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La rivoluzione inglese
Oltre alla famosa Rivoluzione Francese anche in Inghilterra c'è stata, nella metà del '600, una Rivoluzione che ha comportato un evento inaudito: la rottura della tradizione e la decapitazione di un re, evento sacrilego dato che al tempo si pensava che la monarchia fosse volontà divina e la instaurazione, seppure per breve tempo e mai più ripetuta, di una Repubblica, peraltro con connotati accentratori e diremmo oggi tirannici. 444b15e
Tale evento è stato
provocato dalla politica regia di Giacomo I, figlio di Maria Stuarda, e
precedentemente re di Scozia col nome di Giacomo VI, e di suo figlio Carlo I i
quali avrebbero voluto che l'Inghilterra diventasse una monarchia assolutistica
come
La penisola
britannica è divisa tra il regno inglese, economicamente avanzato, di religione
anglicana ,
Essa ha delle
proprietà (per esempio i liberi proprietari terrieri: gli yeomen), vive
della sua attività e non ha bisogno di salari; è composta dai contadini più
ricchi (come i possidenti, chiamati freeholders, o i fittavoli), dai
proprietari di campagna (gentry) con poca terra, dai mercanti di media
potenza, dagli artigiani più ricchi; proprio questa classe distingue
l'Inghilterra da ogni altro paese; in Spagna e Francia esistono
Anche in Inghilterra esistono ovviamente le due classi alla cima ed al fondo della scale sociale; i nobili di campagna e di città, che non lavorano con le mani, e che hanno un indubbio prestigio sociale e dominio politico, militare, giudiziario ed amministrativo in quanto detentori dell'ordine pubblico; essi governano le contee: sono sceriffi, luogotenenti, ufficiali superiori della milizia, giudici di pace non pagati, parlamentari; essi sono "baronetti" o "cavalieri" o "signori" mentre un componente della classe media può essere solo, tre volte l'anno, giurato dei giudici di pace, ufficiale della polizia nelle divisioni delle contee (hundreds) o detenere altre cariche inferiori; all'estremo opposto c'è una massa di salariati: braccianti (cottagers), mendicanti, poveri contadini, delinquenti, domestici, manovali, occupanti abusivi (squatters) che non hanno alcun potere ne' sociale ne' politico che sono ad appannaggio delle classi nobili, ne' economico il quale è invece posseduto in buona misura dalla classe "media".
La presenza di più classi sociali variegate al loro interno e dinamiche grazie alla loro intraprendenza affaristica porta, quindi, all'impossibilità dell'accentramento del potere in una sola mano o in un solo potere come quello monarchico; essa condurrà anche ad un nuovo modo di pensare, ad un continuo dibattito e confronto sulle idee, perfino sull'origine del potere monarchico, tipiche ancora oggi del mondo anglosassone che era ed è una società tollerante, includente di varie diversità ideologiche, religiose, culturali.
Il concetto è che dove c'è un potere detenuto da diverse classi sociali ci sono diversi e non un unico rappresentante delle stesse classi che non si possono identificare unicamente in un'unica persona; oggi diremmo ci sono lobby contrastanti; nel seicento esse sono costituite dalla Corona, che appoggia ed è appoggiata dalla nobiltà e dall'alto clero, e dal Parlamento, sostenuto dai ceti emergenti manifatturieri e artigianali, dalla popolazione di città mercantili e marinare, dalla piccola e media nobiltà di campagna, dal basso clero anglicano, dai puritani.
Analizziamo ora la storia della prima metà del
Giacomo I, erede della regina "vergine" Elisabetta I, sale al trono nel 1603; pur di simpatie cattoliche appoggia l'anglicanesimo ed isola i cattolici chiamati sempre dagli inglesi con disprezzo "papisti"; successivamente li perseguita dopo la scoperta nel 1605 della "congiura delle polveri" con cui i cattolici intendevano minare il palazzo del Parlamento ed uccidere il re; Giacomo colpisce i puritani spingendo a fuggire a bordo della Mayflower coloro che saranno chiamati "padri pellegrini"; nel 1620 essi fonderanno la prima colonia inglese nel Nord America: il Massachussets.
In politica estera Giacomo I si avvicina, durante la guerra dei Trenta anni, alla Spagna, tentando anche di organizzare un matrimonio, forte alleanza politica, tra suo figlio ed una figlia di Filippo III e suscitando scontento nel popolo, fortemente anticattolico ed antispagnolo.
Il vero contrasto
tra forze politiche interne riguarda però, come sempre, soprattutto nei paesi
anglosassoni, fattori economici e principalmente il quesito: chi può imporre le
tasse? In Inghilterra lo può fare il Parlamento mentre
La storia del seicento inglese è tutta in questo rituale: i re convocano il Parlamento perché hanno bisogno di nuovo denaro per guerre e politica interna; il Parlamento convocato sorvola sull'argomento sopra indicato e discute sul fondamento del potere regio; il Parlamento, pur se proclama obbedienza al re, in realtà sfiducia ed incolpa i suoi più stretti collaboratori: Bacone, ad esempio, Lord cancelliere per quattro anni, sarà destituito nel 1621; dopo infinite discussioni il re alla fine di questo rito finisce sempre per sciogliere il Parlamento.
Questo rituale si ripeterà, oltre che nel 1621, per tre volte nei cinque anni successivi in cui il re è diventato il figlio di Giacomo I, Carlo I insediatosi dopo la morte improvvisa del padre, nel 1625.
Anche Carlo I continua, infatti, la politica del padre: pur volendo essere alleato della Spagna gli interessi economici inglesi e la volontà anticattolica del popolo gli impongono di appoggiare nella guerra dei Trent'anni l'Olanda (repubblica delle Province Unite) e la coalizione antiasburgica; chiede più volte l'imposizione di nuove tasse, ma sempre si svolge il rituale sopra visto; in particolare nel 1628 Carlo scioglie il Parlamento dopo che esso ha emanato la celeberrima Petition of rights per cui gli atti del re, per essere legali, devono essere approvati dall'organo assembleare; nello stesso anno viene ucciso da un militare il duca di Buckingham che esercitava un potere reale e personale assoluto grazie a arresti arbitrari dei suoi nemici e che il Parlamento aveva in precedenza chiesto di processare.
Carlo I, dopo l'assassinio del suo protetto, per combattere l'opposizione interna, decide di istituire un tribunale per i reati politici ed uno per quelli religiosi destinati a colpire i non anglicani, impone una generalizzata tassa per tutti i porti e non più solo per quelli maggiori (la ship money) che serve a mantenere la flotta del re. Tra il 1629 ed il 1640 (anni passati alla storia come "anni della tirannide") impone da solo, senza l'avvallo del Parlamento, nuove tasse e gabelle anche grazie all'aiuto del conte di Strafford e dell'arcivescovo Laud. Questo stato di cose si sblocca nel 1640 con la rivolta della Scozia, terra povera dedita prevalentemente alla pastorizia; dopo non avere ricevuto alcun finanziamento per reprimere la rivolta Carlo I blocca l'accesso al Parlamento ai suoi nemici; tale Parlamento sarà, poi, chiamato "corto" perché governa per un solo mese; dopo la sconfitta dell'esercito inglese in Scozia Carlo I, al fine di ottenere gli agognati finanziamenti per la continuazione della guerra, deve accettare il "lungo Parlamento" denominato così perché avrà potere fino al 1653; il conte di Strattford viene decapitato nel 1641; nello stesso anno parte del Parlamento propone l'atto della "grande rimostranza" in cui viene accusata la corte, l'alto clero, alcuni cattolici di corruzione e comportamento antipatriottico; il bersaglio vero è il re il quale, infatti, fa arrestare in Parlamento nel 1642 sei deputati che, appoggiati dal popolo, riescono a fuggire; Carlo I abbandona Londra nello stesso anno.
Comincia la guerra civile.
Il re con un forte
esercito composto anche da mercenari francesi e guidato da esperti
aristocratici viene sconfitto dalle "teste rotonde" (i puritani non portavano
cappelli allungati) nel
Carlo I viene fatto prigioniero dopo essere fuggito in Scozia ed essere stato consegnato dagli scozzesi agli inglesi dietro somma di denaro.
Mentre il re è prigioniero per due anni il dibattito di idee è infuocato tra chi è fautore di una monarchia pur con poteri limitati, tra i puritani più intransigenti e l'esercito, classe molto stimata, che vorrebbe un protettorato militare, pur temporaneo.
All' interno dell'esercito esiste sia l'ala moderata sostenuta da Cromwell : monarchica, sostenitrice della sacralità della proprietà privata (che per la maggioranza degli inglesi è un diritto individuale sottratto al governo monarchico) e del suffragio solo per chi paga le tasse; nell'esercito si fanno anche sentire i levers guidati da Lilburne che, pur riconoscendo il diritto di proprietà, si battono per la repubblica, la democrazia, il suffragio maschile, la democrazia, la tassazione dei ricchi, l'uguaglianza del cittadino di fronte alla legge, i sussidi ai bisognosi.
Un gruppo politico ancora più radicale, di stampo comunitaristico, è quello dei diggers ("zappatori", fautori di una libera proprietà per tutti) che vogliono abolire la proprietà privata contraria, secondo loro, a ciò che è scritto nella Bibbia ed alla legge naturale; essi si contrappongono al potere secolare ed ideologico del clero e degli uomini di legge difensori, secondo i diggers, solo dei propri interessi.
La discussione è sospesa dalla fuga del re in Scozia nel 1647; il re ricostituisce un esercito, ma nello stesso anno Carlo I viene sconfitto da Cromwell; il puritano fa arrestare 140 deputati realisti; quel che rimane del Parlamento (detto "moncone di Parlamento") nomina una Corte che giudica il re come traditore, omicida,. tiranno e lo fa decapitare il 30 gennaio del 1649.
Il 16 maggio 1649
il Parlamento proclama
Finisce così un unicum nella storia inglese: la repubblica guidata da Cromwell e dal ristretto Consiglio di Stato composto da fedeli seguaci di Oliver.
In nove anni, dal 1649 al 1658, Cromwell perseguita ogni tipo di suoi oppositori: i realisti, i levellers, i diggers.
Persegue una politica spietata contro i popoli rivoltosi.
Nel 1649 stermina gli irlandesi, che si
erano ribellati, uccidendo o facendo emigrare quasi la metà della popolazione
(600000 persone); due anni dopo sconfigge
Per quanto riguarda la politica estera nel 1651 Cromwell invita l'Olanda ad annettersi nella nuova Repubblica inglese, chiamata da lui al momento del suo insediamento: Commonwealth; siccome l'Olanda rifiuta conduce contro tale nazione una guerra durata tre anni che ha come fine il dominio del mare, campo nel quale Inghilterra ed Olanda sono in feroce competizione nonostante le comunanze religiose e le uguali alleanze anticattoliche che intercorrono tra i due paesi; nel 1654 Cromwell impone all'Olanda il pesantissimo Atto di Navigazione reiterato fino al 1665 per due volte per il quale ogni merce esportata o importata in Inghilterra deve essere trasportata da navi inglesi:
Cromwell continua ,
inoltre, nel 1655, la sua politica belligerante inserendosi nell'ultima fase
della guerra dei Trent'anni e conquistando, da vincitore,
Anche in politica interna la sua politica è aggressiva ed autoritaria: nel 1653 scioglie, ancora una volta come i re suoi predecessori, il Parlamento, che aveva fatto decapitare Carlo I e ne convoca uno nuovo eletto ora dal Consiglio di Stato chiamato "Barebone Parliament", scheletro di Parlamento, data la sua durata e composizione; anch'esso viene subito sciolto da Cromwell; come ultimo atto, solo nell'anno precedente alla sua morte, farà riaprire Parlamento, suggello della sua politica brillante ed accentratrice.
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