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Il medium incompiuto . Aspetti culturali , linguistici e sociali

comunicazione






Sezione 1 : Il medium incompiuto . Aspetti culturali , linguistici e sociali


Modo di produzione iconico e carnevale permanente


Carnevalizzazione : la normalità , ossia la manipolazione consumistica insegue l' immagine di tipo pubblicitario , l' identificazione anche parziale con le icone e gli stili discorsivi che si legano al prodotto nelle sue rappresentazioni ufficiali , richiedono adesione immediata alle sue "verità" economiche e di marketing ; all' opposto l' anormalità problematica , resa spettacolare dagli stessi media, e formata dai soggeti più strani , più curiosi e più eterogenei , ci attornia in tutti i luoghi urbani reclamando spirito di adattamento , compresnione e tolleranza .




Modo di produzione iconico : televisivo , virtuale , dell' immagine


Trasmissioni televisive e la pratica di essere spettatori : complesso non totalmente disordinato dove a fianco della logica di mercato si ripresentano forme arcaiche della rappresentazione sociale. L' irregolarità non è più provocatoria ma "ammaestrata" .


Carnevale : grande menzogna collettiva , transitoriamente accolta come verosimile .


2. Cultura ufficiale e civiltà iconica


Conduttore di talk show : mette la "vittima" della vicenda rappresentata nelle condizioni di salvarsi , smorzando la tensione con l' autoironia che frena gli eccessi di coinvolgimento o con l' autenticità delle dichiarazioni .


Imitatori , burloni , travestimenti , scherzi e giochi : piena carnevalizzazione


Autorità burlesca : giurie di esperti e anonimi comitati che assegnano premi


Linguaggio di piazza : presenti nelle platee rumorose dei giochi . Le improprietà di linguaggio e i neologismi inutili


Scomparsa degli intervalli : in tv tutto è cornice , è trailer , annuncio


Una tv per tutti e per nessuno


La televisione ha una struttura "multistratificata" che si sa adattare alle più svariate esigenze psicologiche , economiche e di gusto ; tale polimorfismo si basa però sul "sospetto" che la maggioranza degli spettacoli televisivi oggi punti alla produzione o alla riproduzione di molta mediocrità e di credulità .


Karaoke : il passarsi del microfono e l' azione-guida e collante di Fiorello ha concretizzato il sogno di protagonismo e presenzialismo degli italiani , l' ossessione di fare "ciao ciao" con la manina. Fiorello è la coralità personificata , con un certo charme popolaresco .


Il rifiuto di vedere la tv e il preferire la lettura o altri svaghi al piccolo schermo è un sintomo di dissociazione cognitiva , di slittamento di senso d' uso .


Sofà e poltrone ci fanno diventare vittime di una terapia che ci martella di consigli e statistiche per il nostro bene . Intanto il linguaggio televisivo è passato nella realtà ordinaria e si è tramutato in una specie di esperanto a raggio limitato che ci consente di affrontare una qualsiasi situazione , evocando gli stilemi , i personaggi , le modalità espressive , i ti , i jingles , le battute colte in tv.


Effetti televisivi e vita quotidiana


La televisione e i vari mezzi e processi di automazione dell' informazione continuano a determinare mutamenti nel comportamento e nella interazione comunicativa dei soggetti sociali .


Persuasione senza contenuti : è in atto uno sfoggio di spese e risorse utilizzate per far convergere le persone non si sa bene introno a quali prodotti , oggetti e convincimenti , purchè il consenso si determini e purchè le conseguenze risultanti dal consenso vengano a realizzarsi . Si tratta principalmente di un consenso-consumo .


Opinioni trasformate in notizie : crescente spazio dato dalla televisione alle opinioni in sostituzione delle notizie raccolte sul luogo in cui i fatti sono avvenuti , e in sostituzione di fonti dirette ci fa credere che questo processo abbia ormai raggiunto il suo punto paradossale più alto : considerare delle valutazione immediate come se fossero informazioni , come se fossero avvenimenti .


Effetto moviola : lo spettatore è costretto a formarsi un giudizio su poche e precise immagini che , ovviamente e come Blob insegna , possono essere manipolate .


I conduttori sono una casta di intoccabili , arrogandosi la facoltà di strumentalizzare i contributi video-voce a una loro personale regia, a un loro programma di senso indiscutibile.


Il messaggio è il medium , la notizia e chi la dà coincidono .


Struttura ansiogena della comunicazione : è evidente quanto l' impazienza dei mass media influisca sui rapporti interpersonali , dominati da una continua accelerazione nell' attesa delle risposte ,per cui il soggetto , come ha notato la psicanalisi , si sente sopraffatto dall' afflusso delle eccitazioni .


Grammatica della lingua televisiva : non ci si riferisce tanto ad alterazioni , adattamenti , cambiamenti che una particolare lingua storico-naturale (l' italiano per esempio) incontra nell' uso televisivo , ma al fatto che , qualunque lingua si parli all' interno della tv , essa diventa la lingua della della televisione e può anche non coincidere con la lingua che i parlanti impiegano quando non sono più "dentro" o "davanti" la televisione .


Il flusso televisivo è un discorso più che orale , ancora più informale del parlato : esso assorbe infatti qualunque tipo di lapsus , di errore grammaticale , di incidente irreversibile . Tutto è accettato se le parole sono viste attraverso la bocca di chi le pronuncia e diventano sbagliate o incomprensibili sono quando le leggiamo .


Delega simbolica: abuso del pronome "noi" collettivo per includere oltre al comunicatore emittente anche il ricevente . L' effetto è un coinvolgimento affettivo e psicologico .


Tendenza alla antropomorfizzazione : nei processi di automazione che fa simmetricamente riscontro alla delega dei rapporti umani a mezzi sostitutivi . "Lei è microfonata" - "Qualcuno si è portato via l' audio" .


Le notizie come storie.


Telegiornale : abito su misura confezionato in poche ore ; trovarsi nelle condizioni di dover far sapere prima ancora di sapere del tutto . Il fattore "spazio" del giornalismo scritto è stato così sostituito dal fattore "tempo" di quello radiotelevisivo : allo sguardo altalenante della lettura del quotidiano si sostituisce l' audiovisione simultanea e lineare del telegiornale .


Il giornalista si trasforma in narratore perché le sue parole , sostenute da determinate immagini , producono comunque racconto e richiedono un senso : è il destino del linguaggio audiovisivo quello di generare narratività e quindi valutazione delle attese , soddisfatte o frustrate che siano .


Nel tg le parole hanno la funzione di raccordare le immagini le une alle altre , formando l' intreccio complessivo e dunque il conduttore ha un ruolo molto "più" razionale di ogni altro suo collega di talk show o di spettacolo di intrattenimento .


Dalla comparazione dei Tg nascono le curiosità , le sorprese a sfondo malizioso : non c'è nulla prima della notizia che si possa oggettivamente definire e che sia uguale per tutti . Tra i diversi tg e tra i titoli dei quotidiani si stabiliranno delle differenze dovute a :


Necessità di concisione;

Registrazioni imperfette ;

Intenzione di pilotare l' interpretazione ;

Finalità stilistica di raccordare il discorso dell' articolo con ciò che è stato dichiarato del personaggio ;

Alterazioni di tipo ideologico in forma automatica , quasi involontaria ;

Pianificazione della testata e impaginazione ;






Sezione 2 : L' evoluzione del linguaggio audiovisivo



Televisione ed ere archeologiche


3 elementi per l' analisi del linguaggio audiovisivo :


Forme espressive della rappresentazione (costruzione del tempo e dello spazio televisivi)


Contenuti narrativi e retorici (costruzione del racconto e forme di interazione dei personaggi televisivi e tra questi e lo spettatore )


Accordi tra schermo e spettatore (la costruzione di un rapporto di fiducia tra televisione e spettatore , in particolare attraverso il meccanismo dei generi).



Flussi e frammenti


I messaggi non si presentano isolatamente come nel cinema ma sono disposti in uno spazio virtuale di tipo sequenziale : quello che in Italia si chiama palinsesto .


ANNI 50 - 70 : i programmi sono blocchi di materiali ben distinti rispetto agli altri programmi . All' interno di ogni programma domina l' omogeneità dei ritmi e delle inquadrature (piano medio e primo piano con camere statiche) .


ANNI 70- 80 : lo zapping fa perdere il senso delle limitazioni nette . Il palinsesto intende agganciare il proprio pubblico e trascinarlo da un appuntamento all' altro , in continuità Dalla griglia si passa al flusso .


I programmi sono dunque costruiti per modelli autosufficienti accorpati tra loro , in modo tale che tra l' uno e l' altro modulo trovino spazio i break pubblicitari o quelli autopromozionali . E' il trionfo dei di due formati di programmi :


le "schegge" : spot , video-clip , 2 minuti di ., video-clip musicali


il "programma contenitore" : grande cornice adatta a contenere un po' di tutto . La logica del contenitore ha abbracciato un po' tutta la programmazione televisiva , sempre più improntata alla fiction e al dibattito . "Domenica In" prende il via nel 1976 , "Carosello" chiude nel 1977 : la pubblicità di formato lungo cede spazio a quella breve e rapida dei giorni nostri .


Il linguaggio televisivo scopre sempre di più i codici della scrittura "barocca" : tagli di inquadrature anomale , dal basso , dall' alto e decentrate ; luci più colorate ,; movimenti di camera grazie alle steadycam ; videografica .




La quotidianità e la serialità


La Rai aveva agli albori un palinsesto a singhiozzo con trasmissioni che non coprivano per intero le 24 ore ma che andavano dalle 13:30 alle 23:00 con brevi pause volute per lasciare tempo disponibili agli ascoltatori . Il cambiamento a questo stato di cose avvenne solo con l' inizio della concorrenza che di proposito occupava gli spazi morti della Rai che risponde con "Pronto Raffaella" del 1983 .


Il palinsesto scopre così la sua orizzontalità e la sua verticalità :


VERTICALITA' : appuntamenti concatenati con effetto di trascinamento .


ORIZZONALITA' : appuntamenti sparsi alla stessa ora e tutti i giorni nell' arco della settimana , il che provoca la serializzazione del programma (striscia quotidiana) .


Sempre in "Pronto Raffaella" lo spazio è diviso in 2 : da una parte un palco su cui si seguono i numeri di spettacolo e dall' altra un salotto in cui si parla e si gioca Ecco il passaggio che segna la fine della veterotelevisione : gli spazi dello spettacolo sono ben delimitati e definiti . Il titolo rimanda chiaramente ad una forte interazione del pubblico attraverso il telefono , sfruttando al massimo la diretta televisiva .


Anche il tempo sembra seguire nei titoli dei programmi la vita reale degli spettatori : "Uno mattina" , "Il pranzo è servito" , "Mezzanotte e dintorni" .


La visibilità del personaggio non televisivo diviene massima nella neotelevisione : "Portobello" del '77 è il punto di svolta in questo senso . E' la madre da cui si sono staccate le diverse "costole" : Stranamore , I cervelloni , Carramba , Chi l' ha visto .


La quotidianità è insomma il referente principale delle trasmissioni di intrattenimento della neotelevisione .



FICTION


Nel 1981 la Rai compra e trasmette un serial televisivo con cadenza settimanale e accorpando le puntate in ordine non cronologico : è un fiasco .   Canale 5 ricompra i diritti di quello sceneggiato e lo trasmette con scansione cronologica originaria in prima serata , due volte la settimana : fu un grande successo . Era "Dallas" . L' errore risiede nel fatto che la Rai ha ragionato secondo i principi della veterotelevisione , scegliendo di trasmettere solo le puntate "migliori" .


Per motivi economici , negli anni '80 le televisioni private acquistano fiction estera perché più conveniente che produrla. La fiction e gli sceneggiati vengono programmati con la logica orizzontale .


Serie: il telefilm classico (Magnum PI , Colombo ecc) che si basa sulla ripetizione di una stessa struttura narrativa nei differenti episodi con un nucleo di personaggi fissi , pur con alcune arianti che giustificano la distinzione delgi episodi


Serial : (modello delle soap opera) è articolato in puntate conseguenti l' una all' altra in una struttura completamente aperta e senza confini con l' intreccio di differenti filoni narrativi e un ampio numero di personaggi . E' insomma una "serie" mascherata .


Il patto televisivo


Tra il 1976 e il 1982 nascono i primi programmi-contenitore (come Domenica in , Bontà Loro) : in studio giochi ed esibizioni canore costituiscono una cornice in cui si inseriscono servizi giornalistici e sportivi , un quiz , un telefilm .


Generi : sono sistemi di regole ai quali si fa riferimento in modo esplicito o meno per realizzare i processi comunicativi : tale riferimento avviene sia dal punto di vista della produzione dei testi sia dal punto di vista della loro fruizione .

La funzione dei generi è quella di fondare il testo in un "contratto" tra emittente e ricevente , così da rendere operativi i connessi sistemi di attese e permettere sia il rispetto dei , sia la deviazione dai , modi accettati ed istituzionalizzati di agire comunicativo .


I generi dunque possiedono delle marche testuali immediatamente percepibili : tipo delle inquadrature , la struttura spaziale , illuminazione , linguaggio verbale del telegiornale del telegiornale sono differenti da quelli di una situation comedy.


Nella veterotelevisione i generi erano ben distinti uno dall' altro e ripartiti in 4 aree principali :

intrattenimento

fiction

educazione

informazione


La distinzione tra i generi era possibile grazie a 2 meccanismi correlati :


La logica di impaginazione dei palinsesti che era rigida (Lunedì < film , martedì < quiz e così via )


Meccanismo interno ai testi : ogni genere possiede marche testuali precise e tali marche erano scrupolosamente rispettate .


Nella neotelevisione questi meccanismi vengono meno perché scompare il collegamento genere/serata che si dispongono in maniera più omogenea nella settimana ; in più nascono nuovi formati in cui generi differenti e lontani vengono accostati : l' ascoltatore è quindi chiamato ad essere più preparato a rapidi cambi d' atteggiamento e attese comunicative .




INFORMAZIONE : LA TRASFORMAZIONE DEL GENERE


Vermicino, 1981


La tragedia del bambino caduto in un pozzo attira l' attenzione della RAI e i tentativi del suo salvataggio diventano grazie ai media un evento mediale di notevole importanza : per molti spettatori Vermicino è stata il primo traumatico evento di rottura dei confini tra generi televisivi differenti e in particolare tra informazione e fiction.


Nella veterotelevisione l' informazione conosceva 3 distinti sottogeneri :

Informazione da studio (il telegiornale)

Inchiesta giornalistica (di derivazione cinematografica)

La diretta televisiva da esterni (gli eventi mediali)


Il caso Vermicino contiene i tre sottogeneri mescolati : data la durata anomala è una diretta da esterni , le interviste ad amici e parenti hanno il tono dell' inchiesta e la diretta da esterni si alterna con l' informazione da studio .


Anche gli effetti provocati da questo evento cambiano il modo di vedere la televisione dato che gli era inconsciamente richiesta una partecipazione emotiva e passionale (come in una fiction) .


Questo caso rimanda all' infotainment , genere americano che prevede il mescolamento di informazione e fiction da cui nasceranno molte trasmissioni italiane come Mixer , Radio Londra o L' istruttoria . Il giornalista non rinuncia a rendere più personale il rapporto con una notizia e finisce con l' assumere funzioni proprie del conduttore televisivo .


Informazione che si mescola all' intrattenimento : Abboccaperta di Funari per esempio.


Intrattenimento che si mescola all' informazione : Telefono giallo , Chi l' ha visto ? In queste trasmissioni il contatto della cronaca si accompagna alla costruzione di strutture narrative che hanno come ingrediente fondamentale il segreto , il mistero.


3 Riflessioni sui cambiamenti tra veterotelevisione e neotelevisione :


La ridefinizione del sistema dei generi non implica affatto una rinuncia al meccanismo dei generi . E' piuttosto un gioco combinatorio non casuale tra marche e indicazioni di lettura dei generi tradizionali .


Gli elementi che rendono un programma riconoscibile appartengono sempre meno al sistema dei generi : tale sistema tende comunque a perdere peso . Un programma viene riconosciuto per il suo format , per il pubblico a cui è destinato o per la rete in cui è collocato .


E' cambiato il rapporto gerarchico tra gli accordi comunicativi dei singoli programmi e l' accordo globale che lega la programmazione televisiva allo spettatore .

Rapporto fiduciario : se l' effetto documento (effetto verità) e l' effetto finzione si vengono sempre più sovrapponendo è perché la contrattazione della fiducia non concerne più i singoli programmi ma il rapporto diretto tra lo schermo e lo spettatore all' interno del quale i programmi fluiscono , passano , si vanificano .



Prima della televisione , oltre la televisione


Lo stile della neotelevisione lavora per moduli testuali contratti , fa dell' inserto la figura sintattica dominante e accosta ritmi discorsivi e visivi differenti .


Sul piano dei contenuti della veterotelevisione sono privilegiati modi testuali separati rispetto a tempi e spazi della vita quotidiana . La neotelevisione assimila al proprio interno spazi, tempi, personaggi e modelli di interazione della vita quotidiana , nel tentativo di realizzare una sorta di osmosi tra il dentro e il fuori schermo .


Per analizzare correttamente il linguaggio televisivo occorre tener presente che la tv raccoglie l' eredità lasciatale dalla radio , con una comunicazione strutturata a flusso , ovvero per moduli testuali autonomi disposti in sequenza . Inoltre con la neotelevisione nascono dei precisi caratteri semiotici del mezzo televisivo.


Il passaggio della veterotelevisione alla neotelevisione si può quindi sintetizzare nel graduale affiorare dello spazio logico e virtuale della programmazione che si può intendere come lo spazio metatestuale specifico del linguaggio televisivo .


Il passaggio dalla televisione ai new media implica 2 fattori correlati : le nuove possibilità di intervento del fruitore nella composizione del testo e la nuova struttura dello spazio logico e virtuale della programmazione .



















Sezione 3 : Il palinsesto : funzioni e orizzonti


Televisione e palinsesto


Se si considera la televisione come un dispositivo che offre la disponibilità tecnologica per un' emissione continua di messaggi audiovisivi , il palinsesto è definibile come :


Palinsesto : la sequenza temporale dei messaggi offerta dall' emittente a tutti i possessori dell' apparecchio sintonizzati su una data frequenza . Il palinsesto è anche un' interfaccia tra produzione e consumo , in grado di influenzare entrambi adattando generi e programmi alle diverse fasce orarie a causa dell' intersezione tra i ritmi sociali e quelli dei media e di influire sulle scansioni delle programmazioni .


Tale definizione sottolinea l' interdipendenza tra la televisione come mezzo e i prodotti audiovisivi come contenuto .


Il palinsesto è divenuto in anni recenti lo strumento centrale con cui le diverse emittenti in competizione cercano di orientare e costruire il consumo .


E' parziale quindi un' analisi di singoli programmi , generi , personaggi della tv da qualunque punto di vista la si effettui che prescinda completamente da una adeguata valutazione dei palinsesti . 


Il palinsesto paleotelevisivo


Una prima considerazione da fare è che rispetto agli U.S.A. la tv europea privata è nata solo negli anni '80 mentre negli Stati Uniti l' emittenza televisiva è nata subito con libere leggi del mercato . .


RAI :

Palinsesto improntato al "servizio pubblico" per cui ogni canale dovrebbe consentire la soddisfazione di tutti i bisogni ;

Eredità dalla radio (e dalla BBC) della tripartizione dei canali : educazione , intrattenimento , informazione ;

Programmi di origine teatrale - umanistica con diffusione a tutta la popolazione di opere letterarie e culturali ;

Giornata televisiva che scandiva il tempo in base ai tempi vuoti della giornata lavorativa italiana ;

Testi e programmi dotati di forte coerenza interna ;

Programmazione tutta in diretta poiché non esistevano tecniche di videoregistrazione ;

Programmazione basata su grandi appuntamenti ;


Le prime strategie di programmazione nascono nel 1961 vista la necessità di proporre serate televisive in cui non si sovrapponessero generi uguali . Ecco che Bernabei , presidente Rai dell' ente in quegli anni propose un palinsesto che mirava a incrementare il dato dell' ascolto complessivo . Inoltre le tecniche di videoregistrazione rendevano possibile una maggiore pianificazione .

La legge 103 del '75 divide dal punto organizzativo il primo dal secondo canale : prende inizio un regime di concorrenza interno all' azienda anche se inizialmente la Rai non si preoccupa di affrontare nel palinsesto questa questione .


Per quel che riguarda le emittenti locali si fa un largo uso di fiction di importazione americana e il cinema ha una forte presenza nelle tv come Antenna Nord, Telemilano . Nella programmazione di queste reti tendono a scomparire notevolmente educazione e informazione.



Il palinsesto della neotelevisione


L' ingresso del sistema televisivo italiano in un regime di concorrenza pubblico-privato ha stravolto completamente le modalità di programmazione . L' obiettivo primario di una rete TV in una situazione di mercato è quello di vendere spazi agli investitori pubblicitari che pagano in funzione dell' ascolto che le fasce di palinsesto in cui verranno inseriti si prevede riusciranno ad ottenere .

La pubblicità che nella paleotelevisione aveva uno spazio marginale , diventa ora il centro del palinsesto .



Strategie


Le prime reti private italiane nazionali , per aumentare le proprie entrate pubblicitarie avevano consentito agli investitori di trasmettere una quantità di spot enormemente superiore a quella offerta dalla Rai in 2 modi :


Permettendo ai break pubblicitari di interrompere i programmi ;

Aumentando le ore di programmazione giornaliera , innescando il meccanismo che avrebbe portato nel giro di pochi anni alla copertura integrale delle 24 ore .


Il tipo di programmazione che si è creato negli ultimi anno ha visto la nascita e l' affermazione di particolari tecniche palinsestuali che tentano fi guadagnare porzioni di audience sempre + elevate e di ottenere una solida identità di rete che possa far emergere ogni singola emittente differenziandola dalle altre.: ecco a cosa sono serviti i promo di autoidentificazione che sparsi nel palinsesto ricordano tutti i programmi della rete .


2 FLUSSI :


il flusso formato dalla sequenza e suoni propri di una rete ;


il flusso virtualmente sempre presente in ogni istante e formato dalla sovrapposizione temporale di tutti i flussi di tutte le emittenti : tale flusso è accessibile al telespettatore attraverso l' uso del telecomando ;



La guerra del palinsesto ha veramente origine negli anni '80 con l' affermazione dei 3 network nazionali e vede contrapposti il privato con una moderata inesperienza nel settore produttivo e il pubblico , con una lunga tradizione alle spalle .


Prime Time : primo "luogo" di scontro delle diverse strategie di collocazione di fiction e di film di importazione USA destinati a "erodere lo stesso pubblico della concorrenza" . I grandi investimenti economici sono tesi ad acquistare o produrre materiale per questa fascia oraria .


2 PERIODI :


1984 - 1987 : Coincide con l' acquisto di Fininvest di Italia 1 e Rete4 e vede la Rai impegnata in un riordino della propria programmazione per far fronte al regime concorrenziale . Tipo di programmazione a "striscia" .


1987 in poi : clima di agguerrita concorrenza Rai - Fininvest che si stempera nel consolidamento delle rispettive posizioni . Nel privato si assiste ad una maggiore suddivisione delle programmazioni in base ai target di riferimento .


L' informazione dopo la legge Mammì diventa un nuovo terreno di scontro tra Rai e Fininvest che cercano si accaparrarsi la fascia delle 13 e delle 20 .



Tecniche di programmazione in un sistema televisivo concorrenziale


Ecco descritte alcune tra le tecniche di programmazione più utilizzate dalle reti televisive in situazione di concorrenza ; l' ambito di riferimento è quello statunitense che ha prodotto appositi settori destinati all' ottimizzazione delle scalette in relazione ai diversi target e alle diverse fasce orarie .


Counter Programming : consiste nella collocazione su una rete di un programma destinato ad un target diverso da quello della rete concorrente (es : film destinati ad un pubblico femminile in serate che prevedono le trasmissioni di partite di calcio , + adatte al pubblico maschile).


Competitive Programming: in questo caso si combatte sullo stesso terreno dell' avversario , programmando un' emissione destinata allo stesso tipo della rete concorrente .


Checkerboarding (o Ombrello) : consiste nel posizionamento in una fascia di day time di un programma diverso per ogni giorno della settimana .


Stripping (o Striscia) : è una delle tecniche fondamentali dei palinsesti neotelevisivi e consiste nella collocazione durante tutti i giorni della settimana dello stesso programma alla stessa ora .


Lead-in e Lead-Out (o traino) : sono due tecniche che si fondano sul presupposto che il pubblico di un programma possa migrare su quello che lo segue immediatamente . Naturalmente questo presupposto è valido solo se il programma che segue (lead out) è rivolto a un pubblico grosso modo omogeneo a quello del programma che precede (lead in) . Di qui si conferma l' importanza che riveste per i programmatori una perfetta conoscenza dell' adeguatezza tra target e caratteristiche del programma nonché delle abitudini e dei ritmi sociali di ascolto dei diversi target.


Spinoffs : questa tecnica consiste nel riprendere personaggi già portati alla notorietà in una serie o in uno show , costruendosi attorno un nuovo programma che possa sfruttarne la notorietà .


Hammocking : un programma nuovo o dagli ascolti non molto elevati viene collocato tra due programmi dotati di un forte appeal come audience , in modo da poterlo dotare di una sorta di protezione in termini di flusso di ascolto , fondandosi cioè sulla speranza che una parte del pubblico delle due emissioni forti possa passare su quello più debole .


Bridging : si tratta del posizionamento di programmi dall' audience particolarmente forte e fedele in orari che coincidono con l' inizio d canali concorrenti di altre emissioni, in modo da bloccare il pubblico sulla propria rete , rendendo difficile il passaggio sull' inizio degli altri programmi .


Blocking : è il posizionamento in sequenza di una serie di programmi dotati di target di riferimento omogenei .


Stunting : consiste nel cambiamento improvviso di formato , di personaggio o dalla sequenza stessa del palinsesto motivata dal tentativo di spiazzare la concorrenza .
























Sezione 4 : La fiction televisiva italiana



Fiction : i settori o generi prosa, originali, sceneggiati, telefilm, serie , serial ,tv movie .


Se accettiamo questa definizione data da Adriano Bellotto , possiamo dividere la presenza di questo materiale in tre periodi e modelli .


1. MODELLO TEATRALE


Tale periodo coincide con l' avvio della regolare programmazione rai nel gennaio del 1954 ed è segnato dal modello di comunicazione teatrale che ispirò tutte le forme della produz. Televisiva italiana .


La prima forma di racconto televisivo fu dunque rappresentata dalla traduzione in immagini elettroniche dei test dell' infinito repertorio teatrale : drammi , commedie , tragedie .


Inizialmente le rappresentazioni teatrali sono riprese in diretta effettuate nei teatri , poi nasce il concetto di spettacoli messi in scena in uno studio televisivo .

Le conseguenze di questa seconda scelta furono di fondamentale importanza :


nascono idee e problemi della regia televisiva

conoscenza della specificità del linguaggio e tecniche espressive


La risoluzione di questi problemi viene così affidata alla prima generazione di registi televisivi : Morandi , Majano , Enriquez .


Le rappresentazioni teatrali in tv divennero un appuntamento fisso settimanale , poi in replica la Domenica pomeriggio con continuità e con gli stessi registi e attori che portavano avanti la fabulazione e la finzione televisiva .


Il teatro fu un vero e proprio modello linguistico con i suoi elementi tipici : costruzione di spazio e tempo , finzione e recitazione sono le linee cardini che segnano tutti i prodotti "di finzione" .


Negli anni '70 la registrazione videomagnetica introduce potenzialità quali il montaggio , la differita e porta a una maggiore complessità di linguaggio . Nascono così forme diversificate di offerta dei programmi di fiction articolate in sotto generi e filoni di proposte sperimentali . Nascono il meccanismo di puntata , suspance , la capacità di trasformare testi complessi in un prodotto di massa .


Se da un punto di vista quantitativo le traduzioni televisive di testi scritti per il teatro resta decisamente superiore , dal punto di vista quantitativo le traduzioni televisive di romanzi , limitate al numero per la loro complessità produttiva , sono l' esempio più clamoroso e apprezzato anche all' estero di un' originale via italiana alla fiction televisiva .


L' universo finzionale dei telespettatori italiani finiva per essere popolato da eroi romantici alle prese con conflitti , vicende e situazioni storicizzate per un pubblico di lettori da Tolstoj , Dostoevskij , Dickens , Hugo , Dumas o Manzoni .


Originale televisivo : microgenere della fiction ; con questo termine si evidenza la messa in onda di un testo scritto appositamente per la tv . E' dal '59 che questo esperimento ha seguito , con una serie di racconti gialli scritti appositamente per la Tv : ""Giallo Club" , le avventure del tenente Sheridan .


"Giallo Club"

Ogni puntata di questa serie è autonoma rispetto alle altre . Attraverso la serie si cercava di dare una lettura della vita sociale che permetteva dibattiti in studio .



MODELLO CINEMATOGRAFICO


Nel periodo del dominio e della diffusione del modello teatrale non erano mancate incursioni nell' universo della fiction televisiva da parte delle forme di comunicazione cinematografica .


Inizialmente la presenza in Italia del telefilm è molto limitata perché considerato come una scorta di magazzino. Però vi sono dei primi esperimenti di questo tipo che si creano un nome come per es. "Perry Mason" o "Bonanza" . Nonostante i grandi nomi , la loro presenza nella tv italiana è casuale e tollerata .


"Mastro Don Gesualdo" di Verga secondo Giacomo Vaccari

Esempio eccezionale di un prodotto realizzato interamente su pellicola (abbandonando l' impostazione teatrale) a favore di una dimensione fortemente cinematografica in cui le soggettive costituiscono l' inquadratura oggettiva tipica della televisione .


Dal 1968 la fiction televisiva adotta a livello produttivo , linguistico e tematico , sempre più modelli cinematografici :


a) Opere destinate al grande schermo insignite di prestigiosi premi che poi vengono recuperate in un secondo tempo per i palinsesti delle reti tv. Esempi di questo meccanismo sono "I clown" di Fellini , "L' albero degli zoccoli" di Olmi . Si tratta di prodotti cinematografici a tutti gli effetti che in comune con la tv hanno solo un marchio produttivo .


b) Cambia lo sceneggiato con un boom negli anni '70. Vengono realizzati sceneggiati (a puntate) su pellicola con impostazione cinematografica . Si tratta di fiction d' autore e alcune tra le opere realizzate sono "Pinocchio" , "Cuore" ecc. Rientrano in questa categoria anche i kolossal quali l' "Odissea" o l' "Eneide" .


Anche i registi che avevano fondato la loro produzione su modello teatrale si convertono alle regole del cinema .


L' originale televisivo continua a muoversi nei territori della denuncia sociale e della ricostruzione storica , mentre sul versante linguistico si afferma un modello prevalentemente cinematografico che intreccia fiction e documentario , racconto e inchiesta giornalistica .



c) Le nuove frontiere della fiction televisiva non si limitano , negli anni '70 alla trasformazione in direzione cinematografica dei generi tradizionali . Vi sono svolte ancor più clamorose come per esempio il sempre più massiccio ingresso nei palinsesti tv di telefilm soprattutto di produzione straniera .

Ecco quindi "Happy Days" , "L' ispettore Derrik" , "Furia" , arrivando ad occupare una fascia privilegiata quale quella preserale .


Ad una crescita dell' offerta di fiction da parte delle televisioni italiane contribuisce l' acquisto di prodotti stranieri , in particolare americani . I primi telefilm di produzione italiana nascono negli anni '70 con personaggi e scenari vicini a quelli degli spettatori . Esempi : Tognazzi , Valeria Valeri ecc. La produzione americana rimarrà comunque sempre la privilegiata e favorita a lungo.



MODELLO NEOTELEVISIVO


Si può prendere come data di inizio di questo periodo il giorno 6 giugno '81 , giorno in cui Canale 5 comincia a programmare la serie "Dallas" , dopo che la Rai ne aveva proposto alcune puntate senza ottenere successo .


Della neotelevisione , dei suoi caratteri e delle sue modalità comunicative , la fiction diventa immediatamente parte integrante e costitutiva . Decisiva si rivela in questo mutamento , la scelta delle reti commerciali che basano la ricerca di audience sulla massiccia proposta di prodotti di fiction.


Tra il 1980 e il 1982 i teleschermi italiani sono invasi da un' elevata quantità di fiction U.S.A. : Charlie's Angels , Magnum P.I. , Wonder Woman , Dallas , Dinasty. L' elemento più rilevante è senza dubbio il consistente numero di micro e sottogeneri di questo universo . Negli anni '80 essi sono sovrastati dalle novità rappresentate da serial , serie , sit-com e soap opera , Tv movie e telenovela .


L' arrivo di nuove formule narrative , spesso distanti dalla cultura europea (come le telenovelas) produce uno sconvolgimento delle caratteristiche linguistiche e dei contenuti della fiction e la sua stessa funzione all' interno della comunicazione televisiva .


All' interno del flusso neotelevisivo la contaminazione dei generi e la caduta delle coerenze testuali intaccano profondamente il tessuto e le strutture della narrazione . Il ruolo di una fiction con le nuove caratteristiche non ha più nulla a che vedere con quella dimensione di eccezionalità che le era propria delle epoche precedenti .




Sezione 5 : I "generi" dell' intrattenimento : dal quiz al varietà


Lo sviluppo di generi televisivi caratterizzati da un linguaggio specifico avviene in Italia come all' estero con gradualità , man mano che gli addetti ai lavori entrano in confidenza con le potenzialità e le caratteristiche tecniche esclusive del mezzo : la possibilità di trasmettere immagini in diretta, in tempo reale .


I primi generi televisivi hanno ben poco di specificamente televisivo . Il quiz ad esempio era un genere esistente all' avvento della tv perché era già realizzato per radio . L' impatto con la tv però lo modifica radicalmente portando all' immancabile appuntamento del giovedì che diventa per gli Italiani degli anni '50 un appuntamento immancabile : un evento che non si svolge solo sul piccolo schermo , ma nella vita reale.


"Lascia o raddoppia" è un appuntamento sacro della settimana che catalizza l' attenzione di chiunque abbia un televisore ; "Campanile sera" invece crea una vera e propria festa paesana nelle città in cui si collega per servizi esterni .


La struttura del telequiz rimane invariata nel passaggio oltre l' oceano : la formula del suo successo sembra talmente solida da resistere in maniera strabiliante allo sviluppo storico , ai mutamenti di costume . Attraverso un' analisi strutturale del messaggio e un' indagine storica sui modi di fruizione tentiamo di ripercorrere la storia del quiz tra gli elementi narrativi propri del gioco e gli elementi spettacolari propri del varietà .


Nei quiz della Tv italiana l' elemento spettacolare , non-narrativo interviene massicciamente sul gioco puro e semplice , fino ad arrivare in alcuni casi , a dominarlo . Anche nei quiz dunque , come in ogni racconto , pause narrative , abbellimenti e descrizioni rendono più ricco ed attraente l' intreccio .


2. La struttura narrativa del quiz


Il modello base importato dall' America è un meccanismo narrativo piuttosto semplice :

un presentatore propone delle prove ai concorrenti ; i concorrenti ricevono dei premi per il superamento delle prove .


Ridotta ai suoi elementi essenziali , la struttura narrativa non è diversa dalle gare sportive , o da quella delle fiabe .


Funzione Narrativa : confrontando diverse fiabe , Propp individuò alcuni elementi costanti dell' intreccio , comuni a tutte le storie e che chiamò "funzioni" ; una funzione può essere descritta come un meccanismo narrativo che determina in modo tipico lo svolgimento della storia : ad esempio la "lotta" in cui l' eroe si scontra con l' antieroe è una funzione .






Attante lavorando sulla teoria di Propp , Greimas cercò di generalizzare la descrizione dei personaggi tipici del racconto . Greimas parla di uno schema in cui compaiono 6 attanti , o ruoli narrativi :


soggetto (eroe)

oggetto del desiderio (obiettivo da raggiungere)

destinante (colui che spinge l' eroe all' azione)

destinatario (colui che beneficia dell' azione dell' eroe)

aiutante (chi favorisce il cammino dell' eroe

l' oppositore (antieroe)


Questi elementi possono essere utilizzati per confrontare tra loro trasmissioni che hanno apparentemente poco in comune cercando un filo conduttore che leghi tra loro i grandi quiz della nostra storia televisiva .


3. Il presentatore


Nel quiz , a differenza di quanto accade negli altri generi narrativi cui lo si è paragonarlo , il ruolo del destinante è assolutamente centrale e coincide invariabilmente nella figura del presentatore con un ruolo extranarrativo , quello del narratore .


Entrambe le figure sono autorevoli e istituzionali , e rappresentano ruoli che il presentatore impersona in luogo di un' ente : l' emittente televisiva , che negli anni del monopolio Rai si identificano con la televisione tout court .


L' autorità del presentatore e l' istituzionalità del suo ruolo non vanno comunque intese in senso letterale : il presentatore è un esecutore , un ambasciatore posto a far da tramite tra il volere della televisione e la sorte del concorrente . In caso di dubbi subentra una figura distinta dal presentatore , il giudice o l' esperto , un deus ex machina da evocare solo in caso di bisogno .



I concorrenti


Ad ogni sorriso e ad ogni rossore rivelano l' emozione e la gioia di essere stati prescelti per comparire in televisione . Inizialmente il concorrente ha un ruolo passivo e risponde meccanicamente alle domande che gli vengono proposte sulla sua vita extratelevisiva .


Il concorrente deve assumere un' identità televisiva semplificata e macchiettistica e deve essere privato della sua complessa identità umana : questa operazione viene realizzata dal conduttore .


Nella fase di gioco il presentatore assume il ruolo di destinante e garantisce che tutto si svolge secondo le regole . Il concorrente può dover affrontare altri concorrenti cercando di dimostrarsi migliore degli altri oppure essere in gara da solo per vincere la massima posta in palio .


Il concorrente deve affrontare diverse prove.



La performance del concorrente si conclude dopo il gioco vero e proprio e si conclude con la consegna dei premi e i saluti . Per chi perde invece la regola del gioco prevede l' esibizione di fair play , di diplomatica e sportiva pazienza .


Il concorrente , per quanto fondamentale per lo svolgimento del gioco , si rivela essere una figura esterna , marginale : c'è una tangibile differenza di status tra lui e i presentatori , le vallette ed i giudici , che provengono dal mondo della televisione .



Le prove


Alla categoria della prova , introdotta al fine di evidenziare la struttura narrativa comune a tutti i tipi di quiz , appartengono elementi estremamente eterogenei che evolvono nel corso degli anni e si modificano con una certa regolarità in base al tipo di trasmissione cui sono destinati .


Le prove di fortuna sono utilizzate nelle prime fasi dei quiz , per regolare l' eliminatoria dei concorrenti .


L' autoreferenzialità viene affermata dalla televisione solo negli anni Ottanta e proviene da un genere diverso dal quizzone serale : cominciamo in quegli anni i quiz pomeridiani e le domandine semplici delle telefonate in diretta in cui spesso si chiede al telespettatore di riconoscere in una foto deformata un personaggio noto della Tv o del cinema . Il genere in breve si estende alla trasmissione "in studio" della domenica pomeriggio e in breve raggiunge anche la prima serata o la fascia preserale ,


Vi sono anche prove pratiche in cui al concorrente si chiede di fare qualcosa .


Il passaggio dalla cultura ufficiale alla cultura di massa (cambiamento del contenuto del messaggio da extratelevisivo a televisivo) e dalla prova verbale alla prova pratica (cambiamento del codice , dalla lingua parlata al linguaggio gestuale-comportamentale) sono indici dell' affermarsi di modelli comunicativi specificamente televisivi . Il linguaggio della televisione è oggi caratterizzato da una forte autoreferenzialità e da un uso preponderante dell' immagine sulla parola .



La struttura spettacolare


Analizziamo i rapporti che la tv instaura con i pubblici, i modi della fruizione e la produzione dei programmi di intrattenimento .


La struttura spettacolare è un ingrediente fondamentale dei programmi d' intrattenimento creati dalla televisione e ha 2 funzioni esssenziali rispetto al pubblico a casa :


Gli fornisce un esempio dell' atteggiamento da tenere in realzione ai vari eventi della trasmissione , dicendogli quando applaudire , quando ridere , quando protestare

Al tempo stesso il pubblico in sala è anche garante della verità dell' evento televisivo , è testimone diretto .


Il pubblico da casa non invidia il pubblico in sala , ma tende a identificarsi con il concorrente di cui segue con trepidazione la sorte e su cui proietta le proprie aspettative .

La visione della tv è poi oggi individuale e questo fa sì che l' esperienza televisiva colmi il vuoto lasciato dalla mancanza di esperienze di socialità reale .


Ecco che allora il compito della televisione si identifica sempre più con l' intrattenimento . lo spettatore non sta davanti allo schermo con uno scopo determinato ma semplicemente perché starci davanti è bello , anzi inevitabile . In conclusione , l' intuizione della tv dei primi anni di puntare sul quiz con grandi investimenti spettacolari , si è rilevata esatta .


Il quiz nella mentalità collettiva si colloca a fianco di glorie nazionali istituzionalizzate come il lotto e il totocalcio : simbolo di una tv che conferma ogni giorno la positività del mondo che ha costruito , elargendo premi agli ascoltatori più fedeli o più fortunati .


I quiz oggi a disposizione ricordano solo vagamente i quiz dei primi tempi . C'è il presentatore , ci sono i concorrenti , ma il tempo occupato dal gioco , all' interno dei programma è ridottissimo e il gioco stesso si riduce ad esile filo conduttore , trama a maglie larghe che lascia spazio a balletti, collegamenti , sponsorizzazioni , esibizioni di ospiti famosi ed appelli umanitari . Il varietà insomma si fa strada nel quiz e si afferma come genere dominante nell' intrattenimento televisivo ; perché i teleutenti di oggi sono , nella maggior parte i teleutenti di ieri , già passati per la stagione iniziatica del quiz , e quindi già confermati nel loro patto con la televisione .


Sezione 6 : Discorso politico e politica del discorso


L' effetto sociale più importante e nel durante si guarda la televisione .

Effetti sociali "successivi" della televisione e dei mass media sono stati considerati la persuasione occulta , il lavaggio del cervello , le mode , il consumismo ecc.


L' effetto sociale che la tv ha durante il consumo , riguarda la forma del discorso , al di là dei suoi contenuti , e ci pone in condizione di sudditanza all' interno del discorso subìto.


Il cartellino del pasticcere


Dall' esempio riportato nelle pagine 112 e 113 si possono desumere aspetti diversi del discorso :


una frase in lingua italiana che non può essere detta normalmente dal vero soggetto (il pasticcere) perché egli dice una frase che normalmente potrebbe essere detta solo dal "figlio".


L' anticipazione immaginaria della risposta, che rende comprensibile la frase suddetta , nonostante sia parlata da chi dovrebbe ascoltarla ;


Il cartellino , cioè il medium artificiale collettivo che rende possibile parlare a molti senza che questi possano interrompere , neutralizzando quindi la potenzialità di interlocuzione testuale del singolo , né piùnè meno del pulpito in chiesa , della scrittura , della radio e della tv;


L' universalità del simbolo che rende plausibile parlare a molti attribuendo loro collettivamente le stesse intenzioni .


L' azione sociale del pasticcere riguarda il discorso come azione offensiva (non per nulla la frase pubblicitaria è detta slogan che in gaelico significa "grido di guerra").


Se riteniamo che la regola di un discorso fatto in modo civile sia quella che i parlanti si attengano al senso testuale di quello che ciascuno di loro dice e ascolta - quindi reciprocamente accettano un tertium , una regola del discorso - qui siamo in presenza di un discorso che non rispetta quel tertium . Diciamo che alla base della politica del discorso del pasticcere c'è la trivializzazione del simbolo "mamma" a sostegno di un discorso non testuale . Questa è la strada per un' azione causa-effetto di massa.



L' interlocutore sotto tiro


Nei dibattiti televisivi di argomento politico il mancato rispetto della testualità del discorso alla base dello spettacolo di inciviltà offerto dai politici .


Gli eventuali enunciati nascerebbero già morti per il fatto di stare in bocca a chi, per il fatto stesso di rispondere, è uno che vuole una verifica improntata a prepotenza e interessi di parte .

Posto che si tratti di un dibattito e non di un comizio , per non cadere nella rete della prepotenza e negli interessi di parte l' interlocutore può :


Non accettare le premesse implicite del discorso dell' avversario e far esplodere la rissa ;

Impostarne uno diverso , altrettanto educato nel tono e chiuso nella forma , in modo da dare luogo a un dialogo fra sordi .


Anche dietro alla beneficenza si nasconde un discorso retorico e autoritario : implica l' inibizione di una risposta testuale che apra la discussione sul rapporto col povero .


Tutto questo per dire che un discorso è politico non perché l' enunciato dica : "Viva il comunismo" o "Viva il liberalismo" , ma perché mentre si parla si fa politica del discorso . si va all' attacco della sovranità dell' interlocutore e , pertanto, del suo diritto a una verifica testuale delle condizioni di verità dell' enunciato .


Il moralismo è lo sbocco naturale di un' azione retorica sul prossimo . Non è tanto che prima ci sia il moralismo e che poi questo si dia gli strumenti per fare propaganda a se stesso. E' vero l' opposto . Il moralismo è la conseguenza di un' offensiva verso l' interlocutore attraverso un discorso che anticipa la risposta e che quindi, sotto l' apparenza del tono mellifluo e accattivante, non accetta le regole del discorso, cioè della testualità .



Il tradimento delle attese


Si può spiegare così l' indignazione morale del cittadino nei confronti della degenerazione della politica e l' avversione per "il politico" , "i discorsi dei politici" , tutto ciò che viene visto come un subdolo tradimento di un innato senso di equità da parte di coloro che non fanno politica .


I simboli e l' uso simbolico del linguaggio , riescono a sottrarre esperienza e nozione dell' esperienza perché fanno sì che l' ascoltatore (l' interlocutore) viva in modo vicario (da sostituto), mediando l' esperienza diretta .













Sezione 7 : La conversazione quotidiana e il teatro televisivo


Oralità di ritorno e interlocutori televisivi


La definizione del campo conversazionale presenta alcune difficoltà dovute alla pluralità che il termine rappresenta . Complementari a una definizione globale le seguenti affermazioni possono fornire una visione d' insieme :


Situazione canonica della comunicazione verbale caratterizzata dal canale vocale-uditivo , compresenza dei partecipanti e alternanza dei turni dei parlanti ;


Tipo primario e fondamentale di uso della lingua ;


Risultato dell' interazione fra due o più individui autonomi , spesso con interessi divergenti , orientati a un fine .


La parola è dunque azione , evento e la comunicazione vive nel mondo del suono , della simultaneità temporale .


Nel nostro sistema culturale , grazie all' elettronica, attraverso il telefono , la radio e soprattutto la televisione , oggi si assiste al recupero di una particolare oralità , che condivide con quella antica la concentrazione sul presente , l' uso verbale di aspetti formulaici e cliché , il senso della comunità, ascoltatori uniti dal suono che socializza con gruppi infinitamente più ampi che in passato .



Il linguaggio della diretta


E' da tempo invalsa la classificazione dei programmi televisivi in tre categorie : da studio, d' attualità (fuori studio) e registrate ; nelle prime due si ha contemporaneità evento-ripresa-trasmissione , immediatezza , assenza di mediazione oggettiva fra immagine e occhio dello spettatore .


E' importante diversificare le trasmissioni in diretta fra quelle che al loro interno hanno una forte narratività ed uno stile espressivo marcato e le altre in cui queste caratteristiche non sono presenti . Nel caso particolare delle conversazioni televisive si tratta di privilegiare trasmissioni come i talk show a dibattiti tecnici, politici , economici, scientifici , in cui la partecipazione emotiva dello spettatore è normalmente attenuata .


Nel primo caso si può parlare a maggior ragione di stile-diretta, per la funzione di caratteristica stilistica che essa assume con un effetto di immediatezza e non-programmazione in cui può succedere di tutto .






TESTO DIRETTA VISIONE DIRETTA

segnalazioni e sottolineature esplicite    - specifiche modalità di fruizione

di contemporaneità   cognitive e passionali


modalità di produzione specifiche legate   - strategie di interpretazione : non

alla continuità di ripresa/evento.  Sapere l' esito dell' evento e atteggiamento di partecipazione emotiva


- possibili interventi del pubblico



Quando si parla di diretta si fa riferimento alle dimensioni di contemporaneità (fra ripresa e trasmissione) e continuità (fra ripresa ed evento) all' interno dei programmi Tv con i rispettivi ruoli e le diverse funzioni testuali .


Sono stati individuati 8 tipi di segnalazione esplicita di contemporaneità :


annuncio iniziale


sigla con titolazioni o formule che richiamano la diretta


indicazioni non verbali che richiamano l'ora della trasmissione in sovraimpressione o con inquadrature di orologi


indicazioni verbali dell' ora


scritte in sovrimpressione del tipo "in diretta da" o inviti a telefonare con numero di telefono


presentazione del conduttore


discorso del conduttore intorno alla diretta del programma


dialogo fra studio e fuori studio



Per quanto riguarda le segnalazioni in diretta che fanno parte della dimensione della continuità:


riparazione di difficoltà tecniche ed interazionali con argomentazioni riferite alla natura di diretta televisiva


richiami alla durata


assenza di commento , anche riempitivo


immagini riempitive


commento partecipativo con coinvolgimento emotivo del telecronista o digressivo su temi non pertinenti alle immagini


uso del replay


istruzioni alla regia / interventi dalla regia / riflessioni sulle condizioni di ripresa


scarti di focalizzazione non intenzionali sull' evento


andamento imprevisto dell' evento



La televisione è diventata un surrogato della realtà , una grande illusione , uno specchio di ciò che avviene nel mondo e nella nostra quotidianità . Negli anni '60 Nanni Loy con "Specchio segreto" riprende "frammenti di realtà" grazie alla candid camera .



La piazza e i suoi funamboli


Nell' ambito della teatralità televisiva un fenomeno interessante da considerare all' interno delle trasmissioni è l' interessamento sempre più vistoso e frequente di caratteristiche proprie della "piazza" , soprattutto del teatro di strada e del circo .


Il "Maurizio Costanzo Show" è stato fra i primi programmi ad ospitare regolarmente artisti di strada che per pochi minuti rompevano l' incessante fluire di parole. In questo modo lo spettatore si trovava non solo a piangere , soffrire , partecipare alle emozioni degli ospiti del salotto , ma con loro assiste a un momento di festa , di spettacolo .


Altri esempi sono : "Luna Park" di Rai1 , "I fatti vostri : Piazza Italia" , "Rose rosse" di Can5 .


Le ragioni di questa ripresa del mondo del circo e della strada si possono ritrovare nell' esigenza di una "piccola isola colma di meraviglie e di colori sgargianti" nell' atmosfera grigia di società industrializzate .



Strutture discorsive


L' italiano parlato, così come si presenta all' interno di conversazioni quotidiane e televisive , ha una serie di caratteristiche proprie che lo differenziano dallo scritto , fra cui :


riduzione e semplificazione delle strutture sintattiche

maggior uso dell' indicativo presente a spese del congiuntivo presente e futuro semplice

varietà limitata di lessemi

uso frequente di avverbi che perdono il significato pieno per adattarsi a diverse funzioni

uso frequente di segnali discorsivi , connettori testuali , riempitivi , elementi di sospensione e indicatori lessicali di deissi spazio-temporale.


All' interno delle conversazioni televisive viene inoltre dato un certo spazio all' uso di dialettismi che sono utilizzati con maggior frequenza proprio dai conduttori grazie al ruolo che privilegiato che essi rivestono come padroni di casa all' interno dei vari programmi .

In sociolinguistica le variazioni della lingua sono studiate tenendo conto dell' influenza esercitata da diversi parametri , fra cui :


differenze di tipo geografico : dimensione diatopica


differenze sociologiche (età , sesso, classe sociale) per cui è nel parlato più che nello scritto che si ha traccia della provenienza socio-economica del parlante : dimensione diastratica


differenze nel grado di formalità , maggiore o minore controllo sociale : dimensione diafasica


differenze nel mezzo, scritto o parlato : dimensione diamesica


Rispetto allo scritto, il parlato si presenta :


paratattico invece che ipotattico


aggregativo piuttosto che analitico


con frequenti ripetizioni (copia, ridondanza)


agonistico (tende a costruire dei contrari)


enfatico e partecipativo invece di oggettivo e distaccato .


Queste caratteristiche concorrono a dare una maggiore vitalità e veridicità al parlato che ad esempio nelle trasmissioni televisive diventa più credibile delle testimonianze scritte ; in effetti è la parola in diretta che espone la verità e può confutarne altre di qualsiasi natura esse siano . Il parlato inoltre svolge una funzione fàtica che consolida , crea rapporti sociali fra individui .



Strutture narrative


Oggetto di studio sono le condizioni di produzione e di comprensione del senso , vale a dire del modo in cui si sviluppa attraverso un percorso generativo . Nel processo comunicativo i soggetti da un lato esercitano un fare persuasivo mentre dall' altro si attua un fare interpretativo attraverso un continuo scambio estremamente complesso . Si è rivelato utile per l' analisi il modello di Greimas che mette in rilievo le modalità presupposte all' atto comunicativo :


COMPETENZA    PERFORMANZA


Dover fare  poter fare far essere

Voler fare   saper fare



Instaurazione  qualificazione realizzazione

Soggetto soggetto soggetto


MODALITA' MODALITA' MODALITA'

VIRTUALIZZANTI  ATTUALIZZANTI REALIZZANTI


La creazione del senso trova nella conversazione il contesto più semplice e facilmente osservabile ; all' interno di essa vi è un continuo interscambio di opinioni, idee, racconti, dove è possibile trasformare le proprie esperienze oggettualizzandole , esternandole , condividendole con altri in una dimensione partecipativa . Si tratta di una negoziazione d' insieme di significati grazie alla valutazione critica a cui è esposto ogni parlante . E' importante sottolineare che il contesto entro cui avviene la comunicazione verbale determina i diversi ruoli, gerarchie e relazioni fra gli interlocutori .



"Stranamore" : la televisione itinerante , il carrozzone televisivo


Le lacrime sono l' essenza della trasmissione, fanno spettacolo , ma non bastano ad assicurare il successo : è stata l' alchimia di tutte le sue componenti interne a creare un prodotto fruibile da un pubblico eterogeneo , in cerca di verità e intrattenimento .


Il posizionamento in prima serata , la domenica su Canale 5 , il titolo curioso, il personaggio castagna che subito diventa look sono alcuni degli elementi vincenti . L' uso frequente di espressioni dialettali accentua inoltre la simpatia del conduttore e lo avvicina al pubblico : tutto ciò concorre a creare un' atmosfera di complicità ed amicizia ribadita dalla distanzia spaziale che mantiene con i suoi interlocutori, nient'affatto formale , bensì , come è definita da Goffman, intima


vedere esempi del dialogo tra Castagna e una ospite da pag. 138 a pag. 145












Sezione 8 : Televisione e nuove tecnologie


Televisione : trasmissione e ricezione a distanza di immagini in movimento a mezzo di radioonde .


Definizione pubblica del medium (secondo McQ ciò che noi pensiamo essa sia) :

uno strumento di comunicazione monodirezionale

dai contenuti diversificati

attraverso cui si fruiscono in modo passivo trasmissioni basate essenzialmente sull' immagine video integrata da audio e talvolta scritte sovrimpresse.


Si può legittimamente far risalire alla metà degli anni '70 il rapido percorso storico che ricostruisce le intersezioni tra tecnologia e mezzo televisivo :


palinsesto rigido paleotelevisivo animato da un progetto pedagogizzante .

legge 103 1975 , si apre la possibilità dell' emittenza privata in Italia


Videoregistratore : strumento che modifica alla fine degli anni '70 il metodo di fruizione del palinsesto di cui decade la rigidità temporale .


Uso del telefono : fa la sua comparsa nelle trasmissioni "Portobello" e "L' altra Domenica" nel '76 e nel '77. Crea il "Pubblico interattivo" anticipando le dinamiche dei futuri giochi televisivi .


Telecomando : invenzione degli anni '80 che affiancato dal crescente numero di emittenti muta le dinamiche di fruizione del mezzo secondo cui l' utente può costruirsi un suo flusso , costruendo il proprio palinsesto su misura .


Computer graphics : sistema che nasce nei primi anni '80 e che permette l' introduzione sul video di immagini elettroniche in movimento . Applicato in ambito scientifico , meteorologico , oppure per migliorare la visualizzazione di dati , diagrammi e tabelle . Sono autoreferenziali perché liberi di muoversi un proprio campo , sono adottati anche nelle pubblicità e nelle sigle tv per creare metafore .


2) Dalla seconda metà degli anni '80 le immagini generate al computer si integrano al linguaggio televisivo : didascalie , scritte in sovrimpressione .


Televideo : nasce nel 1984 . Potenzia le dinamiche di interazione già introdotte dall' uso del telecomando . Introduce nell' ambito della comunicazione televisiva un elemento caratteristico del linguaggio informatico : contemporanea presenza di livello narrativo e commentativo (numeri pagine , segnali di attesa , indici) .






Per quanto riguarda il versante dell' interazione con il pubblico si verificano 3 fenomeni significativi :


La Rai programma molte trasmissioni che prevedono l' interazione di pubblico telefonico , proprio perché sfrutta il suo diritto di utilizzo della diretta e utilizza questo elemento per diversificarsi dalle altre reti .


"Telefono giallo" e "Chi l' ha visto ?" chiamano lo spettatore in scena da attore e non più da semplice spettatore .


Da strumento di comunicazione uno-a-uno il telefono finisce per essere usato come uno strumento di comunicazione uno-a-molti .


Negli anni '90 il tentativo è quello di sottolineare e amplificare l' interazione del pubblico con la tv , compatibilmente con l' integrazione tra il linguaggio televisivo e le immagini digitali .


Pay per view : fa il suo ingresso in Italia nel 1991 : personalizzazione della ricezione .


Quizzy : del '93 , primo esperimento di tv interattiva .


2. Situazione attuale


Le due linee sinora delineate dell' integrazione tra televisione e nuove tecnologie giungono a fondersi nelle due emergenze che caratterizzano il panorama attuale :


la realizzazione di forme di interazione individualizzata (i videogiochi interattivi) in cui si ha un intervento della tecnologia sia , anche se in misura minore , sulle modalità di interazione;


la realizzazione di forme di broadcast partecipato (sondaggi in diretta e televoto) in cui si ha un intervento della tecnologia a livello della raccolta e visualizzazione delle risposte del pubblico a sollecitazioni provenienti dalla trasmissione ;


In entrambi i casi si può parlare di un' esibizione della capacità persuasiva della televisione . Nel caso del televoto i membri del pubblico che sono stati selezionati come concorrenti vengono incaricati di esibire le proprie capacità per accattivarsi la simpatia dei votanti , mentre ne caso del sondaggio in diretta spesso si valutano le risposte del pubblico come dati in evoluzione sotto l' influenza delle argomentazioni retoriche razionali ed emotive messe in gioco nella trasmissione.


La televisione , da polo di attrazione per altre tecnologie e media , sta evolvendo in una direzione di simulazione di altre dinamiche comunicative proprie delle tecnologie informatiche . Se è possibile ipotizzare una circolarità nei fenomeni evolutivi del medium televisivo , si può prospettare per il prossimo futuro una maggiore integrazione fra questi tre media ; integrazione che seppur in tempi lenti , potrebbe portare ad un ulteriore arricchimento delle modalità di relazione tra il pubblico e trasmissioni televisive e a un' ulteriore sostanziale modificazione del linguaggio televisivo stesso .



Sezione 9 : Il telegiornale. Un' analisi testuale



Il testo e il mondo possibile


L' insieme delle edizioni dei telegiornali è analizzabile con strumenti semiotici , come qualsiasi altro testo della cultura .


Ogni canale , ogni telegiornale, con la sua redazione costruisce in modo diverso il racconto degli avvenimenti : un attore che per qualcuno è l' eroe per altri diventa l' opponente ; alcune testate ci mostrano conflittualità dove altrove non ce n'è traccia . I valori in gioco sono spesso differenti , soprattutto dove l' ideologia condiziona l' interpretazione degli eventi .


MECCANISMO : A partire da uno stato , accade qualcosa di significativo ; questo avvenimento suscita reazioni da parte di soggetti diversi, reazioni favorevoli o di opposizione, che a loro volta fanno replicare altri soggetti . Tutti tendono ad un oggetto di valore . I media ci raccontano queste passioni che mirano a un valore , a una soluzione , prospettata a volte come una minaccia, a volte come un' utopia e rendono rilevanti fatti scomposti e ricomposti in modo da avvalorare le proprie tesi .


Nei telegiornali la reazione degli spettatori precede la chiara presa di coscienza, e non c'è tempo per l' interpretazione di ciò che viene imposto : ciò avviene nei servizi , dove l' oggetto di valore proposto ai telespettatori è duplice: da una parte si deve seguire il racconto del giornalista , dall' altro decifrare le immagini : quindi si è tentati di lasciarsi trasportare senza esaminare criticamente il contenuto del discorso .


Nella veloce visione del tg non facciamo caso ai messaggi che l' emittente ci lancia utilizzando altri linguaggi rispetto alle parole , messaggi (come le immagini) che contribuiscono a creare il frame , cioè il quadro cognitivo con il quale comprendiamo le notizie .


Collegamenti : nella maggior parte dei casi le testate collegano gli eventi tra loro per creare un quadro il + possibile coerente ; frequente è infatti la presentazione della realtà come un insieme in cui tutti gli eventi sono relazionati tra loro .


Le immagini del mondo che derivano dalle varie testate non sono date solo dalle strutture narrative create dall' emittente, ma anche dal confronto degli eventi reali con gli eventi virtuali , i "mondi possibili" (racconti di ipotetici scenari futuri) . La distanza che si crea tra le attese e i dati reali ci fa percepire un miglioramento o un peggioramento .


Mondi possibili : sono realtà differenti dalla nostra esperienza : le azioni degli attori sono solo probabilità che dipendono dalle presupposizioni dell' emittente , dall' ideologia che domina la testata . La costruzione di mondi alternativi a quello reale contribuisce a modificare la nostra percezione della realtà , poiché si inserisce un confronto tra "quello -che-è" e "quello-che-sarebbe-potuto-essere" o "quello-che-sarà" . Quando la mancanza di novità impedisce la costruzione di nuovi percorsi narrativi o inibisce lo sviluppo degli eventi descritti , le testate attribuiscono nuovi ruoli agli attori o rendono più rilevanti funzioni non rese esplicite nell' edizione precedente . In questi casi sono dunque più numerosi i falsi riconoscimenti , i falsi eroi o la trasformazione degli oggetti di valore in mezzi strumentali per congiungersi ad altri valori .


Le testate optano per una razionalizzazione politica degli eventi , piuttosto che per la razionalizzazione logica : vale a dire che giustificano gli eventi piuttosto che spiegarli.


Giustificare significa operare deduzioni da criteri ideologici non esplicitati , guardare agli eventi conformemente a giudizi preesistenti . Qui è la valutazione che prevale , mentre nella spiegazione era l' interpretazione a imporsi .


Quando si passano in rassegna diverse interpretazioni si spiega ; quando invece si prospetta un' unica possibilità e si attribuisce "dignità logica al desiderabile" , si giustifica .



Forma e contenuto


Anche nel racconto giornalistico sono riconoscibili 2 aspetti :

la storia

il discorso


"Storia nel senso che evoca una certa realtà, ma al tempo stesso Discorso : esiste un narratore che riferisce la storia e di fronte a lui c'è un narratore che la percepisce".


Una parte fondamentale dell' informazione è costituita dal modo in cui le notizie sono poste : non è tanto importante cosa si dice ma come lo si fa. Ci troviamo di fronte ad una situazione in cui il contenuto si adatta al canale e non viceversa, come avveniva nei media delle culture tradizionali .


La suspense , il fissare un appuntamento successivo con gli inviati per eventuali dati aggiornati, collegamenti che in alcuni casi non hanno luogo, rafforzano il contatto con lo spettatore e nello stesso tempo "glorificano" la struttura del racconto creato dalla successione delle edizioni dei telegiornali , poiché la struttura aperta viene chiusa nel telegiornale seguente .



Aspetto emotivo e aspetto informativo .


L' aspetto emotivo è largamente privilegiato sull' aspetto informativo . I media tendono a provocare informazioni vive e non mediate ; in altri termini "invece di simboleggiare un' emozione, di rappresentarle , la provocano : la consegnano al pubblico già confezionata; tipico in questo senso l' uso dell' immagine rispetto al concetto" .


Da quando la concorrenza pubblico-privato ha fatto il suo ingresso in Italia è cambiato il modo di fare e condurre i telegiornali , si è dilatato lo spazio dedicato alle notizie di evasione e hanno sviluppato le caratteristiche del linguaggio radiotv. Lo spazio del tg èp cambiato : è marcata la presenza di attrezzature tecniche e lo speaker si rivolge direttamente a chi sta a casa usando gesti e toni eloquenti .


Rispetto alla dicotomia convincimento/persuasione dove il primo dipende dalla qualità dell' argomentazione e delle prove e il secondo si basa sull' importanza del comunicatore e sul potere attrattivo della fonte i tg si spostano sempre + verso il secondo termine .


La televisione è facilitata nello stimolare le emotzioni del pubblico grazie alle caratteristiche del mezzo audiovisivo : insoeme alla prerogativa della ripresa diretta vi è la possibilità di valorizzare la comunicazione di base , cioè i tratti paralinguistici e prossemico-spaziali .


I tratti sovrasegmentali cioè la gestualità, le espressioni del viso e il tono di voce contribuiscono a creare un rapporto più diretto con i telespettatori , rispetto a quello che i quotidiano intrattiene con i lettori . Il tono di voce dello speaker e la sua gestualità sono molto importanti xchè il modo diverso di leggere una notizia , il rilievo dato con un semplice accento o uno sguardo in macchina possono capovolgere il significato delle parole .


PIU' I SEGNALI GESTUALI E PARALINGUISTICI SONO EVIDENTI , PIU' IL CONDUTTORE SI CARICA DELLA RESPONSABILITA' DI CIO' CHE DICE E SOGGETIVIZZA IL DISCORSO .


Es.


Fede cambia i tono di voce


Sensini Tg3 , contegno tormentato con espressioni facciali tese


TG5 atteggiamento rassicurante con sorrisi e sguardi semplici.


La trasmissione in diretta , con l' effetto di realtà che suggerisce , è capace di rendere così verosimile la comunicazione della notizia da essere considerata da molti come forma obiettiva di informazione , ma si tratta di un errore : la stessa selezione della notizia costituisce già una forma di interpretazione del reale .


La maggior parte della produzione di significati da parte dell' emittente non è tesa a provare la veridicità delle notizie , quanto piusttosto a sottolineare la simultaneità tra il tempo dell' enunciazione ed il tempo dello spettatore .






Effetto di spetacolo e effetto di realtà


Ogni notizia , presentata da un media è nello stesso tempo spettacolare , per catturare l' attenzione del pubblico , e presentata come certa e dimostrabile , per legittimare la testata e rassicurare i fruitori .


Riprendendo lo schema elaborato da Morin nell' analisi del tg è stato proposto di posizionare i diversi modi di dare una notizia su 2 assi : notizie dimostrative, cioè i fatti compiuti di cui si sa tutto e notizie fabulative , che si presentano ancora in corso di svolgimento , di cui non si conosce l' esito , l' origine degli assi è costituita dall' evento reale .


4 categorie di classificazione notizie :


fattualità dipendente dal discorsivo : notizie sono ricostruite a partire dal loro disvelamento , sono cioè smontate e rimontate per essere dimostrate e si presentano come passate , irreversibili e di conseguenza rassicuranti , razionali , distaccate.


fattuale distinto dal discorsivo : l' evento è rappresentato nel suo farsi , la notizia è viva e reversibile , quindi coinvolgente , mobilitante ; inoltre è separato dai significati del discorso che ne parla , cioè esiste una certa distanza tra il fatto in sé e i mezzi usati per rappresentarlo .


fattuale staccato dal discorsivo : la notizia inizia in un sistema e si conclude bruscamente , quasi imprevedibilmente in un altro ; di solito è eccezionale , scandalosa , irrazionale.


fattuale complementare al discorsivo : gli eventi sono presentati come ancora in corso , ma hanno un inizio e una fine , sono descrivibili in termine dimostrativi e razionali ; queste notizie sono contemporaneamente rassicuranti , perché la realizzazione si può prevedere considerando le probabilità e coinvolgimenti , poiché si partecipa alla loro evoluzione .


L' effetto di realtà nei telegiornali è costruito tramite la messa in scena . Ogni elemento nello spazio dell' enunciato vuol farci percepire in modo + o - esplicito che quanto si sta svolgendo sotto i nostri occhi è reale , che il tempo dello studio televisivo è lo stesso tempo dello spettatore e che il tempo dell' evento , quando non si tratta di servizi montati dalla regia , è contemporaneo ad entrambi .


I tg Rai applicano tutti lo stesso modello di inquadratura nel caso di un' intervista mandata in onda dalla regia : giornalista di spalle , poi stringe sul primo piano di quest'ultimo .

Mediaset e Rai durante le riprese di conferenze operano stacchi sui giornalisti mentre i politici parlano per sottolineare la presenza di inviati sul posto .


Gran parte degli sforzi va dunque nella direzione di attribuire statuto di verità all' enunciazione piuttosto che agli enunciati , al modo di esprimere il discorso piuttosto che ai suoi contenuti .



La presenza del destinatario


Il destinatario può rientrare nella struttura produttiva del messaggio in due modo : o con l' interpellazione (attore non presente) o con l' identificazione (attore presente) .


Interpellazione : i giornalisti si rivolgono direttamente al pubblico


Identificazione : i fruitori si possono riconoscere in alcuni personaggi che intervengono nel processo produttivo . (interviste ai passanti , ai negozianti ecc.)


Un altro modo di coinvolgere lo spettatore con l' identificazione è l' uso , da parte di chi parla, della 1^ persona plurale per creare un unico attante che riunisca destinatore e destinatario .: editoriali .


Per non assumersi la responsabilità di certe affermazioni , la testata fa enunciare da qualcuno che non è il conduttore le proprie opinioni , che in questo modo vengono caricate dalla cosiddetta illusione referenziale . Gli interventi dei leader d' opinone costituiscono un modo per dare prestigio alla testata e per "scaricare" su una persona esterna alla produzione posizioni che diminuirebbero le pretese di obiettività del telegiornale . L' esperto può intervenire sul luogo di produzione oppure essere protagonista di un' intervista registrata o in diretta .


Un' altra tecnica è quella di proiettare su simulacri dei fruitori le affermazioni che non si vogliono enunciare direttamente . Autocensura definita da Ferraro , come rinuncia a farsi soggetto dell' enunciazione , trasformando una constatazione soggettiva in "universalistica contestazione che discenderebbe dai fatti e che quindi preesisterebbe all' atto della sua enunciazione".


Dardano ha definito miranda , i simboli del sentimento , del mito politico , mediato dall' interpretazione popolare delle dottrine , che hanno lo scopo di suscitare ammirazione ed entusiasmo e di rafforzare il legame di fiducia e di lealtà nei confronti dell' autorità .

Le funzioni dello speaker : lo spazio e il rapporto con gli eventi


Spetta al conduttore organizzare le diverse parti e mantenere il contatto con il pubblico . Il conduttore assolve due funzioni : quella di enunciazione integrativa , cioè spiegare o "giustificare" l' evento reale , e quella di affabulazione , cioè raccontare la storia costruita intorno ai fatti .


Lo speaker può intrattenere con lo spettatore diversi tipi di rapporto . Massimo Buscema ne individua tre riconoscibili sia sul piano del contenuto, sia su quello dell' espressione :


fare esplicativo : il narratore comunica al narratario di essere tale , si pone come soggetto del far sapere , diventa manipolatore ; lo speaker è inserito nel volume redazionale , la gestualità eè pianificata , fa presumere un tempo intermedio di elaborazione e il tono di voce evidenzia curve e accenti .


fare interpretativo : il narratore comunica al narratario di essere a sua volta narratario di ciò che si dive , si pone come soggetto del voler sapere , anch' egli è ricevente degli eventi ; lo speaker è sempre inserito nel suo volume redazionale ma è rivolto verso l' evento , in genere il maxischermo alle sue spalle . La gestualità è improvvisata , come il tono di voce è spezzato con pause per riorganizzare il discorso .


fare obiettivo : il narratore comunica al narratario di essere un puro canale tra lui e la notizia , si pone dunque come soggetto del sapere , simula un fare obiettivo e ' attenzione è focalizzata sull' evento . Lo speaker è inquadrato senza volume redazionale e il tono di voce segue gli accenti della lingua naturale .


Un ulteriore effetto di senso che l' emittente può dare agli eventi avviene con la scelta di affidare a uno speaker generale o a più speaker specifici il racconto di eventi .

Da una parte abbiamo dunque una dispersione attoriale , per evidenziare le notizie attribuendo la loro enunciazione a persone diverse e dall' altra ogni speaker si fa carico di una concentrazione di attanti in quanto assolve diverse funzioni :

ruolo prettamente pragmatico-esecutivo

ruolo relativo alla dimensione del sapere

ruolo che si riferisce alla dimensione del credere e all' universo dei valori


Attorializzazione : il narratore può considerare l' evento come una terza persona di cui riferire al telespettatore o come una seconda con cui interagire : intervista.


Temporalizzazione : Buscema sostiene che un atto di riferimento ha funzione drammatizzante quando pone gli attori (narratore , narratario ed evento) in relazione di concomitanza e funzione narrativizzante nel caso contrario .

Il tg può compiere 4 tipi di attività:


attività storicizzante : il narratario ha lo stesso tempo del narratore in cui la partecipazione è mediata , il tg drammatizzato e l' evento narrativizzato . L' evento è anteriore a entrambi.


attività storiografica : il narratario è disgiunto dal narratore che tratta un evento antecedente , ad es. voce off che commenta le immagini di un servizio ; in questo caso la narraztivizzazione è doppia e siamo in presenza della testimonianza mediata.


attività cronachistica : il tempo dell' evento è concomitante al narratore , ma non con il narratario , ad esempio nel caso di servizi mandati dalla regia ; solo l' evento è drammatizzato in questa testimonianza immediata .


attività drammaturgica : il caso della doppia diretta , cioè l' evento è riferito nel suo svolgersi dal narratore in diretta , come nei collegamenti . Entrambi , il tg e l' evento sono drammatizzati : partecipazione immediata.



Spazializzazione : costituisce l' ultimo modo in cui il tg può rapportarsi agli eventi . Anche qui sono individuabili 4 modalità di messa in scena , di cui solo due sono quotidianamente riscontrabili :


funzione soggettivante : l' emittente assorbe lo spazio dell' evento in quello del telegiornale e fa in modo che il narratario si congiunga con lo spazio del telegiornale, differenziale rispetto a quello dell' evento . E' un tipo di attività ormalizzante .


funzione oggettivante : l' emittente marca l' alterità dello spazio , fa in modo che si assuma che il luogo da cui si parla è quello dell' evento e si carica di un' attività problematizzante .



Modello causale : il giornalista si pone come osservatore distaccato degli eventi , in grado di comprendere appieno il comportamento degli uomini politici , i loro progetti "segreti" per il futuro . Gli eventi sono connessi tra di loro seguendo un modello logico generale , basato sul rapporto causa-effetto .


Modello prospettico: la prospettiva è rovesciata e il dopo è la causa del prima . Per es. i servizi che parlano della campagna elettorale che attribuiscono la responsabilità dei risultati ad errate strategie di propaganda . Tale modello è utile nelle testate più parziali, perché il soggetto è assoluto .


Modello posizionale : i personaggi sono considerati in modo statico , oggettivo , dove le azioni sono espressioni dell' essere . Questo modo di vedere il mondo rafforza le identità dei personaggi , ma concorre a creare stereotipi .


Modello multiprospettico : quando il giornalista non si pone al di fuori degli eventi ma li osserva a partire da un punto di vista parziale , e individua negli eventi che osserva un continuo sfruttamento dei progetti di azione di alcuni soggetti politici da parte degli altri , allora il modello a cui si riconducono gli articoli è quello multiprospettico .







Per analizzare la struttura delle notizie è stato proposto uno schema in cui si misura lo spazio occupato dai vari elementi che compongono le notizie :


diegesi (l' evento in sé)

contesto esplicativo (ulteriori informazioni , chiarimenti)

contesto delle dichiarazioni (pareri , valutazioni di soggetti sociali di vario genere)

indiscrezioni (elementi della diegesi che non hanno riscontro fattuale certo)

editoriali (il commento esplicito di un responsabile della testata)




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