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NOTA INTEGRATIVA - PROSPETTO DI VARIAZIONE DEL PATRIMONIO NETTO

ragioneria



NOTA INTEGRATIVA

Principi nazionali:è il documento di carattere descrittivo del bilancio il cui contenuto è regolato dal codice nell'art 2427 e 2427 bis. La NI integra e i spiega le voci dei due prospetti di bilancio. Oggigiorno il contenuto della nota integrativa è stato ulteriormente ampliato dal D.Lgs. 6/2003. Come si è visto infatti la nota deve contenere anche il prospetto delle variazioni del patrimonio netto che gli IAS invece considerano un documento di bilancio separato,deve contenere la valutazione dei beni in leasing con il criterio finanziario..

Per quanto riguarda le informazioni relative ai fair value degli strumenti finanziari il Codice civile prevede che anche esse devono essere contenute nella nota.

Principi internazionali:negli IAS la nota integrativa è sostituita dalle note di commento,inoltre la nota secondo gli IAS ha un contenuto minimale.

Un importante aspetto su cui la nota di commento deve dare indicazioni r 828i86i iguarda gli impegni,i beni dati in garanzia che nell'ordinamento nazionale si trovano nei conti d'ordine.


PROSPETTO DI VARIAZIONE DEL PATRIMONIO NETTO

Principi nazionali:non è un documento autonomo del bilancio ma ai sensi dell'art 2427 deve comunque essere presente in nota integrativa. Un contenuto minimale di tale schema è previsto dai principi contabili nazionali



Principi internazionali:è un documento inerente il bilancio e viene stabilito un contenuto minimo.


Il contenuto minimo previsto dal principio contabile nazionale 28 e quello previsto dallo IAS 1 sul prospetto di variazione del patrimonio netto sono uguali e in particolare tale prospetto deve indicare:

  • l'utile o la perdita netta di periodo
  • ciascuna voce di costo/ricavo imputata a patrimonio netto secondo previsioni IAS
  • l'effetto di cambiamenti di principi contabili e di correzioni di errori determinanti

Vanno inoltre evidenziate le operazioni sul capitale con gli azionisti e le distribuzioni di capitale agli stessi;il saldo degli utili e delle perdite accumulati all'inizio  dell'esercizio e alla data di bilancio e i movimenti dell'esercizio. Va anche presentata una riconciliazione tra valore di inizio e fine esercizio delle riserve,evidenziando ogni movimento.


RENDICONTO FINANZIARIO

Principi nazionali:il Codice civile non prevede la presenza del rendiconto finanziario nel pacchetto di bilancio tuttavia i principi contabili giudicano possibile l'assenza solo nelle imprese di minori dimensioni,infatti nelle maggiori imprese già da molti anni tale prospetto viene presentato nella relazione sulla gestione.

Il principio contabile 12 individua due tipologie di rendiconto finanziario:

redatto in termini di liquidità:ossia vengono considerate le variazioni intervenute nella cassa e nei depositi di c/c

redatto in termini di variazione di capitale circolante netto:vengono considerate le movimentazioni del capitale circolante netto(CNN=ATTIVITA' CORRENTI-PASSIVITA' CORRENTI)

Qualunque sia la configurazione di rendiconto adottata devono sempre essere indicati i seguenti flussi:

flussi generati dalla gestione reddituale

flussi derivanti da operazioni di investimento e disinvestimento

flussi derivanti da finanziamenti/rimborsi di finanziamenti a medio lungo termine

flussi rivenienti da incrementi e decrementi del capitale di rischio

flussi relativi al pagamento dei dividendi agli azionisti.

Principi internazionali:il rendiconto finanziario è un documento che fa parte del bilancio e lo IAS 7 chiarisce quale debba essere la funzione del rendiconto:da tale documento deve evidenziarsi il flusso finanziario dell'esercizio distinguendo tra flusso dell'attività operativa ,di investimento e finanziaria.

Anche per gli IAS il rendiconto può essere redatto in termini di liquidità ed in termini di variazione del capitale circolante netto anche se comunque la redazione secondo liquidità è preferita;si parla infatti di cash and cash equivalent. In tale eccezione vengono considerati liquidità:

  1. cassa (la cassa della gestione operativa "cash flow" è data C.F.= RO-CO±∆CR±∆DB)
  2. depositi a vista
  3. gli investimenti di breve termine

Secondo gli IAS esistono due metodologie di redazione del flusso finanziario:

metodo diretto:vengono indicate le principali categorie di incassi e pagamenti lordi(preferito dagli IAS)

metodo indiretto:si parte dall'utile/perdita e si procede a rettificarlo dagli effetti delle operazioni non monetarie,dai differimenti o accantonamenti di precedenti o futuri incassi e pagamenti e da costi o ricavi connessi ai flussi finanziari derivanti da attività di finanziarie e di investimento.


RELAZIONE SULLA GESTIONE

Principi nazionali:allegato obbligatorio del bilancio previsto dall'art 2428 del Codice civile. Con tale documento gli amministratori danno contezza dei piani e dei programmi futuri della gestione collegandosi a quanto fatto e programmato nel precedente esercizio. Essa,oltre a fornire le linee evolutive dell'impresa,deve dare anche altre precise indicazioni previste dal codice come per esempio l'indicazione dei costi di ricerca e sviluppo dei rapporti infragruppo le sedi secondarie della società,i fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio,la motivazione del ricorso all'uso di strumenti finanziari,.ecc.

Principi internazionali:non è un allegato obbligatorio ma solo un documento raccomandato ma nel caso in cui venga redatto valgono le stesse regole della prassi nazionale con le eccezioni dei rapporti infragruppo e dei fatti intervenuti dopo la chiusura dell'esercizio che per gli IAS vanno inseriti nelle note di commento.


CRITERI DI VALUTAZIONE

Principi nazionali: la valutazione delle voci di bilancio deve essere fatta secondo i criteri di valutazione indicati nell'art 2426 che,salvo particolare eccezioni,risultano tutti ancorati al criterio del costo. In alcuni casi tale criterio può essere sostituito dal valore di mercato,ma quest'ultimo è ammesso solo quando inferiore al costo e questo perché il principio più importante nella redazione del bilancio nazionale è quello della prudenza.

Principi internazionali: riguardo alla valutazione delle voci di bilancio gli IAS prevedono due criteri di valutazione alternativi:il costo e il c.d. fair value o valore corrente.. tale criteri sono alternativi anche se vi è una propensione per il costo,solo per alcune attività finanziarie vi è la valutazione al valore corrente(anche le immobilizzazioni possono essere valutate al valore corrente). Per gli IAS comunque non tutte le poste di bilancio possono essere valutate al fir value. Il fair value è un criterio ormai interiorizzato anche dal nostro legislatore(DLgs 394/2003),relativamente alle attività finanziarie.


N.B.:

Costo storico:costo sostenuto dall'impresa alla data di acquisizione o sottoscrizione

Fair value:è il corrispettivo al quale un'attività può essere scambiata o una passività estinta,in una libera transazioni fra parti consapevoli e disponibili. Il corrispettivo può essere minore o maggiore rispetto al costo storico ecco perché le valutazioni al fair value implicano nella maggior parte dei casi una minus/plus-valenza.


I criteri di valutazione nel nostro ordinamento e in quello internazionale possono essere derogati. Per quanto concerne il nostro ordinamento esso ammette la facoltà di derogare ai criteri di valutazione solo in casi eccezionali ossia quando l'applicazione dei criteri previsti dalla legge rischierebbe di compromettere la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale,economica e finanziaria dell'impresa. la deroga deve però essere motivata e giustificata in nota integrativa e gli eventuali utili rivenienti da essa debbono essere vincolati in una riserva non distribuibile.  Può essere derogato anche il principio della costanza di applicazione dei criteri di valutazione e quindi da un esercizio all'altro può variare il criterio applicato e la motivazione del cambiamento deve essere fornita in NI.

Per quanto riguarda gli IAS la possibilità di derogare si ha quando l'applicazione degli standard previsti non consentano di fornire un bilancio attendibile. Le ragioni della deroga e le informazioni quantitative del caso devono essere indicate nelle note di commento. Per gli IAS vi sono due tipi di deroghe:

Deroghe esterne:quando vengono modificati i criteri di valutazione,

Deroghe interne: in tale ambito gli IAS distinguono ulteriormente tra:

modifiche delle stime contabili→cambiamento nella modalità di applicazione di un criterio

modifica delle politiche contabili→cambiamento totale del criterio rispetto all'anno precedente


N.B Dal punto di vista fiscale a prescindere da quali principi contabili si applichino il D Lgs 38/2005 stabilisce che devono essere applicate le disposizioni del Tuir.





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