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I GIOVANI E LA MUSICA

musica



I GIOVANI E LA MUSICA


La musica, linguaggio universale dei gio­vani di oggi.

Tipologia B: saggio breve Ambito: socio-culturale

Divisione in paragrafi:

l) Il linguaggio universale della musica 2) l concerti come occasioni d'incontro e di

scambio culturale

3) Musica e libertà




l) Sappiamo tutti quanto è importante oggi la musica per i giovani, che si sentono uniti dal linguaggio di quest' arte indipen­dentemente dal loro Paese di appartenenza, dalla loro lingua, dal loro status socio-cultu­rale. Anzi, possiamo convenire che il valore universale, che è s 515c24f olitamente attribuito al­l'arte, si esprime realmente oggi nella musi­ca, in quanto gli stessi orientamenti e le stes­se tendenze, gli stessi gusti e gli stessi motivi sono condivisi dalle giovani generazioni di ogni continente. La prova è ripetutamente of­ferta dai concerti in pubblico di alcune bands che sono apprezzate in Italia come in Inghil­terra, in Giappone come negli Stati Uniti.

Effettivamente il linguaggio della mu­sica è, in questo caso, universale e consente a tanti giovani di uscire dalla solitudine e d'incontrarsi, rendendo così possibile uno scambio di emozioni e di sensazioni. Certo, non si può dimenticare che le cronache spesso ci rivelano che i concerti diventano anche occasioni di consumo di droghe.

2) Tuttavia non è questo l'aspetto fon­damentale dei grandi raduni in occasione

delle esibizioni delle più importanti rock­stars: importante per tanti giovani che vi ac­corrono è di ritrovarsi tutti insieme e condi­videre gli stessi stati d'animo, le stesse emo­zioni, la stessa euforia. È il partecipare tutti insieme allo stesso evento: l'esibizione del­le rockstars o delle bands in cui ci si ricono­sce per i valori e per gli ideali che vengono proposti.

Molto spesso i concerti offrono anche l'opportunità di lanciare un messaggio di pace, o di aiuto ai popoli del Terzo Mondo, o anche di speranza nella lotta all' AIDS, come nel caso di alcuni straordinari concerti dal vivo che sono stati seguiti in diretta dalle televisioni di tantissimi Paesi, iniziative umanitarie apprezzabilissime che hanno sensibilizzato l'opinione pubblica su questi temi di rilevante attualità e che hanno pro­mosso raccolte di fondi da devolvere a nobi­li cause.

Molte esistenze giovanili sono scandi­te dalla noia, dalla solitudine, dalla diffi­coltà d'individuare interessi da coltivare, ma un modo per rompere questo circolo vizioso è proprio la musica: spesso la si ascolta in casa per ritagliarsi qualche mo­mento di relax o, meglio, per offrirsi un'occasione di dialogo con se stessi; ma altrettanto spesso la si ascolta anche in pubblico, insieme ai coetanei, in occasione dei concerti.

Il concerto rappresenta un modo fisico di stare insieme, di ritrovarsi in tanti, di

. uscire dalla noia e dalla solitudine, certo più costruttivo e creativo di quello che può of­frire la discoteca, dove si realizza una di­mensione più consumistica e più tecnologi_ ca dell' ascolto della musica, dove ilsentirsi


I GIOVANI E LA MUSICA

tra gli altri è occasionale e legato alla con­suetudine di uscire fra amici.

Invece il ritrovarsi in un concerto pub­blico rappresenta l'occasione di uno scam­bio più profondo, di emozioni e messaggi fra chi si esibisce dal palco e chi ascolta, ma anche all'interno della massa dei fruitori del concerto.

3) È un'abitudine che, in pratica, è co­minciata verso la fine degli anni Sessanta, con i concerti ormai storici di Woodstock, dell'isola di Wight, di Monterey, eventi che allora ebbero qualcosa di liberatorio, mo­menti di protesta che costituirono un modo, per le giovani generazioni, di ritagliarsi un tempo e uno spazio lontani dal conformi­smo degli adulti e dal "perbenismo" bor­ghese.

Questo desiderio d'indipendenza rima­ne un tratto caratteristico dei concerti anche oggi, in quanto, nel ritrovarsi tutti insieme, prescindendo dalle diversità di ceto sociale o di livello culturale o di etnia, continua ad esserci da parte dei giovani, di oggi come di ieri, un modo di distinguersi da un mondo degli adulti a cui ancora s'imputano disva­lori come l'ipocrisia, l'affarismo, una stupi­da ufficialità di facciata.

Poter ascoltare liberamente la musica che piace, potere stare tutti insieme in uno spazio proprio, lontano dalle norme degli adulti, è un modo di gestire il proprio tempo e la propria esperienza, che costituisce una liberatoria conquista di consapevolezza, che va al di là di un semplice momento di svago, quale può essere, ad esempio, la serata in di­scoteca. L'assistere a un concerto è ben piùdi un divertimento: è, per i giovani, un'espe­rienza collettiva di libertà.





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