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N. FRYE

letteratura inglese



N. FRYE


La vicenda di Lear proviene da un´arco di leggende sulla Britannia antica, che ai tempi di S. non venivano viste come leggende ma come fatti avvenuti realmente. Un prete Gallese, Goffredo Manmouth scrisse un racconto sul modello virgiliano, secondo il quale in Britannia erano originariamente stanziati esuli di Troia guidati da un certo Brutus, che diede il nome alla Bretannia. Goffredo racconta poi la lunga cronaca dei re e delle loro imprese, e da qui nasce la storia di Lear e delle sue 3 figlie vissuti, si suppone, nel settimo o ottavo secolo avanti Cristo. Il Re Lear è quindi ambientato nello scenario storico piu antico di tutti i drammi s. In Re Lear troviamo nomi Anglosassoni (Edmondo, Edgar, Kent) e romani (Gloucester) Rimane tuttavia evidente lo sforzo di S: di mantenere un´ambientazione precristiana. L´ambientazione temporalmente cosi remota fa si che il senso della storia venga offuscato da un´aura di mito e leggenda.: i personaggi principali assumono dimensioni gigantesche. Inoltre si riscontrano tensioni fra la struttura tragica e quella cristiana. Il Cristianesimo si basa su un mito comico, vuol dire che finisce bene per tutti i personaggi di rilievo. L tragedia richiede la presenza di un eroe e nella tragedia greca gli uomini possono discendere dagli dei. Il cristianesimo non ha eroi ad eccezione di Cristo. La tragedia si pone la domanda che potere agisca nell´universo: Il cristianesimo ha risposte pronte e positive mentre la tragedia ha risposte troppo tempestive. Il che appare chiaro in Re Lear dalle battute di personaggi vissuti prima della venuta di Cristo. I pochi 838h76i indizi che abbiamo ci fanno credere che S lavoró molto piu a lungo su Re Lear che su tutte kle altre opere e che fece uso di uan fonte principale, cioè una storia ben nota al pubblico del suo tempo. S. ha aggiunto molte cose , come per esempio che Cordelia alla fine viene impiccata dai nemici e anche l´intreccio fra Edgardo e Gloucester con quello principale di Lear e Cordelia. Esistono due versioni del dramma, un in-quarto e un in-folio. La scena principale presenta Gloucester e poi Lear come individui deboli, sciocchi e creduloni. Lear vuole la prova d´amore dalle sue figlie e Gonerilla e Regana si comportano da ipocrite ma il farfugliare dichiarazioni d´amore per loro era umiliante perché non avviene mai nel testo che Lear esprima affetto o tenerezza nei loro confronti. Lear parla unicamente della propria gentilezza e genersoitá , di quanto abbia fatto per loro e di come loro dovrebbero essere riconoscenti. Non nasconde nemmeno il fatto che Cordelia è la sua preferita che rimane sicuramente impresso nel cuore delle due figlie. Quando Cordelia non fa la sua dichiarazione d´amore al padre, le sorelle vedono la reazione del padre e decidono che è meglio allontanare i 100 cavallieri per evitare che il padre possa compiere con loro la stessa cosa che ha fatto a Cordelia e i 100 cavallieri potrebbero dare avvio a una rivolta di palazzo. Nei primi due atti, gli scontri che man mano avvengono fra Lear e le figlie riducono costantemente la dignità del sovrano. Le figlie non perdono mai la calma, sono donne insensibili e poco attraenti. Ogni mossa di Lear asi traduce in un insuccesso, come quando si inginocchia ironicamente davanti alla figlia Regana e lei dice: sono skerzi che offendono la vista. Poi il messaggero di Lear, Kent, viene messo in catene. E il messaggero di Gonerilla, Oswaldo, viene trattato meglio del messaggero del re. Dopo il secondo atto, quando le fielgie dicono ripetutamente di sbarrare le porte, la nostra simpatia si versa definitivamente su Lear. I cavalieri appena hanno capito che non erano piu graditi e che non sarebbero piu riusciti ad avere un´altro pasto se la sono sviganat e ora il seguito del re è composto solo dal Matto. Durante e dopo l´uragano i personaggi mostrano la loro vera natura . e diventano come i pezzi di una scacchiera, bianchi o neri. Quelli neri sono Edmondo, Gonerilla, Regana e il Cornovaglia. Qulli bianchi sono Cordelia, Lear, Edgardo, Gloucester, Kent e alla fine anche il duca di Albany. Ci sono 3 parole fondamentali nel testo: natura, niente e matto.



NATURA: Edmondo dice: sei tu mia natura la mia dea. Lear: ascolta natura cara dea. Pare chiare che Edmondo e Lear intendono per Natura qualcosa di diverso. Edmondo quando parla di Natura parla soltanto del suo livello piú basso, quello fisco, nel quale la vita umana è alla pari con quella degli animali. Mentre quando Lear parla di Natura si riferisce a qualcosa di specificamente naturale all´uomo come l´amore, l´obbedienza, autorità e lealtá. Queste cose sono naturali perké sono autenticamente umane. Gonerilla viene maledetta perké in questo contesto il suo modo di trattare il padre è "innaturale".

In quel tempo la gente concepiva l´universo come una struttura gerarchica in qui il bene sta in alto e il male in basso. Nel primo ordine cera il Dio del Cristianesimo che sta sopra la natura. Il paradiso è dunque la sua sede. Nel primo livello troviamo il giardino dell´Eden che era un paradiso puro, alla pari con le stell, in cui non cerano corruzione e morte. Ma Adamo ed Eva sono stati cacciati dal Giardino e sono stati condannati a vivere ad un livello piu basso e decaduto. Il nostro ambiente quotidiano, dal quale ci sentiamo alienati e il qule è indifferente alle nostre preoccupazioni. Noi vogliamo raggiungere il livello superiore ma non ci possiamo riuscire. Il Giardino dell´eden non esiste piu, esiste solo in forma di uno stato mentale che noi grazie a moralitá e virtú posiamo raggiungere. dei demoni che sta sotto la natura al contrario dei cieli divini che stanno sopra la natura. Quindi la natura è dotata di due livelli e due ordini. Il livello superiore è simboleggiato dalle stelle e dalla storia del paradiso terrestre costituiva l´abitazione originale dell´uomo. Il livello inferiore, in quello dove abitiamo oggi, sembra un posto adatto a piante e ad animali.


  1. I cieli rappresentati dalla luna sono cio´ che rimane della creazione originale.
  2. Il mondo del giardino dell´Eden , non decaduto e piú alto e "umano" costituisce il livello di natura al quale l´uomo puo´arrivare con la religione, la morale ecc.
  3. il nostro ambiente quotidiano che appare indifferente alle nostre preoccupazioni
  4. il mondo demoniaco, spesso associato agli aspetti distruttivi della natura come l´uragano sulla landa.

Quando si parla di natura dunque bisogna distinguere fra il livello superiore,quello dell´uomo, e l´ambiente nel quale lui vive. Ovviamente molti gesti che noi facciamo in questo livello inferiore che a noi sembrano "naturali" non lo sono per altre creature: come sottomettersi alle autorità, indossare abiti, usare l´intelletto ecc. Cio´indica che un ambiente naturale per noi è diverso da quello naturale per un´animale. Edmondo non si rende conto di riferirsi a un´ordine inferiore alla natura come non lo fa Lear di parlare di uno superiore.


Nel mondo di Lear non esiste un Dio vero e proprio: esiste soltanto il Dio Cristiano, che oltre a tutto non si è ancora rivelato.

Ré Lear è per molti versi la piú spettrale delle grandi tragedie anche se non avviene nulla di particolarmente sovrannaturale o sovrumano: come i fantasmi in Amleto o le streghe in Mcbeth. I 5 demoni che possiedono il povero Tom non esistono perché sappiamo che lui in realtà è Edgar.


Al pubblico di S. il mondo di Lear doveva apparire piú o meno cosi:


  1. un mondo di dei impotenti o inesistenti che tendono a personificazioni divinizzate di Fortuna e Natura
  2. Un mondo sociale ospitante quegli elementi essenziali per gli umani: amore, lealtà e autorità. (Amore di Cordelia e Edgardo, fedeltà di Kent e lealtà di Albany ecc)
  3. Un mondo della natura fisica nel quale l´uomo nasce come animale e si deve adeguare a modelli animale. Mettersi dalla parte le leone per mangiare e da quello della pecora per essere divorato.
  4. un mondo infernale che si mostra in momenti di pazzia o di orrore.

Edmondo disprezza l´astrologia e questo rifiuto è dovuto al fatto, che l´astrologia nella visione della natura di Edmondo, non ricopre alcun ruolo. L´strologia veniva presa con molta serietà a i tempi di S. dato che secondo loro le stelle non stanno semplicemente in cielo ma vi sono poste con il ben preciso scopo di svelare il destino umano. Si credeva anche ci fossero dei stretti legami fra gli avvenimenti umani e quelli naturali: l´apparire di stelle comete, i terremoti ecc non avvengono per caso ma in momenti cruciali per la vita umana per esempio in coincidenza con la morte di un sovrano. Dunque Lear essendo ré ha ha buoni motivi per aspettarsi che l´ordine della natura intorno a lui si accorga della sua condizione e dell´ingratitudine delle figlie. Una cosa cmq è certa: L´uragano suggerisce l´idea che egli si stia muovendo verso un ordine di natura indifferente alle vicende umane. Con la sua abdicazione si sono spezzati tutti i legami eventualmente presenti fra il mondo civile e uno piu elevato.


Che cos è un uomo naturale? Da un punto di vista strettamente umano è naturale che l´uomo si vesta, socializzi e faccia uso della ragione. Lear dice che la vita sociale non si fonda sui soli bisogni, per questo vuole tenere i 100 cavalieri.

Che cosa è un uomo naturale nel mondo inquieto verso cui Lear si dirige? Lear ha a malapena iniziato a formulare la domanda che compare il povero Tom quasi a incarnare una risposta:


"Io il povero Tom, quello che mangia rospi, lucertole, quello che si ciba di carogne di cane raccolte in fondo ai fossi e beve il verde mantello degli stagni ."


"Non è dunque uomo altro che questo?"chiede Lear.


Tom è una parodia raccappriciante dell´uomo libero, poiché non deve nulla ai piaceri della civiltá. E Lear si strappa gli abiti di dosso per mettersi allo stesso livello di quello di Tom e dice: Tu solo sei, la cosa in sé. Partito da un estremo della natura ora si trova a quello opposto ed ora la sua discesa è giunta alla fine. Forse uno dei motivi che ha spinto Edgardo a assumere le vesti del povero Tom era di fissare un limite ultimo alla discesa di Lear. Tom protegge prima Lear dal mondo caotico di cui l´uragano è il simbolo e poi protegge Gloucester dal tentativo di suicidarsi.


NIENTE: niente pare che stia a significare la privazione della funzione sociale (per esempio il essere ré) e dell´identitá dell´individuo. Un ré che muore è ancora qualcosa, cioè un ré morto. Ma un ré privato della propria sovranità è un "niente". Anke se o specialmente se rimane in vita. È questo il principio al quale si gioca la questione del seguito dei cavalieri di Lear. Per Lear i cavalieri sono importanti per il mantenimento della propria identità di re´ anche dopo l´abdicazione. Le figlie in un primo momento non vogliono ucciderlo ma vogliono che continui a vivere dopo aver rinunciato al proprio potere. Trattare Lear cosi è peggio dell´assassinio . Ucciderlo sarebbe assassinio ma lasciarlo vivere privato d´identitá significa procedere alla sua distruzione.

Allo stesso modo Edgardo quando si traveste da Tom dice: Io Edgardo non sono niente. Questo vuol dire che lui è ancora vivo ma è senza identità o almeno l´ha messa da parte.

Che cosa genera amore, amicizia, buona fede, lealtá ecc? Niente. Non sono spiegabili razionalmente, esistono e basta.

Nella prova d´amore Lear è ossessionato dal principio del "niente in cambio di niente" - ti amo se tu mi ami e se mi ami ti do una bella fetta d´Inghilterra.

L´amore non è quantificabile come tenta di fare Lear quando dice: quale di voi dovremmo dire che mi ami di piu? Oppure sulla questione dei cavalieri: I tuoi 50 sono sempre il doppio di 25 quindi tu mi vuoi piu bene! È tipico per questi discorsi concentrarsi sui motivi di ansia (come i cavalieri) per arrivare alla pazzia che lo spinge a dire delle cretinate del genere.


MATTO: La parola "matto" viene col trascorrere del tempo attribuita ad ogni personaggio del dramma dotato dei requisiti umani essenziali. Non sono matti personaggi come Gonerilla, Regana e Edmondo che si adattano perfettamente alle condizioni di una natura inferiore e selvaggia.

Il duca di Albany viene definito da Gonerilla "uno stupido moralista" proprio perché rifiuta questo mondo. Il Kent viene definito matto perché sta dalla parte del re che non ha piu potere. Il Matto vero e proprio è matto allo stato naturale. Essendo allo stato "naturale" in questo mondo, il Matto è in una situazione di deficienza mentale che gli consente di dire tutto cio´ che li passa per la testa. In questo stato "naturale" ritroviamo un mondo nel quale si puó solo dire la veritá.

Esiste un´altra accezione di "matto" che pare tipica di S.: quella del "matto" in quanto vittima, in quanto inseguito dalla sfortuna.


Lear dice: "Noi siamo per gli dei quello che le mosche sono per i fanciulli spensierati: ci ammazzano per loro svago. "


Molti critici dell´800 ebbero l´impressione che tale affermazione mettesse in luce un pessimismo ateo. Ma il pubblico di S. non credeva in un pessimismo ateo.


Gloucester non è ateo, crede agli dei in quanto figure divine e secondo lui quello che gli è accaduto non puó essere causa di uomini.


Edgardo e il duca di Albany sono dei moralisti: vanno alla ricerca di cause umane e credono all´esistenza di forze supreme che reagiscono come dovrebbero agli avvenimenti.

Quando il duca di Cornovaglia viene ucciso, Albany dice che :"esistono giustizieri eterni pronti a vendicare i misfatti terreni" e vede una "punizione del cielo" nelle morti di Gonerilla e Regana.


Segue lo straziante lamento di Lear sul cadavere di Cordelia e un monologo. Alcuni sostengono che alla fine del monologo Lear pensi che la figlia sia nuovamente viva, ma se cio´è vero, Lear è in preda di un´altra illusione.


Anche Edgardo finisce di dire cose senza logica: "Quando vediamo i piu grandi di noi soffrire le nostre pene, noi sentiamo le nostre meno crude."

Quando ha sconfitto Edmondo nel duello ribadisce che gli dei sono giusti , e che la cecitá di Gloucester è frutto inevitabile della sua visita al bordella per concepire Edmondo.


Se si mettono a confronto le due tragedie, vediamo che quella di Gloucester puó trovare una spiegazione solo in termini morali, quella di Lear no.


Albany ed Edgardo come tutti i virtuosi sono matti, cioè vittime della loro ingenuità. Sono uomini disorientati che non capiscono l´origine del loro tormento e le spiegazioni che si danno sono solo ipotesi.


Molti critici hanno detto che sembrano esserci due scansioni temporali, simultanee ma indipendenti nelle opere S. C´è un´azione primaria (la scena della landa sembra aver luogo la stessa notte in cui Regan e il Corvaglia chiudono Lear fuori di casa) e un´azione secondaria (disaccordi fra Albany e il Cornovaglia che sono costretti a ricomporre per unirsi in forze contro la minaccia d´invasione della Francia.) Poi cé una terza scansione temporale, ancora piu remota: "una seconda caduta dell´umanitá maledetta" . Prima dell´inizio del dramma ci troviamo al livello superiore della natura umana, nel mondo in cui regnano autorità, disciplina sociale, ordine gerarchico e fedeltà. Ma poi appare la mappa con la proposta del nuovo assetto (ordnung) dell nazione. Prima della conclusione della scena si capisce che cé un allontanamento verso un nuovo mondo e quando Edmondo dice:sei tu, Natura la mia dea" sentiamo che lui è il primo a rendersi conto di questo nuovo mondo.

La descrizione dell´uragano ci fa capire che non si tratta di una semplice tempesta ma è l´immagine del dissolvimento di ogni distinzione gerarchica.


Un´immagine importante in questa "discesa" è il contrasto fra generazioni diverse: "sorge il giovane la dove tramonta il vegliardo" dice Edmondo. E Gonerilla parlando di Lear lancia accuse contro i vecchi in generale. Lear: "se vi sono cari i vecchi" .

In Rè Lear la virtú piú alta è quella del rispetto per i genitori.


L´associazione fra il rispetto dei genitori e longevitá (Langlebigkeit) è gia presente nel quinto comandamento che teoricamente i personaggi di Re Lear non conoscono. MA questo principio non si applica: cosi che Regana non vive fino alla morte naturale (longevità) ma viene avvelenata. Ma poi Cordelia(che ha sempre portato rispetto per il padre) viene impiccata, e quindi siamo daccapo: ancora una volta la morte non dimostra ne spiega nulla. Da qualunque parte si guardi, ci si trova di fronte all´ambiguitá della tragedia dove la morte rappresenta tanto la punizione per i cattivi quanto la ricompensa per i virtuosi oltre a costituire la fine per tutti.


Se riprendiamo il concetto dei due corpi del re possiamo rivelare Lear rinuncia al suo secondo corpo nell´arrendersi al potere di Goneril e Regana e di conseguenza perde la propria identità regale.

Lear è turbato da questa perdita di identità e domanda: "chi sono io"? Osvaldo risponde: il padre della mia signora. Il Matto risponde: L´ombra di Lear. Segue la scena dell´uragano e le figlie gli sbattono la porta in faccia. Qui in Lear le cose iniziano a cambiare. Dice:"Io dico una preghiera poi vengo a dormire". La preghiera che segue è strana: non è rivolta ad alcuna divinità ma ai "poveri straccioni": Lear ha perso la propria identità nel corpo regale ma sta iniziando a recuperare natura regale nel suo altro corpo, quello individuale e fisico, e la sua mente si rende conto di quanti altri siano infreddoliti e bagnati in questa notte.

Tutti i demoni della menzogna e la lussuria attraversano il suo corpo ma non riescono a possederlo. Infatti nelle scene di pazzia traspare un aspetto negativo del nuovo senso di identità da Lear assunto verso i suoi sudditi.

La profezia: il linguaggio profetico risulta quello piu autentico perché viene ispirato da una concezione della vita derivante dal livello di natura piu elevato. Il linguaggio profetico vi si puo avvicinare meglio, in quanto piu vicino al linguaggio della follia. Allì inizio del dramma, Lear e clinicamente sano ma ogni sua parola e ogni sua ayione sono assurde. Nelle scene di follia le sue assocciayioni mentali sono spesso difficili da seguire ma il loro significato generale e assolutamente chiaro.


Il matto è presentato nel ruolo ambiguo di uno che deve tenere allegro il re dicendo ripetutamente "tu sei un niente" . Questa frase è abbastanza profetica perché ricorda a Lear come sará la sua vita d´ora in poi. Gonerilla che odia la veritá e l´umore, crede il matto piu furfante che matto.


Edgardo dice che lui vuole sostenere Gloucester e guarire la sua disperazione dicendoli che maturazione e^ tutto e che quindi non doveva suicidarsi ma aspettare che la vita giunga al termine. Lear poco prima aveva detto le stesse cose a Gloucester e questo mostra la fondamentale inesistenza della sua pazzia. Tom fa da specchio alla crescente follia di Lear e mettere in luce il caos che cìe nella mente di Lear.

L azione della tragedia pare procedere verso una conclusione serena ma poi appare l impiccagione di Cordelia e il monologo di Lear. Fino al 19 esimo secolo la morte di Cordelia non veniva recitate e la tragedia finiva con le nozze di Edgardo e Cordelia. Solo oggi si mette in scena la tragedia così come S. l aveva scritta. Re Lear rimane un opera molto dura anche per un secolo macabro come il nostro. Nel 19esimo secolo Amleto era il dramma S. piu importante e Re Lear per il 20 esimo secolo (per il senso dell assurdo e dell alienazione).


Le dimensioni titaniche di Lear: non hanno nulla a che fare con il suo aspetto fisico o con la sua posizione sociale ma sono legate al linguaggio. Il linguaggio allontana il personaggio di Lear da noi mentre possiamo identificarsi nella sua assoluta umanita.


FORTUNA: e simboleggiata da una ruota. Il Matto usa l immagine della ruota per simboleggiare la caduta di Lear verso un livello di natura inferiore. Lo stesso Lear quando si sveglia e vede Cordelia parla di se come un uomo legato a una ruota di fuoco.


La scena impone un atteggiamento di accettazione , dobbiamo ripeterci: anche queste cose fan parte della vita.









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