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Abstract
The purpose of this paper is to give some information about a scientist, Marconi, who is not studied at school and to conduct a more in-depth study about the Maxwell equations than the one carried out in class; in addition to the physic teacher's lecture notes internet sources have been used, in particular the web site www.fgm.it has proved to be very interesting.
This paper is structured in three parts. First a short outline of Guglielmo Marconi's life is given and his contribution to radio broadcasting is dealt with; then an accurate study of the Maxwell equations is included and finally the most complex mathematical concepts used in this paper are explained in a short appendix.
Nothing new about these topics is presented
here. The great achievements Marconi reached, like the first radio
communication through the
Guglielmo Marconi e la nascita della radiofonia
Intorno all'invenzione della radio ci sono
molte versioni discordanti: in Russia nel 1995 hanno
festeggiato il centenario della sua nascita, attribuita ad Aleksander
Stepanovic Popov, in Italia si tende a pensare che sia invece stato Guglielmo
Marconi ad inventarla, anche se probabilmente nessuno dei due può essere
effettivamente considerato l'ideatore di questo importantissimo strumento,
poiché alcuni strumenti fondamentali per le apparecchiature r 818e46i adiofoniche, così
come le intendiamo noi, furono inventati solo successivamente. Ufficialmente,
In ogni caso Guglielmo Marconi può essere considerato il "padre" delle emissioni radiofoniche, grazie alla sua invenzione della "telegrafia senza fili": andiamo a vedere in maggior dettaglio questa importante figura della fisica del ventesimo secolo.
Guglielmo Marconi nasce a Bologna il 25 Aprile 1874, figlio di Giuseppe
Marconi e Annie Jameson, un'irlandese; trascorre la sua infanzia a Pontecchio
nella casa paterna, Villa Grifone, e grazie alla doppia nazionalità dei due
genitori cresce bilingue. Non riceve un'istruzione formale, dimostrando poco
interesse agli studi e non completando gli studi tecnici, ma promette molto
bene in fisica, che studia privatamente sotto la guida del professor Vincenzo
Rosa di Livorno: è molto interessato a questa materia e dalla lettura di alcuni
scritti del fisico Heinrich Rudolph Hertz prende l'ispirazione per quei lavori
sulle onde elettromagnetiche che lo occuperanno per tutta la vita.
All'età di venti anni
Guglielmo inizia a fare esperimenti da amatore nella soffitta della villa
paterna e, seguendo gli studi del fisico-matematico Clerk Maxwell e gli
esperimenti dello stesso Hertz, realizza un pratico ed intelligente sistema di
comunicazione a distanza senza l'impiego di fili o cavi elettrici; nei primi
esperimenti si limita ad inviare segnali nella soffitta a distanza di pochi
metri, successivamente la distanza viene aumentata impiegando un sensibile
"coherer" ( strumento messo a punto da alcuni fisici del XIX secolo che si era
dimostrato un sensibile rivelatore delle onde elettromagnetiche. Consiste di un
piccolo tubo di vetro riempito di limatura metallica che diventa conduttrice di
corrente quando viene colpita da onde elettromagnetiche). Con successive
modifiche, Marconi aumenta progressivamente la distanza di comunicazione e,
nell'estate del 1985, fa nel giardino di casa le sue scoperte decisive.
Attraverso degli strumenti di sua ideazione, riesce a portare la lunghezza
delle onde radio dall'originale 40-
Il giovane genio offre la sua invenzione al Ministero delle Poste e Telegrafi a Roma, che cortesemente la rifiuta; lo scienziato emiliano e la madre partono allora il 12 Febbraio 1896 per Londra dove Guglielmo viene presentato a William Prece, ingegnere capo del Post Office, che considera l'invenzione molto interessante e mette a disposizione di Marconi laboratori ed ingegneri perché possa continuare le sue ricerche. Nei suoi esperimenti viene seguito molto spesso da folle di gente curiosa, e diventa ben presto molto popolare: tiene conferenze seguite dagli scienziati più famosi dell'epoca e viene ricevuto da Primi Ministri e Re in tutto il mondo.
A soli 22 anni brevetta le sue invenzioni, ma permette all'Italia di ricavare gratuitamente dei vantaggi dai suoi brevetti, dimostrandosi un grande patriota, e, galvanizzato dalle prospettive che potevano aprirsi, fonda nel 1897, sempre in Inghilterra, la "Marconi's Wireless Telegraph Companie".
In ciascuno dei suoi esperimenti Marconi ha raggiunto un nuovo stadio nel progresso della radiofonia e migliorato i precedenti primati: riesce sempre ad aumentare il QRB (chilometraggio in linea d'aria fra la stazione emittente e la stazione ricevente) dei suoi segnali, partendo dai 13Km dell'esperimento tenuto nel 1897 nel Bristol Channel fino ad arrivare ad i 300Km nel 1901 con le trasmissioni fra The Needles e Lizard. Nel frattempo, il 2 Giugno 1898, apre il primo servizio pubblico commerciale di radiotelegrafia tra The Needles e Bournemouth.
Nel 1901 Marconi
costruisce a Poldhu, vicino ad Helston in Cornovaglia, una grande stazione di
25 KW che rappresenterà l'avanguardia nel campo delle comunicazioni radio per
molti anni, con l'antenna sostenuta da torri alte ben 69 metri: è da qui che il
12 Dicembre 1901 giunge a St. John, Newfoundland, USA, la famosa "s", con un QRB di
Da Giugno a Settembre 1902 esegue esperimenti sulla nave da guerra
italiana "Carlo Alberto" dall'Italia al Mare del Nord, scambiando comunicazioni
con Poldhu e riuscendo nelle ore notturne a superare con i suoi segnali le alte
montagne del continente europeo; Marconi è molto interessato alla propagazione
delle onde e la studia a lungo durante i suoi numerosi viaggi attraverso
l'atlantico, in tutto 65. Nel 1903, durante un viaggio negli USA, riceve
notizie da alcune sue stazioni in Europa e per la prima volta viene stampato a
bordo di una nave un giornale quotidiano.
Nel
Negli anni che seguono Marconi continua con le sue ricerche ed i suoi record: nel 1912 la rete di stazioni radio Marconi comprende Aden, Algeria, Australia, Azzorre, Belgio, Brasile, Birmania, Cina, Curacao, Francia, Germania, Giappone, Giamaica, Guyana Francese, India, Messico, Marocco, Olanda, Norvegia, Romania, Russia, Senegal, Sud Africa, Svezia, Trinidad & Tobago, Uruguay, Zanzibar, quattro stazioni nell'Oceano Pacifico e tredici in Italia. Il sistema radiofonico è ormai una realtà in tutto il mondo e nel 1918 ottiene un record assoluto della distanza con trasmissioni fra Inghilterra ed Australia. Nel frattempo, nel 1912, il nome di Marconi girava sulle prime pagine dei giornali in tutto il mondo: infatti, i 706 superstiti del naufragio del Titanic, affondato il15 Aprile 1912, ringraziano pubblicamente Marconi poiché avevano salva la vita solo grazie ai suoi strumenti.
Verso gli inizi degli anni venti vengono costruite varie stazioni ad altissima potenza, ed inizia l'era delle "broadcasting" o stazioni di radiodiffusione: la prima, in Inghilterra, si trovava nella fabbrica Marconi a Chelmsford con il nominativo 2MT e dal 1922 vengono trasmessi programmi regolarmente.
Degni di essere citati sono due suoi esperimenti molto famosi: il primo, quando il 26 Marzo 1930 emette dalla sua nave nel porto di Genova degli impulsi telegrafici che accendono le lampade della Town Hall a Sidney, ed il secondo il 12 Ottobre dello stesso anno quando con lo stesso metodo illumina da Roma la statua del Corcovado a Rio de Janeiro.
Muore a Roma il 29 Luglio 1937, dopo aver ricevuto nella sua vita 15 lauree da Università diverse: il giorno dopo la sua morte, ad ora convenuta, le staziono radio di tutto il mondo interrompono le loro trasmissioni per due minuti, in memoria dell'uomo le cui invenzioni, conquistando l'etere, avevano annullato le distanze tra continenti.
Dopo la seconda
guerra mondiale, la sua immagine decade molto e viene messa in disparte a causa
della sua ferma adesione al fascismo: Marconi era infatti profondamente
nazionalista, e fece anche parte del Gran Consiglio del Fascismo, e per questo
molti considerano la sua fama dovuta più alla propaganda del regime che non
alle sue reali capacità. Bisogna però, a prescindere dalle sue ideologie
politiche, riconoscere che egli aveva già ottenuto brillanti successi vari anni
prima dell'avvento del regime (1909 Premio Nobel per
Le equazioni di Maxwell
Abbiamo visto che Marconi, durante i suoi studi, utilizzò gli studi del fisico scozzese Maxwell.
James Clerk Maxwell (1831-1879) fece dei fondamentali studi sulla teoria elettromagnetica, dando luogo alle famose "equazioni di Maxwell", su cui si basano tutti gli studi sulle onde elettromagnetiche, di cui fanno parte anche le onde radio.
Prima di Maxwell, la trattazione dell'elettromagnetismo si basava sui teoremi di Gauss, sulla legge di Faraday-Neumann e sul teorema di Ampere. Andiamo a vedere di cosa trattana.
"Comunque si scelga una superficie matematica chiusa (o Gaussiana), il flusso totale del campo elettrico coincide con la carica totale racchiusa dalla superficie diviso la costante dielettrica nel vuoto (e
Scrivendolo
in forma integrale, si ottiene (1)
"Comunque si scelga una superficie Gaussiana, il flusso totale di campo magnetico attraverso essa è uguale a zero"
(2)
"La circuitazione rispetto ad una linea chiusa del campo elettrico di induzione è uguale alla derivata rispetto al tempo del flusso di campo magnetico cambiata di segno"
(3)
"Comunque si scelga una linea chiusa concatenata ad una corrente la circuitazione del campo magnetico è uguale al prodotto fra il valore della corrente e la costante di permeabilità magnetica nel vuoto (m
(4)
Dove J è la densità superficiale di corrente.
Osservando attentamente queste formule, si può notare una strana asimmetria: mentre la circuitazione del campo elettrico dipende dalla variazioni nel tempo del campo magnetico, la circuitazione del campo magnetico dipende dal valore di una corrente elettrica; se ne deve dedurre che, mentre un campo magnetico può generare un campo elettrico, il contrario non può avvenire. Nulla vieta alla natura di comportarsi in questo modo, tuttavia questa asimmetria sembrava davvero singolare.
Ma, osservando il teorema di Ampere, Maxwell notò una contraddizione; andiamo a vederla.
Prendiamo il circuito in fig. 1 ed una linea chiusa l ad esso concatenata, e consideriamo
le due superfici a e b delimitate da l e costruite in modo tale che a
sia attraversata solo dal filo del circuito e che b contenga anche un'armatura del condensatore.
Il flusso di J attraverso a è uguale alla corrente che circola nel circuito, mentre attraverso b è uguale a zero, perché fra le armature del dielettrico non vi è corrente.
Applicando il teorema di Ampere alle due superfici delimitate dalla stessa line chiusa si ottiene
e
che è assurdo.
Per risolvere questa contraddizione Maxwell ipotizzò che, poiché un campo magnetico può generare un campo elettrico, fosse vero anche l'opposto, e che quindi, fra le armature del condensatore, si generasse un campo magnetico indotto, e con esso una corrente.
Andiamo a vedere cosa succede all'interno del condensatore (fig. 2).
La corrente che circola nel circuito è
Per il teorema di Gauss per l'elettrostatica il flusso del campo elettrico interno al condensatore è
Quindi, la variazione del flusso di campo elettrico è
da cui
che è definita come corrente di spostamento ed è puramente teorica. Maxwell trovò quindi fra le armature del condensatore una corrente di valore pari a quella che circola nel circuito, ma dovuta solo alla variazione del flusso di campo elettrico e non da un effettivo passaggio di cariche.
Il teorema di Ampere quindi può essere riscritto come
(4a)
che è la quarta equazione di Maxwell e completa le equazioni fondamentali dell'elettromagnetismo (la (1), la (2) e la (3)).
In forma qualitativa il loro contenuto si può così sintetizzare:
Come già detto, il campo d'azione di queste equazioni è notevole, infatti non solo Marconi vi attinse per sviluppare le sue teorie sulla radiofonia, ma esse contengono i principi fondamentali di tutti gli strumenti elettromagnetici come i motori elettrici, la televisione ed il radar a microonde.
Trattare però le equazioni di Maxwell in forma integrale non è molto conveniente, poiché in questo modo sono validi solo per varie regioni dello spazio; è più conveniente scriverle sotto forma di uguaglianze valide per tutti i punti dello spazio, in altre parole scriverle sotto forma differenziale piuttosto che in forma integrale.
Applichiamo la prima equazione di Maxwell ad un elemento infinitesimo
di volume a forma di parallelepipedo rettangolo, contenente un punto P nel
quale esista campo elettrico. Il punto P è situato in P(x,y,z) e i lati del
parallelepipedo hanno lunghezza dx, dy e dz (figura 3).
Possiamo scrivere il vettore superficie della faccia posteriore del parallelepipedo come dS=-dydz, mentre per la faccia anteriore avremo dS= dydz (i segni sono dovuti dal fatto che dS è scelto orientato come la normale alla faccia diretta verso l'esterno).
Se il campo
elettrico sulla faccia posteriore è E,
quello sulla faccia anteriore, posta a distanza dx da quella anteriore, avrà
intensità pari a , dove
rappresenta la variazione di E lungo x.
Se andiamo a trovarci il flusso di campo elettrico attraverso queste due facce otteniamo
poiché
.
Le altre quattro facce portano un contributo analogo, perciò il flusso totale di campo elettrico è
.
(5)
La carica racchiusa
dalla superficie può essere scritta in generale come ,dove r è la densità cubica di carica e dV è un infinitesimo di volume; in
particolare, per l'elemento infinitesimo di volume centrato in P,
. (6)
Ora, andando a sostituire la (5) e la (6) nella (1), otteniamo
e quindi
che rappresenta la prima equazione di Maxwell scritta sotto forma
differenziale: con un procedimento del tutto analogo possiamo ottenere la
seconda equazione, che diventa
.
Cerchiamo adesso di trasformare la terza e la quarta equazione di Maxwell in forma differenziale.
Andiamo ad applicare la quarta equazione ad un elemento infinitesimo di superficie di forma rettangolare contenente, in un campo magnetico, un punto P situato in P(x,y,z) ed i lati del rettangolo paralleli al piano xy hanno lunghezza dx e dy (figura 4).
Andiamo a trovarci la circuitazione di campo magnetico seguendo il percorso indicato dalle frecce in figura e partendo da P.
(7)
dove B è il campo magnetico in P.
Nel secondo membro
della quarta equazione i rappresenta
la corrente limitata dal percorsi e è la variazione del
flusso elettrico attraverso la superficie racchiusa;queste due grandezze
possono essere scritte
(8)
. (9)
Andando a sostituire la (7),la(8) e la (9) nella (4a) otteniamo
-
Questa è l'equivalente della quarta equazione di Maxwell lungo l'asse z; eliminando il fattore comune dxdy, moltiplicando per k e sommando le due analoghe equazioni vettoriali corrispondenti all'asse x e all'asse y, si ottiene
che è la quarta equazione di Maxwell in forma differenziale; applicando un procedimento analogo, con la terza si ottiene
Possiamo quindi ricavare un quadro generale
Equazione |
Forma Integrale |
Forma Differenziale |
Teorema di Gauss per l'Elettrostatica |
|
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Teorema di Gauss per il magnetismo |
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Teorema di Faraday-Neumann |
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Teorema di Ampere-Maxwell |
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Appendice
Il gradiente, la divergenza ed il rotore
Le componenti del vettore campo elettrostatico E in un punto qualsiasi possono essere ottenute mediante la derivazione parziale della funzione potenziale V(x,y,z), cioè
quindi, il campo elettrostatico
può essere scritto nella forma
o, più
sinteticamente
.
(nabla) è un operatore vettoriale, definito come
Dato un generico campo scalare y, possiamo costruire un campo vettoriale, chiamato grady (gradiente di y) o y semplicemente applicando l'operatore a y
Se invece ci troviamo di fronte ad un campo vettoriale (come può essere ad esempio B o E), possiamo applicare l'operatore in due modi, facendo o il prodotto scalare fra nabla ed il campo (chiamato divergenza del campo) o il prodotto vettoriale (chiamato rotore del campo). Queste operazioni possono essere sintetizzate nel seguente modo
grady e rotE sono vettori, mentre divE è uno scalare.
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