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ALTO MEDIOEVO DAL V AL X SEC. d. C.
Le tecniche musicali
Musica prevalentemente vocale ed omofona. Concezione teorica basata sulla tradizione greco-romana.
La musica sacra
Predomina largamente. Nel VI sec. papa Gregorio Magno riordina i canti della chiesa da lui detti Gregoriani.
La musica profana
Ha scarsa importanza. E' limitata a una ristretta cerchia di attori e istrioni che si producono nei castelli e nelle fiere.
BASSO MEDIOEVO DALL'XI AL XIV SEC.
Le tecniche musicali
Comincia a svilupparsi la polifonia. Una certa importanza assume la musica strumentale.
La musica sacra
E' sempre il genere più praticato. Particolare importanza hanno i musicisti dell'Ars nova, una scuola di rinnovamento che fiorisce in Francia e in Italia nel sec. XIV.
La musica profana
Acquista maggiore dignità con i trovatori provenzali, i trovieri del Nord della Francia, i Minnesanger tedeschi. Essi compongono canzoni monodiche che parlano di battaglie e d'amore.
Il teatro musicale
Nelle chiese si recita il dramma liturgico, che viene poi portato su piazze e sagrati, assumendo il nome di Sacra rappresentazione.
RINASCIMENTO SECOLI XV E XVI
Le tecniche musicali
La polifonia raggiunge la massima perfezione. Si afferma la nuova sensibilità armonica e melodica, gli strumenti contendono il primato alla voce.
La musica sacra
I musicisti della scuola fiamminga (Josquin de Prés) compongono messe e mottetti dalle perfette polifonie. La loro eredità è portata al culmine della scuola romana (Palestrina).
La musica profana
La polifonia profana raggiunge altissimi risultati con il madrigale (Luca Marenzio, Gesualdo da Venosa, Orlando di Lasso). Nasce la figura del "virtuoso" cantante o strumentista.
Il teatro musicale
Nelle corti italiane si diffonde l'uso di inserire, fra un atto e l'altro delle rappresentazioni teatrali, l'intermedio, in cui si uniscono musica, azione e danza. Dall'intermedio, negli ultimi anni del '500, si sviluppa il melodramma, spettacolo interamente musicato.
SEICENTO E SETTECENTO
Le tecniche musicali
Si afferma pienamente il nuovo sistema armonico. La musica strumentale, solistica o d'insieme, ha un grande sviluppo. In particolare si definisce l'orchestra, nel senso moderno del termine.
La musica sacra
Continua la produzione polifonica. Ma si hanno anche musiche strumentali o miste, in cui cioè sono presenti il coro e l'orchestra (o l'oragano). Nasce e si afferma un nuovo genere, l'oratorio (Carissimi, Haendel, Bach).
La musica profana
La musica profana strumentale ha ormai raggiunto una posizione di primo piano. Nascono e si sviluppano la suite, il concerto grosso (Corelli, Haendel, Bach, Vivaldi) e, successivamente, la sonata, il concerto solistico, la sinfonia (Haydn, Mozart).
Il teatro musicale
Il melodramma diviene lo spettacolo più diffuso. E' l'unico genere musicale profano a raggiungere, attraverso i pubblici teatri, il popolo. Fra i maggiori operisti: Monteverdi, Gluck, Paisiello, Mozart, Cimarosa.
OTTOCENTO
Le tecniche musicali
E' l'epoca del sinfonismo, del concertismo e del melodramma.
Il sistema armonico viene sfruttato in tutte le sue possibilità, cosi come si traggono i massimi effetti dall'orchestra e dalla concertrazione.
La musica sacra
I musicisti romantici, anche se la loro produzione è prevalentemente profana, si dedicano non di rado a composizioni sacre, come messe (specialmente messe da requiem) e oratori: Beethoven, Verdi, Brahms, Franck.
La musica profana
L'Ottocento vede una straordinaria fioritura di composizioni basate sulla forma-sonata: grandi sinfonie (Beethoven, Schumann, Brahms), concerti solistici, quartetti, sonate per singoli strumenti.
Fioriscono anche forme più libere e fantastiche: rapsodie, ballate, poemi sinfonici.
I centri dell'attività musicale sono i pubblici teatri, le sale da concerto.
Compositori e interpreti sono gli idoli d'una società borghese che vede nella musica l'espressione più profonda del sentimento individuale.
Il teatro musicale
Il melodramma continua la sua ascesa. Con Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Meyerbeer, Bizet, Wagner, Massenet si rinnovano i temi e le strutture dello spettacolo lirico. Gli argomenti non sono più presi dalla mitologia classica, ma dalla storia della realtà contemporanea.
NOVECENTO
Le tecniche musicali
E' il momento della crisi. Esaurite le risorse espressive delle tecniche armoniche e melodiche, i musicisti si pongono il problema di come dire qualcosa di nuovo. Di qui la ricerca di diversi linguaggi sonori -come la dodecafonia- e di mezzi spericolati e talora fantascientifici, come le apparecchiature elettroniche.
La musica sacra
Insigni musicisti - come Strawinsky - continuano a dedicare la loro attenzione al genere sacro, che viene così investito del rinnovamento tecnico ed espressivo che caratterizza la ricerca musicale del nostro secolo. Negli ultimi tempi si è affermata la tendenza a semplificare il canto religioso, facendolo eseguire direttamente dai fedeli. Di qui l'uso delle lingue nazionali, l'abbandono della polifonia, l'uso sperimentale di moduli del jazz e della musica leggera.
La musica profana
Si ricercano soluzioni e si effettuano esperienze sempre più ardite. Fra i musicisti più interessanti: Debussy, Ravel, Strawinsky, Bartòk, Schoenberg, Webern, Prokofiev, Malipiero, Nono, Cage, Stockhausen. Il nostro secolo vede inoltre l'emergere prepotente del jazz, e una rinnovata attenzione per la musica dei popoli extraeuropei.
Il teatro musicale
Lo spettacolo lirico continua a interessare i maggiori musicisti (Ravel, Puccini, Debussy, Strawinsky, Schoenberg, Berg), ma nei rapporti col pubblico si è andata delineando una certa frattura. Notevole sviluppo, specie nei primi decenni del '900, ha avuto il balletto. Lo spettacolo musicale va cercando ora nuove strade, anche se non è facile orientarsi fra i molteplici esperimenti.
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