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LE VICENDE DELLO STATO ITALIANO - LO STATO LIBERALE

diritto



LE VICENDE DELLO STATO ITALIANO



LO STATO LIBERALE


Lo Statuto Albertino fu la prima Costituzione dello stato italiano.

Fu prima emanato nel Regno sardo-piemontese, poi con l'unificazione d'Italia (1861) si estese su tutto il territorio italiano.

Lo Statuto Albertino fu solo una riforma della monarchia assoluta il in senso liberale, era un compromesso tra vecchi e nuovi principi.

Lo Statuto e' una carta concessa (significa che e' stata concessa dal sovrano verso i sudditi, e' perciò un'espressione della sovranità del re).

Questa e' la visione del diritto, ma nella realtà storica il re fu costretto a concedere lo Statuto.



L'oggetto dell'accordo tra re e borghesia fu la nascita di una monarchia costituzionale che indica il tipo d'organizzazione costituzionale.

Il re concedette


Diritto di libertà e proprietà.


Elezione di una Camera con la presenza 727e47h di rappresentanti borghesi.


Lo statuto Albertino s'ispira alla Rivoluzione Francese e garantisce:


UGUAGLIANZA DI FRONTE ALLA LEGGE (ART 24)


LIBERTA' PERSONALE (ART 26)


LIBERTA' DI DOMICILIO (ART 27)


LIBERTA' DI STAMPA ( ART 28)


LIBERTA' DI RIUNIONE ( ART 32)


LIBERA' RELIGIOSA (ART 1)


Pero' prevedeva anche la possibilità di limitare tali diritti, rinviando a leggi consecutive perché le leggi erano a favore solo di chi aveva il potere legislativo.


Il diritto più significativo e' il diritto della proprietà privata, proclamata come inviolabile (art 29).

Sulla proprietà privata si basa lo stato liberale basato su:


Impresa privata


Libertà di concorrenza


Il compito dello stato liberale era di proteggere le condizioni della libera concorrenza economica, garantendo la libertà del mercato, in altre parole:


IMPEDISCE LA VIOLAZIONE DEI MECCANISMI DI MERCATO


EVITARE LE RIVOLTE DEI LAVORATORI


Lo stato liberale dell'Ottocento significa Stato gendarme, vale a dire e' uno stato che:


Mantiene ordine economico


Protegge la proprietà privata.



La monarchia costituzionale o rappresentativa fu realizzata per mezzo di un nuovo organo (la Camera dei Deputati.

La monarchia costituzionale e' il regime con un governo misto dove:


RE: principio monarchico capo esecutivo ma agisce nel rispetto della legge


SENATO: principio aristocratico


CCAMERA DEI DEPUTATI: principio democratico.


In realtà la monarchia costituzionale e' un regime DUALISTA, basato tra re e Camera dei deputati, abbiamo perciò un accordo tra assolutismo e liberalismo.

La Camera dei deputati e' il vero centro di vita politica, di conseguenza abbiamo una trasformazione del governo.


PRIMA il potere esecutivo era del re e dei Ministri


Passa poi al re e alla Camera


INFINE il re ha il potere esecutivo solo con il consenso della Camera.


Il re è estromesso dall'attività legislativa.


Il governo dipende dalla volontà parlamentare


L'esercizio esclusivo da parte del Parlamento della potestà legislativa.


La Camera era l'unico organo elettivo perciò pero' con un suffragio ristretto in altre parole chi può votare deve:


SAPER LEGGERE E SCRIVERE


DI SESSO MASCHILE


PAGARE UN IMPOSTA SUL REDDITO.


Nel 1912 si ha l'allargamento al diritto di voto, infatti, abbiamo il suffragio maschile, si può perciò affermare che il regime liberale censitario si e' trasformato in regime democratico.




Negli ultimi decenni del secolo scorso abbiamo un indebolimento del Parlamento e di conseguenza una caduta dello stato liberale.


Con la sua caduta abbiamo un autoritarismo da parte dello stato e si verifico' soprattutto su due punti:


ASSOLUTIZZAZIONE DELLO STATO


Lo stato diviene il soggetto dominante


NEGAZIONE DEI DIRITTI


Con il regime autoritario si afferma che "ogni diritto e' creato dallo stato" e non esistono più i diritti naturali.

Ciò è nominato come "colpo di stato borghese" e dopo di questo si ha:



IL FASCISMO



Il fascismo considerava tutti i diritti dei singoli come causa del disordine sociale.

Perciò abbiamo un capovolgimento dei principi liberali:


DIRITTI diventano DOVERI



LIBERTA' diviene AUTORITA' DELLO STATO.



L'uomo viene visto come un individuo che ha solo doveri di fronte allo Stato.

Il fascismo mirava ad uno stato totalitario, i cui fini sono


Negazione della vita privata, tutto riguarda lo Stato, che ha il dovere di far parte della vita di tutti.




Distruzione della morale dell'individuo, si crea percio lo stato etico, uno stato con una propria moralita.


Inesistenza diritto privato, tutto diviene di diritto pubblico, ha cosi' un'espansione dell'autorita statale.


Perdita dei diritti, tutto diviene un dovere verso lo Stato per il suo interesse.


Repressione violenta contro gli antinazionali e dopo nel 1938 con la persecuzione agli ebrei.


Proibizione di culture diverse da quelle fasciste e disprezzo razzista degli altri popoli


Cultura della guerra.



Il fascismo tanti fini forti e d'indipendenza ma non aveva una propria religione.

La chiesa cattolica costringe i fascisti a venire a patti e nel 1929 con il Concordato (patti lateranensi) si ha un accordo tra stato e chiesa e, la sovranità statale deve per forza essere divisa con quella della chiesa.


In vista dell'interesse nazionale furono aboliti i sindacati liberali e si ha la nascita dei sindacati fascisti controllati dal regime.

Per ogni settore è indicato un sindacato per il lavoratore e uno per il datore di lavoro, tali contratti erano obbligatori per tutti.

I sindacati delle due parti formavano le corporazioni, che erano organi statali alle dipendenze del Ministro delle corporazioni.

Fu abolito lo sciopero che fu considerato in delitto contro la produzione nazionale, punito con pene severe dal Codice penale.


L'avvento del fascismo modifico' l'organizzazione dello Stato e come prima cosa abolì lo Statuto Albertino.


La pluralità dei partiti viene eliminata e nasce un solo partito (PNF) il Partito Nazionale Fascista.

Il PNF non era un'organizzazione democratica, anzi tutt'altro, era uno strumento di mobilitazione, uno strumento nelle mani del Duce costruito su piani gerarchici.

Il PFN e' una struttura parallela allo Stato, nel senso che re, Governo, Parlamento e Magistratura non scompaiono, ma sono riempite dagli uomini del fascismo.


L'organo della vita politica dello stato e' il capo del governo, cioè il capo del fascismo che era lo stesso capo del fascismo, e nel caso dell'Italia era Mussolini.

Perciò e' consentita la dittatura fascista che predomina nel campo del Governo.



Nel 1943 abbiamo la CADUTA DEL FASCISMO e la nascita di uno stato democratico con una costituzione che entra no vigore nel 1948.



ORIGINE, CARATTERI E STRUTTURA DELLA COSTITUZIONE



Il fascismo fini' il 25 luglio del 1943, si ha un ritorno dei partiti politici e della libertà.

Si costituiscono comitati di liberazione (CLN) che collaborano per rifondare lo Stato, pero devono superare due problemi.


Scelta tra MONARCHIA E REPUBBLICA


NASCITA DI UNA NUOVA COSTITUZIONE con l'aiuto di un Assemblea costituente eletta dal popolo, pero' il re non voleva e avrebbe accettato più volentieri lo Statuto Albertino.



Nel 1944 in Italia si ha:


Re Vittorio Emanuele che rinuncia ai suoi poteri delegandoli al figlio che viene nominato LUOGOTANENTE STATALE, con carica provvisoria fino al primo referendum popolare.


L'elezione dell'assemblea costituente a suffragio universale 2 giugno 1946

Il 2 giugno 1946 si ha l'elezione della repubblica che prevale sulla monarchia.


L'assemblea costituente ha una valutazione a proporzione, cioè vengono assegnate cariche in proporzione ai voti ottenuti.


Nel panorama italiano si hanno


DEMOCRAZIA CRISTIANA


PARTITO SOCIALISTA


PARTITO COMUNISTA


Tutti e tre questi partiti si riuniscono per formare un accordo per rimodernare la Costituzione.


IL VALORE DELLA PERSONA


La persona umana diviene un VALORE FONDAMENTALE, al cui servizio c'e' lo stato e ha


DIRITTI FONDAMENTALI


DEMOCRAZIA il sistema e' basato sulla dignità delle persone.


POLITICA A FAVORE DI CLASSI PIU' DEBOLI


INTERESSI COLLETTIVI


STATO INTERVENTISTA.


LO STATO SOCIALE


Lo stato sociale si basa sui diritti dei cittadini e


RICONOSCE ORGANIZZAZIONI


OPERA GIUSTIZIA SOCIALE



LE COMUNITA' SOCIALI



Comunità sociali = gruppi di persone che hanno un'autonomia propria, perciò hanno un loro pluralismo, e ne deriva il decentramento del potere pubblico diviso in livelli grazie al principio di sussidiarietà (i livelli superiori possono solo intervenire quando quelli inferiori sono insufficienti.



LA STRUTTURA DELLA COSTITUZIONE.



La costituzione e' formata da 139 articoli, questi sono divisi in PARTI.

Le parti sono formate de SEZIONI precedute da PRINCIPI FONDAMENTALI (hanno decisioni sul tipo di stato e società)


1 parte DIRITTI E DOVERI

2 parte ORGANIZZAZIONI DELLO STATO


Infine DISPOSIZIONI TRANSITORIE: prevedono adempimenti con scadenza

DISPOSIZIONI FINALI: norme che fanno eccezione e utilizzate solo in casi particolari.








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