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Novecento

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Novecento


Il Novecento é un periodo storico che ha incontrato varie scoperte e invenzioni. Anche in campo letterario ci sono stati diversi cambiamenti.

All'inizio del Novecento si affermarono due autori Luigi Pirandello e Italo Svevo: questi nelle loro opere sono alla ricerca del perché della vita dell'uomo talvolta costretto a vivere in condizioni difficili; nelle novelle é rappresentato il ceto medio borghese, spesso il romanzo non ha un ordine cronologico ne é orientato verso una fine.

La fama di Pascoli, Carducci e D'Annunzio é molto conosciuta, però nelle loro poesie si ha solo qualche segno di rinnovamento, il cambiamento più evidente si ha con le correnti del Novecento: queste sono l'ermetismo e il neorealismo.

Con l'ermetismo si formò un gruppo di poeti e critici letterari che elaborarono un preciso programma poetico, richiamandosi all'opera di Ungaretti, e, in minor misura, di Montale. Gli ermetici intendevano esprimere esperienze umane universali. Si tratta di un orientamento nettamente antirealistico, che determina l'uso di un linguaggio difficile e prezioso, lontanissimo dall'uso comune.

La parola ermetismo fu usata a partire dal 1936 con un significato negativo, in riferimento ad un genere di poesia considerato oscuro e difficilmente comprensibile. In senso proprio, infatti, sono detti ermetici alcuni scritti di carattere occulto che risalgono alla tarda grecità e sono attribuiti al mitico dio Ermete.



Molti critici del tempo, tra cui Benedetto Croce, rimproveravano agli Ermetici 949i82j il loro distacco dalla realtà, la perdita di controllo col pubblico, la loro apparentemente rinuncia a comunicare; ma questi atteggiamenti non sono altro che il riflesso della condizione d'isolamento vissuta da molti intellettuali durante il fascismo.

Ungaretti é considerato il maggior rappresentante di questo nuovo indirizzo della poesia italiana, che fin dall'inizio é stato oggetto di critiche e di incomprensioni, soprattutto a causa delle difficoltà interpretative che pone al lettore. Nel Novecento, mentre predomina D'Annunzio, Ungaretti nelle sue brevi poesie esprime le disperazioni di un uomo che si trova solo nella crudele realtà. Quest'esperienza nasce nella prima guerra mondiale. Lui é sempre alla ricerca di una poesia pura, che non esprima eventi storici, ma ciò che il poeta sente. Il verso tradizionale si divide nel valore di una parola, isolandola dalle altre, così acquista tutta una carica di suggestioni.

Ungaretti visse in un periodo molto difficile: la prima guerra mondiale. L'Europa in quel tempo era divisa in due parti: la triplice Alleanza composta da Italia, Austria e Germania, e la triplice Intesa composta da Inghilterra, Francia e Russia. La scintilla che fece scoppiare la guerra fu l'assassinio dell'erede al trono austriaco Federico Ferdinando, ucciso da uno studente serbo.

L'Austria inviò vari ultimatum, però la Serbia li rifiutò, quindi nel 1914 l'Austria dichiarò guerra alla Serbia, incitata anche dalla Germania;a questo punto si attivarono tutti i sistemi di alleanze, la Russia andò in aiuto della Serbia, perché era in minoranza; però, l'Italia e l'Inghilterra inizialmente restarono fuori dal conflitto. La Germania dichiarò guerra alla Russia e alla Francia e durante la marcia per Parigi invase il Belgio che era neutrale, questo fece intervenire l'Inghilterra dichiarando guerra alla Germania. L'intervento dell'Inghilterra diede dimensioni mondiali, così anche il Giappone entrò in guerra a fianco dell'Intesa.

In Italia la situazione era un po' critica, la popolazione si divideva in interventisti e in neutralisti: gli interventisti volevano la guerra per far affermare l'Italia come una potenza militare, al contrario i neutralisti non volevano la guerra perché dicevano che l'Italia era troppo debole per partecipare, infine c'erano gli irredentisi che volevano entrare in guerra, ma contro l'Austria. Dopo tante polemiche l'Italia firmò un patto a Londra: questo diceva che l'Italia sarebbe entrata in guerra a fianco della triplice Intesa e in caso di vittoria sarebbero passati all'Italia il Trentino, il Tirolo del sud, Trieste, l'Istria e la Dalmazia. Ora si combatteva solamente una guerra di posizione: in particolare la più difficile per condizioni climatiche si é combattuta nelle Alpi tra Italia e Austria. Nel 1916 si susseguirono diverse battaglie: nei fronti interni Francia, Inghilterra, Russia e Italia circondarono la Germania e l'Austria, e l'Inghilterra controllava i mari impedendo l'arrivo dei rifornimenti; la Germania a questo punto usò un'arma mai provata prima: il sommergibile, questo spinse il presidente degli Stati Uniti, Woodrow Wilson, a decidere l'entrata in guerra del suo paese a fianco dell'Intesa. La Germania e l'Austria si stavano indebolendo; e nel 1917 per l'Italia ci fu una vittoria a Caporetto. Però solo nell'11 novembre 1918 fu firmato un armistizio fra la Germania e le forze dell'Intesa.

Uno stato extraeuropeo che partecipò alla prima guerra mondiale é il Giappone: questo fu fondato dai cinesi circa 1400 anni fa. Per lunghi secoli dopo la sua nascita il Giappone rimase isolato da tutte le altre nazioni fino a quando gli Stati Uniti riuscirono ad entrare nel territorio.

Nel 1853 dopo che furono abolite le istituzioni feudali, e fu avviato un generale processo di rinnovamento dello Stato, il Giappone divenne il paese più avanzato dell'Estremo Oriente.

La potenza giapponese fu alimentata dalle vittorie conseguite sulla Cina e sulla Russia, partecipò alla prima e alla seconda guerra mondiale, alla fine della quale le bombe atomiche sganciate dagli Stati Uniti sulle città di Hiroshima e Nagasaki la eliminarono dal conflitto. La ricostruzione economica del 2° dopoguerra non solo é stata rapidissima ma ha collocato il Giappone tra i paesi più ricchi del mondo. Infatti il Giappone é oggi la seconda potenza economica e industriale del mondo e possiede industrie siderurgiche, cantieristiche navali, automobilistiche, ecc...

L'allevamento é discreto e l'agricoltura é autosufficiente.

Il Giappone é un arcipelago avente il territorio per la maggior parte montuoso: le sue catene sono disposte in modo irregolare e appaiono aspre e scoscese, il Fuyi-Yama é un vulcano quasi simbolo del paese.

Il Giappone é circondato da quattro mari: il Mare di Ohotsk, il Mar del Giappone, il Mar Cinese Orientale e l'Oceano Pacifico; i fiumi hanno in genere corso breve, eccetto il maggiore il Tama; il clima é caratterizzato da una grande variabilità: ci sono i monsoni e quindi d'inverno vi é una temperatura rigida, mentre d'estate é calda, verso la fine dell'estate spesso si abbattono sul Giappone disastrosi tifoni.

Oggi il Giappone é una monarchia costituzionale ereditaria, come stabilisce la costituzione fatta nel 1946. I giapponesi sono una popolazione piuttosto compatta: derivano da un ceppo mongoloide, con l'unica eccezione degli Ainu una minoranza più simile ai bianchi stanziata nell'isola di Hokkaido da migliaia di anni.

Le vie di comunicazione sono molto importanti infatti i porti e gli aeroporti hanno una importanza mondiale e possiede treni tra i più veloci del mondo.

La capitale del Giappone é Tokyo ed é anche il primo centro economico, politico e amministrativo; Osaka é importante per i commerci e per le industrie; Kyoto antica capitale é il centro monumentale, religioso e culturale del Giappone.

L'arte musicale dell'antico Giappone subì l'influsso di varie tradizioni musicali orientali, in particolare dei canti e della salmodia buddhista, di importazione cinese e coreana.

La musica era costruita sulla scala di cinque suoni e gli strumenti usati erano in gran parte importati dalla Cina.

Con la fine dell'Ottocento il Giappone guardò all'arte occidentale e adesso l'insegnamento musicale é basato sulla musica europea. Allo stesso tempo il Giappone mira alla conservazione dell'antico patrimonio musicale.

Numerose sono oggi le istituzioni musicali che operano nel campo sinfonico e dell'opera. Tra le maggiori manifestazioni musicali é il Festival internazionale di Osaka.

La storia geologica del Giappone é molto tormentata; il suo territorio é in continuo assestamento: lo dimostrano l'intensa attività vulcanica e i frequentissimi terremoti; é ancora vivo il ricordo del sisma del 1995, che colpì la zona centromeridionale di Honshu con una intensità tale da provocare migliaia di vittime e gravissimi danni, nonostante il Giappone sia un paese all'avanguardia nell'applicare tecnologie antisismiche alle costruzioni.

Nell'antichità, l'origine dei terremoti era avvolta nella leggenda e nel mito, per esempio la teoria dei terremoti degli Indù era che la Terra fosse sostenuta da un gigantesco elefante che, a sua volta, appoggiava le zampe sul dorso di una tartaruga: quando questi due animali si muovevano, la Terra sarebbe stata scossa da un terremoto! Più recentemente i terremoti erano attribuiti alle eruzioni vulcaniche; in realtà questi hanno origini ben diverse, lo scienziato americano Harry Reid scoprì, dopo il terremoto che distrusse San Francisco, che le faglie che si aprono durante i terremoti non sono alcune conseguenze come si credeva, ma sono la causa: la crosta terrestre, infatti, é sempre in continuo movimento lento o veloce che sia.

In un terremoto si distinguono due punti: l'ipocentro e l'epicentro, il primo é situato nel sottosuolo dove ha origine il terremoto, la profondità dell'ipocentro é assai variabile: da pochi chilometri (terremoti superficiali), fino a più di 300 chilometri (terremoti profondi); l'epicentro é il punto della superficie terrestre situato immediatamente al di sopra dell'ipocentro, come é facile aspettarsi lo scuotimento del suolo raggiunge la massima intensità proprio nella zona circostante l'epicentro. Un terremoto profondo produce di solito uno scuotimento del suolo su di una superficie assai più vasta di quella che è investita da un terremoto superficiale. Non bisogna credere, però, che un terremoto superficiale sia poco pericoloso: anche se la zona

colpita é ristretta, in essa i danni sono spesso gravissimi, proprio a causa che l'ipocentro é vicino al suolo. Il terremoto si divide in due tipi: quello sussultorio, che é il più disastroso, e avviene per via di un movimento verticale, e quello ondulatorio che avviene per via di un movimento orizzontale. Per misurare le oscillazioni del suolo durante un terremoto si usa il sismografo: questo é formato da una penna che scrive su di un rotolo di carta avvolto su un cilindro rotante, finché non vi sono scosse, la penna traccia sul foglio una linea retta; quando avviene un terremoto, il tracciato presenterà invece una serie d'oscillazioni più o meno ampie. Il più antico sismoscopio che si conosca fu realizzato in Cina nel 312 a.C.

Non tutti i terremoti sono causati dai movimenti della crosta terrestre, abbastanza frequenti sono anche quelli vulcanici. Una delle cause di questi terremoti é costituita da esplosioni che possono verificarsi sia nei gas già emessi dal cratere, sia nel sottosuolo. Altri terremoti vulcanici sono causati da movimenti di masse sotterranee di magma. Benché di solito siano abbastanza deboli, questi terremoti possono, a volte, raggiungere una grande violenza.

Però nonostante tutti i grandiosi progressi tecnologici, l'uomo ancora non é riuscito a trovare un sistema per prevedere i terremoti; su questo progetto sta lavorando un gruppo di scienziati americani e già é ad un buon punto: hanno scoperto che iniettando acqua a gran profondità in una faglia si producono lievi scosse di terremoto. La spiegazione é semplice: l'acqua lubrifica, per così dire, le pareti della faglia, rendendo più facile lo scorrimento del terreno, di conseguenza le tensioni accumulatesi nelle rocce si scaricano, producendo piccoli terremoti. Le possibilità offerte da questa scoperta sono assai interessanti: si potrebbe, infatti, pensare, iniettando acqua nel sottosuolo, di prevenire i maggiori terremoti, impedendo che nelle rocce si accumulino tensioni troppo grandi. In altre parole, suscitando piccoli terremoti quasi innocui, si eviterebbe un grande sisma distruttivo.




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