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Trionfo di tito Quinzio flaminio
Così, dopo aver percorso
Dopo che si giunse a Roma, il senato diede udienza che fosse dato a Quinzio, che attendeva fuori dalle mura, il meritato trionfo volentieri, affinché raccontasse nei dettagli le gesta.
Il trionfo durò per tre giorni.
Durante il primo giorno portò le armi, le lance e le statue di bronzo e di marmo, più numerose quelle tolte a Filippo di quelle prese nelle varie città; in secondo luogo oro e argento lavorato, grezzo e coniato.
Diciotto mila e duecento-settanta libre furono di argento grezzo, che servirono per fare (traduzione libera) molti vasi di ogni genere, la maggior parte cesellati, qualcuno di eccellente qualità; e molti oggetti lavorati di rame; e inoltre dieci clipei d'argento.
Dell'argento furono 4800 le monete attiche.
Di oro ci fu un peso di 3714 libre e uno scudo tutto d'oro e 14514 monete filippee.
Il 2° giorno furono portate 114 corone d'oro, dono delle città, e furono condotti davanti al carro trionfale come vittime molti nobili fatti prigionieri e ostaggi, tra cui Demetrio che fu il figlio del re Filippo e armene, figlio del tiranno spartano nabide. Quindi lo stesso quinto fu condotto a roma.
Seguivano il carro trionfale in gran numero i soldati, dato che tutto l'esercito era stato portato indietro dalla provincia.
Questi 260000 assi i bronzo furono divisi per ciascuna persona; il doppio ai centurioni, il triplo alla cavalleria.
Diedero una nota particolare al trionfo coloro che seguivano con la testa rasata, erano quelli che erano stati liberati dalla schiavitù.
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