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L'UOMO E' PADRONE DELLA PARTE MIGLIORE DI SE STESSO
Non bisogna assolutamente svilire né sminuire(deprimere) la natura come se/(pensando) che non abbia nulla di forte né di stabile né al di sopra(oltre) la s 525e42f orte, ma al contrario sapendo che è piccola la parte dell'uomo che è debole e mortale con la quale accoglie la sorte, mentre della parte migliore noi stessi siamo padroni nella quale i piu' grandi tra i beni edificati/costituiti, le rette opinioni, le conoscenze, i discorsi che conducono alla virtu' , hanno una essenza indistruttibile e inalienabile, ma è necessario essere intrepidi e coraggiosi verso il futuro, dicendo nei confronti della sorte cio' che Socrate sembrando parlare agli accusatori diceva ai giudici che Anito e Meleto potevano ucciderlo/condannarlo a morte, ma non potevano danneggiarlo/nuocergli. E infatti la sorte puo' colpire con una malattia, togliere le ricchezze, screditare davanti al popolo o davanti a un tiranno; non puo' rendere un uomo buono, coraggioso, magnanimo malvagio, vile, ignobile, astioso, volgare (di basso sentire), né togliergli la disposizione d'animo, essendo essa sempre presente è d'utilità/di vantaggio alla vita piu' che un timoniere al mare.
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