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Le forze concorrenti
Scopo: capire il modo in cui è possibile sommare due forze.
Materiale occorrente:
_un supporto simile a questo:
· &nbs 333c27d p; &nbs 333c27d p; due carrucole
· &nbs 333c27d p; &nbs 333c27d p; un architrave
· &nbs 333c27d p; &nbs 333c27d p; di sbarre verticali carrucola Filo
· &nbs 333c27d p; &nbs 333c27d p; una base
A B
_un filo;
_alcuni pesi;
_un goniometro.
Esecuzione:
F -F
Punto di applicazione
2) Abbiamo messo ad A un peso di 30g ed a B uno di 40g: B ha tirato verso di se tutto il filo fino ad arrivare a cadere sulla base del supporto meccanico. Per provare ad equilibrare il tutto abbiamo attaccato, tra le due carrucole, un peso di 50g (forza C): questo si è avvicinato a B ed ha formato un angolo di 90°.
Chiaramente A + B + C = 0 ed A + B = -C. Applicando la regola del parallelogramma (A + B a 90°) abbiamo questo risultato:
Con questi calcoli abbiamo spiegato il comportamento di C.
3) Abbiamo collocato ad A,B,C tre pesi uguali di 20g: C ha formato un angolo di 120° perché, essendo i tre pesi uguali X + X = X, tornando alla regola del parallelogramma, se immaginiamo di dividere il quadrilatero in due triangoli aventi per base la risultante, questi avrebbero i tre lati uguali e sarebbero equilateri con gli angoli di 60°: così si spiega che l'angolo in C sia 120°.
Conclusione: siamo riusciti a calcolare forze con angoli a noi familiari come 90° (il triangolo è rettangolo) e 120° (si formano due triangoli equilateri); teoricamente saremmo, però, capaci di calcolare la risultante con qualsiasi angolo.
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