![]() | ![]() |
|
|
Impressionismo
Per Impressionismo si intende quel
movimento artistico, ed in special modo pittorico,
iniziatosi in Francia
nella seconda metà dell'Ottocento, e durato fino ai primi anni nel Novecento.
Una precisa esperienza di gusto, un momento caratteristico e storicamente
definito della civiltà artistica moderna. 333i83d 333i83d 333i83d 333i83d 333i83d 333i83d 333i83d
Da non confondersi dunque con l'impressionismo d'ogni tempo, che è
solamente un modo rapido, abbreviato, sintetico di descrivere e rappresentare
una forma; e dove, trattandosi di pittura, vedi il pennello fare un gioco scoperto, lumeggiare e disegnare e
colorire a tocchi e tratti e guizzi, con la freschezza e vivezza delle felici
improvvisazioni; che è in rapporto con una stato di concitazione visiva e
sentimentale di fronte agli spettacoli della natura. 333i83d 333i83d 333i83d
L'impressionismo è un atteggiamento eterno e ricorrente dello spirito artistico; può essere
assimilato ad un amore di sintesi, ad uno stato di particolare eccitazione mentale che
si traduce in effetti di rapito moto e di accensione cromatica, di violenta
combustione lineare e di esaltazione luminosa. 333i83d 333i83d 333i83d 333i83d 333i83d Ma l'Impressionismo propriamente detto fu
esperienza spirituale iniziatasi a Parigi
con quei pittori nella cui coscienza s'era venuto maturando un amor di natura disceso dalle
enunciazioni romantiche; quei pittori della famosa mostra del nella sale del fotografo
Nadar,
e precisamente: Claude Monet,
Edgar Degas, Alfred Sisley, Pierre-Auguste Renoir, Paul Cézanne, Camille Pissarro, Felix Bracquemond, Jean-Baptiste Guillaumin e l'unica donna Berthe Morisot. 333i83d 333i83d 333i83d 333i83d 333i83d Fu
il critico d'arte Leroy che, pigliando lo spunto da
un quadro di Monet esposto alla mostra (Impression, soleil levant),
intitolò un suo scritto illustrativo di quella mostra "Exposition
des impressionistes".
Una parola destinata ad aver fortuna, come quell'arte
originale e felice. 333i83d
333i83d 333i83d 333i83d Intorno al pervenne a un gusto
pittorico fondato sulla effusione coloristica e sui vivi contrasti di luce ed
ombra e sul moto delle linee; ed a poco a poco s'indirizzò verso i fatti e i
valori della vita contemporanea, fino a sboccare nella polemica del realismo.
Il Romanticismo
spogliato d'ogni sovrastruttura letteraria, diventa questo realismo, una
comunione diretta dell'artista con la natura. E s'intende che un interesse alla
natura così vivo, e sentito come immediatezza di sentimento, includesse un interesse
alla realtà storica circostante, e cioè una vita umana non più rievocata e
goduta come un mito, ma contemplata come attualità e quotidiana esperienza: un
atteggiamento morale, una disposizione psicologica che diventano dunque una
nuova pittura. Sorge una pittura di toni chiari; dove le ombre, a riscontro dei
gialli della gran luce meridiana, si fanno cerulee e viola; dove gli alberi
possono apparire anche turchini; dove il nero ed il bitume (quel bitume che era
il colore base della vecchi pittura) non hanno possibilità di affacciarsi; dove
tutti i colori risplendono puri creando essi stessi lo spazio graduandosi come
toni, moltiplicandosi e richiamandosi nei riflessi, nella illuminazione totale
del quadro. Una pittura nella quale le immagini si imbevono di luce, respirano
in pieno sole. Si tratta ormai di rendere sulla tela il profondo naturalismo ed
individualismo del tempo; ed è così che i quadri oltre tutto assumono nuove,
ridotte proporzioni. Manet era considerato il leader
di questo movimento, ma mal sopportava di essere strettamente identificato in
un gruppo, e per distinguersi non partecipò ad alcuna delle mostre collettive. Claude Monet ( - ) è l'impressionista
più fedele alle scoperte sulla natura fisica della luce; il pittore che già
nelle opere di Boudin e dell'amico Jongkind aveva trovato i segni del nuovo gusto. Insieme con
Pissarro ( - ) e con Sisley ( - ) Monet
realizza quella pittura fresca, rapida, "a macchia", colorita
soltanto coi colori dello spettro solare, che è l'Impressionismo tipico, quello
che facilmente in seguito si volgerà, per essere così rispettoso dei valori
ottici, alle astrattezze scientifiche del "pointillisme".
Una natura che la luce ed il colore fanno palpitare in ogni sua parte; che
fatalmente Monet finirà per amare come frammento e
vorrà chiudere, così espansiva, illimitata com'essa è, nel rettangolo della
tela (si pensi alle sue Ninfee); quella natura fluente, abbagliante, tutta
colloquio di elementi e vibrazioni di fibre e molecole, quella natura dava il
capogiro a Degas, fece ad un certo punto sazio Renoir, trovò in Paul Cézanne ( - ) il più innamorato
dei nemici. La memoria delle forme classiche, sempre riaccesa nello spirito di
questi tre grandi pittori, nonché smentire, dà un tono più alto e forma più
complessa all'Impressionismo. Dalla Francia
l'Impressionismo passò in ogni paese artisticamente civile d'Europa, trovandovi
possibilità di sviluppo. Ma in Italia,
salvo casi sporadici di pittori stati o vissuti a Parigi, il gusto dei
pittori non fu propriamente, in senso stretto, impressionistico. Ad esempio i Macchiaioli
ebbero un diverso modo d'intendere la forma ed il suo rappresentarsi nello
spazio luminoso: modo che li riporta se mai a contatto della tradizione
quattrocentista locale. Grande impressionista a suo modo, ma non senza legami
con la tradizione del suo paese,
fu l'olandese Vincent Van Gogh ( - ), tra i massimi
pittori del suo tempo, dionisiaco sommovitore d'una
natura tutta ardore luminoso, movimento e colore, d'una natura già fuori d'ogni
vincolo positivistico, tanto la lirica tensione
dell'artista la trasfigura.
Altri pittori famosi furono il tedesco Maxime Liebermann ( - ), il danese Peter Severin Krojer ( - ), lo svedese Anders Zorn
( - ): traduttori nel loro
paese del linguaggio impressionistico in forme d'agevole naturalismo.
Privacy |
Articolo informazione
Commentare questo articolo:Non sei registratoDevi essere registrato per commentare ISCRIVITI |
Copiare il codice nella pagina web del tuo sito. |
Copyright InfTub.com 2025