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Acido cianidrico - Zyklon B

chimica



Acido cianidrico

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Acido cianidrico

Nome IUPAC



cianuro di idrogeno

Nomi alternativi

  • acido prussico

L'acido cianidrico (o acido prussico) è un acido debole di formula HCN. I suoi sali sono chiamati cianuri. È un'eccezione degli idracidi   (un non metallo + idrogeno) perché è composto da due non metalli.

A temperatura ambiente è un liquido volatile incolore i cui vapori hanno un tipico odore di mandorle amare. È un composto molto reattivo e estremamente tossico: 300 ppm di vapori di ac 222j94c ido cianidrico nell'aria possono uccidere una persona nell'arco di pochi minuti. La tossicità è dovuta allo ione cianuro che legandosi all'atomo di ferro contenuto nell'emoglobina del sangue blocca il trasporto dell'ossigeno ai tessuti del corpo. La dose mortale per via orale è di circa 1-2 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo, mentre una dose più alta conduce a morte pressoché istantanea.

Supporti solidi quali piccole palline o dischetti, di polpa di legno o farina fossile impregnati di acido cianidrico costituivano lo Zyklon B, il pesticida usato nei campi di sterminio della Germania nazista per condurre esecuzioni di massa.

L'acido cianidrico è prodotto industrialmente e impiegato come reagente intermedio nella sintesi di numerosi composti chimici quali materie plastiche, coloranti, esplosivi, farmaci.

Viene prodotto o per reazione tra un cianuro ed un acido forte o per sintesi diretta a partire da ammoniaca e ossido di carbonio.

Zyklon B




Zyklon B (o Zyclon B) era il nome commerciale di un pesticida che venne usato come agente tossico nelle camere a gas di alcuni campi di concentramento e sterminio nazionalsocialisti. Anche se utilizzato solo in un numero limitato di campi, principalmente ad Auschwitz e Majdanek, lo Zyklon B è oggi ricordato come uno dei simboli più significativi dell'Olocausto.



Uso sulle persone

Il pesticida, sviluppato originariamente negli anni '20 da Fritz Haber, un ebreo tedesco che fu costretto a emigrare nel 1934, fu usato dalla Germania nazista nelle camere a gas dell'olocausto nei campi di sterminio di Auschwitz e Majdanek.

Era composto da piccole palline o dischetti, di polpa di legno o terra diatomacea che venivano impregnate con acido cianidrico (conosciuto anche come acido prussico), uno stabilizzatore ed una sostanza irritante d'allarme. Le palline rilasciavano l'acido cianidrico in forma di gas quando venivano rimosse dai loro contenitori sottovuoto.

Lo Zyklon B fu inizialmente usato nei campi di concentramento per lo spidocchiamento e il controllo del tifo. Fu sperimentato per la prima volta su 600 prigionieri di guerra russi e 300 ebrei il 3 settembre 1941, nel campo di Auschwitz I. Lo Zyklon B era fornito dalle ditte tedesche Degesch (Deutsche Gesellschaft für Schädlingsbekämpfung mbH - che significa Società tedesca antiparassitari s.r.l.) e Tesch u. Stabenow Hamburg Internationale Gesellschaft für Schädlingsbekämpfung mbH, comunemente nota col nome "TESTA", due società del gruppo della I.G. Farben, colosso dell'industria tedesca, amministratore della quale era il professor Carl Wurster, che deteneva il brevetto.

I nazisti ordinarono alla Degesch di produrre lo Zyklon B senza l'avviso di pericolo chimico, contravvenendo alle leggi tedesche. Dopo la seconda guerra mondiale, due direttori della Tesch vennero processati da una corte militare britannica e vennero giustiziati per aver preso parte nella fornitura del materiale.

Dai bonifici effettuati dalle SS a questa società si deduce che furono forniti al campo di concentramento di Auschwitz:

  • 2.211 kg Zyklon B nel 1942
  • 5.000 kg Zyklon B nel 1943
  • 500 kg Zyklon B nel 1944

Per uccidere un uomo erano necessari circa 70 milligrammi.

Cinque o sette chili di questo acido, fatto cadere nella camera della morte attraverso un'apertura nel soffitto, consentivano di uccidere 1.000 - 1.500 persone nel giro di pochi minuti.

L'azione tossica si deve allo ione CN-, il quale si lega agli enzimi ossidanti preposti alla respirazione cellulare, in particolar modo all'enzima citocromo-ossidasi, provocando l'anossia. I sintomi da intossicazione erano la perdita di coscienza e le convulsioni e dopo circa 15 minuti sopraggiungeva la morte nel 100% dei casi. Laddove l'uso di tale metodo si fosse rivelato antieconomico, i nazisti preferivano utilizzare iniezioni di fenolo: ad Auschwitz veniva utilizzata una soluzione acquosa di fenolo, iniettata direttamente nel ventricolo sinistro, la quale causava la morte entro 10-15 secondi.







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