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La drammaturgia musicale di Giuseppe Verdi
Giuseppe Verdi (1813-1901): condivisione spontanea per le idee e i valori della società in cui viveva. Oppone ideali di sacrificio e onestà.
La sua carriera iniziò re 242b17c lativamente tardi nel 1839 con Oberto Conte di San Bonifacio
Il Nabucco diede fama internazionale, ispirata a narrazione biblica (trasposizione fra la prigionia degli ebrei in Babilonia con quella degli Italiani).
Ernani (1844) ispirato al dramma di Hugo.
Nel corso degli anni Quaranta Verdi alterna opere a sfondo corale e patriottico:
La battaglia di Legnano
Attila
I lombardi alla prima crociata
O drammi personali:
I due Foscari
I Masnadieri
Luisa Miller
Figura originale del padre a cui spetta il compito di difendere la figlia o di combattere devianze dei figli.
Amore fra i giovani dotato di forza da resistere contro le convenzioni sociali
Nella concezioni verdiana l'unità musicale comprende un'intera azione cioè la narrazione esauriente di un episodio basata sulla presenza dominante di un personaggio. Soprano e tenore costituivano in genere la coppia eroica dei protagonisti amorosi; alla voce di basso e baritono erano invece riservate di norma le funzioni antagonistiche.
Attenzione alla realizzazione registica e scenografica per Macbeth (1847).
I primi anni di carriera si conclusero con tre opere comparse agli inizi degli anni Cinquanta:
Rigoletto (1851)
Il trovatore (1853)
La Traviata (1853)
Non celata avversione per potere clericale.
Per Parigi compone: I Vespri siciliani
Altre opere che si ispirano alla grand-opera: Simon Boccanegra, Aida
Dopo Un Ballo in maschera presentato a Roma nel 1859 assume un atteggiamento più critico nei confronti dell'ambiente italiano.
Così per quasi 30 anni le nuove opere che Verdi compose non ebbero la lora prima rappresentazione in teatri italiani: La forza del destino (Pietroburgo), Don Carlos (1867 a Parigi), Aida (Cairo, 1871).
Con il Verismo Verdi rimane comunque legato alla società del suo tempo. Esempio ne è la Messa da Requiem (1874) che gli fu ispirata dalla morte di uno dei più grandi protagonisti dell'epoca risorgimentale: Manzoni.
Si lasciò sedurre da Shakespeare nel 1887 e compose Otello e Falstaff. In entrambi si servì come librettista di Arrigo Boito
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