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ABBAZIA DI SAINT DENIS ( reliquie di San Dionigi)
-1137 ristrutturazione della chiesa da parte dell'abate Suger facciata prime campate e coro.
-luogo di incoronazione e sepoltura di re francesi.
Sviluppatasi intorno all'abbazia di Saint-Denis, fondata nel VII secolo, fu saccheggiata dai Normanni nell'857 e nell'865 e passò di mano più volte nella gue 141f52b rra dei Cent'anni. Roccaforte dei protestanti al tempo delle guerre di religione, fu conquistata, dopo fiera resistenza, da Enrico IV che di là diresse l'assedio di Parigi conclusosi nel 1590. Durante la Rivoluzione si chiamò Franciade.
-sostenuto da colonne e non da pilastri polistili, si ispira alle terme di Diocleziano a Roma da lui viste. In questo modo affermava anche la continuità col vecchio edificio carolingio preesistente.
-Monaco di umili origini, ma ingegnoso compagno di studi del re Luigi VI. Ridà lustro alla chiesa che era in abbandono.
l'abate pensava che la luce, le vetrate multicolori, il riflesso delle gemme, l'oro degli arredi sacri, fossero vie per arrivare al Signore in quanto immagini terrene della luce di Dio. In realtà la luce che entrava dai vetri era limitata anche a causa dei colori. Suger ha la concezione della chiesa come esaltazione della divinità, arredi sontuosi luce metafisica si riflette su di essi. Filosofia neoplatonica universo formato da luce emanata da Dio verso il mondo materiale che può solo rifletterla. Questo rapporto permette un'ascesa attraverso la luce.
La facciata: fa prolungare le navate. La facciata è la prima simbolica raffigurante la porta del cielo (edificio retrostante) . affiancata da due torri, oggi una. Preceduta da nartece a due campate a tre navate con tre cappelle superiori che si affacciano all'esterno.
Il coro: costruito 1140/1144. originale solo la base, quella attuale è del 1231 di Pierre de Montreuil ma forse è molto simile., del deambulatorio. Costruito sopra una cripta che sorregge le strutture. Semicircolare, 9 cappelle radiali absidale e finestrate.
La Chiesa abbaziale di Saint Denis o di San Dionigi è un famoso edificio gotico, situato nell'omonimo comune della periferia di Parigi.
San Dionigi fu il patrono di Francia e, secondo la leggenda, il primo vescovo di Parigi. Sul suo luogo di sepoltura venne inizialmente eretto un piccolo santuario, finché Dagoberto I, re dei Franchi dal al , fondò l'abbazia di Saint Denis, come monastero benedettino.
La basilica è una pietra miliare dell'architettura gotica e viene considerata il primo edificio costruito in questo stile. La struttura gotica di San Denis fu iniziata nel dall'abate Sugerio, nel coro, deambulatorio e nella facciata, mentre le navate e la ricostruzione della parte superiore del coro fu compiuta nel XIII secolo dall'architetto Pierre de Montreuil.
L'abbazia era anche il sacrario dei re di Francia, difatti tutti i re dal X secolo al , tranne tre, vennero sepolti qui, e l'abbazia contiene anche alcuni notevoli esempi di monumenti sepolcrali. Durante la Rivoluzione francese le tombe vennero profanate e i resti dei re gettati in fosse comuni. La maggior parte dei monumenti funerari fu salvata dall'archeologo Alexandre Lenoir, che li richiese come oggetti per il suo museo dei monumenti francesi.
Napoleone Bonaparte fece riaprire la chiesa nel . Con il primo esilio di Napoleone all'Elba i Borboni, ritornati al potere, ordinarono di ricercare i resti di Luigi XVI e Maria Antonietta, che furono ritrovati il 21 gennaio e vennero inumati nella cripta della basilica. Nel fu riaperta la fossa comune dove erano sepolti i re di Francia, ma fu impossibile distinguere i singoli resti, che furono pertanto raccolti in un ossario nella cripta, con due lastre di marmo che ricordano i nomi dei monarchi inumati.
Luigi XVIII, alla sua morte nel , fu sepolto al centro della cripta, vicino alla tomba di Luigi XVI e Maria Antonietta. Vennero inoltre ricollocati i monumenti funerari trasportati al museo dei monumenti francesi sotto la direzione dell'architetto Eugène Viollet le Duc, famoso restauratore di edifici gotici. Venne infine trasportato nella cripta anche il corpo del re Luigi VII che era stato in precedenza sepolto nell'abbazia di Saint-Pont e la cui tomba non era stata distrutta dai rivoluzionari.
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