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Lirica corale

letteratura greca





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Lirica corale

Lirica corale:poesia cantata da1gruppo guidato da1corifeo con l'accompagn della lira o altro strum a corde. Origine nel Peloponneso x l'uso del dialetto dorico da parte d poeti provenienti da altre regioni dell'Ellade. Sparta del VII sec a.C. è diversa: raffinato senso estetico, apprezzava manifestazioni artistiche.

Alcmane: Vissuto a Sparta 2°metà del VII sec. Il+antico e 717f58h sponente della lirica corale di cui siano xvenuti testi. Autore di parteni(canti corali d fanciulle x1divinità femminile). Nel partenio pubblicato nel 1863 e conserv al Louvre si trova già la forma mito/attualità/gnome(morale).

Caratteri: fascino dolce e suadente delle parole ke crea immagini d bellezza e skiude i contorni d1 mondo lontano,fatto d raffinatezza e di grazia.A volte accenti satirici: le testimonianze dimostrano ke a Sparta vi erano2tipi d scuola,dorica dai caratteri+severi,asiatica con toni+leggeri;forte senso della natura

Stesicoro: considerato1dei grandi della lett.greca, di lui poke info. Creò1nuovo genere letterario ke fonde carattere narrativo dell'epos con le forme della lirica corale e compose poemetti ke sicuramente nn erano destinati all'esecuzione del coro ma al poeta stesso. Innesta forme dorike su una base omerica. Rispetto ai poemi omerici vi è innovazione e diversificazione.I brani omerici sn ripresi nelle linee essenziali ma leggermente modificato nei particolari. Leggenda: Stesicoro diffamò Elena e fu accecato dai fratelli Dioscuri, il poeta recuperò la vista dopo aver scritto la Palinodia. Le gerioneide  parlano di Eracle lunghe1300versi. Un altro importante ritrovamento quello di lille nel 1974 tra le fasce di una mummia, è1dialogo di Giocasta,moglie-madre di Edipo,rivolto ai 2 figli Eteocle e Polinice, incerta attribuzione a Stesicoro.



Le Dafni parlano di1pastore accecato da1ninfa d cui aveva tradito l'amore, mentre la Calica e la Radina trattano storie di amori finiti tragicamente.

Gli antichi attribuivano a lui l'invenzione della triade strofica,cioè la struttura metrica del canto corale.

Ibico: nato a Reggio nella 2°metà del VIsec. Considerato allievo di Stesicoro nel senso ke adoperava una tecnica poetica ke risente evidentemente del modello stesicoreo.

Anke lui si occupò della saga troiana preferendo le figure femminili come Elena.

Si trasferì a Samo,presso la corte di Policrate,  xkè rifiutò di diventare tiranno di Reggio, così vivendo in un ambiente raffinato e gaudente accordò la sua cetra su tonalità+leggere e adatte al clima ke si respirava nell'isola ionica.

II periodo lirica corale:i grammatici antichi facevano coincidere la morte di Stesicoro con la nascita di Simonie, infatti è vero che Stesic.conclude la 1°grande stagione di qsto genere letterario e ke Simon.ne apre un'altra. Già con Ibico si era visto il progressivo affermarsi di una nuova figura di cantore come prodotto della politica culturale dei tiranni. Fino ad allora il poeta cantore trovava solo spunti e connessioni tra il mito da lui cantato e la circostanza celebrata, adesso deve anke tener conto delle richieste di 1committenza rappres.da 1 tiranno o da 1 famiglia principesca, e quindi deve adattare il suo canto al carattere del laudando, cioè della xsona ke in esso viene celebrata. Il poeta deve dunque affinare la sua sofia, cioè la sua maestria nel sapersi destreggiare tra al fissa paradigmaticità del mito tradizionale e l'esigenze dell'occasione, tra le attese del committente e quelle del+vasto pubblico. Perciò la sofia  diventa polutropia cioè la capacità di sapersi adeguare alla circostanza, il poeta devve essere i grado di adattarsi ai tempi, ai luoghi e alle persone.

Simonide: è il+anziano dei 3 poeti ke caratterizzano il IIxiodo ma è il+moderno tra i nuovi esponenti di qsto genere letterario. Il suo professionismo lo porta a concepire la poesia come merce il cui valore è determinato dalle esigenze del committente e dall'impegno profuso nel soddisfarle. Leggenda: quello della memoria visiva(riusci ad identificare i defunti ke erano con lui a cena ricordando i posti nei tavoli). Simonide incarna quel professionista della poesia ke è 1prodotto delle trasformaz.politike ed economike di quel xiodo: cosciente del valore ke la sua sophia assume in rapporto alla domanda della committenza , il poeta gli attribuisce un prezzo e la vende a un buon offerente. Qsto pragmatismo si traduce in in1pessimistica visione della'esistenza umana, in cui è impossibile sfuggire alla morte; da ciò nasce il relativismo simonideo;a qsta concezione si ispirano i versi dell'encomio x Skopas ke c è stato tramandato nel Protagora di Platone e dice ke è difficile,anzi impossibile essere agathos, poikè può avere qsto dono solo un dio, ed è già tanto nn essere kakos praticando la giustizia ed essendo utile alla comunità. Ci troviamo xciò in presenza d1concezione dell'esistenza assume connotati sociali e civili. Simonide trattò il mito originalmente; la sua predilezione per una lettura+intimistica emerge con evidenza da quello ke è considerato il+bello tra i testi simonidei in nostro possesso: il lamento della madre Danae(ke fu rinkiusa in una cassa e gettata in mare kon il figlio Perseo dopo la sua unione con Zeus). Nonostante le sue origini ionike, Simonide adotta un linguaggio dorico-eolico tipico della liri.cor., in uno stile spesso caratterizzato da originalità di costrutto e li lessico.

Bacchilide: fu svantaggiato dal confronto con Pindaro e solo da poco è stato sottratto a esso e considerato autonomamente, nella sua ricca xsonalità artistica. Il confronto con Pindaro ha di certo nuociuto a Bacchilide ed è sato causa dell'eclisse della sua opera, meno letto di quella di Pindaro. Gli Epinici:dal punto d vista formale l'epinicio bacchilideo nn presenta differenze rispetto a quello di Pindaro, salvo ke x1spazio maggiore riservato al mito. Nn x qsto bacchilide era+religioso, infatti in lui il racconto mitico ha xduto quasi del tutto il carattere di storia sacra, x diventare favola, narrata con quel gusto x il meraviglioso.



Come Simonide presente è il senso della caducità della vita. Il IIIepinicio parla di Creso ke nn volendo sopravvivere alla conquista del suo regno da parte dei xsiani decide d suicidarsi insieme alla famiglia, fa innalzare1rogo lamentandosi degli dei e soprattutto di Apollo,ma Zeus scatena1tempesta e spegne le fiamme, così Apollo lì salvo portandoli nelle dimore degli Ixborei. Nell'epinicioVEracle disceso nell'Ade x portare sulla terra Cerbero combatte con Meleagro; la tensione del racconto toccato l'apice si allenta qndo Mel. rassicura Eracle raccontandogli la storia della sua morte x mano d sua madre. Allora il+forte fra glie roi greci si commuove e pronuncia amare parole sul destino triste degli uomini. I ditirambi:qui protagonista è il mito.L'intitolazione rimane inspiegabile poikè solitamente qsto tipo di componimento è destinato a Dioniso ke qui nn è presente. 6 superstiti di cui solo2leggibili:i giovani e Teseo. Lo skema basato su1crescendo di tensione e sul suo improvviso allentarsi si trova nel1°dei 2compinimenti: Teseo(figlio di Positone) imbarcato con i giovani ke devono essere divorati dal Minoauro, si ritrova a scontrarsi con Minosse(figlio di Zeus) ke viaggia sulla stessa nave. Entrambi kiedono aiuto ai genitori Zeus così lascia1fulmine e Teseo s tuffa x recuperare1anello gettato da Minasse.Qui cresce la tensione xkè si pensa ke Teseo sia morto invece lui è stato portato dai delfini nella reggia sottomarina del padre e riceve un manto di porpora e una corona di rose  ke accrescono lo stupore dei presenti ke lo vedono spuntare dalle onde. Il2°ditirambo potrebbe contenere la spiegazione dell'insolito titolo con cui qsti componimenti c sn stati tramandati. È un dialogo fra il re Ateniese Egeo e1coro composto dai sudditi ke kiedono notizie su1misterioso straniero ke sta giungendo Atene. Dopo la narrazione di alcune imprese di qsto eroe Egeo riconosce in lui suo figlio Teseo.

Poesia Agonale: le prime gare sportive furono i gioki di olimpia nel776a.C. Furono celebrati fino al III sec.d.C e vennero aboliti dall'imperatore Teodosio nel 393 d.C. La fissazione d1calendario stabile dei gioki panellenici risale alla metà del VIsec.a.C.:si celebravano ogni 4 anni in Olimpia x Zeus(olimpici),ogni4anni a Delfi x Apollo(pitici), ogni2anni a Corinto x Posidone(istmici),ogni2anni a Nemea x Zeus(nemei). X i gioki veniva proclamata1tregua x impedire ke i conflitti tra le polis potessero impedirne lo svolgimento. Vi erano diverse gare:pugilato,corsa,lotta,pentathlon, il pancrazio.I vincitori ricevevano solo corone d'alloro, d'olivo e di altre piante e venivano considerati glorie nazionali e godevano di 1 vasta popolarità.

La poesia agonale nasce come poesia d'occasione e richiede da parte del compositore la capacità di adattamento alla circostanza(polytropia). L'epinicio(canto corale x celebrare vittoria sportiva)ha 1 struttura costante e le sue parti sono:attualità,mito e gnome. Nella1°si accenna alla gara e al vincitore, nella 2°si stabilisce1connessione con1delle saghe eroiche tramandate dall'epos e la 3°(gnome,cioè la morale ke si ricava dal mito)può essere distribuita nelle varie parti dell'epinicio ma principalmente si trova alla fine. Lingua:dorico-eolico, uso Triade stesicorea(strofe,antistrofe ed epodo).

Pindaro: A differenza d Sim. Ke riteneva impossibile x1uomo essere agathos, egli evoca i sovraumani eroi del mito convinto ke le loro gesta possano essere di modello agli uomini contemporanei. Egli sembra ignorare le trasformazioni politike e sociali del mondo greco, kiuso in1dimensione ke annulla la distanza ke separa presente con passato: il mito e l'attualità si fondono insieme, i xsonaggi reali celebrati confondono le loro caratteristike coi protagonisti delle saghe eroike, e proprio da qsto rapporto speculare tra realtà e mito scaturisce la gnome l'insegnamento morale ke il poeta attinge da una saggezza antica e perenne. La visione pindarica del mondo è diversa da quella di simonide;egli ritiene infatti ke nn solo ad alcuni uomini sia concesso d raggiungere la fetta virtù, ma ke l'uomo agathos sia tale x natura ereditaria e ke la virtù nn si può acquisire dopo la nascita. Da ciò il ricordo al mito come paradigma eroico e l'impiego della gnome,come lezione ke il poeta indirizza agli ascoltatori.

Nell'ode c'è anke1spazio riservato alla sophia del poeta. Per lui anke la sophia è qualcosa d innato e nn altrimenti acquisibile:da qui nasce la polemica contro i poeti che hanno appreso da altri e il cui canto è solo vuoto cicaleccio, infatti nell'Ol.II Pindaro si riferisce a bacchilide e simonide come2corvi; Bacchilide afferma ke ognuno è sophos da parte di un altro, ovvero ke 1poeta nn può nn rifarsi a ki lo ha preceduto,idea contraria a quella d Pindaro.








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