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Paese dell'Asia orientale, affacciato a Est sul Mar del Giappone e a Ovest sul Mar Giallo, separato a Sud mediante lo stretto omonimo dall'arcipelago giapponese e confinante a Nord con la Cina e per brevissimo tratto con la Russia. Nonostante l'omogeneità etnico-linguistica, la Corea è divisa in due Stati autonomi, la Repubblica di Corea o Corea del Sud e la Repubblica Democratica Popolare di Corea o Corea del Nord, che hanno strutture politiche ed economiche assai diverse.
La Corea del Nord
La Corea del Nord si estende per 120.538 kmq e ha una popolazione di 23.920.000 abitanti; il territorio è amministrativamente diviso in nove province più quattro città: Pyeongyang, Gaeseong, Hamheung, Cheongjin. La capitale è Pyeongyang.
In base alla Costituzione del 1972 la Corea del Nord è una Repubblica democratica popolare. Massimo organo dello Stato è la Suprema Assemblea del Popolo che, oltre a esercitare il potere legislativo, l'Assemblea nomina e revoca il governo, cui spetta il potere esecutivo. L'Assemblea del Popolo elegge un organo più ristretto, il Presidium, il cui presidente è anche capo dello Stato.
La Corea del Sud, il più piccolo e il più popolato dei due Stati coreani, si estende per 99.143 kmq e ha una popolazione di 45.000.000 abitanti. Il territorio è amministrativamente diviso in nove province più cinque città: Seoul, Busan, Daegu, Incheon, Gwangju. Capitale è Seoul.
In base alla Costituzione del 1987, la Corea del Sud è una Repubblica presidenziale 535j92f : capo dello Stato è il presidente della Repubblica che esercita il potere esecutivo con l'ausilio di un Consiglio di Stato da lui nominato. Il potere legislativo è svolto dall'Assemblea nazionale.
La lingua nazionale è in entrambi gli Stati, il coreano; le religioni maggiormente praticate sono il buddhismo, il confucianesimo, lo sciamanesimo e il chumdo kyo, una religione propria della Corea in cui si fondono elementi dello sciamanesimo e del cristianesimo; nella Corea del Sud vi è un rilevante numero di cattolici (2 milioni) e protestanti (8 milioni).
Morfologia
Il Paese è caratterizzato da una montuosità estesa, accentuata a Nord e nella sezione centro-orientale, mentre a Ovest prevalgono le aree pianeggianti. La zona montuosa settentrionale è formata in gran parte dell'altopiano di Gaema, sovrastato dalle catene montuose dei monti Nangrim, Macheonryeong e Myohyang. La vetta più alta dell'intera Corea è il monte Baegdu (2744 m), che si innalza al confine con la Cina ed è un vulcano spento da tempo: la Corea infatti, a differenza del vicino Giappone, non presenta più attività vulcanica.
La catena montuosa principale della parte peninsulare della Corea è quella dei monti Taebaeg (Seolag, 1708 m), che corre lungo la costa orientale e digrada verso Ovest sull'altopiano di Lyngsu, le cui estreme propaggini si spingono sino al mare, determinando l'articolata morfologia della costa. Alcune pianure abbastanza vaste, come la piana di Daegu, separano dai monti Taebaeg la catena dei Sobaeg.
Le pianure, che ricoprono solo un quarto della complessiva superficie territoriale, prevalgono, come si è detto, nelle regioni occidentali, dove si trovano, per esempio, le piane di Pyeongyang, Seoul, Gunsan.
La Corea ha un litorale molto esteso, che si sviluppa per oltre 8000 km. La costa è pressoché rettilinea a Est e orlata da una breve fascia sabbiosa. A Ovest e a Sud la costa presenta un fitto succedersi di promontori e rientranze; tali coste sono fronteggiate da scogli, isole e arcipelaghi. Una sola isola però è di rilevante estensione: quella di Jeju, che sorge nello stretto di Corea.
Idrografia, clima, vegetazione
Data la morfologia del Paese, i fiumi hanno in genere corso breve e irregolare, specie quelli che tributano al Mar del Giappone, eccezion fatta per il Tumen, che segna il confine con la Russia e in parte con la Manciuria e che è navigabile per oltre 300 km. Gli altri principali fiumi della Corea sono: lo Yalu, che scorre al confine settentrionale; il Nagdong, che irriga le conche tra i monti Taebaeg e Sobaeg; lo Han e il Daedong, i cui bacini sono compresi tra i Taebaeg e la costa occidentale; essi sboccano nel Mar Giallo o nello stretto di Corea con ampi e profondi estuari che costituiscono ottimi porti naturali, in corrispondenza dei quali sono sorti alcuni dei principali centri coreani. Tali fiumi hanno portate abbondanti in primavera per lo scioglimento delle nevi e in estate per le copiose precipitazioni.
Il clima è contraddistinto da notevoli differenze tra il Nord e il Sud del Paese. Le regioni settentrionali infatti, soggette all'influsso delle masse d'aria continentali, fredde e secche, hanno inverni lunghi e molto rigidi; nella Corea meridionale, per gli effetti mitigatori del mare, gli inverni sono più temperati. Meno rilevanti sono le differenze in estate, quando la Corea è soggetta all'influsso del monsone che soffia dall'oceano e il clima risulta caldo e umido pressoché ovunque. Le precipitazioni sono perciò prevalentemente estive, tra giugno e agosto; l'inverno invece, dominato dall'anticiclone siberiano, è caratterizzato da scarsa piovosità.
Nella Corea settentrionale (nonché in genere nelle zone di montagna) si hanno fitti boschi, soprattutto di conifere, cui fa seguito nelle aree temperate la foresta mista di conifere e latifoglie; infine, nell'estremo Sud allignano specie già subtropicali, come il bambù, le cui originarie distese sono state però in gran parte sacrificate a vantaggio di un'intensa attività agricola e di un fitto insediamento.
Nel Paese vivono complessivamente oltre 64 milioni di persone. La Corea del Nord (179 ab./km2) è assai meno popolata della Corea del Sud, la cui densità (429 ab./km2) è una delle più alte del mondo.
Principale metropoli della Corea, e prima della Corea del Sud, nonché una delle maggiori città del mondo, è Seoul, la cui popolazione supera gli 11 milioni di abitanti. Capitale da secoli, fu confermata in tale ruolo dai Giapponesi, che da un lato ne potenziarono la preminenza economica, facendone il centro della rete di comunicazioni stradali e ferroviarie. Sbocco marittimo di Seoul è Incheon, sul Mar Giallo, sede anche di vari complessi industriali, specie metallurgici. Il più grande porto è Busan, nella Corea del Sud, seconda metropoli del Paese, che si affaccia allo stretto di Corea a breve distanza dalle coste giapponesi. Nell'interno sono invece Daegu e Gwangju.
Nella Corea del Nord, unica vera metropoli è Pyeongyang (2,6 milioni di ab. nel 1987), già da secoli in posizione di primo piano rispetto alle altre città del Nord, valorizzata dai Giapponesi quale centro commerciale (con sbocco portuale a Jinnampo) e industriale, con grandi complessi siderurgici, meccanici, ecc., che lavorano i minerali estratti nei vicini giacimenti. Altri importanti centri nord-coreani sono Sineuiju, posto sul fiume Yalu, Cheongjin e Weonsan.
Tra le due Corea esiste una marcata differenziazione economica: la Corea meridionale, è rimasta eminentemente agricola, mentre la Corea settentrionale, che vanta maggiori risorse minerarie e un rilevante potenziale idroelettrico, si è concentrata l'attività industriale. La definitiva divisione della Corea in due Stati, basati su regimi politici e ideologici addirittura antitetici, ha introdotto, a partire dal 1948, ulteriori elementi di contrasto tra i rispettivi indirizzi economici, nettamente capitalista e liberista l'uno, rigidamente socialista e pianificato l'altro, rendendo al momento piuttosto improbabile qualsiasi forma d'integrazione delle reciproche strutture produttive.
Per quanto riguarda l'agricoltura, il prodotto più importante è il riso, seguito da vari cereali come il mais, il miglio, il frumento e l'orzo, il grano, l'avena e il sorgo. Hanno anche notevole rilievo le patate, la soia e, tra le piante industriali, il cotone e il tabacco. Le foreste non sono molto sfruttate, soprattutto per la scarsità delle comunicazioni. Scarso rilievo presenta l'allevamento (bovini, suini, volatili da cortile), mentre ben maggiore importanza ha la pesca e l'industria di conservazione dei prodotti ittici.
Cospicue sono le risorse minerarie, specie di carbone e di lignite; seguono per importanza il ferro e la magnesite, di cui la Corea del Nord è il terzo produttore del mondo. Ben rappresentato è anche il settore dell'energia elettrica la cui produzione è, per oltre la metà d'origine idrica; dal 1987 è in attività un impianto nucleare.
Grazie alle risorse minerarie, particolare sviluppo presentano i settori siderurgico e meccanico, che forniscono macchinari d'ogni tipo; in funzione del settore agricolo operano anche grandi complessi chimici, specie nel campo dei fertilizzanti. È stata radicalmente ristrutturata e meccanizzata l'industria tessile, che lavora soprattutto cotone, seta e fibre artificiali.
Nella Corea del Sud, l'agricoltura riveste una scarsa importanza; prodotto principale è il riso, coltivato soprattutto nelle regioni occidentali e meridionali. Cereali di minor interesse, sono l'orzo, il mais e il miglio; colture alimentari di largo consumo sono inoltre la soia, le patate e vari prodotti ortofrutticoli, mentre fra quelle destinate all'industria hanno particolare rilievo il tabacco, il cotone e talune piante oleaginose, come il sesamo e la colza. Caratteristica è infine la coltivazione del ginseng, la cui radice essiccata trova largo impiego nella produzione di medicinali. Molto estese sono le foreste che forniscono cospicui quantitativi di legname da opera, alimentando importanti cartiere. L'allevamento è abbastanza sviluppato, soprattutto bovini, suini e volatili da cortile, ma assai più contano la bachicoltura e la pesca: il Paese vanta una flotta peschereccia e un'industria conserviera di eccellente livello che si pone ai primi posti nella graduatoria mondiale.
Il sottosuolo contiene molteplici risorse come oro, argento, rame, manganese, piombo, nichel, molibdeno, zinco e soprattutto tungsteno, di cui la Corea del Sud è uno dei massimi produttori mondiali; cospicui sono anche i giacimenti di carbone, largamente impiegato per la produzione di energia elettrica.
L'industria contribuisce in maniera preminente alla formazione del prodotto nazionale lordo; accanto ai più tradizionali settori come quelli tessile, alimentare e della manifattura dei tabacchi, si sono registrati enormi progressi nei settori chimico e petrolchimico, siderurgico e metallurgico, che lavora anche minerali d'importazione, nell'industria meccanica e in quella della carta, della gomma e del cemento. Di primaria importanza rimane la cantieristica navale.
Nel complesso l'industria sudcoreana caratterizzata dal dominio di grandi società a interessi diversificati è la quarta dell'Asia dopo la giapponese, la cinese e l'indiana.
La storia della Corea assume una particolare importanza a partire dallo scorso secolo. Nel 1905, dopo la vittoria dei Giapponesi sulla Russia, la Corea divenne, fino al 1945, protettorato giapponese. Dopo la sconfitta del Giappone, alla fine della II guerra mondiale, la Corea fu dichiarata libera. Le operazioni di resa del Giappone furono affidate ai Sovietici a Nord del 38º parallelo e agli Stati Uniti a Sud dello stesso. L'acuirsi della tensione internazionale finì per determinare la costituzione di due compagini statali, l'una sotto l'influsso sovietico, l'altra sotto quello statunitense. Il 15 agosto 1948 fu ufficialmente proclamata la Repubblica della Corea del Sud; il 12 settembre successivo nasceva la Repubblica della Corea del Nord. Ognuno dei due Stati vantava diritti su tutta la penisola. La tensione tra le due Corea aumentò progressivamente anche a causa dell'acuirsi della guerra fredda che peggiorava la situazione internazionale. Gli incidenti di frontiera si fecero più frequenti finché il 25 giugno 1950 l'esercito della Corea del Nord oltrepassò il 38º parallelo, giungendo a Seoul due giorni dopo. Gli U.S.A., alleati della Corea del Sud, reagirono immediatamente ricorrendo al Consiglio di Sicurezza dell'O.N.U. che, condannò la Corea del Nord come aggressore, ordinò l'immediato "cessate il fuoco" e decise l'invio in Corea del Sud di un proprio corpo di spedizione, che risultò composto prevalentemente da forze statunitensi comandate dal generale D. McArthur. Il conflitto si protrasse dal 25 giugno 1950 al 27 luglio 1953. Le trattative d'armistizio, iniziate il 10 luglio 1951 a Kaesong e proseguite a Panmunjeom, stabilirono fra l'altro una linea di demarcazione smilitarizzata tra le due Corea e la convocazione di una conferenza internazionale per la sistemazione definitiva del problema coreano. Tale conferenza, riunitasi a Ginevra il 26 aprile 1954, si concluse nel giugno successivo con un fallimento.
Il trentennio successivo alla fine del conflitto ha segnato uno sviluppo relativamente tranquillo per la Corea del Nord, sotto la guida di Kim-Il-Sung. Dal punto di vista politico, sono stati fatti passi avanti per il reciproco riconoscimento tra i due Paesi, che ha condotto alla firma, il 12 dicembre 1991 a Seoul, di un patto di non aggressione e riconciliazione, solennemente ratificato dai primi ministri delle due Corea a Pyeongyang il 19 febbraio 1992. Nel 1993, però, il regime di Pyeongyang ha iniziato un duro scontro con la comunità internazionale rifiutando le ispezioni nei propri impianti nucleari. Il contrasto si è protratto al punto che la Corea del Nord, è stata apertamente accusata di costruire armi nucleari, determinando una forte tensione con gli U.S.A. non solo timorosi di una sostanziale modifica dell'equilibrio strategico in Estremo Oriente, ma anche alla luce degli ultimi, drammatici eventi legati al terrorismo internazionale. Nel 1994 è morto improvvisamente Kim-Il-Sung e, come era stato già prefigurato nel 1986, il figlio Kim-Jong gli è subentrato alla guida del Paese.
Ricerca eseguita da Giuseppe Perillo consultando l'enciclopedia Gedea De Agostini vol.7 pagg.261-270.
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