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DEFORESTAZIONE

geografia



DEFORESTAZIONE

La deforestazione, o disboscamento, consiste nell'abbattimento d'alberi per motivi commerciali o per ottenere nuovi terreni da destinare all'agricoltura e all'espansione urbana. Questo fenomeno interessa soprattutto le are 515b14f e tropicali dove è usato il metodo taglia e brucia: dapprima si abbattono gli alberi e poi s'incendia il sottobosco rimanente. Una volta terminato l'incendio, si sarà depositata sul terreno una cenere che può essere usata, per poco tempo, come fertilizzante. Il taglio della vegetazione causa numerosi effetti negativi negli equilibri della natura. In primo luogo, l'acqua piovana che dilava il suolo, erodendolo, trascina il relativo materiale in direzione dei corsi d'acqua; la sedimentazione e l'accumulo dei detriti hanno effetti negativi sugli ecosistemi acquatici. Dove il clima è più secco, la deforestazione può innescare il processo di desertificazione (Fenomeno di progressivo degrado del suolo che avviene nelle zone a clima arido, semiarido e subumido). Le piante tendono a mantenere stabile la concentrazione dell'anidride carbonica nell'atmosfera; la deforestazione sta portando quindi, ad anche l'aumento della concentrazione atmosferica di CO2 che trattiene le radiazioni amesse dalla terra e che quindi causa effetto serra. Il suolo della foresta tropicale, attualmente sottoposta a intenso disboscamento, è poco fertile. Lo sfruttamento agricolo conseguente alla deforestazione è perciò particolarmente dannoso perché poco adatto a quel clima e a quelle condizioni ambientali, e conduce rapidamente il suolo alla sterilità. Brasile, Indonesia, Repubblica Democratica del Congo, Myanmar, Colombia, India, Malaysia, Messico, Nigeria e Thailandia stanno attualmente operando il 76% della deforestazione mondiale. In particolare, dagli anni Cinquanta il ritmo con cui muoiono e crescono gli alberi, è costantemente aumentato; ciò indica che le foreste osservate stanno diventando più giovani mentre d'altra parte si affermano alberi e rampicanti a crescita veloce e dalla vita breve, ovvero i tipi di piante che prosperano in habitat ricchi di anidride carbonica e sottoposti a eventi atmosferici estremi. Secondo alcune stime, negli anni Ottanta le foreste pluviali venivano abbattute a un ritmo di 20 ha/min e ogni anno venivano diboscati più di 200.000 km2. Nel 1993, i dati raccolti dai satelliti hanno confermato che, nella sola Amazzonia, le foreste venivano distrutte a un ritmo di 15.000 km2/anno! Il degrado di molte aree forestali,determinano una crescita importante nelle richieste di aree protette, nell'attuazione di sistemi di gestione sviluppo sostenibile. Nel Canada e, in particolare, nella Columbia Britannica, dove ogni anno vengono abbattuti circa 2200 km2 di foreste (in pratica, l'1% del patrimonio forestale locale sfruttabile commercialmente), le autorità locali sono corse ai ripari e fin dal 1987 hanno imposto alle imprese che si occupano del taglio e del trasporto dei tronchi di ripiantare le aree diboscate entro cinque anni dal disboscamento, forse unica soluzione a tutto ciò.









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