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La Crisi Del '68

storia









Nella seconda metà degli anni 60, in Europa e in America, i valori politici e culturali entrarono in crisi. Il 1968 fu l'anno che segnò il momento cruciale di questo processo. Si manifestò inizialmente con la contestazione degli studenti delle università: essi criticavano l'insegnamento tradizionale e il controllo dello stato sulla scuola che consider 545g62f avano repressivo. Gli studenti del '68 si resero conto che per inserirsi nella società dovevano spesso rinunciare ai principi di uguaglianza sociale e libertà politica in cui credevano. Essi reclamarono una maggiore autonomia nella scelta dei contenuti di studio e chiesero libero accesso alle università, limitato solo ai diplomati dei licei. Di fronte alla crisi dei valori occidentali gli studenti si rifecero alle idee marxiste e del socialismo antimperialista. I movimenti studenteschi proposero che, per risolvere i problemi sociali tutti dovessero partecipare attivamente alle discussioni; cosi diedero vita a gruppi politici extraparlamentari che si occuparono di questioni sociali, politiche ed economiche nelle scuole, nei quartieri e nelle città. Uno degli obiettivi che unificò movimenti studenteschi  fu la lotta contro ogni forma di gerarchia sociale.



Di fronte alle manifestazioni di protesta i governi dei paesi occidentali intervennero attaccando gli studenti con le forze di polizia. Spesso ci furono arresti e scontri con morti nelle piazze. Gli studenti si unirono con altre proteste: in America aderirono alle lotte delle minoranze nere e al movimento pacifista contro le guerre imperialiste;

In Italia e Francia si affiancarono alla lotta della classe operaia; in Messico, durante le Olimpiadi denunciarono la drammatica situazione del proprio Paese. A Città del Messico più di 60 studenti furono uccisi nella Piazza delle Tre Culture. A livello internazionale i movimenti studenteschi erano uniti a condannare la politica estera americana che prolungava l'esperienza dell'imperialismo e del colonialismo con la guerra del Vietnam. Nel 68 gli studenti americani occuparono due università, quella di Berkeley a S. Francisco e quella di Columbia a New York. In questo modo essi si opposero al Ministero della Difesa, che aveva commissionato alle università la ricerca per produrre nuove armi per la guerra del Vietnam. Dalla protesta ebbe origine un movimento pacifista basato sulla disubbidienza civile, si rifiutarono di prestare il servizio militare sia in patria per il servizio di leva, sia in Vietnam per la guerra. In Germania la contestazione degli studenti si presentò con caratteristiche particolari: fu una rivolta contro la generazione precedente, che durante il nazismo si era limitata a subire e non aveva denunciato le colpe dei nazisti. Nel 66 il rettore dell'università di Berlino Ovest impedì agli studenti di commemorare la caduta del Terzo Reich. Questo episodio fu considerato molto grave e diede inizio alle manifestazioni in tutto il paese. Le proteste si diressero anche contro la guerra del Vietnam, fino a sfociare in una grande manifestazione pacifista contro lo scià di Persia in visita ufficiale a Berlino. In quell'occasione la polizia uccise un dimostrante e, in seguito a questo episodio, molti studenti formarono un gruppo di opposizione detto Apo. Alcuni sostenitori delle contestazioni avevano formato dei gruppi che si opponevano allo stato con la lotta armata. Nel maggio del 68 in Francia la protesta si trasformò in rivolta contro lo stato. Il Ministero della Pubblica Istruzione voleva limitare il numero degli studenti universitari con una rigida selezione. Studenti e professori contrari a questa iniziativa occuparono le università di Nanterre e di Parigi e proclamarono lo sciopero. Aderirono in massa anche gli operai. Anche in Italia nell'autunno del 1969 il movimento studentesco si unì alle proteste degli operai. Questo periodo, per la durezza delle lotte, fu chiamato inverno caldo. Furono organizzate nuove forme di astensione come ad esempio gli scioperi a singhiozzo, cioè pochi minuti di inattività che si ripercuotevano sull'intera catena di montaggio. Furono sperimentate anche nuove forme di rappresentanza dei lavoratori come i Comitati di base, dove gli operai eleggevano i propri rappresentanti che discutevano delle condizioni di lavoro con gli imprenditori. In Italia i risultati di queste lotte furono, per gli studenti il libero acceso alle università, mentre gli operai ottennero lo Statuto dei Lavoratori. I principali diritti sono:

La libertà di opinione politica e religiosa;

La tutela della salute sul posto di lavoro;

La possibilità di effettuare dei referendum sui problemi che riguardano i contratti lavorativi;

Il diritto di assemblea nelle fabbriche;

Il diritto di frequentare corsi di studio retribuiti, durante le ore di lavoro;

Le regole per svolgere le attività sindacali nei luoghi di lavoro;

Le regole che fissano le condizioni per l'assunzione e per il licenziamento.

Al termine delle rivolte del 68 in Europa aumentò l'interesse dei cittadini a occuparsi di problemi politici e sociali partecipandovi in prima persona.

In Cecoslovacchia il movimento studentesco fu soffocato. Essi proponevano un nuovo modello di socialismo. I dirigenti di Mosca nell'agosto del 1968 occuparono Praga con i carri armati. Il movimento degli studenti fu duramente represso. L'opinione pubblica occidentale condannò l'intervento militare sovietico, ma nessun governo straniero poté intervenire a causa della spartizione del mondo in due blocchi contrapposti.




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