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PAUL CÉZANNE (1839-1906)

storia dell arte



PAUL CÉZANNE


Il successo per Cézanne arrivò tardi, solo quando aveva 61 anni, e solo due anni prima della morte il Salon d'Automne gli dedicò un'intera sala; tuttavia egli non fu mai indigente: il padre, infatti, morendo, gli aveva lasciato una cospicua eredità.

Nato nel meridione della Francia da una famiglia benestante, studia nel collegio Bourbon dove ebbe compagno Zola. In seguito seguì dei corsi di disegno. Passò inoltre alcuni anni a Parigi, per dedicarsi alla pittura, e per tutta la vita cercò di far accettare le sue opere ai Salons, ricevendo solo rifiuti.

A Parigi entrò in contatto con gli Impressionisti e partecipò alla loro prima esposizione del 1874; tuttavia già nel 1879 se ne allontanò. Le sue opere degli inizi degli Ottanta, mostrano già notevoli differenze rispetto l'Impressionismo. Da questo egli apprese il dipingere En Plein Air e la ricerca della luminosità del colore. L'esperienza espressionista fu per lui l'inizio di una ricerca, nella speranza di giungere alla verità essenziale delle cose, che la sola impressione visiva non poteva esaurire. Questa ricerca generò in lui insoddisfazione e disgusto per le sue opere che riteneva imperfette.



Il lavoro fu per lui l'unica ragione di vita.

Il disegno di Cézanne è deciso e realizzato con linee ondulate che si sovrappongono nel delimitare i contorni, mentre il tratteggio indica le ombre e modella i volumi.

Gli acquerelli vivono del disegno sottostante a matita e dei vari strati di trasparenze colorate, sovrapposti l'uno all'altro, dopo che la pennellata sottostante si era già asciugata; in tal modo la sovrapposizione dà luogo a vari piani. Cézanne lasciava bianco il foglio nei punti colpiti direttamente dalla luce.


La casa dell'impiccato a Auvers-sur-Oise

La scelta del plein air e i piccoli tocchi di colore con i numerosi chiari fanno di questa un'opera impressionista. Tuttavia, il paesaggio senza presenza umana, il paese incastonato fra gli edifici in primo piano, la vallata grandissima limitata dal cielo, mostrano già la volontà di andar oltre la ricerca di questi.


Infatti secondo Cézanne la lettura percettiva della natura non è sufficiente. Esiste un secondo livello di lettura, quello intellettuale, che deve spronare il pittore-ricercatore a indagare la realtà. È la geometria la verità a cui Cézanne tende: le sue figure acquistano monumentalità e potenza architettonica, mentre l'uso del colore determina piani, curve, spigoli, mutamenti d'inclinazione.


I giocatori di carte

Due uomini in un'osteria giocano a carte davanti a uno specchio.

Potrebbe sembrare un tema impressionista (Il bar delle Folies-Bergères di Manet e L'assenzio di Degas), ma non c'è più nulla di impressionista.

Lo specchio sembra far parte del rivestimento ligneo e l'attenzione di Cézanne è tutta per il tavolo e per i due giocatori. Il modo in cui essi sono rappresentati li avvicina a dei manichini;

ma è proprio questo ciò che importa, aver isolato i volumi, la geometria di cui sono fatti: la forma semisferica di un cappello, il cilindro sormontato da una calotta sferica dell'altro, le superfici cilindriche e tronco-coniche delle maniche, e ancora i parallelepipedi che generano il tavolino su cui c'è una tovaglia la cui rigidità pare fatta apposta, perché sembri definita per via di superfici geometriche semplici.

Le pennellate si organizzano in pezzature che sembrano colpi d'ascia su un tronco.

La montagna Sainte-Victoire

Negli ultimi anni della sua vita sarà affascinato dal paesaggio che era abituato a vedere da bambino: la montagna Sainte-Victoire, che dipingerà innumerevoli volte. Nel dipinto di Filadelfia, alla rappresentazione dei volumi, cioè alla scomposizione delle cose, si somma la ricerca della profondità senza prospettiva tramite i colori.

Lo spessore e la corposità dell'aria che intende mostrare nella valle bloccata dal monte. L'arie e il cielo assumono i colori delle case e degli alberi: il verde è pure nel cielo. La profondità è tutta lì, in quel cielo unito alla montagna.

Non poteva creare un dipinto più diverso dall'impressionismo: basta confrontarlo con la tela di Renoir; egli dipinge qualcosa di carezzevole e limpido, un dipinto che riconcilia l'uomo con la natura, le case sono piccole macchie cullate dalle fronde, l'erba ingiallita dal sole e le chiome degli alberi sembrano pettinati dal pennello.

Il dipinto di Cézanne è natura vinta e svelata, sezionata e poi ricomposta.




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