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INNI NAZIONALI

musica



INNI NAZIONALI

Un inno nazionale è una composizione patriottica per canto e accompagnamento spesso di tono popolare e a forma per lo più strofica.

L'Olanda ha oggi l'inno più antico, il quale risale al 1570. Alla prima metà del settecento appartiene invece quello inglese, God save the Queen (o the King) 919g68j . Protagonista è il re: Dio lo salvi dalle insidie, perché possa gloriosamente e felicemente governare il paese. Il carattere della musica è maestoso, solenne e sacrale poiché il re era considerato tale per grazia di Dio. Così per mostrare chiaramente ai sudditi questo suo legame diretto con il Signore, si circondava di simboli di solennità e sacralità accompagnato da una melodia adeguata. Questo spiega perché gli inni monarchici somigliano molto alla musica da Chiesa. Questo brano è stato utilizzato anche da altri paesi, quali Svizzera, Svezia e Liechtenstein.

Quello francese, La Marsigliese, è l'inno repubblicano per eccellenza, quello nato intorno alla ghigliottina che decapitò Luigi XVI, divenuto per i rivoluzionari simbolo di una monarchia nemica. Parole e musica furono scritte dal patriota francese Rouget de Lisle nell'infuriare della rivoluzione francese. Abbandonata dopo la caduta di Napoleone nel 1815, la Marsigliese definitivamente come inno nazionale nel 1871.



importante anche quello tedesco, Unità, giustizia e libertà, composto mentre l'Austria combatteva contro Napoleone su musica di Haydn. Nel 1841 un poeta inserì nel testo le parole: Germania, Germania al di sopra di tutto; dopo la seconda guerra mondiale però, data la situazione, furono cambiate.

Noto anche l'inno statunitense, La bandiera stellata, scritto alla fine del settecento e adottato nel 1931.

Quello italiano, Fratelli d'Italia, ha una lunga storia. La sua musica fu composta in uno dei momenti più infuocati del risorgimento dal musicista Michele Novaro che studiò composizione e canto. Convinto liberale, offrì alla causa dell'indipendenza il suo talento compositivo, musicando decine di canti patriottici e organizzando spettacoli per la raccolta di fondi destinati alle imprese garibaldine. Di indole modesta, non trasse alcun vantaggio dal suo inno più famoso, neanche dopo l'Unità. Morì povero e lo scorcio della sua vita fu segnato da difficoltà finanziarie e da problemi di salute. Goffredo Mameli ne scrisse le parole di incitazione alla riscossa. studente e poeta precocissimo, di sentimenti liberali e repubblicani, aderisce al mazzinianesimo e dedica la sua vita interamente alla causa italiana: è partecipe alle varie battaglie, collabora con Garibaldi e, nonostante la febbre, è sempre in prima linea nella difesa delle città assediate. Sarà poi ferito alla gamba sinistra, che dovrà essere amputata per la sopraggiunta cancrena che lo porterà alla morte a soli ventidue anni.

Con il suo ritmo scattante, è sempre stato prediletto da casa Savoia, nonostante il carattere patriottico: questo perché Vittorio Emanuele II non si presentava al popolo come re per grazia divina, ma come colui che dava finalmente realtà alle ispirazioni di chi combatteva per l'unità e per l'indipendenza dallo straniero. L'inno è nato fra le barricate, ma non contro il re come quelle francesi, bensì barricate con il sovrano.

Fratelli d'Italia fu scelto ufficialmente solo dopo un secolo, nel 1946. Il governo fascista aveva infatti usato il canto goliardico Giovinezza e la Marcia Reale.





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