Caricare documenti e articoli online 
INFtub.com è un sito progettato per cercare i documenti in vari tipi di file e il caricamento di articoli online.


 
Non ricordi la password?  ››  Iscriviti gratis
 

VENT'ANNI DI INFORMATICA - DALLA SCHEDA PERFORATA AL BROWSER WEB

informatica



VENT'ANNI  DI INFORMATICA

DALLA SCHEDA PERFORATA AL BROWSER WEB


PREFAZIONE




Vent'anni fa, quando ancora ero studentessa al Politecnico di Milano, ho avuto il mio primo contatto con l'informatica. Seguivo il corso di analisi strutturale con l'elaboratore elettronico, e forse allora non mi rendevo ben conto che l'informatica potesse essere una scienza complessa e a se stante, e non soltanto uno strumento al servizio delle diverse specializzazione dell' ingegneria. Era, a quel tempo, ancora limitato l'utilizzo regolare di un grosso computer nell'ambito di un corso di laurea, pur molto tecnica come ingegneria. Se era necessario svolgere dei calcoli durante le esercitazioni si usava spesso e volentieri il regolo calcolatore o al massimo la calcolatrice da tavolo. Io ne possedevo una in grado di memorizzare ed eseguire fino a 48 passi di programma. Non è superfluo aggiungere che il programma doveva essere ricaricato a mano ogni volta che la calcolatrice veniva spenta e riaccesa. Le calcolatrici più sofisticate utilizzavano delle schedine magnetiche rettangolari di pochi centimetri quadrati su cui memorizzare permanentemente un programma. Il personal computer non esisteva ancora, sarebbe comparso sul mercato di lì a poco.

Correva l'anno 1977. In Italia non era ancora stato istituito il corso di laurea in scienza dell'informazione, gli specialisti di computers provenivano soprattutto dalle facoltà di fisica, matematica ed ingegneria elettronica. In realtà non c'è specializzazione al mondo che sia stata protagonista negli ultimi vent'anni di una evoluzione così rapida e complessa come l'informatica. Oggi è chiaro a tutti che essa abbraccia un campo molto più vasto della semplice conoscenza del funzionamento di un computer. La scienza dell'informazione trova ormai applicazione nella branche più svariate del sapere umano.

Scopo di breve manuale è ripercorrere le tappe più significative dell'evoluzione degli ultimi vent'anni, spiegando in modo semplice ed accessibile a tutti le conquiste tecnologiche acquisite e le prospettive per il futuro.


L'INFORMATICA NELLE AZIENDE


L'informatica è stata utilizzata inizialmente nelle università e nelle aziende, solo di recente si è diffusa anche a livello privato. E molti sono stati i progressi e le evoluzioni in ambito aziendale nei due decenni appena trascorsi. Cercheremo di seguire questa evoluzione nel nostro tentativo di portare a conoscenza del lettore i concetti fondamentali dell'informatica.


INFORMATICA, TELEMATICA, ELETTRONICA


Informatica, telematica ed elettronica. Che relazione c'è tra queste diverse specializzazioni ? L'informatica si applica a tutto quanto riguarda l'informazione; la telematica è quel ramo dell'ingegneria che si occupa delle telecomunicazioni, mentre l'elettronica riguarda lo studio e la progettazione dei componenti di base degli elaboratori.

Dagli albori della civiltà gli uomini archiviano informazioni, le elaborano e le trasmettono a distanza. Se consideriamo i moderni dispositivi soltanto degli strumenti più evoluti, se vediamo in un disco magnetico od ottico soltanto una versione moderna del papiro egizio o della tavoletta sumerica, e in una linea telefonica l'alternativa veloce ed efficiente al piccione viaggiatore, rischiamo di non cogliere appieno la profonda diversità dei mezzi che abbiamo a disposizione. Al di là della capienza, della velocità e della affidabilità di questi mezzi, un nuovo fattore altera sempre più marcatamente tutti i processi di archiviazione, elaborazione e trasmissione delle informazioni: l'integrazione.

L'informatica va al di là del semplice processo di archiviazione ed elaborazione dei dati, affidato ai computers, al di là dell'esigenza di trasmettere dati a distanza. La grande scommessa dell'informatica è quella delle integrazione delle informazioni disponibili in un insieme coerente a disposizione per elaborazioni successive.

Immaginiamo una biblioteca informatizzata che raccolga per esempio tutte le pubblicazioni su Dante Alighieri; chiunque potrebbe collegarsi e sfogliarle a distanza per mezzo di un personal computer. Immaginiamo ancora un archivio elettronico contenente le informazioni commerciali sui clienti di una grande azienda, ed una serie di programmi per elaborarle.  Le potenzialità di un sistema informativo sono enormi. Esistono tuttavia dei rischi: quali sono le informazioni "meritevoli" di essere inserite nel sistema ? Un'errata valutazione, la elaborazione di una base di informazione incompleta porterebbe a conclusioni errate e fuorvianti. D'altra parte un eccesso di informazione, una ridondanza di dati rischierebbe di appesantire e di rendere inefficiente tutto il sistema.

Chi valuta quali siano le informazioni necessarie ? Cosa si vuole ottenere dalle elaborazioni ? Qui si arresta il compito dello specialista di informatica. Che può progettare un sistema informativo in base alle domande alle quali il sistema dovrà rispondere, ma che non può assolutamente stabilire quali debbano essere queste domande. 


LE SCHEDE PERFORATE


Vent'anni fa si usavano ancora le schede perforate. Erano dei cartoncini di circa 8 x 16 cm su cui venivano perforati dei fori con un'apposita macchina, corrispondenti ad istruzioni che potevano avere una lunghezza massima di 80 caratteri. Ad ogni carattere corrispondeva una serie di fori nella colonnina relativa. Esistevano anche delle macchine in grado di ordinare le schede secondo una sequenza predefinita. Si chiamavano selezionatrici. Il computer accettava comandi ed istruzioni grazie a queste schede, i cui fori permettevano un passaggio di corrente. Le schede perforate non si usano più da anni, ma una traccia è rimasta, ben visibile, anche negli elaboratori più moderni: in determinate istruzioni non si possono superare gli 80 caratteri.


CHE COS'E' UN ELABORATORE ?


Il primo esempio di elaboratore della storia è l'abaco, uno strumento che permette di eseguire operazioni aritmetiche spostando semplicemente delle palline. Potremmo definire un elaboratore come una macchina che elabora in modo automatico e programmato una serie di dati, con l'obiettivo di produrre dei risultati. Nelle macchine moderne è diventata sempre più vasta la tipologia delle informazioni che possono essere elaborate, e sempre più variegato lo spettro dei risultati che si possono ottenere.

Anche in questo caso dobbiamo riconoscere quanto sia diverso un elaboratore moderno dalle prime macchine di calcolo automatiche. I componenti sono numerosi e integrati reciprocamente in un insieme. Un computer può quasi essere visto come una struttura, nella quale ogni elemento ha la propria funzione ed interagisce con gli altri. Per capire ben come è costituito un elaboratore è utile isolare i singoli componenti e concentrarsi sulle loro funzioni.


HARDWARE E SOFTWARE


La prima grossa distinzione che possiamo operare è quella tra hardware e software. L'hardware è costituito dalla macchina in se stessa, dai suoi circuiti e in generale da tutti i dispositivi periferici ad essa collegati, quali ad esempio dischi magnetici, terminali, stampanti. Il software è costituito da tutti i programmi che devono essere eseguiti per l'elaborazione delle informazioni.

Perché questa distinzione ? Non sarebbe stato più facile progettare una macchina con circuiti già programmati ad eseguire tutta una serie di compiti ? L'esistenza del software ha introdotto un sacco di complicazioni nella gestione e nell'utilizzo degli elaboratori. Molti prodotti della tecnologia disponibili sul mercato sono programmati a priori, e l'intervento umano è ridotto al minimo indispensabile, alla scelta di un numero ridotto di programmi predefiniti. L'esempio più eclatante di questa filosofia è costituito da televisori e videoregistratori.

In un calcolatore un approccio di questo tipo sarebbe impraticabile, a meno di non voler costruire tante macchine diverse specializzate per funzioni. A parte la dispersività di un approccio di questo genere, sarebbe indispensabile duplicare sui vari sistemi i dati necessari alle diverse elaborazioni, perdendo quei benefici della integrazione di cui abbiamo parlato nelle pagine precedenti. Il vantaggio di un elaboratore sta proprio nella sua flessibilità, nella possibilità della macchina di eseguire programmi differenti. Da qui nasce la necessità del software. Data una base comune, una serie di circuiti in grado di riconoscere un insieme di istruzioni ben definito, è possibile scrivere, utilizzando queste istruzioni, una varietà di programmi differenti. L'insieme dei circuiti e delle istruzioni riconosciute costituisce l'architettura della macchina e dis 131i83b tingue tra di loro i vari tipi di elaboratori.


ELABORATORI E DISPOSITIVI PERIFERICI


All'interno dell'elaboratore soffermiamoci un attimo su alcuni componenti vitali. Il cuore del computer è senza dubbio il processore, quell'insieme di circuiti destinato ad elaborare le istruzioni. Negli ultimi anni sono comparsi sul mercato processori via via sempre più potenti, in grado di eseguire in un secondo un numero sempre più elevato di istruzioni, permettendo elaborazioni inaccessibili fino a pochi anni or sono. I personal computer in vendita sul mercato hanno al loro interno un solo processore. Esistono tuttavia sistemi, destinati alla elaborazione di enormi quantità di dati in tempi veloci, che dispongono al loro interno di un numero anche elevato di processori. Nel linguaggio degli addetti ai lavori essi vengono chiamati "sistemi multiprocessore".

Un'altra parte vitale di ogni computer è la memoria. Essa è costituita da tanti piccoli elementi affiancati che possono assumere due stati differenti, cui viene convenzionalmente associato il valore 1 o il valore 0. Una determinata sequenza di valori 0 e 1 rappresenta un'istruzione oppure un dato. Tutte le istruzioni, prima di essere eseguite, devono essere disponibili nella memoria dell'elaboratore. Tanto maggiore è la memoria a disposizione, tanto meglio si riesce a sfruttare la potenza del processore. I PC di media potenza attualmente disponibili hanno memorie che possono contenere da 16 a 256 milioni di caratteri. Sui grossi elaboratori si possono trovare memorie in grado di contenere qualche miliardo di caratteri.

In un computer è necessario trasferire dati e istruzioni tra i dispositivi esterni e la memoria e dalla memoria al processore. Esistono componenti che si occupano esclusivamente di questi trasferimenti. La velocità di trasferimento ha effetti non trascurabili sulle prestazioni di tutto il sistema ed anche questi componenti sono soggetti a continue evoluzioni e miglioramenti.

Qualsiasi elaboratore ha bisogno di comunicare con l'esterno, sia per ricevere in ingresso le istruzioni da eseguire, sia per comunicare all'esterno il risultato delle elaborazioni. Tutti i calcolatori sono dotati di una console, che permette di passare delle istruzioni alla macchina tramite una tastiera ed ottenere in risposta dei messaggi su un monitor. Nei personal computer che usiamo abitualmente le funzioni della console vengono svolte dalla tastiera e dal monitor del PC. Sui grossi sistemi moderni la console è costituita da un vero e proprio PC.

Quasi tutti gli elaboratori hanno collegata una stampante. I dati elaborati da un computer possono essere tantissimi, si pensi ai cedolini stipendio di una grande azienda, o al valore degli sforzi in molteplici punti di una struttura complessa: non sarebbe possibile distribuirli senza una copia cartacea, o meglio, sarebbe stato impossibile distribuirli fino a pochi anni fa. Sono moltissime le applicazioni che richiedono una stampa finale, e pertanto la stampante fa parte del corredo di ogni elaboratore.

Un altro tipo di periferica è corredo indispensabile di tutti gli elaboratori: il disco magnetico. Tutti i dati e i programmi che devono essere elaborati devono prima essere caricati in memoria: una memoria volatile e di dimensioni limitate rispetto ai dischi. Ogni volta che spegniamo un computer tutto il contenuto della memoria viene azzerato. Inoltre non è possibile caricare in memoria una quantità illimitata di dati. Si è reso così necessario progettare e costruire dei dispositivi sui quali memorizzare permanentemente i dati e i programmi. In questo modo è possibile caricarli nella memoria dell'elaboratore nel momento in cui si rendono necessari. I dischi sono un vero gioiello dell'elettronica e della meccanica e sono oggetto di continue evoluzioni. Si pensi che oggi un solo disco può contenere qualche miliardo di caratteri, mentre la velocità di trasferimento dei dati è nell'ordine di grandezza dei millisecondi. Sarebbe inconcepibile un grosso elaboratore senza il suo corredo di dischi collegati, così come oggi è inconcepibile un personal computer senza disco fisso.

Eppure fino a pochi anni fa venivano ancora venduti dei personal computer senza disco fisso, dotati soltanto del lettore di dischetto. Il mio primo PC, comprato nel 1990, aveva un disco in grado di contenere 30 milioni di caratteri. Il PC che ho comprato 5 anni dopo può contenerne un miliardo e mezzo. So che tra pochi anni anche questi valori faranno sorridere.

Anche le prestazioni dei dischi sono in continua evoluzione, e se ne comprende facilmente il motivo: ad una velocità di trasferimento dei dati più elevata corrispondono prestazioni migliori di tutto il sistema, esecuzioni più rapide di tutti i programmi. Questo significa per i grossi elaboratori la possibilità di collegare un numero sempre maggiore di utenti, ed in generale la possibilità di eseguire applicazioni sempre più complesse.

L'elenco dei dispositivi periferici collegabili ad un PC continua ad allungarsi. I sistemi multimediali possono collegare CD-ROM, microfono, casse, videocamere, e possono acquisire immagini tramite scanner.

Su tutti i sistemi sono collegabili dispositivi a cassetta per eseguire copie di sicurezza dei dati.

Su tutti i sistemi sono abitualmente collegati apparecchi per la trasmissione e la ricezione dei dati. Sulla trasmissione di dati c'è moltissimo da raccontare ed affronteremo questo tema più avanti. Per ora accontentiamoci di questa breve carrellata introduttiva.


SISTEMI OPERATIVI, SOTTOSISTEMI E APPLICAZIONI


Finora abbiamo parlato di hardware e di sistemi, adesso è giunto finalmente il momento di introdurre il software. Cosa si intende con il termine software ? Mentre il termine hardware stava ad identificare tutta la parte fisica della macchina, con il termine software se ne identifica la parte logica, ossia tutto l'insieme dei programmi che permettono ad un elaboratore di funzionare.

Detto questo va subito precisato che non tutti i programmi possono avere la medesima priorità ed importanza; esistono programmi che controllano e permettono l'esecuzione di altri programmi colloquiando direttamente con l'elaboratore. L'insieme di questi programmi di controllo costituisce un sistema operativo. L'applicazione, per esempio un programma di videoscrittura, non è in grado di parlare direttamente con l'elaboratore, così come non è in grado di farlo chi ha bisogno di scrivere una lettera. Il computer riconosce soltanto le istruzioni in formato macchina, ossia una sequenza binaria di valori 0 e 1. Se fosse il povero utente a dover fornire direttamente queste istruzioni impazzirebbe nel giro di pochissimo tempo. Servono dei programmi che traducano in linguaggio macchina le istruzioni fornite dall'utente. Inoltre in un computer tutte le operazioni di lettura e scrittura sul disco, sul monitor e sulla stampante devono essere coordinate tra loro e qualcuno si deve incaricare di trasferire le istruzioni e i dati necessari in memoria e da qui al processore. Tutte queste funzioni sono a carico del sistema operativo.

Supponiamo ad esempio di voler raggiungere New York a bordo di un aereo. L'aereo rappresenta il nostro computer. Tutti i sistemi di controllo e il quadro di comando possono essere paragonati al sistema operativo. Il pilota rappresenta il nostro programma di videoscrittura. Così come quest'ultimo ci permette di scrivere una lettera e di stamparla, il pilota guida l'aereo fino a New York.

Esistono diversi sistemi operativi a seconda del tipo di computer utilizzato. I sistemi Mackintosh usano un sistema operativo che si chiama MAC/OS. Altri esempi di sistemi operativi per i PC sono il DOS, WINDOWS 3.1, WINDOWS 95, OS/2. WORD è invece il nome di una applicazione, in questo caso un elaboratore di testi.

Per i grossi elaboratori esistono sistemi operativi molto complessi. Qui anzi le cose si complicano ulteriormente perché le applicazioni devono essere eseguite da decine, centinaia, a volte migliaia di utenti contemporaneamente. Per questo al sistema operativo si affiancano dei veri e propri sottosistemi software incaricati di gestire la contemporaneità delle richieste.

Tutto questo non viene percepito dall'utente finale, che vede soltanto l'esecuzione del proprio lavoro, anche su un sistema con migliaia di utenti collegati. Allo stesso modo non viene immediatamente percepita l'esistenza del sistema operativo su un PC quando si scrive una lettera. Ma se non ci fosse il nostro computer non potrebbe funzionare.


IL CONCETTO DI MULTIPROGRAMMAZIONE


Sappiamo che un programma non è altro che una sequenza di istruzioni codificate che possono essere eseguite un numero qualsivoglia di volte. Su un calcolatore vengono normalmente eseguiti molti programmi; è importante che essi siano eseguiti in modo efficiente e soprattutto il più velocemente possibile. Tanto prima avrò il risultato, tanto più utile potrà essere il mio programma. La tecnica della multiprogrammazione nasce proprio da questa esigenza: L'esecuzione "contemporanea" di un numero N di programmi, anche su un elaboratore con un solo processore, è sempre più veloce dell'esecuzione in sequenza degli stessi N programmi. In altre parole il tempo impiegato ad eseguire "contemporaneamente" N programmi è sempre minore del tempo totale necessario per eseguirli in sequenza. In realtà l'esecuzione non è mai contemporanea: un processore esegue una istruzione alla volta; per contemporanea intendiamo un tipo di elaborazione in cui vengano eseguite in sequenza parti di programmi differenti, fino al completamento dell'esecuzione di tutti i programmi. Come è possibile risparmiare tempo in questo modo ? Non tutte le istruzioni di un programma sono dello stesso tipo. Alle istruzioni di elaborazione vera e propria dei dati nel processore si accompagnano istruzioni di lettura o di scrittura dei dati dai dispositivi periferici: per esempio la ricerca di un dato su un disco magnetico. Per tutto il tempo necessario a reperire sul disco il dato richiesto il processore rimane in attesa. Se venisse elaborato un solo programma per volta tutti questi tempi morti del processore non potrebbero venire sfruttati. Elaborando tanti programmi contemporaneamente si riescono a sfruttare i tempi morti. Mentre il processore aspetta un dato per il programma 1 potrà eseguire una parte del programma 2, fina a quando anche il programma 2 non avrà bisogno a sua volta di leggere o scrivere un dato: a questo punto entrerà in esecuzione il programma 3, e così via a rotazione per tutti i programmi da elaborare.

Tutti gli elaboratori, ad eccezione di modelli meno recenti di personal computer, sfruttano il principio della multiprogrammazione; è indispensabile lavorare in questo modo per sincronizzare i lavori eliminando i tempi morti ed ottenendo un rendimento globale della macchina più elevato. Naturalmente chi sottomette alla macchina i vari programmi da eseguire non deve preoccuparsi delle modalità e dei tempi di esecuzione del proprio lavoro, né tantomeno della sincronizzazione con gli altri lavori, perché questa attività viene svolta in modo autonomo ed automatico dal sistema operativo che controlla la macchina. 


LA RIVOLUZIONE DEL TERMINALE


Il terminale inizia a diffondersi verso la  fine degli anni 70. Prima del suo avvento l'accesso all'elaboratore era rigorosamente circoscritto agli addetti ai lavori. Tutti i dati necessari per le elaborazioni dovevano essere perforati su scheda e fatti leggere alla macchina in un tempo successivo. Il terminale ha rovesciato completamente questa filosofia. Esso è costituito da un monitor e da una tastiera ed è collegato all'elaboratore centrale per mezzo di una unità di controllo. Chiunque abbia accesso ad un terminale è in grado di colloquiare con l'elaboratore, inviando e ricevendo dei messaggi. Ad ogni elaboratore possono essere collegati numerosi terminali, a volte anche centinaia o migliaia. Questo ha portato ad una vera e propria rivoluzione del modo in cui le aziende utilizzavano il calcolatore; sono state scritte moltissime applicazioni per immettere i dati direttamente nell'elaboratore per mezzo del terminale, senza più bisogno di ricorrere alle scomodissime schede perforate, e analogamente sono state scritte moltissime applicazioni per porre domande all'elaboratore ed avere la risposta quasi istantaneamente su terminale senza la necessità di attendere la stampa di un tabulato. Hanno iniziato a svilupparsi sistemi per l'immissione e la elaborazione di testi e per lo scambio di messaggi elettronici tra dipendenti della stessa azienda. La posta elettronica all'interno di un'azienda si è potuta sviluppare grazie all'esistenza del terminale.

La possibilità di far lavorare numerosi utenti contemporaneamente sullo stesso elaboratore è stata naturalmente resa possibile dai sistemi operativi e dai sottosistemi, condizionandone a sua volta l'evoluzione.

Abbiamo parlato di multiprogrammazione e per semplicità abbiamo fatto riferimento ad una tipologia di lavori particolare, ossia a quei lavori che producono il risultato della elaborazione dopo un certo tempo rispetto al momento in cui vengono sottomessi alla macchina. Questi lavori in linguaggio tecnico vengono detti "batch": spesso producono in uscita un tabulato cartaceo ed il tempo impiegato per l'attesa e l'esecuzione può essere anche lungo, nell'ordine di diversi minuti o anche di qualche ora.

Le applicazioni a terminale sono di una classe completamente diversa: tecnicamente vengono dette applicazioni "on-line" oppure "in tempo reale" perché il risultato della elaborazione deve arrivare a terminale nel giro di una frazione di secondo, o nella peggiore delle ipotesi dopo pochissimi secondi. D'ora in poi parleremo di transazioni: una transazione non è altro che un'elaborazione richiesta da un operatore a terminale. Immaginiamo per esempio degli impiegati che debbano inserire a terminale degli ordini ed avere immediatamente la conferma della disponibilità del prodotto. Sarebbe improponibile che questa semplice transazione durasse diversi minuti. Un discorso analogo si può fare per qualsiasi transazione a terminale, sia essa la ricerca di un posto libero su un volo aereo piuttosto che la variazione dell'indirizzo di un cliente. Chiunque lavori regolarmente ad un terminale non è disposto ad aspettare minuti per l'esito della propria richiesta, né d'altronde un'attesa così lunga sarebbe produttiva per l'azienda. Non è semplice gestire decine o centinaia di transazioni contemporanee: così ai sistemi operativi è stato necessario affiancare dei veri e propri sottosistemi in grado di controllare l'esecuzione contemporanea delle transazioni di numerosi utenti, ognuno collegato al proprio terminale. Ognuno lavora come se fosse l'unico a dialogare con la macchina: il software è responsabile del soddisfacimento contemporaneo di tutte le richieste.

Naturalmente il software da solo non può supplire alle carenze di base di un elaboratore: tanto maggiore è il numero degli utenti collegati e delle transazioni che si vogliono eseguire contemporaneamente, tanto più potente dovrà essere il calcolatore.


L'EVOLUZIONE DELLE TELECOMUNICAZIONI


Sin dalla nascita dei primi elaboratori si è reso necessario collegare altri elaboratori o dispositivi remoti, ma la diffusione dei terminali ha accresciuto di molto la domanda di trasferimento di dati a distanza. Immaginiamo per esempio un'azienda che abbia la sede centrale a Milano e diverse filiali sparse sul territorio italiano. Immaginiamo pure, per il momento, che ogni filiale sia relativamente indipendente dalla sede ed abbia applicazioni proprie ben distinte. In questo scenario non è difficile trovare un grosso calcolatore nella sede centrale e degli elaboratori meno potenti nelle filiali, collegati via linea telefonica al calcolatore della sede centrale. Tuttavia lo scenario può essere anche differente: è possibile trovare nelle filiali decentrate soltanto i terminali e gli apparati per collegarli, mentre l'unico elaboratore di tutta l'azienda si trova nella sede centrale. Come è possibile mettere in contatto un terminale che si trova, mettiamo, a Firenze, con un elaboratore situato a Milano ? Esistono macchine e prodotti software specializzati per eseguire proprio queste funzioni. Naturalmente è necessario disporre anche di una o più linee telefoniche. Quasi sempre queste linee sono affittate, perché il collegamento del terminale all'elaboratore deve essere permanente nell'arco della giornata lavorativa. Tuttavia è possibile lavorare anche con linee telefoniche commutate, sia pure con una minore efficienza.

Per convogliare sulla linea telefonica il segnale inviato dall'elaboratore servono degli apparati particolari detti "modem". Il segnale inviato dal computer è di tipo digitale: è costituito da una sequenza di valori 0 e 1. Il segnale che può viaggiare su una linea telefonica tradizionale è di tipo analogico, è costituito da onde elettromagnetiche. E' pertanto necessario convertire il segnale digitale inviato dal computer in un segnale analogico quando si devono trasmettere dati su una linea telefonica, e viceversa una conversione analoga da analogico a digitale deve essere eseguita per ricevere i messaggi inviati su una linea telefonica sul computer. Il modem esegue precisamente questo tipo di conversione. Il suo nome deriva dalla contrazione delle parole "modulatore" e "demodulatore".

Oggigiorno iniziano a diffondersi linee telefoniche di tipo digitale, nella quali il segnale viaggia come sequenza di valori 0 e 1: viene spontaneo chiedersi se per utilizzare queste linee sarà ancora necessario disporre di un modem: ebbene sì; il modem esegue molte altre funzioni indispensabili, al di là della conversione del segnale, quali ad esempio il controllo della trasmissione secondo protocolli standard, la correzione degli errori e la compressione dei dati; pertanto non è possibile eliminarlo.

Completiamo ora il discorso sull'hardware necessario per collegare i nostri terminali remoti al calcolatore centrale; abbiamo visto che tra i due capi della linea telefonica è necessario disporre di 2 modem; tuttavia questi modem non possono essere collegati direttamente ai terminali da un lato ed al computer dall'altro: la ragione principale è la seguente: ogni linea telefonica deve poter servire più di un terminale, mentre al computer deve essere possibile collegare una varietà di linee telefoniche anche con caratteristiche differenti; per questo motivo tra i modem, i terminali ed il computer devono essere inserite delle altre macchine, dette unità di controllo,  che hanno essenzialmente il compito di indirizzare il traffico.

Sui grossi elaboratori anche il software di comunicazione è generalmente molto complesso. Basti pensare che deve essere in grado di far comunicare tra di loro una varietà molto alta di macchine ed apparati di diverso tipo; deve inoltre essere in grado di riconoscere e segnalare errori di vario tipo; deve, soprattutto, indirizzare in modo corretto tutti i messaggi che viaggiano sulle linee, relativi a lavori ed applicazioni differenti. I primi software di comunicazione che si sono diffusi sul mercato non erano ancora così sofisticati da permettere la condivisione contemporanea della stessa linea telefonica per lavori differenti; negli ultimi anni si sono diffusi quasi universalmente prodotti software più evoluti in grado di far viaggiare insieme su di un'unica linea telefonica messaggi appartenenti a lavori ed applicazioni differenti, smistandoli correttamente.

Naturalmente la velocità delle linee di comunicazione e dei modem ha un effetto non irrilevante sulla qualità del lavoro svolto remotamente rispetto ad un elaboratore centrale: disporre di linee più veloci significa poter collegare un numero maggiore di utenti e soprattutto poter eseguire applicazioni che prevedono l'invio di grandi quantità di dati. La trasmissione a distanza via computer di immagini, suoni o filmati digitalizzati rientra in questa tipologia ancora avveniristica.


L'ARCHIVIAZIONE DEI DATI


LA NECESSITA' DEGLI ARCHIVI


Inserire dei dati in un archivio è un problema un po' meno semplice di quanto si possa comunemente immaginare, se si desidera utilizzarli efficientemente. Il primo problema cui si va incontro è proprio quello di stabilire quali debbano essere i dati di cui tener traccia. Un archivio deve essere completo, ma non ridondante. Per stabilire quali siano le informazioni necessarie dobbiamo focalizzare la nostra attenzione sulle applicazioni che ne faranno uso: sono queste ad imporre i dati necessari.

Facciamo un esempio: immaginiamo per semplicità un archivio che contenga gli articoli disponibili di un punto vendita di ricambi e concentriamo la nostra attenzione sull'uso che verosimilmente verrà fatto dell'archivio. Dal nostro archivio sarà presumibilmente necessario ricavare una serie di informazioni quali:

a) la giacenza di ogni articolo ed una descrizione

b) i possibili fornitori di ogni articolo

c) il prezzo di acquisto e di vendita di ogni articolo

d) i dati di movimentazione degli articoli

e) la lista degli acquisti effettuati

f) la lista delle vendite effettuate

g) la lista dei clienti

h) la lista dei fornitori con i relativi articoli

i) la lista dei pagamenti in sospeso

l) la lista dei pagamenti effettuati

m) la lista delle fatture emesse

Come è possibile notare anche un archivio relativamente semplice deve essere in grado di fornire una nutrita serie di risposte che dovranno essere ricavate dai dati contenuti nell'archivio stesso. In ogni modo già da questa traccia estremamente semplificata è possibile individuare quali siano i dati necessari e quali siano quelli eventualmente inutili. Possiamo per esempio renderci conto immediatamente che è indispensabile memorizzare il prezzo di acquisto degli articoli praticato da ogni fornitore. E' anche evidente che non interessa memorizzare, al di là di un codice e di una breve descrizione, nessun'altra caratteristica del pezzo di ricambio, quali il materiale ed altre specifiche tecniche: sarebbero informazioni ridondanti rispetto agli scopi che ci proponiamo.

Sorge a questo punto il problema di memorizzare effettivamente tutti i dati in modo efficiente: bisogna evitare il più possibile di ripeterli, pena il rischio di appesantimento e soprattutto di incongruenze nel nostro archivio. Un archivio strutturato viene normalmente chiamato "data base", cioè base di dati e d'ora in poi utilizzeremo anche noi questo termine. E' necessario dunque elaborare una struttura per archiviare i nostri dati. Per questo sono stati elaborati diversi modelli: i più noti sono il modello gerarchico e il modello relazionale.

In un data base gerarchico i dati sono archiviati secondo una struttura ad albero. Esiste una radice a cui sono associati dati a livello gerarchicamente inferiore. Seguendo i diversi rami si riesce a raggiungere ogni singolo dato. E' evidente che in questo caso è necessario assegnare ad ogni tipo di dato una priorità di livello. Il data base gerarchico ha il vantaggio di permettere di risalire in tempi brevi ai singoli eventi, nel nostro caso acquisto o vendita, ed a tutti i dati ad essi relativi. E' inoltre possibile, elaborando l'archivio, rispondere a tutte le domande relative al nostro punto vendita.

L'altro modello che si è andato sempre più affermando negli ultimi anni è quello relazionale. A monte della creazione di un data base di questo tipo deve sempre essere fatta un'analisi delle relazioni che legano i dati. Per esempio si può affermare che un articolo può essere acquistato da diversi fornitori e venduto a diversi clienti. Una volta esaminate tutte le relazioni tra i dati che ci interessano si può procedere al disegno del data base. Questo è costituito da una serie di tabelle correlate tra loro. E' indispensabile che i dati vengano archiviati senza ripetizioni in una serie di tabelle organizzate secondo righe e colonne. Per esempio nel caso del nostro punto di vendita avremo diverse tabelle: quella dei fornitori, quella dei clienti, quella degli articoli e via dicendo. Ogni riga della tabella conterrà i dati relativi al singolo elemento della tabella: per esempio ogni riga della tabella articoli conterrà i dati relativi al singolo articolo. Una volta effettuato il disegno del data base relazionale ed inseriti tutti i dati nelle relative tabelle potremo interrogare il data base per avere risposta a tutte le domande che ci siamo posti.


LA REALIZZAZIONE PRATICA


Fin qui ci siamo occupati del supporto teorico che sta alla base dell'archiviazione dei dati. E' interessante tuttavia mettere in evidenza anche altri problemi di tipo tecnico che si incontrano nella realizzazione pratica di un data base e nel suo utilizzo.

Parliamo innanzitutto dell'hardware: normalmente i dati vengono memorizzati su dischi magnetici, ed in casi particolari può risultare conveniente memorizzarli su dischi ottici; oppure quando se ne vuol fare una copia di riserva spesso si usano le cassette.

La prima considerazione che si può fare quando i dati debbono venir utilizzati da decine o centinaia di utenti è quella della velocità di accesso: una bassa velocità di reperimento o di scrittura del dato si traduce facilmente in tempi di attesa elevati a terminale. Questo spiega perché si spendano tantissimi soldi per produrre, da un lato, ed acquistare, dall'altro, dischi sempre più sofisticati e veloci. Per l'accesso ai dischi sono stati progettati dei veri e propri sottosistemi hardware, detti unità di controllo, collegati all'elaboratore attraverso canali sempre più veloci. Oggi la tecnologia della fibra ottica permette velocità di trasferimento dei dati dell'ordine di qualche milione di carattere al secondo. Le unità di controllo dei dischi svolgono numerose funzioni, tutte rivolte al fine di rendere sempre più veloce e sicuro l'accesso ai dati. Una di queste è la ritenzione dei dati o la scrittura dei dati in un area di memoria detta "cache". Trovare un dato nella cache senza bisogno di cercarlo effettivamente su disco porta ad un notevole risparmio di tempo, così come poterlo scrivere in prima battuta solo nella cache sapendo che l'unità di controllo lo trasferirà in modo asincrono permanentemente su disco.

Altri meccanismi sofisticati sono comparsi in questi anni: essi permettono la scrittura in doppio di archivi critici (un disco contenente dati preziosi è pur sempre esposto al rischio di danneggiamento, anche se la probabilità è bassa) e la ricostruzione di dati danneggiati.


VANTAGGI E SVANTAGGI DELL'ACCENTRAMENTO


La comparsa di PC e di sistemi intermedi molto potenti ha rivoluzionato in parte il mondo ben ordinato dei mainframes, cioè dei tradizionali elaboratori centrali, con tutti i loro bravi terminali collegati. I PC sono dotati di una interfaccia utente di tipo grafico più accattivante e per determinate applicazioni si mostrano molto più flessibili. Alludo alla possibilità di effettuare calcoli creando immediatamente dei grafici relativi ai dati utilizzati ed alla possibilità di comporre testi perfettamente impaginati e stamparli immediatamente senza ricorrere al software costoso di un mainframe. Per questo motivo i PC si sono diffusi molto rapidamente, insieme ad una varietà di sistemi mini o intermedi e di stazioni di lavoro indipendenti di vario genere. Altrettanto rapidamente si sono diffuse le tecnologie per collegare insieme diversi PC, in reti locali governate da un servente.

Conviene effettivamente distribuire le risorse in questo modo, frammentandole su tanti sistemi diversi ? Non è possibile dare una risposta generale. Si è parlato molto in questi ultimi anni di applicazioni "client-server". Il client è molto spesso un PC, il servente è un elaboratore più potente in grado di ricevere e gestire  i messaggi scambiati con i diversi client. Parte della elaborazione viene svolta sul sistema client, mentre normalmente i dati risiedono sul server. Un primo vantaggio è costituito dalla flessibilità dei client e dalla migliore interfaccia visiva rispetto a quella a carattere dei terminali di vecchia generazione; non è detto tuttavia che questo vantaggio sia destinato a durare nel tempo. Inoltre va detto che in genere un sistema di tipo client-server in ambienti complessi può risultare alla lunga più costoso di un sistema tradizionale.

In generale, per una grossa azienda, la gestione centralizzata su mainframe presenta diversi vantaggi, soprattutto per quanto concerne la protezione e l'utilizzo dei dati aziendali. Un mainframe è inoltre molto più efficiente di una rete di PC quando un numero elevato di transazioni devono essere svolte contemporaneamente da un alto numero di utenti.

Un alto elemento della massima importanza per valutare il sistema informativo più conveniente è la tipologia del sistema esistente, in quanto è sempre molto impegnativo rivoluzionare applicazioni e procedure collaudate ed usate correntemente per il business; in questo caso si cercherà di seguire lo sviluppo tecnologico mantenendo il più possibile il sistema esistente.

Insomma, non esiste una ricetta universale: le tipologie di sistemi sul mercato sono numerose ed ognuna di esse può rappresentare nel caso specifico la scelta migliore.


L'INFORMATICA PER TUTTI


L'AFFERMAZIONE DEL PC


I primi PC sono comparsi sul mercato all'inizio degli anni ottanta ed avevano una capacità di elaborazione di gran lunga inferiore a quella dei modelli che si trovano oggi sul mercato. Anche la loro diffusione in ambito non professionale era limitata a pochi appassionati.

Oggi il PC si sta affermando come strumento alla portata di tutti, è uscito dagli studi professionali e dalle aziende e sta entrando nelle nostre case. I sistemi operativi sono stati arricchiti e migliorati, rendendo più facile il colloquio tra un utilizzatore anche inesperto e la macchina. Sono comparse sul mercato tantissime applicazioni di svariata natura, fruibili anche al di fuori di un ambito professionale. Per esempio è possibile consultare enciclopedie, monografie d'arte, dizionari, scrivere e stampare lettere ed eventualmente inviarle con la posta elettronica a distanza, mantenere archivi di dati personali, ascoltare musica, leggere edizioni elettroniche di giornali di tutto il mondo, ricevere informazioni, effettuare acquisti.


TERMINOLOGIA E CONCETTI DI BASE


Non è ancora così immediato, senza un minimo di esperienza, utilizzare al meglio un PC, proprio a causa delle svariate potenzialità di questo strumento ed inoltre l'utente inesperto è destinato a scontrarsi all'inizio con una terminologia ostica ai non iniziati. Cercheremo quindi di trasmettere alcune nozioni fondamentali. Non è necessario conoscere in dettaglio l'architettura di un PC per utilizzarlo, ma alcune conoscenze elementari sulla struttura del PC e sui suoi componenti principali sono indispensabili. Vediamoli insieme.


PROCESSORE

E' la parte della macchina destinata ad elaborare le istruzioni. Tanto più è potente il processore, tante più istruzioni verranno eseguite in un tempo prefissato, e tanto più veloci saranno le elaborazioni.


MEMORIA

Tutti i programmi in esecuzione ed i dati da elaborare devono essere presenti in un area particolare della macchina dove sono memorizzati in forma binaria (cioè in forma di sequenza di 0 e 1). La memoria è in grado di ritenere dati e programmi soltanto mentre viene alimentata. A macchina spenta le informazioni in memoria si perdono. Le dimensioni più usuali di memoria per un PC vanno da 8 a 32 megabytes (milioni di caratteri).


DISCO FISSO

E' un dispositivo di memorizzazione permanente di dati e programmi. Oggi le dimensioni più usuali vanno da 1 a 2 e oltre gigabytes (miliardi di caratteri). Analogamente ai dischi tradizionali, il disco fisso è in rotazione ed i dati vengono letti dalle testine magnetiche.


DISCHETTI e

LETTORE DI DISCHETTI

I dischetti sono anch'essi dispositivi di memorizzazione permanente dei dati, ma a differenza del disco fisso sono removibili e portatili, e contengono una quantità molto più limitata di dati (usualmente 1,44 megabytes).

Ogni PC è dotato di un lettore di dischetto.

CD-ROM e

LETTORE DI CD-ROM

E' un disco removibile a tecnologia ottica che si è affermato negli ultimi anni. A differenza del disco fisso e dei dischetti è un dispositivo di sola lettura, molto capiente (anche 600 megabytes) adatto a contenere non solo dati o testi, ma anche suoni, immagini e filmati.


SCHEDA AUDIO

E' un componente opzionale tipico dei PC multimediali. E' indispensabile per l'utilizzo di applicazioni multimediali che prevedono dell'audio. Permette di collegare casse e microfono.


Tutti i componenti di cui abbiamo parlato finora sono inseriti nella struttura principale della macchina. Altri componenti sono esterni e sono collegati al corpo principale tramite dei cavi.


MONITOR

Assomiglia allo schermo di un televisore, anche se la tecnologia è differente. Nel caso del monitor del computer l'immagine è composta da tanti minuscoli elementi luminosi, che si illuminano selettivamente per formare le immagini. Un monitor di buona qualità deve avere una immagine ben definita e stabile, per non affaticare la vista.


TASTIERA

Assomiglia alla tastiera di una macchina da scrivere e permette di passare comandi al computer. Ne esistono anche modelli ergonomici, studiati per permettere di assumere una posizione più rilassata durante la digitazione dei testi.


MOUSE

E' un dispositivo da muovere con la mano e dotato di due o tre bottoni. Permette di interagire con il computer in modo grafico: muovendo il mouse si muove anche una freccia in un punto corrispondente dello schermo, e schiacciando i pulsanti sinistro o destro si inviano al computer dei comandi.


Altri due accessori sono opzionali e non fanno parte della dotazione di base di un PC. Tuttavia sono praticamente indispensabili per chi voglia utilizzare il PC anche in modo professionale: ci riferiamo alla stampante ed al modem.


STAMPANTE

E' l'unico accessorio per stampare testi ed eventualmente immagini memorizzate nel computer. Esistono modelli laser, a getto d'inchiostro e ad impatto. Per un uso casalingo le più convenienti sono quelle a getto d'inchiostro, mentre quelle ad impatto sono necessarie quando si vogliono produrre copie carbone. Le stampanti laser sono quelle più veloci e di miglior qualità di stampa. Sono anche le più costose e sono adatte per un utilizzo professionale.


MODEM/FAX

Il nome MODEM è derivato dai termini "modulatore" e "demodulatore".In genere insieme al MODEM è compreso anche il FAX. Permette di connettere il computer alla linea telefonica per collegarsi ad Internet o eventualmente ad altri PC, e per spedire fax o messaggi di posta elettronica. Il modem può essere interno o esterno. I modem interni sono montati direttamente sulla scheda madre del computer e non necessitano di alimentazione indipendente, mentre quelli esterni si collegano al PC tramite un cavo. Una delle caratteristiche distintive dei vari tipi di modem è la velocità di trasmissione dei dati. La velocità minima per collegarsi ad Internet è di 14.400 bps, anche se ormai conviene acquistare modelli da 28.800 o addirittura 33.600 bps. 


Esistono molti accessori che si possono collegare ad un computer, ne citiamo ancora  alcuni tra i più diffusi.


DISPOSITIVI A CASSETTE

Servono per fare delle copie di sicurezza su cassettina magnetica del contenuto del disco fisso.

SCANNER

Serve per scansionare immagini e testi ed a memorizzarli sul disco fisso del PC.


VIDEOCAMERE

Possono essere anch'esse collegate, per acquisire immagini video.



LE PRINCIPALI APPLICAZIONI SU PC


Nei paragrafi seguirà una breve panoramica delle applicazioni più utilizzate sul personal computer. Infatti uno dei punti di forza del PC è proprio la sua versatilità, ossia la sua capacità di svolgere lavori di diverso tipo.


L'ELABORAZIONE DI TESTI


L'applicazione più classica è quella della elaborazione di testi, ed è anche la più utilizzata a livello privato o di ufficio. Essa permette di scrivere e di impaginare correttamente una lettera, un documento, una tesi di laurea, un articolo o anche un libro e di inviare poi il documento opportunamente impaginato alla stampante collegata al computer. Nel linguaggio degli addetti ai lavori un elaboratore di testi è anche detto "Word Processor". Sul mercato ne esistono diversi: citiamo WORKS, che integra in un solo strumento elaboratore di testi, foglio di calcolo e archivio dati, Lotus WordPro e Microsoft Word. Gli ultimi due sono più completi ma anche un poco più complessi da usare. Ogni word processor consente di allineare il testo a seconda delle preferenze a destra, a sinistra, centrato, oppure giustificato (cioè allineato sia a destra sia a sinistra), consente di dividere il testo in più colonne, di inserire delle immagini, delle tabelle, di importare dei grafici, di creare delle liste e di dare in generale al documento un aspetto visivamente piacevole. I word processor più completi permettono inoltre di inserire delle note, dei commenti e di creare degli indici. E' quasi superfluo aggiungere che in ogni word processor l'utente ha a disposizione una vasta gamma di set di caratteri, detti "font" tra i quali scegliere il carattere preferito nelle dimensioni preferite.


IL FOGLIO DI CALCOLO: TABELLE E GRAFICI


Un foglio di calcolo si presenta sullo schermo come un foglio diviso da tante righe  orizzontali e verticali in tante zone dette "celle". Ogni cella è individuata dalle coordinate orizzontali e verticali: le lettere dell'alfabeto individuano la colonna mentre i numeri individuano la riga; per esempio C4 indica la cella nella terza colonna e nella quarta riga. Ogni cella si comporta come se fosse un vero e proprio calcolatore: Infatti in ogni cella non solo è possibile inserire valori alfanumerici descrittivi, ma è anche possibile eseguire dei calcoli. E' possibile inserire in una cella una formula e la cella restituirà il risultato calcolato della formula. Se si inserisce nella formula il riferimento al contenuto di altre celle è possibile ottenere un risultato correlato al contenuto delle altre celle. Per esempio posso scrivere nelle celle delle prime righe il ricavato della vendita di alcuni articoli e chiedere al foglio di calcolo nell'ultima riga di calcolare il totale del venduto. E' possibile eseguire calcoli anche molto più complicati e i fogli di calcolo sul mercato hanno al loro interno già predisposte formule matematiche complesse, ma anche solo utilizzando le funzioni matematiche elementari è possibile risparmiare parecchio tempo. Una volta impostata una tabella di calcolo per il mese, supponiamo, di gennaio, sarà possibile duplicarla per gli altri mesi dell'anno, e così via, senza troppo sforzo.

L'altro grosso vantaggio del foglio di calcolo è la visualizzazione grafica dei risultati. Una volta selezionati dei valori numerici, è possibile associarli ad uno dei tanti grafici predisposti nel foglio di calcolo (a torta, a barre, a linee, etc.), e personalizzare il grafico con le legende e i titoli appropriati.

Sia le tabelle sia i grafici possono poi ovviamente essere inviati alla stampante del computer. 

Tra i principali foglio di calcolo o fogli elettronici, come vengono anche definiti, presenti sul mercato, citiamo Microsoft Excel, Lotus 123, e Microsoft Works, meno potente, ma integrato con elaboratore testi e archivio dati.


LA GESTIONE DEI DATI


La gestione dei dati personali ha sempre rappresentato un punto critico per tutti gli utenti. In questo paragrafo ci occuperemo di archivi di dati partendo dagli archivi più semplici per arrivare a quelli più complessi. Un archivio è costituito non solo dai dati che contiene ma anche dallo strumento che permette di archiviarli. Il più semplice archivio presente sul mercato è Microsoft "Works".

Viene venduto come pacchetto integrato insieme all'elaboratore di testi e al foglio elettronico. Esso permette di creare un archivio in forma di tabella. Ad ogni riga di tabella corrisponde una entrata. Per esempio è possibile creare una rubrica telefonica associando una riga di tabella ad ogni nominativo. Quando verrà consultato l'archivio Works presenterà una schermata contenente il nominativo in questione.

Un altro prodotto un po' più sofisticato è "Approach" della Lotus. Il data base più completo oggi disponibile sul mercato, ma senz'altro il più complesso da utilizzare e impostare è "Access" della Microsoft. Access è un vero e proprio data base relazionale in quanto permette di creare non una sola tabella ma un data base costituito da tante tabelle logicamente correlate tra loro.

Facciamo un esempio, un piccolo archivio di una scuola privata: un arcgivio relazionale sarà costituito da diverse tabelle correlate tra di loro; ci sarà una tabella per i corsi erogati, una tabella per i dati dei docenti, una per gli alunni. In più sarà necessario esplicitare le relazioni tra le tabelle: infatti ogni corso può avere diverse edizioni, tenute da insegnanti diversi, alcuni insegnanti potranno tenere più di un corso e analogamente gli alunni potranno seguire più di un corso. Senza entrare in ulteriori dettagli, è importante comprendere che tutte queste relazioni dovranno essere esplicitate nei legami tra le tabelle. Questo è un modo classico di costruire un "data base relazionale".


I PRINCIPALI PROBLEMI DELL'UTENTE INESPERTO


I PACCHETTI INTEGRATI


Uno dei problemi cui va incontro l'utente inesperto è quello di orientarsi tra le diverse offerte di prodotti esistenti sul mercato. Spesso i prodotti sono installati a priori dal rivenditore del computer e l'utente non ha modo di scegliere. Abbiamo descritto brevemente i prodotti per l'elaborazione di testi, per il calcolo e per la gestione dei dati: questi prodotti si trovano anche nei più comuni pacchetti integrati in vendita sul mercato; li citiamo per completezza: il più semplice e il più economico è "Microsoft Works", che comprende elaboratore di testi, foglio elettronico, data base e un modulo di comunicazione. L'altro pacchetto integrato molto diffuso della Microsoft è "Office" nelle versioni standard e professional che comprende il word processor "Word", il foglio elettronico "Excel", uno strumento per creare presentazioni "Powerpoint", uno strumento di agenda elettronica e gestione posta "Outlook" e il data base "Access" (solo la versione professional). Un altro pacchetto disponibile sul mercato è "Lotus Smartsuite": comprende l'elaboratore di testi "WordPro", il foglio elettronico "Lotus 123", il data base "Approach", uno strumento per creare proesentazioni "Freelance", una agenda elettronica "Organizer", e un componente "Via Voice" per dettare il testo in WordPro per mezzo di un microfono. Rispetto al pacchetto della Microsoft è un po' più economico ma ha lo svantaggio che in Italia è molto meno diffuso ed è più difficile trovare manuali che insegnino ad usare correttamente i prodotti che lo compongono.


CREAZIONE DI CARTELLE PERSONALI


Ogni volta che si produce un documento con il computer, questo viene salvato con un nome. Tuttavia a volte capita di non riuscire a ritrovare il documento. Questo succede perché non si è in grado di ricordare la cartella in cui è stato memorizzato il documento. Tutti i dati e i documenti del sistema e dell'utente sono memorizzati sul disco fisso in cartelle (dette anche directories) organizzate secondo una struttura ad albero). La directory principale lel sistema si chiama "root", che significa radice, ed è quella che corrisponde al disco fisso. Seguono poi tutte le cartelle di sistema, dei prodotti e dell'utente a livelli gerarchici inferiori. Per evitare di smarrire i propri documenti nei meandri del sistema una buona tecnica consiste nel creare una cartella personale e memorizzare in questa tutti i documenti che vengono man mano creati.


SALVAGUARDIA DEI PROPRI DATI


Un altro rischio di perdita dei dati personali è la rottura del disco fisso. Benché questo evento sia relativamente raro, può tuttavia verificarsi. E se il sistema operativo e i prodotti possono essere ricaricati, i documenti personali sono irrimediabilmente perduti, se non ne è stata fatta una copia. Per questo motivo conviene sempre mantenere una copia su dischetto dei documenti importanti, nella eventualità di danneggiamento del disco fisso. Esistono inoltre in commercio altri dispositivi di salvataggio più efficienti dei dischetti. Uno di questi per esempio, molto comodo, è lo "Zip", un dispositivo che si collega alla porta parallela con un superdischetto che contiene 100 megabytes di dati ( un dischetto normale contiene 1,44 megabytes ed è molto meno affidabile dal punto di vista del danneggiamento). In alternativa esistono sul mercato anche dispositivi a cassetta. In ogni caso se si vuol essere sicuri al cento per cento di non perdere i propri documenti, è buona regola non mantenerne mai una unica copia sul disco fisso ( e nemmeno una unica copia su dischetto, perché il dischetto è ancora più fragile del disco fisso).


PROTEZIONE ANTIVIRUS


I virus sono programmi che entrano nel computer dell'utente attraverso dischetti infetti oppure attraverso collegamenti ad internet a siti che li contengono e possono provocare danni enormi, persino il danneggiamento permanente del sistema operativo sul disco fisso. In questo modo il computer diventa inutilizzabile. Per questo motivo è assolutamente indispensabile difendersi dai virus.

Esistono in commercio svariati prodotti antivirus, che devono essere caricati sul computer e che vengono eseguiti automaticamente alla partenza del sistema. Essi controllano che il sistema non sia stato infettato da un virus e se possono provvedono a ripulirlo. Questi programmi devono essere mantenuti aggiornati, perché i virus conosciuti cambiano nel tempo. I produttori di antivirus distribuiscono gli aggiornamenti da installare. Il prodotto antivirus deve essere utilizzato anche per controllare i dischetti dei quali non si conosca la provenienza, prima di inserirli nel computer.


LA MULTIPROGRAMMAZIONE SUL PC


Nei primi personal computers che sono comparsi sul mercato il concetto di multiprogrammazione era sconosciuto. Il primo sistema operativo con cui erano nati, il DOS, permetteva di utilizzare un solo programma per volta. Tutti i lavori dovevano essere eseguiti in sequenza uno dietro l'altro. Soltanto agli inizi degli anni '90 è comparso sul mercato una nuova interfaccia grafica, chiamata "Windows", ossia finestre, che dava una parvenza di contemporaneità su lavori diversi. Tanto per fare un esempio semplice, con Windows era possibile tenere aperte sullo schermo del computer diciamo due lettere, scrivendo alternativamente su entrambe attivando a turno la finestra relativa. Infine a metà degli anni novanta con Windows 95 è arrivata finalmente la multiprogrammazione anche su PC. Qual è il vantaggio ?

Spesso i PC non lavorano da soli ma , soprattutto in ambito aziendale si trovano collegati in rete tra loro. In questa configurazione c'è sempre uno di loro che funziona da servente. E' facile immaginare che il servente debba soddisfare le richieste che arrivano da tutti i PC della rete e che sarebbe terribilmente inefficiente se non fosse in grado di svolgere più lavori contemporaneamente.

Che vantaggio possiamo avere su un PC a casa ? In genere quando lavoriamo a casa facciamo una sola cosa per volta, come scrivere una lettera o fare dei calcoli, o consultare una enciclopedia. Forse un po' di divertimento in più. Se possedete un computer multimediale potete ascoltare uno dei vostri CD preferiti dal lettore CD del computer mentre inserite un testo: è un tipico esempio di due applicazioni attive contemporaneamente.


APPLICAZIONI MULTIMEDIALI


L'ultima frontiera delle applicazioni su PC sono le applicazioni multimediali. Queste applicazioni vengono distribuite su CD-ROM. Ormai è disponibile sul mercato una vasta scelta di enciclopedie elettroniche, monografie d'arte, di storia, dizionari elettronici, corsi di lingue interattivi, libri elettronici di argomenti disparati, giochi, ciascuno corredato di colonna sonora, immagini e video. E' nato un nuovo media.

La differenza concettuale tra una edizione multimediale ed una edizione cartacea di un libro non sta soltanto nella maggior ricchezza della edizione multimediale (suoni e video sono infatti esclusi da una edizione cartacea): è diversa proprio la modalità di consultazione; una edizione multimediale viene sempre presentata in forma di ipertesto, cioè di testo strutturato su più livelli. Cosa significa tutto ciò? In una edizione cartacea classica il processo di lettura è generalmente sequenziale, il libro viene letto dalla prima pagina all'ultima. In un ipertesto si procede diversamente. Si accede a un primo livello dove vengono visualizzati gli argomenti principali della pubblicazione: selezionandone uno si accede ad un secondo livello da cui è possibile selezionare altri argomenti, fino a raggiungere le varie voci. In un ipertesto è possibile navigare in diverse direzioni, tornando al livello precedente, o spostandosi tra gli argomenti di pari livello o tra argomenti attinenti gli uni agli altri. Per questo motivo sono diverse le modalità di lettura e di consultazione rispetto ad un testo sequenziale e questo a mio parere apre interessanti prospettive per una futura letteratura "ipertestuale".


LO SVILUPPO DI INTERNET


Internet è nato con il nome di Arpanet alla fine degli anni sessanta, come progetto del Dipartimento della Difesa statunitense. In seguito abbandonato, il progetto venne ripreso e sviluppato da università ed enti di ricerca che lo utilizzavano per collegare i rispettivi computers e scambiarsi informazioni. All'inizio degli anni 70 i computers collegati erano una ventina, dieci anni dopo erano già più di 200 con collegamenti internazionali. Da allora il numero di elaboratori collegati non ha fatto che crescere, fino ad arrivare ai milioni di computers collegati al giorno d'oggi.

Rispetto agli scenari aziendali descritti nel capitolo precedente, Internet si sviluppa secondo una filosofia completamente differente. Negli esempi che abbiamo visto nei capitoli dedicati alle aziende c'era sempre un "proprietario" della rete, un sistema principale cui si collegavano sistemi secondari e terminali. La rete Internet si sviluppa viceversa in modo "anarchico". Ogni "host" (elaboratore) si connette agli altri in modo paritetico, con un proprio indirizzo di rete. L'indirizzamento corretto dei messaggi che si scambiano i diversi host viene assicurato da un protocollo standard di trasmissione comune a tutti i sistemi. Non esiste un proprietario della rete, così come non esiste un unico proprietario della rete telefonica mondiale.

Il termine "host" è sicuramente ostico ai non addetti ai lavori. Lo abbiamo tradotto con elaboratore. In realtà si tratta sempre di un elaboratore connesso permanentemente  alla rete, quale può essere il calcolatore di una università oppure di un service provider (o fornitore di servizio). I personal computer che si collegano ad Internet per mezzo di un provider, non possono essere definiti host. Essi dipendono gerarchicamente dal proprio fornitore di servizi, per mezzo del quale accedono alla rete.

I servizi forniti da Internet sono di diverso tipo; tra quelli classici possiamo citare la ricerca di informazioni sui diversi nodi della rete, lo scambio e la trasmissione di archivi, dati o programmi, le conferenze specializzate per argomenti (forum), la conversazione tra utenti in tempo reale.

Nel 1992 il CERN di Ginevra ha introdotto un nuovo sistema multimediale ad ipertesto, sviluppato con tecnologia client/server, il "World-Wide-Web". Il nome, tradotto letteralmente, significa "ragnatela mondiale". In pratica si tratta di una nuova tecnologia che permette di accedere ad Internet con modalità più estese rispetto alla originaria interfaccia; in una pagina WEB è possibile inserire, oltre al testo, immagini, suoni e filmati. Ma la caratteristica più interessante consiste nel potere inserire dei riferimenti immediati ad altre pagine WEB, che possono essere localizzate in un sito qualsiasi della rete. Partendo da una pagina qualsiasi di un qualsiasi sito WEB è possibile "navigare" nella rete da un sito all'altro semplicemente seguendo i riferimenti sulle pagine. Ogni pagina costituisce una parte di un ipertesto esteso a livello mondiale (per ipertesto si intende un testo strutturato su più livelli, con la possibilità di spostarsi tra i vari livelli grazie ai riferimenti attivi).

Questa nuova tecnologia ha reso più semplice ed immediato l'utilizzo di Internet soprattutto da parte degli utenti privati di personal computer ed ha contribuito notevolmente allo sviluppo della rete. Per accedere ad Internet è sufficiente dotarsi di un PC relativamente moderno e di un modem ed abbonarsi ai servizi di un fornitore di accesso. Il vantaggio è quello di potere usufruire di una serie di nuove applicazioni che vanno velocemente sviluppandosi. La più nota, e probabilmente la più utile, è quella della posta elettronica, ossia la possibilità di scambiarsi messaggi via personal computer. Ma il numero di applicazioni possibili va rapidamente crescendo. Per fare solo alcuni esempi è possibile accedere alle versioni elettroniche dei giornali di tutto il mondo, effettuare acquisti, utilizzare Internet per telefonate internazionali al costo di telefonate urbane.; i siti che contengono le informazioni più disparate sugli argomenti più vari sono in continuo aumento.  

Oggi Internet è un mondo ancora relativamente caotico. Il continuo sviluppo rende difficile creare e mantenere aggiornate delle guide che permettano di trovare con facilità tutte le informazioni che vengono messe in linea;  questo è sicuramente uno dei problemi che dovranno essere risolti nei mesi e negli anni a venire.

Altri ostacoli all'utilizzo di Internet vengono dal costo del collegamento telefonico (proporzionale alla durata del collegamento) e dalla lentezza nella trasmissione dei dati, vuoi a causa del traffico, vuoi a causa dell'inadeguatezza delle linee telefoniche. Quasi tutte le pagine contengono diverse immagini: purtroppo spesso il tempo di attesa per vederle è dell'ordine dei minuti piuttosto che dei secondi, e questo è un limite che dovrà essere assolutamente rimosso negli anni a venire. Allora potrà essere veramente possibile utilizzare Internet per la trasmissione su richiesta di filmati e brani sonori.



ALCUNE DOMANDE SU INTERNET


Quali sono gli strumenti necessari per collegarsi in rete ?


Per collegarsi alla rete bisogna disporre di un personal computer, di un modem e di una linea telefonica. Se non si hanno esigenza particolari può essere sufficiente una normale linea telefonica commutata, altrimenti si può valutare l'opportunità di una linea telefonica ISDN, che ha costi e prestazioni superiori.

L'altro strumento indispensabile è il modem. In commercio ne esistono di diverso tipo: i modem interni sono montati all'interno del PC, mentre quelli esterni sono collegati al computer mediante una porta seriale. Molto importante per la scelta del modem è la velocità di trasmissione dei dati, perché da essa dipendono le prestazioni del collegamento. Conviene utilizzare un modem che abbia una velocità di trasmissione dei dati di almeno 28.800 bps, anche se oggi si trovano in commercio modelli con velocità anche superiori. Insieme al modem viene fornito anche un programma di comunicazione che deve essere installato sul PC.

Infine è necessario un abbonamento ad un fornitore di servizi (service provider).


Perché Internet è esploso in questi ultimi anni ?


Tre fattori hanno favorito la diffusione di Internet negli ultimi anni: innanzitutto la diffusione dei personal computers nelle famiglie anche al di fuori delle aziende, grazie anche ad una maggiore accessività dei prezzi, poi la comparsa sul mercato di modem sufficientemente veloci per supportare la grande quantità di dati da trasmettere, ed infine lo sviluppo da parte del CERN di Ginevra di un protocollo e di un'interfaccia di tipo grafico che semplifica notevolmente, anche ad utenti inesperti, l'utilizzo dellee diverse funzioni. 


Chi è il proprietario di Internet  ?


Questa è una delle domande che vengono poste più frequentemente da chi si avvicina per la prima volta a questa tecnologia. In realtà non esiste un proprietario di Internet, così come non esiste un proprietario della rete telefonica mondiale. La rete è costituita fisicamente da tantissimi elaboratori collegati tra loro da linee di comunicazione sulle quali il colloquio viene effettuato con protocolli standard. La proprietà non può essere altro che frazionata. Ci sono società proprietarie di elaboratori e di nodi dellaa rete e società proprietarie di alcune tratte di comunicazione, ma la rete è troppo complessa e distribuita per avere un unico proprietario. Questo "pluralismo", o "anarchia" se vogliamo, della rete, con la libertà che ne deriva, è stato un altro dei fattori che hanno contribuito alla sua diffusione.


Che cos'è un sito ?


Finora abbiamo parlato sempre e soltanto di elaboratori. In realtà occorre distinguere in modo piuttosto netto tra i "nodi" e i "siti" della rete ed i PC di chi si collega estemporaneamente.

Un "sito" è un elaboratore permanentemente connesso alla rete e contenente delle informazioni a disposizione di chi si collega. Facciamo qualche esempio: il New York Times ha un proprio sito in Internet. Chi vi accede può consultare una versione elettronica del giornale. Quasi tutti i giornali e le agenzie di stampa hanno ormai un sito in Internet. Anche la RAI ha un proprio sito in Internet, su cui è possibile consultare Televideo ed i programmi televisivi. Enti governatici, ordini professionali, scuole, istituzioni di diverso tipo possiedono un sito in Internet, attraverso il quale diffondere informazioni.

Sono stati creati "musei virtuali", siti su cui è possibile visitare opere d'artisti del passato e contemporanei. L'elenco degli esempi potrebbe allungarsi a dismisura. Tutti questi siti sono alloggiati su elaboratori connessi permanentemente alla  Rete per mezzo di linee telefoniche affittate.

Diverso è il caso del computer del singolo utente. Questo si collega saltuariamente tramite la normale rete telefonica commutata. Il suo fine non è quello di mettere a disposizione informazioni, bensì quello di ricercarle, oppure quello di scambiare messaggi con altri utenti.

Nella loro diversità entrambe queste tipologie sono attori fondamentali della rete: il grosso elaboratore permanentemente connesso ed il PC che vi acceder saltuariamente.


Che ruolo gioca il Service Provider ?


Quando un singolo utente oppure uno studio professionale decidono di collegarsi ad Internet, hanno bisogno di farlo attraverso un "Service Provider" ovvero un "Fornitore di Servizi". Sarebbe infatti troppo costoso e tecnicamente complesso anche per uno studio professionale attivare un collegamento permanente alla rete. E' molto più economico accedervi attraverso un fornitore di servizi: costui dispone di un elaboratore permanentemente connesso alla rete e di diversi punti di ingresso (o concentratori) in diverse città per raccogliere le telefonate in arrivo. In sostanza è il service provider a fungere da tramite tra il singolo utente e la rete. In realtà i service provider più attrezzati non si limitano a fornire l'accesso alla rete, ma mettono a disposizione diversi servizi ausiliari, quali la posta elettronica, menù di ricerca delle informazioni già organizzati, possibilità di pubblicare informazioni proprie.

In cambio di questi servizi viene richiesto il pagamento di un abbonamento su base annuale o mensile. Alcuni fornitori fanno pagare anche il tempo di collegamento, in aggiunta al costo addebitato dalla compagnia telefonica per il collegamento, per altri fornitori il collegamento è gratuito.

In ogni caso, quando si valutano i costi dell'utilizzo di Internet, è necessario mettere in conto anche il costo delle telefonate: per questo è opportuno scegliere un fornitore di accesso che abbia un concentratore nella propria città di residenza, o molti concentratori in diverse città se si viaggia spesso e ci si collega con un PC portatile, per evitare il più possibile di effettuare chiamate interurbane.


Cos il "World Wide Web" ?


Letteralmente "Web" significa ragnatela. Con "World Wide Web" si intende quel sottoinsieme particolare della rete che adotta un'interfaccia grafica ed un protocollo di comunicazione standard sviluppato in questi ultimi anni dal CERN di Ginevra.

All'interno del "Web" le informazioni da presentare agli utenti che si collegano sono codificate ed organizzate in forma di "pagine". Ogni "pagina" possiede un proprio indirizzo che la identifica univocamente e che permette di richiamarla. Non solo: all'interno di ogni pagina, insieme alle informazioni, possono essere inseriti i puntamenti, cioè gli indirizzi, ad altre pagine del Web, che possono trovarsi sullo stesso sito oppure su un sito differente in qualsiasi punto della rete.

In questo modo vengono realizzati dei veri e propri "Ipertesti", testi sviluppati su diversi livelli, in cui è possibile passare da una pagina all'altra in modo estremamente semplificato. I puntamenti (detti anche "link") ad altre pagine vengono evidenziati con una sottolineatura e per richiamare la pagina desiderata è sufficiente "cliccare" con il tasto sinistro del mouse sul link corrispondente.


Cosa vuol dire navigare in rete ?


Con il termine "navigazione" si intende semplicemente il processo con cui si passa da una pagina all'altra del Web. Questo termine è sorto spontaneamente proprio perché il passaggio da una pagina all'altra può avvenire con estrema libertà: si tenga presente che ogni pagina contiene puntamenti a numerose altre pagine, che a loro volta contengono altri puntamenti. Teoricamente qualsiasi pagina del Web è raggiungibile da qualsiasi punto, a condizione di seguire la catena giusta di puntamenti, ma è ben comprensibile come le ricerche dal punto di vista pratico possano divenire estremamente complesse, proprio per la difficoltà di trovare la strada giusta. Per facilitare la navigazione sono stati messi a punto diversi strumenti, che analizzeremo nei paragrafi seguenti.


Cos'è un "browser web" ?


Per "Browser Web" si intende un prodotto software, da installarsi sui PC degli utenti, che permette, insieme al programma di comunicazione, di navigare nella rete.

Qualsiasi pagina del World Wide Web può essere richiamata e visualizzata soltanto se si dispone di un "browser" adatto. Attualmente i browser più diffusi e conosciuti sul mercato sono "Netscape Navigator" della Netscape e "Internet Explorer" della Microsoft. Le funzioni di questi due prodotti sono similari. Quanto al costo, il primo ha un costo di poche decine di migliaia di lire, ed è gratuito per associazioni non a fini di lucro, mentre il secondo è distribuito gratuitamente dalla Microsoft.

Oltre a permettere la navigazione in rete, questi browser hanno funzioni che permettono di memorizzare "segnalibri" (o "bookmark"), per dare all'utente la possibilità di richiamare di nuovo in un secondo tempo una pagina dal contenuto interessante. Sono disponibili tasti per tornare avanti e indietro nelle pagine visitate e per ritornare alla pagina iniziale (home page). Inoltre questi browser si integrano facilmente con altri prodotti di gestione della posta elettronica e dei "newsgroup".


Cosa sono i motori di ricerca ?


Abbiamo detto che in Internet sono disponibili quantità enormi di informazioni di diverso tipo. La difficoltà consiste nel riuscire a reperire velocemente l'informazione desiderata.

I motori di ricerca sono siti particolari che hanno al loro interno dei grossi indici su cui sono catalogate le pagine e le informazioni in esse contenute, e dei programmi particolari che permettono di effettuare ricerche di diverso tipo su questi indici. In genere è necessario specificare una o più parole relative all'argomento cercato ( per esempio "Dante Alighieri"). Il programma di ricerca andrà a ricercare tutte le pagine nel proprio catalogo che hanno come riferimento "Dante Alighieri". Una volta effettuata la ricerca sarà possibile richiamare direttamente le pagine trovate.

Esistono numerosi motori di ricerca, con caratteristiche diverse, alcuni specializzati per ricerche su tutta la rete mondiale, altri specializzati per ricerche sui siti italiani. Citiamo soltanto alcuni nomi tra i più noti: Yahoo, AltaVista, Excite, InfoSeek, Lycos, Arianna, Virgilio.

E' importante ricordare che nelle ricerche sui motori internazionali le parole chiave vanno specificate nella lingua più idonea, per esempio in inglese se si vogliono raggiungere informazioni su siti americani.

Un buon motore di ricerca italiano, per chi non ha dimestichezza con le ricerche sul Web, è "Virgilio". L'indirizzo è " www.virgilio.it " e deve essere specificato nel campo apposito del browser. "Virgilio" è una vera e propria guida ad Internet, organizzato in modo da permettere la ricerca delle informazioni non solo per parole chiave, ma anche seguendo i percorsi già predisposti in base all'argomento


Ci sono altri criteri di ricerca ?


Un altro buon criterio di ricerca di informazioni di carattere culturale e generale è quello di accedere ai siti dei giornali oppure delle agenzie di stampa. Quasi tutti i giornali italiani e stranieri hanno ormai una versione elettronica in rete ed all'interno si trovano i riferimenti a numerose pagine specializzate. Anche la pagina iniziale (home page) del proprio service provider, se ben organizzata, può essere un buon punto di partenza per le ricerche in rete.


Cos'è la posta elettronica ? Come si usa ?


La posta elettronica, chiamata comunemente anche "e-mail", non è altro che una applicazione sulla rete che permette lo scambio di messaggi e documenti.

La connessione alla rete permette di inviare ad altri abbonati documenti ed oggetti di vario tipo. L'utilizzo della rete per questo scambio di informazioni presenta diversi vantaggi sia per l'economicità dell'invio di messaggi elettronici, sia per l'affidabilità e la velocità con cui vengono recapitati.

La casella di posta elettronica e l'indirizzo vengono normalmente assegnati dal proprio fornitore di servizi. La posta destinata ad ogni utente viene indirizzata al rispettivo service provider, che la memorizza in aree apposite. L'utente potrà accedervi collegandosi al proprio fornitore ed attivando il programma di ricezione. A questo punto potrà visualizzare sul proprio PC i messaggi ricevuti, archiviarli e stamparli.

Per inviare un messaggio elettronico è necessario innanzitutto conoscere l'indirizzo di rete (e-mail address) del destinatario. E' anche possibile preparare e specificare liste di distribuzione. A questo punto si può preparare il messaggio da inviare. Se questo è molto lungo, è consigliabile prepararlo prima di effettuare la connessione alla rete.

Esistono diversi programmi di posta elettronica, i più semplici sono gratuiti. Una volta che il messaggio è pronto è possibile spedirlo con un semplice comando. Ai messaggi in uscita è possibile allegare anche altri oggetti, o files, quali documenti, immagini, suoni o filmati.

I tempi di recapito vanno da qualche minuto a poche ore, a seconda dell'ubicazione del provider del destinatario, in quanto il messaggio deve attraversare diversi nodi prima di giungere alla destinazione finale.<!--LOGO + PUBBLICITA'-->


Cosa sono i forum ?


I forum sono delle aree di discussione, analoghe a delle bacheche elettroniche. Molti siti, specialmente quelli dei giornali e delle riviste telematiche, mettono a disposizione dei propri utenti una serie di forum, su diversi argomenti. La comunicazione è basata sull'uso della posta elettronica. Il vantaggio di utilizzare i forum è legato soprattutto alla specializzazione di questi su argomenti ben precisi di interesse comune. Accedendo al forum è possibile esprimere la propria opinione, porre delle domande e ricevere delle risposte.


Cosa sono i newsgroup ?


I newsgroup sono essenzialmente dei forum basati sulla posta elettronica, e dedicati, ognuno, ad argomenti ben precisi di interesse comune. Essi funzionano quindi come aree di incontro. Ogni appartenente al gruppo può inviare messaggi che verranno letti da tutti gli altri e ricevere una risposta pubblica oppure privata nella propria casella di posta elettronica.


Come si accede ai newsgroup ?


Per accedere ai newsgroup è necessario utilizzare un programma detto newsreader. Uno dei migliori è "Free Agent", che è possibile scaricare dalla rete in versione "shareware" oppure "freeware". Anche i browser web più moderni includono un programma newsreader.

Tutti i fornitori di servizi Internet mettono a disposizione dei propri utenti un certo numero di newsgroup, anche se per ovvi motivi non tutti possono essere inclusi. In genere però i fornitori di servizi sono disponibili ad includere nuovi newsgroup a fronte di richieste precisa da parte dei propri utenti.


Cos'è la Usenet ?


"Usenet" è l'abbreviazione di "User's Network". Non si tratta di una rete di computer in senso stretto, quanto piuttosto dell'insieme dei newsgroup distribuiti in tutto il mondo, collegati da computer chiamati "news server" che si scambiano informazioni tra di loro in modo che tutti dispongano dei messaggi più recenti.

La Usenet non fa parte di Internet, anche se i server di Internet possono essere utilizzati per la distribuzione di messaggi. E' tuttavia possibile collegarsi alla Usenet anche solo da una BBS (Bulletin Board System) che supporta questo servizio. Si stima che di Usenet facciano parte circa 20.000 newsgroup, suddivisi in categorie principali dette "top-level". Tra queste ricordiamo "news" (notizie in generale), "comp" (computer e informatica), "rec" (attività ricreative), "talk" (discussioni e opinioni), "soc" (questioni sociali), "sci" (ricerca e sviluppo). I newsgroup nella Usenet sono organizzati secondo una struttura gerarchica ad albero, con nomi che indicano il percorso che si sta seguendo (esempio: rec.music.maker.guitar). Una lista dei newsgroup esistenti la si può trovare in "news.lists". Per chi si avvicina ai newsgroup per la prima volta sono stati creati dei newsgroup appositi, con molte spiegazioni: si chiamano "news.announce.newusers" e "news.newusers.question".


Cosa sono le newsletter ?


Una "newsletter" non è altro che una raccolta elettronica di notizie e novità relative ad un ben preciso argomento, che viene spedita periodicamente attraverso la rete. A differenza dei newsgroup che richiedono un approccio attivo, le newsletter vengono spedite automaticamente a intervalli periodici una volta sottoscritto l'abbonamento.


Cos'è il Chat ?


Il "chat" è applicazione attraverso la quale gli abbonati ad uno stesso fornitore di servizi possono conversare tra loro per mezzo della tastiera. Anche per il chat, così come per i forum e i newsgroup, ci sono aree destinate ad argomenti diversi di interesse comune, cui l'utente può scegliere di partecipare.


Cosa si intende per "Internet Relay Chat" ?


"Internet Relay Chat" (o IRC) è un sistema che permette ad utenti di sistemi diversi di conversare tra loro in tempo reale per mezzo della tastiera. "In tempo reale" significa che tutti i messaggi che vengono inviati vengono visualizzati istantaneamente sul video del destinatario.Tutti gli utenti che conversano tra loro devono essere collegati.  Il sistema IRC è formato da diverse reti, ognuna delle quali comprende diversi canali. Per conversare con altri utenti bisogna "sintonizzarsi" sul canale desiderato.


Cosa vuol dire FTP ?


"FTP" sta ad indicare "File Transfer Protocol", ossia un protocollo standard di trasferimento di files. (Un file è un insieme organico di informazioni identificato da un nome univoco; per esempio "myletter.doc" è il nome di un file di testo, "pkzip.exe" è il nome di un programma, "bandiera.bmp" è il nome di un file che contiene un'immagine.)

L'esigenza di ricercare dei files nella rete e di trasferirli sul proprio PC può nascere da motivazioni diverse. L'esempio più comune è quello del trasferimento di programmi. In rete si trovano molti programmi "shareware" oppure "freeware", cioè gratuiti, che è possibile prelevare ed utilizzare. Questi programmi sono archiviati su appositi server FTP, sui quali è possibile ricercare il programma desiderato.

I web browser più aggiornati contengono al proprio interno anche il programma client FTP, che permette di innescare il trasferimento del file dal server al proprio PC.


Cos'è Archie ?


"Archie" è un archivio di siti FTP. Il suo scopo è quello di facilitare la ricerca dei programmi e dei files: se si conosce il nome del programma, Archie fornisce l'indirizzo del sito o dei siti da cui è possibile scaricarlo; altrimenti si possono impostare delle ricerche utilizzando delle parole chiave. Si può accedere ad Archie attraverso il Web al sito "https://archie.internic.net": questo è uno dei server Archie per la rete.


Cos'è il Gopher ?


Anche lo spazio Gopher, come il Web, è un sottoinsieme particolare di Internet: il Gopher è un sistema di organizzazione delle informazioni sviluppato nel 1991 dall'università del Minnesota.

E' di poco anteriore al Web, e a differenza di questo ha un'interfaccia utente a carattere anziché grafica. La "navigazione" tra un sito e l'altro avviene attraverso dei menù di selezione, formati da cartelle e da files. Esistono dei server "Gopher", analogamente a quanto avviene per il Web. Nel "Gopherspace" è possibile ricercare informazioni utilizzando opportuni strumenti di ricerca. Il più noto è "Veronica", che è un motore di ricerca analogo a quelli che si trovano nel Web. Con Veronica la ricerca è limitata alle directories ed ai nomi dei documenti, non ai loro contenuti. Per fare ricerche sui contenuti è opportuno utilizzare un server "Wais" (Wide Area Information Server), accessibile dal menù Gopher. Ler ricerche si possono fare solo su archivi compatibili con Wais.

L'accesso allo spazio Gopher può avvenire attraverso appositi programmi oppure anche attraverso normali programmi di navigazione Web.


Cos'è il Telnet ?


Con "Telnet" si intende una applicazione particolare che permette di collegarsi ad elaboratori di tipo "host" ed eseguire le applicazioni predisposte di di essi. Quando si lavora con Telnet il PC si comporta come se fosse un terminale remoto dell'elaboratore cui è collegato.

L'esigenza di utilizzare Telnet è strettamente legata a quella di collegarsi ad un elaboratore host per eseguirne applicazioni ben determinate.


Cos'altro si può fare in Internet ?


Finora abbiamo parlato delle applicazioni "classiche" di Internet, quelle che si sono sviluppate insieme alla rete negli ultimi anni.

Oggi però la tecnologia è matura per aprire la strada ad applicazioni della natura più svariata. Alcune sono già disponibili, altre lo diverranno a breve. Un primo esempio è la "vendita" in rete di beni e servizi, che va affiancandosi e in parte sostituendosi alla vendita per corrispondenza. Il sito di "Amazon" (www.amazon.com), dedicato alla vendita on-line di libri e pubblicazioni, è un ottimo esempio per questo tipo di applicazione.

Un'altra area di sviluppo riguarda la diffusione  di notizie attraverso la rete. Abbiamo visto che già oggi molti giornali ed agenzie di stampa hanno attivato un proprio sito per la diffusione delle informazioni. Questa tendenza è destinata ad ampliarsi negli anni a venire. Quando potremo disporre di linee di comunicazione più veloci e potenti, potrà essere trasmessa sulla rete senza difficoltà anche una grande quantità di suoni e filmati. Già oggi ci sono stazioni radio che hanno iniziato a trasmettere attraverso la rete.

Sono già disponibili sul mercato prodotti software che permettono di usare di tipo vocale, in alternativa alla linea telefonica normale. Questo può essere un modo molto vantaggioso per comunicare quando si devono effettuare chiamate interurbane o internazionali, perché è possibile raggiungere il proprio interlocutore, dovunque si trovi, al costo di una telefonata urbana al proprio service provider.

La rete Internet, per le sue potenzialità, è destinata a divenire uno dei media principali del futuro, e siamo convinti che saperla sfruttare in modo adeguato possa rappresentare per chiunque un grande vantaggio.


LE RETI CIVICHE


Prima di chiudere questa breve panoramica di Internet vorremmo spendere ancora qualche parola sulle Reti Civiche. Queste sono nate da progetti, sponsorizzati da istituzioni pubbliche e private ed enti di ricerca, che si sono proposti di creare centri di aggregazione sociale e culturale attraverso la rete nelle città interessate.

Le reti civiche sono di per se stesse indipendenti da Internet, e non è necessario sottoscrivere l'abbonamento ad un fornitore di servizi per accedervi.  I servizi offerti dalle reti civiche in termini di collegamento e trasferimento di files sono decisamente più limitati rispetto a quelli offerti da un abbonamento normale ad Internet. In compenso l'accesso alla rete civica è gratuito e costituisce un approccio interessante ed a basso costo per una comprensione iniziale delle funzioni della rete. Nella rete civica è possibile scambiare messaggi di posta elettronica con altri utenti, consultare la bacheca elettronica ed affiggervi dei messaggi propri, ed accedere a numerose informazioni sui servizi sociali e culturali della propria città.

Sono state implementate Reti Civiche in numerose città italiane. I loro siti sono raggiungibili anche via Web, e vale senz'altro la pena di collegarvisi per trovare informazioni sui servizi della propria città





Privacy




Articolo informazione


Hits: 2280
Apprezzato: scheda appunto

Commentare questo articolo:

Non sei registrato
Devi essere registrato per commentare

ISCRIVITI



Copiare il codice

nella pagina web del tuo sito.


Copyright InfTub.com 2024