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Tacito, libro XV, cap XXXIX, Annales
In quel momento Nerone trascorreva il tempo ad Anzio, non ritornò in città prima che il fuoco si avvicinasse al suo palazzo con il quale aveva congiunto il Palatino e 525j91f i giardini di Mecenate. Tuttavia non potè essere arrestato in modo che non fossero ingoiate dall'incendio il Palatino, il palazzo ed ogni edifico attorno. Ma come conforto alla popolazione dispersa e in fuga aprì il Campo Marzio e i monumenti di Agrippa e anche i suoi giardini e fece costruire dei ricoveri di fortuna affinché accogliessero la colazione povera; furono fatti arrivare generi di prima necessità da Ostia e dai municipi vicini e il prezzo del grano fu ridotto fino a tre nummi per moggio. E queste cose, sebbene a favore del popolo risultavano vane poiché, nello stesso tempo, in città era in preda alle fiamme si era diffusa la voce che egli fosse apparso sul palcoscenico del suo palazzo e che avesse cantato la distruzione di Troia, mettendo a confronto le sventure presenti a quelle antiche.
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