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RADIOAMATORI

elettronica



ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE

VIBO VALENTIA E. FERMI


























Le associazioni radiantistiche di tutto il mondo pubblicano propri "organi ufficiali": periodici di tecnica e di vita associativa dedicata ai radioamatori, come ad esempio la edizione mensile di QST (la rivista dell'Americana A.R.R.L.) e Radio Rivista (il periodico dell'A.R.I., l'Associazione dei Radioamatori Italiani).

I radioamatori sono nati con la radio. Marconi stesso era un dilettante quando ottenne i primi successi sulle colline di Pontecchio. Per decenni i radioamatori si sono affiancati ai professionisti della radio, precedendoli molte volte sulla strada del progresso. Specialmente quando la ricerca nel campo della radio era ancora affidata all'improvvisazione dei singoli tecnici, molti campi nuovi sono stati aperti dai radioamatori.
Basterebbe la scoperta della propagazione ionosferica delle onde corte per consacrare i radioamatori come benefattori dell'umanità. Ora che la ricerca nel campo della radioelettronica assorbe annualmente miliardi (di dollari), i radioamatori hanno poca speranza di fare scoperte sensazionali; tuttavia anche in campo tecnico la loro opera non è inutile e molte industrie assorbono dai radioamatori idee nuove, accorgimenti astuti, semplificazioni vantaggiose (esempio: il telefono cellulare oppure l'identificatore salvavalanghe). Infine ultima, ma non meno importante funzione del radiantismo: la "coltivazione" delle nuove leve della radiotecnica. E'stato riconosciuto ormai universalmente che i migliori radiotecnici, a tutti i livelli, dagli operai specializzati ai direttori di progetto, sono stati quasi tutti radioamatori. Per la maggior parte, si tratta di persone che esplicano attività che niente a che fare hanno con la radio e l'elettronica; ma c'è anche una nutrita schiera di tecnici professionali legati all'industria radioelettronica. Sono prevalentemente di sesso maschile, ma non manca una qualificata rappresentanza di radioamatrici.

Il numero di radioamatori nel mondo supera oggi i 2 milioni, tre quarti dei quali sono concentrati fra Giappone ed U.S.A.: ciò dimostra quanto l'attività radiantistica sia legata allo sviluppo tecnico e tecnologico. In Italia, il numero complessivo di licenze si aggira sulle 36.000. Il possesso di una apposita licenza autorizza i radioamatori a comunicare uno con l'altro o per mezzo dei codice Morse (telegrafia) o mediante il comune linguaggio parlato (telefonia).

Altri sistemi di comunicazione in uso fra i radioamatori sono anche telescrivente, televisione e trasmissione digitale, codificata secondo gli standard più comuni. Le trasmissioni vengono effettuate su bande di frequenza ben precise, assegnate al servizio di radioamatore secondo rigorose convenzioni internazionali. Il radiomatore Dilettante che, secondo le convenzioni internazionali di Ginevra, effettua radiocollegamenti, anche a forti distanze, per " studio ed esperienza".

A ciò viene abilitato dalle autorità di ogni paese con apposite norme che prevedono il superamento di un esame teorico di radiotecnica e pratico di telegrafica. I radioamatori operano per interesse personale, senza fini di lucro, con l'obbligo di trasmettere solo informazioni private tecniche e metereologiche o che comunque non possano venire considerate in concorrenza con i servizi commerciali o pubblici di Telecomunicazioni; le trasmissioni vengono effettuate su bande di frequenza "Dette appunto bande Radioamatoriali" a loro rigorosamente riservate, nel campo che va dalle onde medio-corte alle microonde. Soprattutto nella banda delle onde corte sfruttando la propagazione ionosferica delle radioonde i radioamatori possono realizzare normalmente radiocollegamenti anche fra stazioni fra loro agli antipodi pur essendo potenze paragonabili a quelle di una comune lampadina e irradiate da antenne di limitata estenzione.

Negli ultimi decenni i radioamatori hanno contribuito in modo decisivo allo studio della propagazione dello radioonde di frequenza superiore ai 30 MHz collaborando pure alle iniziative condotte in occasione di studi ed esplorazioni geofisici, per cui le loro esperienze sono riconosciute come di grande interesse teorico e pratico ai fini dello studio delle radiocomunicazioni. Vari satelliti spaziali sono stati infatti messi a disposizione dei radioamatori proprio perché le esperienze de essi condotti, in particolare in frequenze dai 2 ai 40 GHz, sono risultate molto importanti per l'attivazione dei satelliti per telecomunicazioni. Ai radioamatori sono riservati diverse bande di frequenza sia per l'impiego esclusivo che in uso secondario. ( Il piano dettagliato delle frequenze può essere visionato su questo sito Internet)

L'affollamento dello spettro elettromagnetico dovuto alla diffusione delle applicazioni esistenti e al moltiplicarsi di nuove, come le trasmissioni digitali audio e i collegamenti via satellite dei servizi radiomobili, che richiedono un loro spazio nello spettro, ha portato alla conferenza WARC 92 ( World Admistrative Radio Conference 1992 : Conferenza Mondiale per la Radio del l992).

E' prevista entro il 2000 la razionalizzazione dell'allocazione delle frequenze, con aggiustamenti per le bande amatoriali che lasciano inalterate l'ampiezza e la priorità di utilizzazione.

I radioamatori affiancano le autorità in vari servizi sociali specie nell'ambito della " Protezione Civile. Il radioamatore negli anni si è evoluto e ha sempre cercato di applicare nuove tecnologie alle radio una di queste è la comunic 848g62i azione digitale via radio. Questa ha portato i radioamatori a realizzare una rete denominata " paket-radio" il cui compito e quello di scambiarsi messaggi per tenersi costantemente aggiornati ed in caso di calamità naturali possa essere sfruttata per trasmettere informazioni in formato digitale. Tale implementazione permette di scambiare testi scritti con molte più informazioni di un messaggio vocale, lasciando così i canali voce liberi per trasmissioni d'urgenza. La prima cosa essenziale è la passione, se c'è questa tutte le altre difficoltà possono essere superate.

Certo non è semplice come fare una domanda o una dichiarazione di inizio attività, come nel caso della CB (Citizen Band) o degli SWL (Short Wave Listener).

Per diventare radioamatore è necessario possedere una patente ed una licenza con relativo nominativo rilasciati dal Ministero delle Comunicazioni.

La licenza di impianto ed esercizio di stazione di radioamatore comprende anche il nominativo(indicativo di chiamata del radioamatore, univoco e formulato sulla base del Regolamento internazionale delle comunicazioni e delle normative di ciascun stato) ed è rilasciata dopo aver ottenuto la patente di peratore di stazioni di radioamatore

La citata patente viene rilasciata previo superamento di un esame, per partecipare al quale è necessario presentare domanda alla competente sede territoriale del Ministero delle Comunicazioni. A questo punto qualcuno si sarà già spaventato, esami, Ministeri, regolamenti internazionali e quant'altro che possa evocare lo spettro della burocrazia e delle difficoltà più disparate.

Nessuno ha detto che sia semplice come preparare la moka del caffè (anche qui comunque ci vuole un po' di manico), bisogna prendere la cosa sul serio e di conseguenza metterci della buona volontà e sopratutto avere pazienza e non pretendere di ottenere tutto subito. Certo chi per studi o per lavoro proviene già da esperienze attinenti la materia è avvantaggiato rispetto a chi invece ha solo la passione ma gli mancano le basi per affrontare, diciamolo pure, lo spauracchio dell'esame.

Non spaventatevi, sappiate che tra i radioamatori di tutto il mondo solo una parte sono tecnici che lavorano nel campo delle telecomunicazioni o comunque in discipline correlate, la maggior parte sono persone che svolgono le professioni più disparate, operai, commercianti, impiegati, professionisti, poliziotti, barbieri, studenti, ecc.Non si tratta certo di un esame universitario, bisogna studiare un po', questo si, però se avete la tenacia e la volontà di arrivare sappiate che potete farcela ed in ogni caso le Associazioni dei radioamatori organizzano periodicamente dei corsi (come l'ARI Marcon) per aspiranti radioamatori.

Per poter ottenere la patente radioamatoriale il personale deve inoltrare domanda in bollo di "ammissione agli esami" al competente Ministero P.T. Ispettorato Territoriale Veneto Servizi Radioelettrici Via Torino 88, 30170 Mestre (VE).Le domande devono essere fatte pervenire entro il 30/04 per l'ammissione alla sessione estiva, entro il 30/09 per l'ammissione a quella invernale.Possono essere rilasciate due tipi di patenti: una speciale e una ordinaria.La patente speciale si ottiene sostenendo una prova teorica vertente su elettrologia, elettronica, radiotecnica, telegrafia, telefonia e regolamento internazionale delle radiocomunicazioni. La patente ordinaria si ottiene superando la predetta prova teorica prevista per la patente speciale, e una prova pratica di trasmissione e ricezione telegrafica auricolare in codice morse alla velocità di 40 caratteri al minuto. Possono essere esonerati dalla sola prova teorica, e quindi conseguire la licenza speciale senza esami, coloro che siano in possesso di diploma di perito specializzato in telecomunicazioni o certificato generale di radiotelefonista per navi rilasciato dal Ministero P.T. .Sono invece esonerati da entrambe le prove i titolari di certificato di radiotelegrafista di 1°, 2° e 3° classe (o certificato di radiotelegrafista per navi) rilasciato dal Ministero P.T., diploma di qualifica di radiotelegrafista di bordo rilasciato da Istituti Professionali di Stato.Nella domanda di ammissione agli esami deve essere indicato il tipo di patente che si intende conseguire e devono essere allegati Seguenti documenti:1) due fotografie formato tessera, una delle quali autenticata;2) una marca da bollo del valore vigente;3) un certificato contestuale di residenza cittadinanza in carta semplice;4) attestazione di versamento di L. 1.000 effettuato sul c/c 659003 intestato alla D.C.S.R.- Canoni Concessioni Proventi Vari Servizi Radioelettrici,via Europa 190, Roma.Coloro che intendono chiedere l'esonero dalle prove dovranno dichiarare nella domanda i titoli in loro possesso allegando oltre Alla presentazione redatta l'originale del titolo stesso oppure copia autenticata.







Banda

B.

Statuto
di servizio

Potenza max.
Fisso - Mobile

Note


KHz

secondario

100 W


In Sicilia: da 1830 a 1850 KHz


KHz

secondario

300 W




MHz

esclusivo

300 W


Più servizio satelliti


MHz

secondario

300 W


Solo telegrafia


MHz

esclusivo

300 W


Più servizio satelliti


MHz

secondario

300 W


Più servizio satelliti


MHz

esclusivo

300 W


Più servizio satelliti


MHz

secondario

300 W


Più servizio satelliti


MHz

esclusivo

300 W


Più servizio satelliti


MHz

secondario

10 W

10 W

Su richiesta e su base annua


MHz

esclusivo

300 W

10 W

Più servizio satelliti


MHz

secondario

300 W



10 W



MHz

esclusivo

300 W

10 W

Più servizio satelliti


MHz

secondario

300 W

10 W

Solo servizio satellite


MHz

secondario

300 W

10 W



MHz

secondario

300 W

10 W

Su richiesta per servizi satelliti terra-spazio


MHz

secondario

50 W erp

10 W

Non è consentito superare 50W erp su questa banda


MHz

secondario

300 W

10 W



MHz

esclusivo

300 W

10 W

Più servizio satelliti


MHz

secondario

300 W

10 W

Solo servizio terra-spazio


MHz

esclusivo

300 W

10 W



MHz

secondario

300 W

10 W

Solo servizio spazio-terra


GHz

esclusivo

300 W

10 W

Più servizio satelliti


GHz

esclusivo

300 W

10 W

Più servizio satelliti


GHz

secondario

300 W

10 W

Più servizio satelliti


GHz

secondario

300 W

10 W

Più servizio satelliti


GHz

secondario

300 W

10 W

Più servizio satelliti


GHz

secondario

300 W

10 W

Più servizio satelliti




Licenza speciale

Banda

B.

Statuto
di servizio

Potenza max.
Fisso/Mobile

Note


MHz

esclusivo

10 W

Più servizio satelliti


MHz

secondario

10 W



MHz

esclusivo



10 W

Più servizio satelliti


MHz

secondario

10 W

Solo servizio satellite


MHz

secondario

10 W



MHz

secondario

10 W

Su richiesta per servizi satelliti terra-spazio


MHz

secondario

10 W

Non è consentito superare 50W erp su questa banda


MHz

secondario

10 W



MHz

esclusivo

10 W

Più servizio satelliti


MHz

secondario

10 W

Solo servizio terra-spazio


MHz

esclusivo

10 W



MHz

secondario

10 W

Solo servizio spazio-terra


GHz

esclusivo

10 W

Più servizio satelliti


GHz

esclusivo

10 W

Più servizio satelliti


GHz

secondario

10 W

Più servizio satelliti


GHz

secondario

10 W

Più servizio satelliti


GHz

secondario

10 W

Più servizio satelliti


GHz

secondario

10 W

Più servizio satelliti


I Radioamatori e l'inquinamento elettromagnetico:

Con l'avvento della telefonia mobile e la conseguente creazione di grandi reti di telecomunicazione in grado di supportare l'ingente traffico telefonico, ci si è iniziati a domandare se le emissioni di R.F. (Radio Frequenza, volgarmente denominate "onde" o, peggio, "radiazioni") a determinate frequenze e potenze siano nocive alla salute pubblica, in caso di esposizione prolungata nel corso degli anni. Sono iniziati gli studi e le ricerche e, contemporaneamente, per cercare di bloccare sul nascere le paure da parte dei cittadini, anche gli organi legislativi hanno approvato un D. M. (Decreto Ministeriale): il nr. 381 del 10/9/1998. Tale decreto pone limiti molto severi circa il valori massimi di un campo elettromagnetico ed impone una dettagliata descrizione di tutta la strumentazione necessaria all'emissione. L'errore più grossolano è stato quello di pensare di poter applicare tale decreto anche al Servizio di Radioamatore. Sicuramente chi non è pratico con le leggi della fisica avrà pensato che i radioamatori con le loro grandi antenne direttive avrebbero potuto rappresentare un pericolo per la salute pubblica. In tal senso mi sento di poter smentire CATEGORIGAMENTE tale linea di pensiero, per cui vorrei rassicurare tutti quei condòmini che abbiano nel proprio palazzo un radioamatore.

Innazitutto il Servizio di Radioamatore non è un servizio di telecomunicazioni ad uso continuativo "H24" (cioè operativo 24 ore su 24), ma, al contrario, è molto sporadico, della durata massima (mi riferisco alla sola trasmissione) di massimo un'ora, al più un'ora e mezza.
2) Le frequenze normalmente usate dal Servizio di Radioamatore sono quelle fino a 430 MHz. Ciò vuol dire che le frequenze più spesso in uso sono molto più basse di quelle utilizzate, ad esempio, dai telefoni cellulari (860 - 950 MHz). Nei casi in cui il Servizio di Radioamatore utilizzi frequenze di 1240 MHz o superiori molto spesso ne usufruisce sfruttando apparecchiature autocostruite in grado di emettere pochi watt. Ricordate che la grandezza di un'antenna deve essere SEMPRE rapportata alla lunghezza d'onda su cui deve trasmettere: per cui per trasmettere sulle frequenze in onde corte in cui la lunghezza d'onda varia da 80 a 10 metri, anche le antenne devono necessariamente avere delle dimensioni molto più grandi, rispetto a quelle che siamo abituati a vedere sui tetti delle case.3) Dal momento che per essere abilitati alla trasmissione i radioamatori devono superare un esame tecnico-legislativo presso gli Ispettorati Territoriali del Ministero delle Comunicazioni (vedi programma), sono persone assolutemente competenti nel campo dei sistemi di telecomunicazioni. Di conseguenza ogni radioamatore è abilitato all'autocostruzione o alla modifica di apparati e sistemi 'antenna, di cui può garantire i requisiti fisici.4) Nel caso in cui si utilizzino apparecchiature "commerciali" (siano essi ricetrasmettitori o antenne) esse sono sempre, preventivamente all'immissione sul mercato, sottoposte al controllo tecnico da parte del Ministero del Commercio Estero con la collaborazione del Ministero delle Comunicazioni.

In data 16/6/1998, per cercare di porre fine alle inutili discussioni che, nel frattempo, erano sorte sul problema dell'inquinamento elettromagnetico, a cura dell'Associazione Nazionale Radioamatori CISAR è stato condotto un rigido test, con la collaborazione dell'Istituto di Medicina Sperimentale del C.N.R. (Consiglio Nazionale delle Ricerche), il massimo Ente duputato al controllo dei campi elettromagnetici. Riassumo, brevemente, nelle seguenti tabelle i valori riscontrati dalle strumentazioni. Chi volesse avere una copia del ducumento (firmato dal Direttore dell'Istituto), mi contattati via "e-mail" o via "packet-radio" (iw0glc@i0tvl.ilaz.ita.eu).

Sistema di misurazione:

"Wandel & Goltermann EM-300"

Range di frequenza:

100 KHz - 3 GHz

Range di misura in campo elettrico:

1 Volt/metro - 800 Volt/metro

Isotropia:

+/- 0,5 dB


Ricetrasmettitori Utilizzati


Bande Decamtriche 0 - 30 MHz

Kenwood TS-50

100 watt

Bande 144 - 430 - 1240 MHz (emissioni SSB)

Kenwood TS-790E

50 watt

Bande 144 - 430 - 1240 MHz (emissioni FM)

Icom IC-Delta 100

50 watt

Banda 430 MHz emissione digitale (Packet-radio)



Italtel MB-45

15 watt

Banda 1240 MHz emissione ATV (FM audio-video)

Autocostruito

15 watt


Antenne Utilizzate


Dipolo Filare (bande 0 - 30 MHz), 41 metri

Autocostruito

Collineare verticale tribanda omnidirezionale 144-430-1240 MHz

Comet CX-902

Direttiva 11 elem. polarizzazione orizzontale 144 MHz

Tonnà

Direttiva 21 elementi polarizzazione orizzontale 430 MHz

Tonnà

Direttiva 23 elementi polarizzazione orizzontale 1240 MHz

Tonnà

Log Periodica 25 elementi polarizzazione verticale 50 - 1550 MHz

Create


N. B.: Tutte le antenne sono installate su un traliccio autoportante di metri 12, sezione triangolare, regolarmente fissato mediante zanche in acciaio, dotato di un ordine di tiranti in nylon e non posizionato elettricamente a massa.


Tabella riassuntiva dei valori riscontrati


Misura effettuata fronte palazzo, livello stradale, radio in ricezione

0,5 Volt/metro

Misura effettuata come sopra, stazione in trasmissione

0,5 Volt/metro


Misura effettuata nella sala-radio


Con trasmissione fino a 400 MHz

0,6 Volt/metro

Con trasmissione fino a 1300 MHz

0,6 Volt/metro

Con trasmissione fino a 1300 MHz (apparato ICOM IC-Delta 100)

1 Volt/metro (*)


(*): La misura effettuata con il ricetrasmettitore Icom IC-Delta 100 ha messo in evidenza un valore debolmente superiore alle altre apparecchiature; tale valore ritornava nella norma effettuando la misura alla distanza di 1 metro dall'unità trasmittente.


Misura effettuata ai piedi del traliccio, sotto le antenne


Con trasmissione fino a 400 MHz

1,2 Volt/metro

Con trasmissione fino a 1300 MHz

0,46 Volt/metro



La storia del Servizio d'Amatore conferma che, appena i mezzi tecnici lo consentono, altre porzioni di spettro elettromagnetico vengono impegnate dagli amatori che ne sperimentano, in ogni modo, le possibilità di comunicazione, alla massima distanza, con la maggiore economia.

Il Servizio di Amatore ottenne un primo riconoscimento formale alla Conferenza della Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (U.I.T.) tenutasi a Washington nel 1927.

Alla Conferenza di Atlantic City della U.I.T., nel 1947, ebbe la sua definizione attuale:

"Un Servizio di addestramento individuale, di intercomunicazione e di ricerca tecnica, effettuato da persone interessatesi alla radiotecnica e debitamente autorizzate, che hanno solo un personale interesse, senza alcun lucro"


Ogni "Servizio", per essere riconosciuto tale, deve avere alcune caratteristiche fondamentali:

- essere di pubblico interesse,

- arrecare beneficio alla comunità,

- essere necessario.

Per il Servizio di Radioamatore le motivazioni del riconoscimento sono basate

a) sul valore del Servizio in rapporto alla pubblica utilità in quanto mezzo di comunicazione volontario e non commerciale che rende eccezionali servizi, specie in condizioni di emergenza, a seguito di calamità naturali;

b) sulle capacità dei radioamatori nel contribuire al progresso tecnico delle radiocomunicazioni;

c) sull'abilità dei radioamatori a migliorare il Servizio, mediante perfezionamenti tecnici, uniti ad un notevole grado di autodisciplina nell'utilizzazione delle limitate gamme assegnate;

d) sulla capacità di formazione di tecnici ed operatori, in quanto il Servizio desta un interesse tecnico aperto a tutti, in cui la circolazione delle nuove idee e di moderni ritrovati è rapido e fecondo;

e) sulla insostituibile funzione di migliorare le relazioni nazionali ed internazionali, attraverso i rapporti individuali.

Profilo Tecnico

Il Servizio di Amatore costituisce, sotto il profilo tecnico, uno stimolo continuo al miglioramento delle nuove tecniche, o, quanto meno, all'applicazione di nuove tecnologie nelle radiocomunicazioni e nell'elettronica; data la sua fisionomia interdisciplinare, stimola le applicazioni della radio e dell'elettronica in altri campi non a caso nel nostro paese la Automazione e la Strumentazione industriale, negli anni '50 hanno attinto, con larghezza, dai tecnici della radio e, molto spesso, dagli ambienti dei radioamatori, meno professionalizzati e più aperti alle novità.

Fornisce un ambiente fertile, dove la partecipazione volontaria a ricerche di carattere scientifico su vasta scala, trovano facilmente un gran numero di collaboratori entusiasti. Provvede alla formazione di nuove leve di tecnici, impartendo loro le basi elementari per introdursi nei campi delle comunicazioni e dell'elettronica.

Profilo economico

Dal punto di vista economico, si osserva che i radioamatori hanno avuto un ruolo di primaria importanza nello sviluppo della tecnica delle comunicazioni: tecniche studiate dagli amatori sono entrate nell'uso comune, senza che le industrie subissero limitazioni vincolanti da parte di brevetti.

Il costo di questi studi è stato sostenuto dai singoli ed i benefici apportati alla comunità non hanno richiesto investimento alcuno. Lo stesso vale per l'addestramento: il Servizio di Amatore fornisce alla comunità tecnici a diversi livelli di preparazione che, in molti casi, contribuiscono ad elevare la qualità media del personale impiegato nell'industria o nei pubblici servizi, senza alcun onere per la comunità stessa, né per l'insegnamento, né per la costruzione di apposite scuole, locali, attrezzature.

Oltre a questi evidenti vantaggi economici, si può anche osservare che il Servizio d'Amatore è estremamente parsimonioso in ogni sua manifestazione: esso riesce ad ottenere i migliori risultati col minimo impiego di mezzi: dall'energia consumata, allo spettro occupato.

Profilo sociale

Comunicazioni di interesse vitale:emergenza, in seguito a disastri e calamità naturali; salvaguardia della vita umana.

Contributi di notevole interesse:comunicazioni, a breve e lunga distanza, di contenuti molto specializzati, come ad esempio: mantenimento di collegamenti con spedizioni per scopi scientifici; collegamenti con persone in paesi lontani privi di altri mezzi; sviluppo delle relazioni internazionali, mediante collegamenti radio personali.Questo genere di attività, fra l'altro, non solo migliora i rapporti fra i popoli, ma quasi inconsapevolmente fornisce un aspetto esteriore della nazione che li esercita, ben più efficace che non la propaganda fatta attraverso potenti radiodiffusioni.

Uno dei meriti maggiori del Servizio di Radioamatore è quello di aver sempre coadiuvato le forze di Polizia e la Protezione Civile durante qualunque tipo di evento calamitoso. Non a caso i radioamatori sono sempre stati (e saranno sempre) i primi a gestire le immediate 24-48 ore successive all'emergenza vera e propria, quando la maggior parte dei sistemi "tradizionali" di telecomunicazioni (compresi i cellulari, spesso inutilizzabili visto che molti ripetitori sono fuori servizio per svariati motivi) vengono a mancare. In questo caso il coordinamento fra i vari organi dello Stato è gestito attraverso le sale radio delle Prefetture, dove per legge (Decreto Togni del 27/5/1974) è installata una stazione di radioamatore operante in HF 0-30 MHz, VHF 144 MHz e UHF 430 MHz. Grazie a queste stazioni si coordinano le operazioni di soccorso pubblico. Inoltre anche sul luogo del disastro, non appena viene attivato un COM (Centro Operativo Misto) viene attivata una stazione di radioamatore, con il compito di monitorare più da vicino e più attentamente i vari interventi. Durante l'ultimo disastroso terremoto del 1997 in Umbria e Marche, numerossissimi sono stati i radioamatori intervenuti da tutta Italia, per contribuire, VOLONTARIAMENTE, al recupero dei dispersi sotto le macerie dei numerosi comuni danneggiati. L'Associazione Radioamatori Italiani (A.R.I.) ha, al suo interno, un formidabile gruppo di persone riunite sotto la sigla A.R.I.-R.E. (Radiocomunicazioni di Emergenza), i quali annualmente ripetono una o più volte prove di emergenza simulta insieme alla Polizia di Stato, ai Carabinieri, alla Croce Rossa, alla Protezione Civile ed ai Vigili del Fuoco, proprio per poter essere preparati a poter gestire qualunque tipo di situazione. Nulla può essere lasciato al caso e all'improvvisazione e nel settore delle telecomunicazioni "alternative" i radioamatori possono considerarsi dei veri e propri specialisti, soprattutto quando riescono a realizzare dal nulla in pochi minuti una "rete" affidabile utilizzando solo antenne "fatte in casa" e poco altro...


Come il Servizio di Amatore assolve i suoi compiti

Nessun servizio, né come numero di stazioni, né come distribuzione geografica, può competere con il Servizio di Amatore. Per questi motivi, il Servizio ha tutte le caratteristiche per dover essere considerato una Risorsa Primaria, sia in campo nazionale che internazionale.

Il miglioramento delle condizioni del Servizio d'Amatore va dunque a vantaggio delle Nazioni che ne favoriscono lo sviluppo. Non a caso, da parecchi anni, alcuni Stati hanno riconosciuto l'importanza vitale dello stesso, dichiarandolo "Servizio di preminente interesse nazionale".

Altre Nazioni favoriscono il Servizio d'Amatore, assicurando il maggior aiuto possibile; in queste Nazioni, evidentemente, si è riconosciuto il merito della unicità del Servizio d'Amatore ed i vantaggi che esso produce per la comunità.


I Radioamatori sono degli hobbisti, debitamente autorizzati, che con le proprie apparecchiature ed antenne comunicano con altri radioamatori nelle frequenze loro assegnate dai competenti Ministeri delle Comunicazioni di tutto il mondo.
Le trasmissioni vengono effettuate nei più svariati modi di emissione :
in fonia (per mezzo del microfono), in telegrafia (con il tasto telegrafico usando l'alfabeto Morse), in packet (con l'uso del computer applicando le tecniche digitali), in ATV (trasmettendo immagini video).
Il Manuale del Radioamatore (Radio Amateur's Handbook), pubblicato annualmente dalla lega Americana dei Radioamatori (A.R.R.L.) ed il Manuale delle Radiocomunicazioni pubblicato dalla Associazione Radio Gran Bretagna (R.S.G.B.) sono testi riconosciuti ed apprezzati nel campo elettronico.Tali pubblicazioni trattano le teorie fondamentali nonchè gli aspetti più avanzati delle radiocomunicazioni. Vengono date informazioni sulla costruzione di radio-trasmettitori, ricevitori, strumenti di misura e sulla progettazione e realizzazione di tutti i tipi di sistemi di antenna.Molte associazioni nazionali d'Amatore pubblicano a loro volta libri di testo riguardanti campi specializzati come la costruzione di antenne, apparecchiature per la banda laterale unica, per stazioni mobili telescriventi e TNC per packet radio.Le associazioni radiantistiche di tutto il mondo pubblicano propri "organi ufficiali": periodici di tecnica e di vita associativa dedicata ai radioamatori, come ad esempio la edizione mensile di QST (la rivista dell'Americana A.R.R.L.) e Radio Rivista (il periodico dell'A.R.I., l'Associazione dei Radioamatori Italiani).


Le associazioni nazionali dei radioamatori curano la pubblicazione di una gran parte della bibliografia su tutti gli aspetti delle radiocomunicazioni.

Il Manuale del Radioamatore (Radio Amateur's Handbook), pubblicato annualmente dalla lega Americana dei Radioamatori (A.R.R.L.) ed il Manuale delle Radiocomunicazioni pubblicato dalla Associazione Radio Gran Bretagna (R.S.G.B.) sono testi riconosciuti ed apprezzati nel campo elettronico.Tali pubblicazioni trattano le teorie fondamentali nonchè gli aspetti più avanzati delle radiocomunicazioni. Vengono date informazioni sulla costruzione di radio-trasmettitori, ricevitori, strumenti di misura e sulla progettazione e realizzazione di tutti i tipi di sistemi di antenna.Molte associazioni nazionali d'Amatore pubblicano a loro volta libri di testo riguardanti campi specializzati come la costruzione di antenne, apparecchiature per la banda laterale unica, per stazioni mobili telescriventi e TNC per packet radio.Le ssociazioni radiantistiche di tutto il mondo pubblicano propri "organi ufficiali": periodici di tecnica e di vita associativa dedicata ai radioamatori, come ad esempio la edizione mensile di QST (la rivista dell'Americana A.R.R.L.) e Radio Rivista (il periodico dell'A.R.I., l'Associazione dei Radioamatori Italiani).Per l´esercizio di una stazione radioamatoriale in base agli artt. 340 e 330 del Codice P.T. è necessario che l´utente sia in possesso di un titolo di abilitazione, rilasciato dal Ministero P.T., e precisamente della "patente di operatore di stazione di radioamatore" e della relativa "licenza di impianto ed esercizio di stazione radioamatoriale".Le patenti di radioamatore sono di due tipi: speciale ed ordinaria.
La speciale consente un utilizzo di apparecchiature con potenza massima di uscita di 10 W e bande di frequenzalimitate.L´ ordinaria consente invece di operare con apparati di potenza max 300 W e su bande di frequenza più ampie.Le licenze sono subordinate al tipo di patente in possesso del radioamatore, ovvero speciale ed ordinaria. La sola patente consente di operare come "secondo operatore di stazione", utilizzando il nominativo del titolare della stazione, che deve aprire e chiudere le trasmissioni.L'attività radioamatoriale è soggetta a concessione, pertanto l'utilizzo delle stazioni senza la prescritta concessione (licenza) viene perseguito penalmente.
Il panorama delle radiotrasmissioni è estremamente vario, e va dalle applicazioni di carattere pubblico (radiodiffusione circolare radio e tv) a quelle di carattere privato.
Le ricetrasmissioni amatoriali appartengono ovviamente al secondo gruppo; è importante notare come il servizio di radioamatore si configuri come un diritto assimilato alla libertà di espressione, pur se usufruito con modalità "tecnologiche"...Nel campo delle radiocomunicazioni individuali, di cui la telefonia mobile è stata una evoluzione (onerosa) , si distinguono due grandi famiglie di appassionati:

i Radioamatori ed i C.B.



I Radioamatori


Semplificando le differenze, diciamo che i radioamatori per diventare tali devono sostenere un esame (presso il Ministero P.T.) che verte su argomenti di carattere specifico di radioelettronica e normativa.
Si ottiene quindi la patente di radioamatore, che abilita alla richiesta di una licenza di esercizio di stazione, con la quali si è autorizzati ad impiantare presso il proprio domicilio una stazione radio operante su precise bande di frequenza.
I radioamatori possono installare e detenere ogni genere di apparecchiatura tra quelle per le frequenze consentite, e ricevono un nominativo di stazione univoco su base mondiale.

I C.B.


I C.B. invece diventano tali solo in seguito all'acquisto di un apparato radio e dichiarando al Ministero P.T. di volerlo usare.
Va da sè che non essendo richiesta una preparazione specifica il livello di conoscenze possa essere notevolmente inferiore; tuttavia, poichè in genere la scelta viene motivata dalla passione, non è raro trovare appassionati estremamente preparati ed in gamba.
Molto spesso inoltre la C.B. è una porta d'ingresso al mondo della radio, che pone le basi per un accrescimento delle conoscenze finalizzato al sostenimento dell'esame di radioamatore.

Una considerazione banale vuole tuttavia che non sia la distinzione tra radioamatore e C.B. a fare la differenza, bensì le qualità dei singoli operatori.

La stessa C.B. (banda cittadina o Citizen Band) è evoluta nel tempo con una semplificazione legislativa che ne consente l'uso immediato dopo una semplice denuncia di inizio attività.
Non solo: da qualche tempo la disponibilità di frequenze ad uso della banda è stata ampliata con l'aggiunta della frequenza dei 43 Mhz per un uso di tipo "professionale" e dei 433 Mhz con apparecchi denominati LPD (Low Power Devices).
Questi ultimi sono degli apparecchi molto compatti e con lunga autonomia che consentono collegamenti senza disturbi (di tipo "telefonico") in un raggio di circa mezzo chilometro, per cui per stabilire comunicazioni a più lunga distanza bisogna ricorrere agli apparecchi tradizionali.

Dedichiamo quindi degli approfondimenti ad aspetti tecnico-normativi che riguardano i due mondi di appassionati, un richiamo alla conoscenza delle onde radio, ed una sezione per i codici di più frequente utilizzo nel campo radiantistico.

Una ulteriore sezione è destinata alla categoria SWL (Short Wave Listener) o in italiano appassionati ascoltatori di onde corte. Sono gli amanti della radio più silenziosi, che fanno tesoro dell'ascolto dei collegamenti altrui, ma non per questo sono appassionati di serie B, dato che la disciplina se svolta bene non è per nulla facile.










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