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NINNA NANNA
Canto per addormentare il bambino, noto ad ogni tradizione popolare, in genere di struttura molto semplice, con andamento ritmico determinato dal movimento ondulatorio impresso alla culla o al bambino tenuto fra 333e43d le braccia.
Si tratta di una delle forme più elementari dell'espressione poetico-musicale popolare e conserva spesso elementi strutturali che risalgono a stadi assai arcaici della tradizione orale.
Nelle Ninne nanne più arcaiche prevale l'impianto metrico libero, spesso con andamento circolare, in continua ripresa senza fine di moduli verbali stereotipati; le forme strofiche regolari con versi rimati sono invece proprie delle forme più recenti.
I testi svolgono in genere semplici concetti atti a rassicurare il bambino, con frequente impiego di parole non-sense e di stereotipi a basso contenuto semantico (diffuso é anche il canto a bocca chiusa), ma non mancano testi più elaborati, a carattere narrativo o popolati di fosche immagini di disperazione.
Più a lungo di altri tipi di canto tradizionale, le Ninna nanne conservano nell'impianto melodico marcati tratti modali, con impiego di gamme di poche note e di ambito ristretto.
Gluck, Chopin, Schubert, Schumann e Brahms ne lasciano bellissimi esempi; meraviglioso poema di grazia è la Berceuse ( fr.,"ninna nanna" ) per orchestra intessuta da Wagner su temi del suo Siegfried e nota con il titolo di Idillio di Siegfried.
Coltivata anche dai moderni (Debussy, Busoni, Casella, Ravel, Stravinskij, Pizzetti, Berg e altri), la Berceuse ha una forma anticipatrice nelle cosiddette arie del sonno sovente introdotte nei melodrammi italiani del sec. XVII.
Vocale o strumentale, la Berceuse non presenta musicalmente uno schema formale obbligato.
In genere è caratteristico l'andamento del basso, spesso ritmicamente ostinato.
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