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TEMA ARGOMENTATIVO DI ATTUALITA': IL GAY PRIDE
Dopo due mesi di roventi polemiche, la manifestazione internazionale dell'orgoglio gay è stata una grande festa senza incidenti né tensioni. Dalla Piramide al Colosseo, passando per l'Avventino e per il Circo Massimo, strade e piazze si sono riempite dal primo pomeriggio fino a sera, di una folla multico 939d35j lore (circa 70mila persone), ricca di carri allegorici, bandiere e di striscioni coi colori dell'arcobaleno, scelto come simbolo della lotta a tutte le discriminazioni.
Ma facciamo un passo indietro, soffermandoci sulle svariate polemiche e contestazioni che hanno preceduto il giorno della sfilata: come tutti ben sanno, il 2000 è l'anno del Giubileo, sacro per la comunità cristiana di tutto il mondo; è inoltre risaputo, che Roma è definita "la città santa", sede dello Stato del Vaticano nonché teatro delle manifestazioni celebrative che il Papa eseguirà durante tutto il corso dell'anno. Purtroppo però, anche i gay hanno ritenuto la capitale il luogo ideale per organizzare la sfilata; è ovvio che gli ideali della Chiesa sono in forte disaccordo con le "libertà" rivendicate dagli omosessuali riuniti...ecco quindi la nascita di forti contestazioni che hanno diviso l'Italia, comprendendo ovviamente anche la sfera politica. Infatti da questo punto di vista, gli schieramenti appaiono ben definiti: mentre la Sinistra canta vittoria forte della massiccia partecipazione alla parata, e parla di un paese più libero, il Centrodestra appare sconcertato e protesta soprattutto con la Rai, colpevole di una diretta che avrebbe portato nelle case degli italiani "immagini vergognose". Ma se si analizzano le opinioni della gente comune, stando ai sondaggi presentati dai telegiornali ci si accorge che vi sono versioni confuse e contrastanti: coloro che vogliono porsi con una mentalità più "all'avanguardia", ribadiscono le libertà degli omosessuali e si dicono felici della buona riuscita della parata; gli altri invece ritengono il gay pride una vera e propria provocazione. Personalmente mi trovo d'accordo con questi ultimi, secondo me più obiettivi.
Infatti io non mi considero un oppositore alle diversità, in qualsiasi ambito queste si riscontrino, sono contro a ogni discriminazione e credo fermamente che il rispetto deva regnare ovunque: di conseguenza penso che i gay che chiedono questo "rispetto" a gran voce (attuando dal mio punto di vista anche una forma di vittimismo), dovrebbero prima di tutto loro stessi rispettare la Chiesa, le sue ideologie e il regolare svolgimento delle celebrazioni, lasciando Roma a disposizione dei pellegrini. Se gli omosessuali vogliono solo festeggiare e rivendicare i loro diritti possono farlo liberamente, ovunque,...ma se decidono appositamente di marciare nella capitale causando disordini e quant'altro, inizio a pensare che il gay pride non sia una parata per la libertà, bensì una provocazione per l'intera Cristianità.
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