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ASSE DIACRONICO

storia



ASSE DIACRONICO


Carlo V


La pace di Nayon confermava l'equilibrio di forze raggiunto in Italia tra Francia e Spagna, con il reciproco riconoscimento del dominio francese su Milano e di quello spagnolo su Napoli.

Dopo la morte di Massimiliano d'Asburg 353i84d o, il nipote Carlo venne eletto imperatore con il nome di Carlo V e salito alla carica imperiale, si impegnò alla realizzazione di una "monarchia universale" cristiana il cui punto di forza erano i possedimenti spagnoli.



Rivolta dei comuneros: scoppia una rivolta da parte delle città iberiche che fu domata a fatica. Fu decisiva l'affermazione di una solida egemonia asburgica sull'Italia.

Pace Cambrai con cui Francesco I rinuncia alle sue pretese in Italia e nella Francia Contea, mentre si vedeva riconosciuto il possesso della Borgogna.

Assedio a Vienna da parte dell'impero turco.

A Bologna Carlo V viene incoronato imperatore e re d'Italia dal papa Clemente VII

L'imperatore Carlo V acquisisce il controllo diretto su Milano.

Una pesante sconfitta inflitta a Francesco I dalle truppe imperiali a Crépy, privò i luterani tedeschi del loro alleato.

1548 Dieta di Augusta durante ciò l'imperatore intraprese un ulteriore tentativo per realizzare la pacificazione religiosa.

Pace di Augusta: Carlo V si trovò costretto a riconoscere il tradizionale carattere policentrico dell'impero e fu garantita la libertà di scegliere tra religione cattolica o luterana. A tale scelta dovettero uniformarsi tutti i sudditi o cittadini, secondo il principio cuius regio, eius religio.

Ormai stanco e deluso Carlo V abdicò alla Corona di Spagna a favore del figlio Filippo, che divenne re con il nome di Filippo II. I domini austriaci degli Asburgo passarono invece al fratello di Carlo, Ferdinando, che gli succedette anche sul trono imperiale.

Carlo V muore nel convento spagnolo di Yuste.


Filippo II


Enrico II, re di Francia alleato con papa Paolo IV, viene sconfitto nel nord della Francia a San Quintino dalle truppe spagnole e imperiali comandate da Emanuele Filiberto di Savoia

Pace di Cateau-Cambrésis che firmò la pace tra la Francia, la Spagna e l'impero. La Francia si vide riconosciuto il controllo su alcuni vescovadi, ma dovette rinunciare alle proprie ambizioni sui territori borgognoni e sull'Italia e ritirare le propri truppe dal Piemonte, dove rientra invece Emanuele Filiberto di Savoia.

Quando l'isola veneziana di Cipro viene attaccata dai turchi, per soccorrere la popolazione cristiana si formò un'alleanza voluta dal papa, cui partecipavano anche Venezia ma non la Francia

Il 7 ottobre la flotta cattolica ottenne una grande vittoria sulle navi turche presso Lepanto. Questa segnò la fine dell'espansione ottomana nel Mediterraneo occidentale e la rinuncia da parte turca all'attacco diretto alle flotte avversarie

La notte del 24 agosto fu impartito l'ordine di uccidere tutti i capi ugonotti convenuti a palazzo Reale a Parigi per celebrare le nozze di Margherita, figlia di Enrico II e di Caterina, con Enrico di Borbone.


La guerra dei trent'anni

riprese su scala europea il conflitto tra gli stati protestanti e le potenze asburgiche, impegnate in un ambizioso disegno di restaurazione cattolica e di egemonia continentale.



nel periodo che seguì la vittoria sui boemo-palatini, gli asburgo riuscirono a lungo a conservare l'iniziativa e a prevalere sugli avversari. Ciò si verificò nella cosiddetta fase danese, quando le armate imperiali dei condottieri imperiali Tilly e Wallenstein sconfissero il re di Danimarca, dopo che questo aveva invaso la Germania settentrionale. In seguito alla vittoria l'imperatore Ferdinando II impose, con l'editto di restituzione, che fossero riconsegnate alla chiesa cattolica le terre sottrattele e secolarizzate in seguito alla pace di Augusta

anche la seconda fase, chiamata svedese per l'intervento della Svezia, si risolse con un rafforzamento delle posizioni dell'imperatore. Questa fase si concluse con la pace di Praga, con la quale l'imperatore, pur mantenendo l'editto di restituzione, ne limitò l'applicazione all'alto Palatinato e alla Boemia.

la successiva e ultima fase, detta francese, vide il coinvolgimento diretto della Francia, che temeva un eccessivo rafforzamento della Spagna. Nell'ultima fase della guerra e alla sua conclusione, una serie di trattati noti come la pace di Westfalia, delinearono un nuovo quadro diplomatico della Germania e dell'Europa. Ecco i punti principali :

si verificò un rafforzamento della Svezia, che ottenne il possesso di importanti regioni costiere e porti della Germania settentrionale

le province Unite olandesi videro riconosciuta da tutti la loro indipendenza

la Francia consolidò il proprio confine orientale con importanti acquisizioni a spese dell'impero in Alsazia e Lorena, ma il conflitto che opponeva i francesi alla Spagna si prolungò per altri 10 anni

questa battagli si concluse con la pace dei Pirenei, con cui Filippo IV, sconfitto, dovette cedere alla Francia il territorio pirenaico del Rossiglione e dovette rassegnarsi a una diminuzione della potenza spagnola in Europa

in un globale ripensamento della pace di Augusta, venne accettato il calvinismo nei confini dell'impero e riconosciuta la libertà di culto alla minoranze religiose dei vari stati, mentre ci si accordò per la soluzione amichevole delle controversie tra protestanti e cattolici


Riforma e controriforma


viene indetta una campagna per le raccolte delle indulgenze; seconda questa pratica, in cambio di un' offerta alla chiesa, si prometteva ai fedeli la remissione delle pene da scontare nel purgatorio.

secondo una tradizione, il 31 ottobre Martin Lutero avrebbe appeso alla porta del Duomo di Wittemberg le "novantacinque tesi". Nel documento Lutero affermava che non il papa ma solo Dio aveva facoltà di rimettere le pene, e che quindi l'acquisto dell'indulgenza non valeva a conquistare la salvezza.

Lutero viene condannato di eresia e fu convocato da Leone X per esservi processato, ma l'intervento del principe di Sassonia valse a ottenere che Lutero venisse ascoltato in Germania. In quest'incontro Lutero non ritrattò e allargò i temi della contestazione, fino a investire gli stessi poteri del papa

la ripresa dell'iniziativa cattolica culminò nel concilio di Trento, convocato da papa Paolo III Farnese






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