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LA PRIMA GUERRA PUNICA

storia



LA PRIMA GUERRA PUNICA



Dopo la vittoria romana nell'Italia Meridionale, vennero automaticamente in conflitto gli interessi strategici, commerciali e politici di Roma e di Cartagine, fortemente indebolita nel suo controllo sulla Sicilia.

Roma aveva due grossi ostacoli che le impedivano di attaccare subito la Sicilia: da una parte, c'era la forte città di SIRACUSA, governata da un tiranno, Gerone, ma estremamente ricca e organizzata e appunto, i Cartaginesi.


Cartagine

Era una fiorente Repubblica, retta da una oligarchia di mercant 818e49i i. Controllava i traffici di buona parte del Mediterraneo: dalla Spagna all'Africa settentrionale e in una buona parte della Sicilia.

Il suo modo di governare e di controllare le colonie era praticamente opposto a quello di Roma: Cartagine restava sostanzialmente una "talassocrazia" e non aveva mire particolari a costruire un impero territoriale. Più che militari, i Cartaginesi erano commercianti: non avevano un esercito proprio, ma si servivano di truppe mercenarie.


Roma appariva comunque incerta sull'opportunità di rompere la lunga alleanza con Cartagine, ma allo stesso tempo, ambiziosa nel voler conquistare la ricchissima isola. Ormai la mentalità romana era profondamente cambiata: dalle prime guerre di tipo difensivo, si stava trasformando in una potenza imperialista e conquistatrice, militarmente e politicamente efficientissima. Ciò avvenne perché la classe dirigente Romana, grazie alle conquiste e al monopolio dei mercati si arricchiva enormemente e con grande rapidità.

Roma, per poter iniziare la conquista della Sicilia, aveva comunque bisogno di un pretesto per intervenire: nella difficile situazione siciliana, esso non tardò ad arrivare.


Un gruppo di mercenari Mamertini, comandati da Agatocle, riuscirono a prendere il controllo del potere nella città di MESSINA. Di lì iniziarono una serie di scorrerie piratesche contro le altre città della Sicilia.

Per risolvere questo problema, si mosse la città di SIRACUSA: le truppe siracusane, al comando di Gerone, riuscirono a cacciare i Mamertini da Messina. I Mamertini tuttavia, cercarono e trovarono l'appoggio di Cartagine contro i Siracusani. Essi intervennero e costrinsero Gerone a fuggire.

Messina era dunque nelle mani dei Mamertini e dei Cartaginesi, ma ciò non stava bene a buona parte della popolazione che preferivano porsi sotto la protezione dei Romani che occupavano i territori al di là dello stretto. I Romani valutarono a lungo il da farsi perché sapevano che se fossero intervenuti, si sarebbe arrivati al conflitto con Cartagine.

Il Senato decise per l'intervento e si arrivò così alla Prima Guerra Punica


264 a.c

I Romani passano lo stretto di Messina e conquistano la città.


263 a.c.

Gerone, tiranno di Siracusa, si allea con i Cartaginesi. I Romani attaccano Siracusa e la conquistano.


262 a.c.

I Romani fissano il loro comando generale ad AGRIGENTO che fu facilmente conquistata.

Le città di DREPANA ( Trapani ) e LILIBEO ( Marsala ) resistettero a lungo, anzi, non potevano essere sconfitte se non via mare, ma i Cartaginesi avevano il controllo delle coste.


I Romani si resero conto che non avrebbero mai potuto sconfiggere definitivamente Cartagine se non l'avessero affrontata sul mare. A terra i Romani erano praticamente imbattibili, ma era tutto inutile se non avessero preso il controllo delle coste.

Roma si dedicò quindi per almeno due anni a preparare una flotta: essa era comunque inesperta rispetto a quella Cartaginese, ma i Romani escogitarono una nuova tecnica di guerra navale, attraverso l'invenzione dei "Rostri" che permettevano l'arrembaggio delle navi avversarie e lo scontro tra gruppi armati.




260 a.c.

I Romani comandati dal Console Caio Duilio, ottengono una strepitosa vittoria sui Cartaginesi nella battaglia navale di MILAZZO


Per piegare definitivamente la resistenza di Cartagine, il Senato prese la decisione di portare la guerra direttamente sul territorio dell'avversaria, in Africa. Si preparò quindi un massiccio corpo di spedizione.


56 a.c.

I Cartaginesi tentarono di intercettare la flotta romana, ma subirono un'altra dura sconfitta sul mare nella grandissima  battaglia navale di CAPO ECNOMO.


L'esercito romano appena sbarcato, subì l'attacco delle truppe cartaginesi: i Romani vennero sopraffatti e il capo della spedizione Attilio Regolo, venne fatto prigioniero. La flotta romana che avrebbe dovuto prestare soccorso alle truppe, vene quasi completamente distrutta da una tempesta.

I Romani abbandonarono il progetto della guerra in Africa e ripresero l'offensiva via terra in Sicilia: il console Lucio Cecilio Metello, conquistò Palermo: i Cartaginesi furono praticamente cacciati dalla Sicilia e si attestarono a Trapani

La guerra durò ancora a lungo ( 13 anni ) perché la città di Trapani era difesa dall'abilissimo generale cartaginese Amilcare BARCA; inoltre i Romani non riuscivano a bloccare i rifornimenti che arrivavano dal mare


241 a.c.

Battaglia navale delle EGADI grande vittoria dei Romani, guidati dal console Lutazio CATULO. I Cartaginesi si vedono costretti ad accettare la pace con condizioni molto dure:

a)   restituzione di tutti i prigionieri

b)       pagamento di una fortissima indennità di guerra

c)   rinuncia totale alla Sicilia e alle altre isole circostanti.



La Sicilia divenne la prima PROVINCIA

Ebbe una organizzazione differente rispetto ai territori che Roma aveva precedentemente conquistato: era ritenuta preda di guerra e territorio di conquista e non vi fu alcun tipo di rapporto di alleanza

1)  perdeva l'autonomia amministrativa

2)  versavano tributi militari

3)  pagavano tasse periodiche allo Stato Romano

4)  Gli abitanti erano considerati sudditi ed erano governati da un magistrato romano.


Sia Roma che Cartagine erano esauste per la lunghissima guerra e entrambe avevano dei seri problemi interni: Roma vedeva acuirsi i conflitti sociali, mentre a  Cartagine veniva seriamente minacciato il governo oligarchico.

Roma decise allora di intraprendere una serie di imprese militari per distogliere e allentare le tensioni interne.


225 a.c.

Approfittando di una ribellione di mercenari Cartaginesi, Roma invade e conquista la Sardegna e la Corsica.


222 a.c.

Parte una spedizione militare contro le tribù Galliche del nord Italoia: si trasformò progressivamente in una guerra di conquista. Vittoria romana a Casteggio. Mediolanum viene occupata; vengono fondate le colonie di Piacenza e di Cremona.


Contemporaneamente Roma iniziò una lotta contro la pirateria che proveniva dalle coste dell'Illiria. Ottenne ottimi risultati e ciò permise di intraprendere ottime relazioni diplomatiche( paritetiche ) con la Grecia, a cui i Romani avevano tolto un peso


237 a.c.

Cartagine aveva la necessità di reperire i fondi per pagare le indennità di guerra a Roma: decise così di iniziare la conquista e lo sfruttamento della penisola Iberica.

Amilcare e poi Asdrubale conquistarono la Spagna fino al fiume Ebro, fondando la città di Cartagena.





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