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Per questo genere di tesina crediamo che dovete per forza
parlare di Sigmud Freud, che è stato sicuramente il più grande psicanalista
della storia, e che ha dato molte interpretazioni dell'IO e di tutto ciò che
riguarda il nostro modo di essere e di fare le cose.
Come definizione, la follia non è atro che una sovrapposizione del nostro
istinto alla razionalità. Come Freud ci insegna, in genere il nostro corpo
media le informazioni che arrivano dalla parte selvaggia del cervello chiamata
Es e dalla parte più razionale che viene chiamata Super-Io.
Quando una di queste due parti è più forte dell'altra il nostro comportamento
sembra completamente senza alcuna logica, ma in realtà la follia ha delle
logiche ben precise anche se sono molto difficili da capire.
Se volete dare una chiave moderna alla vostra tesina sulla follia vi 353b11d consigliamo di parlare del cinema e della follia legati insieme. Nel mondo del cinema infatti è possibile trovare moltissimi film riguardanti la follia. Uno dei film più celebri che parlano di folli e delle avventure in un manicomio americano, è Qualcuno volò sul Nido del Cuculo, film del 1975 diretto da Milos Foreman che si basò su un romanzo di Ken Kesey del 1962 (il titolo originale era One flew over the Cuckoo's nest)
Primo Levi tra il dicembre del 1945 e il gennaio del 1947 (cioè in poco più di
un anno) scrisse una autobiografia molto triste riguardante la sua vita
all'interno del campo di concentramento di Auschwitz, piccola cittadina di
circa 40000 abitanti a sud della Polonia.
Inizialmente la casa editrice Einaudi non pubblicò quel libro che venne
pubblicato da De Silva. Tuttavia nel 1956 quando la Einaudi si decise a
pubblicare il libro di Primo Levi il successo fu inaudito.
All'interno del libro si può leggere esattamente come trascorrevano la vita
coloro che erano rinchiusi nel campo di concentramento.
Anche chi legge questo libro a volte soffre per le torture e per tutte le
immagini orribili che vengono descritte, con la sofferenza di quegli uomini che
furono rinchiusi in quei campi che furono sicuramente una delle cose più
orribili mai create dall'uomo.
La dignità della quale sono privati tutti gli uomini all'interno dei campi di
concentramento dà il titolo al libro. La morte in questo libro è un elemento
che è spesso presente, sopratutto per il fatto che Levi ha trascorso
all'interno del campo di concentramento due inverni molti rigidi che insieme
alle pessime condizioni in cui le persone dovevano vivere ed ai lavori
massacranti
Il periodo del fascismo in Italia, seppur sia stato (almeno per la quasi totalità)
un brutto periodo, è scelto da molti studenti per la tesina di maturità.
E' infatti possibile collegare il fascismo alla prima o alla seconda guerra
mondiale. Anche se fare una tesina sul fascismo può risultare un po' noiosa a
certi professori, siamo convinti che se esponete questo argomento portando
materiali nuovi e non dicendo cose banali, potete fare un ottima figura durante
il colloquio d'esame.
Il movimento politico del fascismo venne fondato da Benito Mussolini (Forlì, 29
luglio 1883, Como , 28 aprile 1945) inizialmente nel 1919 a Milano.
Uno dei principali punti sui quali il fascismo si basava era l'imposizione del
partito fascista come unico partito italiano. Anche se il fascismo combatteva
socialismo e comunismo, il modello di economia su cui si basava mussolini era
molto simile al modello socialista chiamato del Sistema corporativo (o
corporativismo). Nel 1933 infatti vennero create alcune grandi corporazioni.
Dal 1922 si iniziarono a ricontare gli anni come si fece con la nascita di
Gesù, cosicché il 1922 venne chimato "primo anno dell'era fascista".
I mezzi di comunicazione e il Duce
Alcuni discorsi di Benito Mussolini e alcuni scritti che testimoniano come il
Duce riuscì ad impadronirsi di tutti i mezzi di comunicazione
La bonifica delle paludi
Ricerca sulla bonifica delle paludi italiane da parte della dittatura fascista
Mussolini e Hitler
La grande (Sbagliata) amicizia di Benito Mussolini con Adolf Hitler, il
dittatore più folle della storia.
Il comunismo e il fascismo
Una grande ricerca sulle differenze tra questi due modi di governare, entrambi
sbagliati che hanno causato povertà e distruzione in molti stati del mondo.
Durante tutto il ventennio fascista, Benito Mussolini era ben consapevole che
avere a disposizione i mezzi di comunicazione era fondamentale per poter avere
il consenso della popolazione per qualunque decisione.
La pubblicità, i giornalini a fumetti, la radio, e sopratutto il cinema vennero
messe tutte sotto l'influenza del Duce, e vennero effettuate moltissime
censure, oltre che a fare sequestri e allontanare dalle redazioni chiunque non
fosse gradito al regime fascista.
Il cinema era considerato da Mussolini come l'arma più forte, in grado di
catturare l'attenzione della massa e di riuscire ad avere molti consensi su
qualunque problema.
Penso che, in ambito storico,il tema della follia sia maggiormente collegabile alla figura, instabile e allo stesso tempo carismatica di Hitler. Mosso dalle sue teorie sulla superiorità della razza ariana, sulla congiura ebraica antitedesca u sulla teoria dello spazio vitale (per fornire al popolo tedesco uno sbocco al proprio espansionismo) seppe dare una svolta totalitaria al governo tedesco.
Che cos'è un totalitarismo? E'un'ideologia, o ancor meglio un regime, che vuole accentrate la direzione di ogni aspetto della vita civile e politica nello stato. Inoltre è totalitario un regime dittatoriale basato sulla fede assoluta in un'ideologia che favorisce la mobilitazione e l'attivazione permanente delle masse. Secondo alcuni autori,la nascita dei totalitarismo viene ricondotta al fallimento dei sistemi liberal-borghesi e alla crisi di valori tipica del periodo immediatamente successivo alla prima guerra mondiale,caratterizzato dalla fine del regime parlamentare in diversi stati europei e dall'avvento dei regimi autoritari e fascisti. Penso che il regime totalitario non si distingua dalle altre forme di governo solo perché riduce al minimo o abolisce determinate libertà, ma perché distrugge ogni presupposto di libertà,personale o di gruppo, e perché reprime forzatamente ogni tipo di conflitto.
Il totalitarismo utilizza perciò ì mass-media a fini di obbligato indottrinamento, usa tuta gli strumenti repressivi dell'apparato statale per controllare ogni aspetto della vita civile: economia, stampa, educazione, arte, scienza-; si pone al di fuori di ogni controllo democratico escludendo qualsiasi ambito dì libertà personale o di scelta volontaria; sostituisce il terrore totale al diritto positivo. Il totalitarismo si contrappone così,in maniera radicale, all'ideologia e alla prassi liberale e democratica. Quando parliamo di totalitarismo non ci riferiamo solo alla Germania nazista,ma anche all'Italia fascista con Mussolini. Ancora una volta,l'unico modo con cui sì cerca dì dare stabilità allo stato, risulta il regime totalitario: unico partito (eliminazione di tutti i partiti all'opposizione.., soppressione del senato, dei sindacati e di alcuni giornali; potere esecutivo nelle mani di Mussolini e dei suoi ministri (gerarchi fascisti); potere legislativo al Gran consiglio del fascismo ...), organizzazione che pervade tutta l'economia italiana (se prima l'economia, l'industria era un settore nel quale lo stato non interveniva,ora diventa parte integrante dello stato e fortemente regolato da questo). Risulta praticamente la risposta alla richiesta dei popolo ad una maggiore tranquillità .... ed è su questa richiesta sociale che opera Mussolini. Rispetto al fascismo,il nazismo risponde pienamente alla definizione di totalitarismo: tutte le ideologie si riflettono in ogni struttura, per ex le università si preoccupano dello studio della razza tedesca, filosofia tedesca,letteratura e matematica tedesca. Anche l' architettura e il profilo delle città ne vengono coinvolti (interi quartieri vengono infatti distrutti e ricostruiti secondo determinate regole dettate dall'ideologia).
Ma quali sono gli eventi, in Germania, grazie ai quali Hitler dà una svolta totalitaria?
La notte dei lunghi coltelli
Come sappiamo, Hitler godeva dì forti appoggi soprattutto da parte dell'esercito e dell'industria. Inoltre, originariamente, nel partito nazista, si fronteggiavano due fazioni: una, di destra, era filo-conservatrice e stava dalla parte di H.; l'altra, più rivoluzionaria e anticapitalista, era guidata da Rohm. Ad un certo punto,i generali alleati con H. volevano la limitazione dei peso politico delle SA, mentre i conservatori e gli industriali tolleravano sempre meno la sinistra. A questo punto, H. dovette scegliere: o il regime si liberava degli estremisti, o l'esercito avrebbe potuto assumere in prima persona il comando dello Stato. Quindi, in questa notte dei lunghi coltelli, H.fece assassinare, dalle SS, i capi delle SA (i più estremisti, interpreti più fedeli dell'istanza anti-borghese).
L'incendio del reichstagh
Appiccato dalle SS che attribuirono la colpa al partito comunista. Ciò permise a H. di eliminare i partiti di sinistra e di istituzionalizzare il partito nazista come unico. Infatti, con questo pretesto, H. fece approvare al vecchio presidente Hindenburg un decreto con il quale venivano soppressi i sei articoli della Costituzione di Weimar (che garantiva libertà civile e personale):finiva così lo stato di diritto in Germania
Naturalmente dobbiamo ricordare altri elementi fondamentali:
Antisemitismo e persecuzioni razziali
Sono i pilastri dell'ideologia nazionalsocialista. Inizialmente i provvedimenti persecutori contro gli ebrei si mantengono sul piano economico e lavorativo, per poi passare progressivamente all'emarginazione, all'esclusione da università, cariche pubbliche e giornali. Un netto inasprimento di discriminazione razziale si ha con le leggi di Norimberga: gli ebrei vengono dichiarati estranei alla "comunità nazionale" e, quindi,privati di cittadinanza tedesca, perdendo ogni tipo di diritto. Poco più tardi verrà avviata la 'soluzione finale': annientamento e sterminio delle comunità israelitiche. Nei campi dì concentramento, oltre ai comunisti, agli oppositori,ai cattolici, ai democratici, troviamo un numero sempre più crescente di ebrei. Ma perché proprio gli ebrei?
H. formulò un vero e proprio discorso sulla razza: i mali dei mondo (comunismo, capitalismo) sono dovuti ad una malattia: l'ebraismo/giudaismo. H. sostiene la tesi per la quale i mali provengono dagli ebrei non solo su basi ideali, ma anche biologiche: teoria biologica per cui i diversi ceppi sono diversi gli uni dagli altri per elem.biologici e non solo culturali. Gli ebrei non hanno patria, sono avidi di denaro, legati al commercio e hanno contribuito alla diffusione del comunismo ... per questo motivo sono una razza maligna, inferiore e sempre per questo motivo devono essere eliminati. Da questo tema di differenza razziale ne derivano delle conseguenze:
-Leggi di Norimberga
-Teoria dello spazio vitale:tutti i popoli che appartengono al ceppo germanico devono essere unificati per essere governati unitamente. Questa è una tesi che spinge H. a riarmare la Germania (per annettere Polonia, Olanda, Jugoslavia, Austria, Lettonia). La sua opera rivoluzionaria sta nel fatto che la razza ariana deve crearsi condizioni migliori per governare in Europa ed il nemico da distruggere rimane sempre l'ebraismo.
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l fantasma di Hitler sugli schermi tedeschi
««Ci può aiutare a capire l'incomprensibile». «Mostrarlo in situazioni intime è un esperimento, ma a quale fine»
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BERLINO - Nel fetido bunker della cancelleria, pochi
giorni prima di far avvelenare i suoi sette figli e uccidersi
insieme alla moglie Magda, Joseph Goebbels ebbe un lampo di lucidissima follia:
«Signori - disse il capo della propaganda nazista, rivolto a un gruppo di
ufficiali ormai prossimi alla disperazione - fra cento anni sarà girata una
bella pellicola a colori sulle terribili ore che stiamo vivendo: non volete
recitare una parte in questo film?». Era il 17 aprile 1945. Sono stati sufficienti
meno di sessant'anni, perché la profezia di Goebbels si avverasse. Anche se,
per fortuna, l'opera che l'ha realizzata non è la glorificazione che l'ex
Gauleiter di Berlino aveva sognato.
E' uscito ieri, sugli schermi tedeschi, Der Untergang,
La Caduta, il film prodotto da Bernd
Eichinger e diretto da Oliver Hirschbiegels, che ricostruisce
con accuratezza storica e dettagli perfino maniacali gli ultimi dodici giorni
di Hitler e del nazismo, quelli wagneriani e mortiferi consumati nel
ventre di Berlino, ormai soverchiata dall'Armata Rossa. E'
la prima volta che cineasti tedeschi portano sullo schermo la figura del Führer,
mettendola a fuoco da vicino, dandogli una voce normale, cogliendone anche una
dimensione intima e personale, che nella Germania del Dopoguerra era stata
tabù.
Scelta coraggiosa e controversa, che ha innescato
discussioni e polemiche senza fine nella comunità intellettuale e nell'opinione
pubblica, tormentati dal dubbio se fosse lecito o meno raccontare
Hitler, l'incarnazione del male assoluto, anche nella sua banalità di essere
umano, capace di gesti cortesi e attenzioni paterne.
Costato quasi 14 milioni di euro, una delle cifre più alte nella storia del
cinema tedesco, Der Untergang è basato sulle memorie di Traudl Junge, la segretaria del Führer
che lasciò il bunker solo dopo il suo suicidio, e sulle
testimonianze di alcuni protagonisti, rielaborate dallo storico Joachim Fest,
in un libro dallo stesso titolo. Fest, biografo di Hitler e sicuramente il
massimo esperto vivente del nazismo, ha anche preso parte come consulente al
progetto di Eichinger.
A prestare il suo volto e la sua infinita bravura di
attore al capo del nazismo è Bruno Ganz, inarrivabile nel saper
alternare tutti gli stati d'animo e la mimica di una personalità complessa e
contorta, fossero gli sbotti di rabbia animalesca contro i generali, le
attenzioni da gentiluomo alla segretaria, le carezze al cane Blondie o il bacio
sulla bocca a Eva Braun, l'amante di una vita, sposata prima di suicidarsi
insieme a lei. «Il film di Eichinger è un capolavoro» ha
scritto Franz Schirrmacher, uno dei più autorevoli intellettuali tedeschi, direttore
editoriale della raffinata Frankfurter Allgemeine . Entusiasmo condiviso anche
dalla popolare Bild Zeitung , che lo definisce «il film dell'anno, un film
tedesco sull'eterno fantasma della nostra storia: Hitler, essere umano confuso,
mostro rabbioso, folle assassino».
«E' giusto fare un film con tanti dettagli sul
dittatore, responsabile di milioni di crimini così efferati?» si è chiesta
invece perplessa la Stuttgarter Zeitung . «Mostrarlo in situazioni intime non
aiuta a capirlo meglio - ha scritto su Die Zeit il critico Jens Jessen -,
Hitler rimane mostruoso e incomprensibile. Il film è un esperimento, ma a quale
fine?». «Ci può aiutare a capire un po' di più l'incomprensibile», è stata
l'indiretta risposta di Achim, 66 anni, pensionato, subito dopo aver visto la
prima del film, in una sala sulla berlinese Potsdamer Platz, cuore antico e
nuovo di Berlino, a poche centinaia di metri dall'area in cui era scavato il
bunker. «Avevo sette anni nel 1945 e anch'io salutavo con il braccio teso. Come
me, credo che molti tedeschi della mia generazione non abbiano mai saputo
spiegarsi la follia di ciò che è successo. Bruno Ganz è un attore meraviglioso,
ma non penso che dalla sua interpretazione Hitler esca così umanizzato, come
molti temono. Anzi, vederne gli aspetti più personali, perfino i momenti di
gentilezza, forse serve a coglierne meglio la mostruosità».
Hanno pianto in molti, ieri, durante la proiezione, di
fronte alla scena in cui Magda Goebbels, impersonata con grande
forza dall'attrice Corinna Harfouch, schiaccia con freddezza e metodo una fiala
di veleno nella bocca di ognuno dei suoi bambini addormentati. «In alcune scene
ho dovuto chiudere gli occhi, erano troppo brutali» è stato il commento di
Jennifer, 14 anni, venuta da Mahlov, un villaggio nel Brandeburgo, insieme a
tutta la sua classe, su consiglio dei professori. «Ma il film è molto
interessante - ha aggiunto -, Hitler viene fuori come un vero criminale, voleva
solo che tutti morissero insieme a lui. Penso che ci aiuterà a confrontarci
meglio con la nostra Storia».
«Sono positivamente sorpresa - ci ha spiegato Christina
Ciszek, giornalista -, venendo al cinema ero ossessionata dal
pensiero di non farmi coinvolgere dalle cose più personali. Credo che anche
dittatori e tiranni abbiano aspetti umani, è terribile ma è così. Il film però
non suscita alcuna compassione per Hitler».
L'Olocausto rimane solo sullo sfondo degli avvenimenti, durante tutte le due
ore e mezzo di proiezione. Ma corrisponde alla verità storica che lo sterminio
degli ebrei, soprattutto negli ultimi giorni del bunker, fosse argomento tabù
in presenza di Hitler. C'è soltanto un passaggio, nel quale il Führer,
guardando indietro e ormai cosciente della fine prossima, si vanta di «aver
ripulito le aree del Reich dalla presenza degli ebrei». Ma per la signora Susi
Breit, pensionata quasi ottantenne, Der Untergang è lo stesso «un'opera
straordinaria, dalla quale i giovani possono apprendere molto, in primo luogo a
cosa possa condurre credere ciecamente in un'ideologia». Susi è ebrea, scampata
allo sterminio: «Grazie a Dio abbiamo lasciato la Germania in tempo, siamo
fuggiti in Australia. Dovrebbero vederlo tutti, questo film. Pensiamo a cosa
sarebbe successo se la Germania nazista avesse vinto la guerra».
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