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NUCLEI TEMATICI: LA GLOBALIZZAZIONE E IL CAMMINO VERSO L'UNIONE EUROPEA -CONSEGUENZE SUL SISTEMA BANCARIO-

diritto



NUCLEI TEMATICI:

LA GLOBALIZZAZIONE E IL CAMMINO VERSO L'UNIONE EUROPEA

-Conseguenze sul sistema bancario-


Per poter analizzare in che modo il sistema bancario ha reagito al crescente fenomeno della globalizzazione e quale ruolo ha assunto contestualmente a tutti i movimenti socio-economico-politico-legislativi che hanno portato all'unificazione europea, occorre individuare come operavano le aziende di credito prima dei suddetti cambiamenti.

La banca italiana era definita banca istituzione secondo la contemplazione della legge del 1936. Tutto ciò conferiva alle banche un carattere pubblicistico ed una caratteristica di specializzazione: praticamente le banche dovevano operare salvaguardand 515h74f o l'interesse pubblico e attuando la specializzazione del credito. Altre caratteristiche della banca istituzione erano la scarsa concorrenza, dovuta alle politiche di cartello e alla rigidità di gestione, scarsa trasparenza sulle condizioni praticate ai clienti, costi di gestione elevati e sottocapitalizzazione.



Questa situazione che limitava l'autonomia delle banche ed era inoltre dannosa per i risparmiatori e per gli investitori è durata fino alla fine degli anni '80. I più importanti stimoli al cambiamento vennero soprattutto dall'Europa attraverso alcuni provvedimenti al fine di creare le premesse al mercato unico finanziario. Tali provvedimenti si concretizzarono con alcune Direttive che come punto fondamentale partivano dal presupposto che l'attività degli enti creditizi doveva avere un carattere d'impresa, che gli istituti di credito della comunità potevano operare liberamente in tutti i paesi membri dell'UE e che dovevano assumere il carattere dell'universalità.

In seguito a questo processo di liberalizzazione e alla vivace concorrenza che ne sarebbe seguita, venne attuata negli anni '80 una politica di deregolamentazione tesa a smantellare i vincoli che limitavano l'operatività delle banche per sollecitarne la competitività. Questa politica si basò principalmente sull'eliminazione del vincolo di portafoglio, sulla riduzione della riserva di prima linea, sull'eliminazione del plafond e sulle autorizzazioni per l'apertura di sportelli. Essa, però, presentava delle contraddizioni perché era ancora molto presenta la "banca-istituzione".

Un provvedimento decisivo per l'ammodernamento e la ristrutturazione del sistema bancario è stata la Legge Amato del 1990 che ha permesso alle banche di diventare società per azioni e quindi di essere privatizzate (com'è avvenuto per le tre banche d'interesse nazionale "Credit, Comit, Banca di Roma").

Inoltre, con la suddetta legge si sono potute realizzare fusioni tra banche favorendo la concentrazione del settore bancario che porta ad un aumento delle dimensioni degli istituti con la conseguente realizzazione di economie di scala, di una vasta operatività su tutto il territorio nazionale e comunitario anche attraverso la partecipazione azionaria incrociata tra istituti europei (Abn Amro in Banca di Roma, Deutsch Bank in Comit, Banco di Bilbao in BNL, etc.).

Altri processi di concentrazione riguardano il gruppo Banca Intesa che controlla la maggior parte delle casse di risparmio italiane (Cariplo, Carical, Carige, etc.) oltre al Banco Ambroveneto, il gruppo Unicredit. Per essere quindi competitivo, soprattutto con i colossi bancari stranieri, le banche di piccole dimensioni devono necessariamente concentrarsi in gruppi bancari dal momento che oggi i mercati (soprattutto quelli finanziari) sono diventati globali.

Questi processi sono comunque soltanto agli inizi in quanto per attuare determinate operazioni i tempi sono piuttosto lunghi, inoltre, la competizione non si attua soltanto attraverso la concentrazione ma bisogna tenere conto anche di altri paramenti quali la gamma dei servizi offerti, i rapporti con la clientela (customer satisfaction), la flessibilità organizzativa, la capacità innovativa, l'adozione di uffici marketing,.

In relazione al carattere universale, le banche devono fronteggiare anche la concorrenza degli intermediari non bancari nell'offerta di prodotti e di servizi che non sono tipici della visione classica do banca (polizze vita, fondi comuni d'investimento, leasing, factoring, etc.).



ALCUNE DOMANDE


Quali caratteristiche avevano assunto le banche con la legge del '36?


Le caratteristiche che le banche avevano assunto con la legge bancaria del '36 erano essenzialmente due:

erano prevalentemente pubbliche, sia per la forte presenza dello Stato e sia perché si voleva salvaguardare l'interesse pubblico con la tutela dei depositi, questo principio si attuò sottraendo le banche al fallimento e assoggettandole all'amministrazione straordinaria o alla liquidazione coatta amministrativa, in pratica in caso di difficoltà sarebbe intervenuto il sistema bancario nel suo complesso.

La specializzazione, cioè l'esistenza di due tipi di banche: le banche commerciali che erogavano prestiti a breve scadenza e gli istituti di credito che concedevano prestiti a medio-lungo termine. Quindi si effettuava una specializzazione temporale del credito che assicurava alla banca una maggiore liquidità e solvibilità.

Si delineava in questo modo la cosiddetta banca istituzione che aveva come scopo principale lo sviluppo economico del paese. Altri caratteri di questa banca che ha dominato il sistema creditizio italiano fino alla metà degli anni '80 sono:

la scarsa concorrenza: dovuta alle politiche di cartello e alla rigidità di gestione:

la scarsa trasparenza: in quanto non venivano comunicate alla clientela le condizioni praticate sui contratti bancari;

i costi elevati: soprattutto quelli per il personale e quelli per le perdite sui crediti;

la sottocapitalizzazione;

la limitata operatività delle banche: in quanto le banche fornivano pochi servizi.


L'UE è contestualmente il crescente fenomeno della globalizzazione, in che modo hanno contribuito al cambiamento del sistema bancario europeo, in special modo quello italiano, rispetto a quanto previsto dalla legge del '36?


Questa situazione si è protratta fino alla metà degli anni '80, gli stimoli maggiori al cambiamento sono venuti in particolar modo dalle direttive dell'UE al fine di creare un mercato unico finanziario, tali direttive sono:

la direttiva 77/780, che definiva il carattere d'impresa della banche e la possibilità di operare in qualsiasi luogo della comunità attraverso un'autorizzazione unica;

la direttiva 898/646, che permetteva agli istituti già autorizzati di operare in un paese membro (licenza unica bancaria) con la possibilità di ampliare la propria attività.

L'esercizio di tutte le forme di raccolta, e despecializzazione temporale del credito e tutta una serie di servizi che rientrano nell'ambito finanziario hanno favorito un fenomeno di globalizzazione dovuto all'unificazione dei mercati e nella fattispecie dei mercati finanziari che ha portato ad un processo dovuto all'unificazione dei mercati, specialmente di quelli finanziari, che ha portato ad un processo, tuttora in atto, di concentrazione bancaria in modo da rendere le banche di maggiori dimensioni e quindi in grado di essere altamente concorrenziali e competitive nei confronti dei colossi bancari straniere. Come sappiamo, infatti, l'allargamento dei mercati e quindi l'aumento delle dimensioni delle banche comporta la possibilità di realizzare delle economie di scala e quindi la possibilità di abbassare i costi e di conseguenza di poter fornire il prodotto a prezzi inferiori. Quindi possiamo affermare che già in questo modo si può combattere la concorrenza agendo per l'appunto sulla variabile prezzo, poi c'è appunto la possibilità di conquistare nuovi mercati.




Quali sono le strategie adottate dal sistema bancario per armonizzarsi alle direttive comunitarie?

Fu attuata innanzitutto una politica di deregolamentazione tesa a smantellare i vincoli che limitavano l'operatività delle banche e cioè dell'eliminazione del vincolo di portafoglio, la riduzione della riserva obbligatoria, l'eliminazione del massimale sugli impieghi e il rilascio dell'autorizzazione di nuovi sportelli senza particolari formalità.


Secondo quale fondamentale legge fu possibile l'armonizzazione delle direttive comunitarie europee?

La legge Amato, che ha permesso alle banche pubbliche di diventare S.p.A. e la sua applicazione poteva essere attuata attraverso due modi: trasformazione diretta dell'ente in S.p.A., oppure scorporo dell'azienda bancaria e successivo conferimento in una S.p.A.

I vantaggi del modello della S.p.A. sono: ricapitalizzazione delle banche, gestione più snella e trasparente, rafforzamento del carattere d'impresa delle banche che quindi hanno lo scopo di redditività e di remunerazione del capitale di rischio.

Prerequisito essenziale per la privatizzazione è quindi l'assunzione della forma giuridica della S.p.A.. il suddetto provvedimento ha permesso inoltre di attuare processi di concentrazione del sistema bancario attraverso la fusione che ha portato ad un considerevole aumento delle dimensioni degli istituti con i vantaggi che ne possono derivare (processo tuttora in atto).





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