi di invasi principali e secondari, elementi alti e bassi, zone luminose e zone in penombra. L'organismo della chiesa a croce greca, cioè inscritta entro un quadrato, rappresenta il tipo più diffuso nell'impero bizantino e aree d'influenza dal sec. X fino alla caduta di Costantinopoli, e sopravvissuto in Russia e nei Balcani. Si tratta, anche con varianti, di una cupola centrale su quattro colonne o pilastri, con tamburo illuminato; i bracci della croce sono coperti a botte, per lo più rialzati all'esterno, mentre cupolette o crociere si trovano agli angoli del quadrato.
Su una struttura basilicale a tre navate viene così a prevalere l'elemento simbolico della croce sia all'interno che all'esterno.
Sembra che l'origine vada ricercata nella Nea Ecclesia (distrutta) del palazzo di Basilio I a Costantinopoli, costruita verso 1'800.
Sant'Irene: Questo edificio, giunto a noi pressoché intatto, non e` piu` quello innalzato da Giustiniano; del secolo VI si conserva solo il nartece e qualche corso di muratura nei pilastri e nei muri piu` vicini al nartece stesso, tutto il resto fu rifatto nel secolo VIII.
Nel rifacimento del secolo VIII furono invece prescelte disposizioni diverse: la prima campata della nave ebbe una volta a vela, la seconda un'alta cupola su tamburo a finestre, lateralmente su queste due campate furono disposte delle botti trasversali che si incurvavano alte, sopra alle balconate ed ai sottostanti colonnati.
Questo schema applicato ad un edificio di pianta centrale a campata unica diventera` di uso generale nell'architettura bizantina a partire dal secolo IX.
Pantokrator a Istanbul (XII): Costruito nella prima meta` del secolo XII, in due o tre sezioni successive, presenta esternamente una decorazione efficace ma sobria: le absidi, sfaccettate, hanno nella parte inferiore delle nicchie strette ed alte o delle finestre con sottili piastrini intermedi cui corrispondono in quella superiore, delle basse nicchie. Le cupole hanno tamburo cilindrico con semicolonne angolari: le altre pareti dell'edificio sono lisce e la massa dell'edificio è semplice, dominata dalle cupole che sovrastano le due chiese principali.
Pammakaristos a Istanbul:
Panaghia Salonicco: monumento autentico del 1028 offre una massa tozza dominata da un'alta cupola coronata da un tetto a piramide, la decorazione consta di arcate cieche che girano i intorno alle finestre e da cornici orizzontali. Solo nel nartece, l'ordinamento decorativo cambia, ma l'età del coronamento asimmetrico di questa e della sua cupola disposta un po' in isbieco sulla parte settentrionale, non è sicura.
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