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San Martino - di Giosuè Carducci

italiano



San   Martino



La nebbia agl'irti colli

piovigginando sale

e sotto il maestrale

urla e biancheggia il mare




Ma per le vie del borgo

dal ribollir dei tini

va l'aspro odor dei vini

l'anime a rallegrar




Gira su ceppi accesi

lo spiedo scoppiettando

sta il cacciator fischiando



su l'uscio a rimirar




Tra le rossastre nubi

stormi d'uccelli neri,

com'esuli pensieri

nel vespero migrar




di Giosuè Carducci



SPIEGAZIONE


Un paesaggio accennato con pochi tratti essenziali, nella prima nebbia di novembre, che nasconde la malinconia del poeta per cose e anni perduti. Quattro strofe in tutto: nella prima e nell'ultima una visione di natura aperta (colle, mare, cielo) e triste (nebbia, pioggia, nubi rossastre, uccelli neri); nelle due strofe centrali sta il quadro che ritrae la vita del borgo, una vita che non è più della natura ma dell'uomo, non più aperta e senza orizzonti ma raccolta ed intima, non più dolente ed agitata ma lieta ed operosa.



GIOSUE' CARDUCCI: Vita e pensiero

Giosuè Carducci nacque nel 1835 a Val di Castello in Versilia. Qui, e subito dopo in Maremma, trascorse gli anni della fanciullezza, in un paesaggio aspro e selvaggio che spesso ritorna con nostalgia nei suoi versi. Il padre medico "carbonaio" lo educò al culto della libertà della cui limitazione si soffrì in Toscana nel periodo della Restaurazione granducale (cioè dopo il 1849). Carducci studiò prima a Firenze dai Padri Scolopi e poi all'università di Pisa, dove si laureò ventenne. Insegnò per un breve periodo nelle scuole superiori, poi a soli venticinque anni fu nominato professore di italiano all'università di Bologna ove rimase fino alla morte, avvenuta nel 1907. La sua vita fu tutta dedita allo studio, alla poesia, alle battaglie politiche e culturali. La sua opera di poeta gli valse il premio Nobel, il suo impegno politico lo portò a polemizzare con le debolezze e le incertezze del Governo italiano incapace di compiere l'unità del Paese. Motivi ispiratori della poesia carducciana sono:

il paesaggio campestre: con bei campi di grano dove lavoravano operosi contadini e operose contadine. Il contrasto tra ideale e reale vissuto virilmente cioè con accettazione.

Carducci sente che la letteratura ha un compito educativo per le generazioni.






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