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CARTESIO - IDEA DI DIO

filosofia



CARTESIO

Fondatore del razionalismo: ragione come fondamentale organo di verità e strumento per una nuova visione del mondo


Il metodo: procedimento ordinato di indagine per evitare l'errore e raggiungere risultati validi

Nasce dal bisogno di orientamento nel mondo criterio unico e semplice di orientamento che serva all'uomo in ogni campo teoretico e pratico e che abbia come fine ultimo il vantaggio dell'uomo nel mondo ottimismo sulle possibilità umane



filosofia non puramente speculativa ma anche pratica 


  • Per le regole del metodo si avvale delle scienze matematiche: astrarre il metodo dalla matematica e formularlo in generale per essere applicato a tutte le altre branche del sapere
  • Giustificare il metodo e la possibilità della sua applicazione universale in rapporto al suo fondamento ultimo, l'uomo come soggetto pensante e ragione

Problema di Cartesio:

    1. formulare regole del metodo tenendo presente il procedimento matematico nel quale esse sono già in qualche modo presenti
    2. fondare con una ricerca metafisica il valore assoluto e universale di questo metodo
    3. dimostrare fecondità del metodo nelle varie branche del sapere

Le regole:

  1. EVIDENZA: Intuizione chiara e distinta di tutti gli oggetti del pensiero ed esclusione di ogni elemento di dubbio. Prescrive di attenersi solamente a ciò che si presenta chiaramente e distintamente al nostro spirito, ossia con una forza tale da escludere il dubbio.
  2. ANALISI: Un problema viene risolto nelle parti più semplici da considerarsi separatamente. Dividere ciascuna delle difficoltà da esaminare nel maggior numero di parti possibili e necessarie per meglio risolverlo.
  3. SINTESI: Si passa dalle conoscenze più semplici alle più complesse gradatamente, presupponendo che ciò sia possibile in ogni campo.
  4. ENUMERAZIONE: controlla l'analisi mediante enumerazioni complete. REVISIONE: controlla la sintesi mediante revisioni generali in modo da non omettere nulla

Non contengono in sé la loro giustificazione perché potrebbero avere un'utilità pratica ai fini della matematica e magari essere inapplicabili al di fuori di essa.


Cartesio deve giustificare queste regole partendo dalla loro radice uomo: soggetto pensante o ragione

  • Trovare il fondamento del metodo che deve essere guida in tutte le scienze è possibile solo dubitando di tutto e considerando almeno provvisoriamente falso tutto ciò su cui il dubbio è possibile DUBBIO METODICO procedimento metodologico che attraverso il dubbio approda a delle conoscenze indubitabili

Con questo atteggiamento di critica radicale si arriva ad un principio sul quale il dubbio non è possibile che dovrà essere ritenuto saldissimo e tale da poter servire come fondamento di tutte le altre conoscenze

In questo principio si trova la giustificazione del metodo

Nessun grado o forma di conoscenza si sottrae al dubbio:

bisogna dubitare delle conoscenze sensibili perché i sensi ci ingannano spesso

  • DUBBIO IPERBOLICO: il dubbio si estende ad ogni cosa e diventa assolutamente universale

si può supporre l'uomo creato da un genio maligno che si è proposto di ingannarlo facendogli apparire chiaro ed evidente ciò che è falso e assurdo le conoscenze che ci appaiono soggettivamente più certe si rivelano dubbie e capaci di celare l'inganno


Nel carattere radicale di questo dubbio si presenta una prima certezza

La proposizione IO ESISTO è la sola assolutamente vera perché il dubbio stesso la riconferma: PUO' DUBITARE SOLO CHI ESISTE

non so come esisto, so solo che esisto come una cosa che dubita, cioè che pensa (soggetto pensante cioè spirito, intelletto o ragione) la certezza del mio esistere riguarda solo tutte le determinazioni del mio pensiero: dubitare, capire, affermare, negare, volere, immaginare anche cose non reali, ma è reale il mio pensiero.

La mia esistenza di oggetto pensante è certa come non lo è nessuna delle cose che penso.


COGITO ERGO SUM verità originaria, certezza indubitabile, che permette di sconfiggere il dubbio metodico e di procedere alla riedificazione delle altre verità.

Questo principio mi rende sicuro: esistenza ed evidenza di me, ma non sulle altre esistenze ed evidenze sulle quali grava l'ipotesi del genio maligno. 333d37d


Io sono un essere pensante che ha idee (ogni oggetto del pensiero), che esistono nel mio spirito come atti del pensiero e fanno parte di me

Le idee hanno realtà effettiva al di fuori di me?

IDEA: oggetto interno del nostro pensiero, possiede realtà soggettiva o mentale (come atto del pensiero)

Realtà obiettiva: funge da quadro di rappresentazione delle cose

3 categorie:

  • INNATE: quelle che mi sembrano essere innate in me (vd. Platone) capacità di pensare e di avere idee
  • AVVENTIZIE: quelle che mi sembrano estranee e venute dal di fuori, dall'esperienza esterna idee delle cose naturali
  • FATTIZIE: formate o trovate da me stesso, dall'esperienza interiore idee delle cose inventate

Per scoprire se hanno realtà all'esterno devo ricercare la CAUSA di esse


IDEA DI DIO: sostanza infinita, eterna, onnisciente, onnipotente e creatrice non posso averla creata io perché sono privo delle perfezioni che quell'idea rappresenta

La causa di un'idea deve sempre avere almeno tanta perfezione quanta è quella che l'idea stessa rappresenta (le caratteristiche che una certa idea possiede devono essere presenti anche nella causa)

causa di un'idea di una sostanza infinita non posso essere io che sono una sostanza finita ma qualcun altro che deve essere una sostanza infinita, che per essere ammessa come causa, deve esistere 1^ PROVA DELL'ESISTENZA DI DIO


2^ PROVA:  il mio io ha natura finita io sono finito e imperfetto perché dubito

Se fossi causa di me stesso, mi sarei date le perfezioni che concepisco e che sono contenute nell'idea di Dio non mi sono creato da solo ma è stato Dio, che mi ha creato finito pur dandomi l'idea dell'infinito


3^ PROVA ONTOLOGICA: non è possibile concepire Dio come essere sovranamente perfetto senza ammettere la sua esistenza, perché l'esistenza è una delle sue perfezioni necessarie

La  durata della mia esistenza è un'altra prova: la creazione continua anche se io muoio, perché non sono io la causa ma Dio,( tutto ciò che non ha causa in se stesso cesserebbe di esistere qualora la causa non continuasse a crearlo, esistendo)



Dio come supremo garante del criterio dell'evidenza e quindi della conoscenza

Dio essendo perfetto non può ingannarmi la facoltà di giudizio che ho ricevuto da lui non può essere tale da indurmi in errore se adoperata rettamente.

Tutto ciò che appare chiaro ed evidente deve essere vero

Dio: terzo termine che ci permette di passare dalla certezza/evidenza del nostro io alla certezza delle altre evidenze

IO (mia evidenza e certezza)  DIO certezza del mondo (altre evidenze)


Come è possibile l'errore?

Dipende dall'intelletto e dalla volontà: risiede in un atto di precipitazione della volontà, che consiste nel dare l'assenso a ciò che non si presenta in modo sufficientemente chiaro e distinto, evidente

Intelletto umano è limitato / volontà umana è libera

L'errore dipende dal libero arbitrio che Dio ha dato all'uomo e si può evitare solamente attenendosi alle regole del mondo, in particolare l'evidenza


EVIDENZA eliminazione del dubbio

Avendo ormai ottenuta ogni garanzia (in quanto risulta fondata sulla veridicità di Dio), l'evidenza consente di eliminare il dubbio che c'era prima sulle cose corporee

EVIDENZA E REALTà DELLE COSE CORPOREE: ho l'idea di cose corporee che esistono fuori di me e che agiscono sui miei sensi


DUALISMO CARTESIANO  REALTA' divisa in due zone distinte ed eterogenee:


RES COGITANS inestesa, consapevole, libera

Sostanza pensante - io -












RES EXTENSA    spaziale, inconsapevole, meccanicamente determinata

Sostanza corporea, divisa in parti, quindi estesa (lo spazio è la caratteristica oggettiva di tutte le sostanze non pensanti) non possiede veramente tutte le qualità che noi percepiamo di essa

Proprietà oggettive (determinazioni quantitative): grandezza, figura, movimento, situazione, durata, numero qualità reali

Proprietà soggettive: colore, odore, sapore, suono non esistono come tali nella realtà corporea



Rapporto fra le sostanze? Relazione fra anima e corpo intelligibile nell'uomo

GHIANDOLA PINEALE: sola parte del cervello non doppia, che può unificare le sensazioni che vengono dagli organi di senso (tutti doppi)



IL MONDO FISICO E LA GEOMETRIA


MECCANICISMO/DETERMINISMO (influenza la mentalità scientifica dell'epoca)

Propensione a considerare il mondo alla stregua di una grande macchina, indagabile secondo le leggi della meccanica e spiegabile in termini di MATERIA IN MOVIMENTO, ossia secondo criteri non più finalistici e qualitativi, bensì quantitativi e matematici

NO spontaneità o casualità nella natura: i fenomeni si svolgono secondo il principio di oggettiva necessità causale (necessità logico-matematica perché la scienza fisica assume una struttura matematica i fenomeni possono essere dedotti matematicamente)


Il successo del procedimento deduttivo generava l'illusione che l'evidenza soggettiva delle argomentazioni fosse di per sé garanzia della loro corrispondenza con la realtà esterna


Dal mondo della nostra esperienza possiamo assumere come oggettive solo quelle proprietà derivanti da una trattazione geometrica, mentre le restanti proprietà sono di natura puramente soggettiva la GEOMETRIA è l'unica scienza fisica


Geometria analitica: geometria degli antichi + algebra dei moderni



FISICA: Cartesio studia il mondo della natura, inteso come campo dell'estensione, del movimento e della necessità meccanica. La fisica cartesiana procede in modo deduttivo, poiché parte da alcuni principi di base e costruisce sulla loro scorta l'intero sistema della natura.

Si basa sulla divisione tra res cogitans e res extensa

Radicale eliminazione dei residui finalistici, antropomorfici, animistici, magici o astrologici della fisica agli inizi del '600

Il mondo si identifica con la res extensa e la fisica si riconduce alla geometria (anche il tempo assume i connotati di una dimensione geometrica)


Nelle opere di fisica di Cartesio sconcerta un'assenza quasi totale della matematica:  vuole solo fornire un'interpretazione della realtà fisica che renda possibile la trattazione matematica, senza svolgerla esplicitamente


Fisica cartesiana vuole ricondurre l'infinità varietà di fenomeni del mondo fisico all'estensione e al moto hanno origine da Dio, che ha creato non solo la res extensa, ma le ha anche conferito una certa quantità di moto, indistruttibile due principi fondamentali di conservazione (moto e materia) immutabilità di Dio e delle sue opere


IDENTIFICAZIONE della MATERIA con l'ESTENSIONE

Conseguenze:

Spazio euclideo infinito e infinita sostanza estesa

Spazio geometrico infinitamente divisibile, la materia non può essere costituita da atomi

Spazio continuo, non ammette interruzioni, non è concepibile il vuoto estensione attributo di una sostanza e non può sussistere senza una sostanza cui inerire

Qualità attribuite alla materia in addizione all'estensione sono puramente soggettive, perché lo spazio è qualitativamente indifferenziato


RIFIUTO DEL CONCETTO DI FORZA a distanza: non esistono forze attrattive o repulsive senza un contatto no forze elettriche, magnetiche, gravitazionali

unico motore della grande macchina (mondo) è l'ORIGINARIA QUANTITà DI MOTO che si distribuisce in maniera/in modi differenti tra i corpi attraverso gli urti


Due leggi dell'universo fisico cartesiano:

PRINCIPIO D'INERZIA

PRINCIPIO DELLA CONSERVAZIONE DELLA QUANTITà DI MOTO



Riduzione della fisica alla geometria difficoltà insormontabili

Entro lo spazio euclideo perfettamente omogeneo non si può immaginare il movimento, ma secondo Cartesio è pensabile che frammenti di spazio si muovano rispetto ad altri frammenti di spazio il moto (poco chiaro a causa dell'assoluta uniformità del tutto) è ORIGINE DELLA DISOMOGENEITA' NELLA RES EXTENSA, che si manifesta costituita di entità solide, liquide, aeriformi o spazio vuoto

differenti aspetti ai nostri sensi della res extensa dipendono dalle diverse condizioni inerziali dei diversi frammenti di estensione

(per spiegare la solidità di un corpo non può fare riferimento ad una forza di coesione attrattiva tra le parti)


MATERIALE SOTTILE, ETERE: riempie tutto quello che è impropriamente detto "vuoto", è costituito invece da corpuscoli, frammenti minutissimi di estensione, privi di ogni coerenza perché soggetti ciascuno ad una differente condizione inerziale

Moto inerziale è rettilineo ma l'assenza del vuoto produce il chiudersi del moto in un circolo

Un corpo si muove nell'etere e lo sposta davanti a sé per poi richiudersi sulla sua scia complesso sistema di vortici

La Terra e ciascun corpo celeste è avvolto da un vortice, che ruotano a loro volta entro un vortice da cui è avvolto il Sole modello meccanico: teoria dei vortici spiega la gravità e il moto di rivoluzione dei pianeti senza le forze a distanza (no prove sperimentali, no elaborazioni matematiche)

MECCANICISMO nella vita: un essere vivente è solo una macchina, un automa funzionante in virtù del principio d'inerzia e della conservazione della quantità di moto

il corpo umano è una macchina di cui la res cogitans si serve come uno strumento, da abbandonare alla morte perché non più funzionante / profonda connessione tra anima e corpo??

contraddizione nel sistema cartesiano


LA MORALE E LO STUDIO DELLE PASSIONI

REGOLE DI MORALE PROVVISORIA (prima del dubbio metodico):

obbedire alle leggi e ai costumi del paese, conservando la religione tradizionale e regolandosi in tutto moderatamente e lontano dagli eccessi

essere fermo e risoluto nel seguire con costanza anche l'opinione più dubbiosa, una volta accettata

vincere piuttosto se stessi che la fortuna, e cambiare i propri pensieri più che l'ordine del mondo nulla è interamente in nostro potere tranne i nostri pensieri l'uomo deve lasciarsi condurre solo dalla ragione adattamento alla propria condizione, cercando di accontentarsi e non desiderare o rimpiangere; soddisfazione nel compimento dei desideri regolati dalla ragione, felicità


Anima:

azioni dipendono dalla volontà

affezioni involontarie e costituite da percezioni, sentimenti , emozioni


EMOZIONI: affezioni, modificazioni passive causate nell'anima dal movimento degli spiriti vitali, cioè dalle forze meccaniche che agiscono nel corpo.

La loro funzione è di incitare l'anima ad acconsentire e a contribuire alle azioni che servono a conservare il corpo.


Emozioni fondamentali:

TRISTEZZA (l'anima è avvertita delle cose nocive per il corpo) ODIO DESIDERIO di liberarsene

GIOIA (l'anima è avvertita delle cose utili al corpo) AMORE DESIDERIO di conservarle o acquistarle


SAGGEZZA: l'uomo deve lasciarsi guidare non dalle emozioni ma dalla ragione e dall'esperienza, solo così può evitare gli eccessi, distinguendo nel loro valore il bene e il male.

Dominio delle emozioni, libero arbitrio e estensione del pensiero chiaro e distinto su tutto



SPINOZA

Ethica ordine geometrico demonstrata: enciclopedia delle scienze filosofiche, esposta con un metodo di tipo geometrico (assiomi, teoremi, corollari, scolii, definizioni dal generale al particolare)

struttura di tipo deduttivo, manca processo induttivo

opera di carattere metafisico e morale, scientifico, gnoseologico, ontologico, teologico, antropologico, epistemologico (conoscenza scientifica), logico


influssi presenti:  geometria euclidea; scienza del '600 -Galileo matematica scienza con la quale si studia il mondo. filosofia deve adeguarsi, indagare con strumenti di carattere matematico;

Cartesio spesso criticato


Filosofia deve cercare di comprendere la realtà attenendosi alla categoria della necessità non del possibile    - Essenziale: necessario che si identifica con la matematica, ogni passaggio in maniera necessaria e non possibile


ASSIOMI: non esiste distinzione tra essere e pensare (vd. Parmenide), non lo dice solo, ma lo dimostra con definizioni che diano chiarezza , resta fedele all'evidenza regola del metodo cartesiano


Punto di partenza: SOSTANZA struttura portante dell'etica (per essere e per pensare)


SOSTANZA: realtà che esiste da sé stessa, causa sui, che ha la causa in sé stessa, per esistere non ha bisogno di nient'altro che di sé stessa, non ha fuori di sé natura del suo essere

(individuata da Cartesio in Dio secondo Spinoza un po' ambiguo, non coerente perché ammette anche res cogitans e res extensa ciò che per esistere non ha bisogno che di se medesima = Dio; ciò che per esistere ha bisogno soltanto di Dio = creature)


Spinoza sostanza è solo sostanza, visione immanente della realtà descritta in termini geometrici


CIO' CHE è IN SE' E PER SE'   E SI CONCEPISCE IN SE' E PER SE'

Valore ontologico   valore gnoseologico

Realtà in quanto essere  in quanto conoscibile

Autosufficiente e autosussistente concetto che non abbisogna di altri concetti per essere pensato



Proprietà (definire la sostanza facendo riferimento alla sostanza stessa)

  1. increata causa sui, per esistere non ha bisogno d'altro/ essenza implica esistenza
  2. eterna possiede l'esistenza che non riceve da altro
  3. infinita se fosse finita dipenderebbe da un altro/ la sua essenza non ha limiti
  4. unica

Ha tutte le caratteristiche per essere interpretata come una divinità

Non si possono attribuire a Dio caratteristiche umane, Dio riconducibile alla visione immanente della sostanza

Tutto è Sostanza, al di fuori di essa non c'è nulla

Dio e mondo non sono due enti separati ma uno stesso ente, perché Dio non è fuori dal mondo, ma nel mondo

PANTEISMO: Dio o Sostanza si identifica nella Natura, incerata, eterna, infinita e unica, da cui derivano e in cui sono tutte le cose








ATTRIBUTI: le qualità essenziali o strutturali della Sostanza (infinita infinti attributi)

Punti di vista sulla sostanza che ne colgono la struttura essenziale o matematica

  1. estensione  (res extensa)
  2. pensiero  (res cogitans)

Valore ontologico (Cartesio)  valore gnoseologico (Spinoza)

L'estensione e il pensiero non sono delle cose ma delle modalità per conoscere la realtà


Attributo, gnoseologicamente autonomo / ontologicamente dipendente dalla sostanza


MODI: manifestazioni degli attributi, singoli corpi o idee, non hanno sostanzialità in quanto esistono e possono essere pensati soltanto in virtù della sostanza e dei suoi attributi

<<ciò che è in altro, per il cui mezzo è pure concepito>>


Modo, gnoseologicamente legato agli attributi / ontologicamente legato alla sostanza


  • I modi infiniti seguono direttamente o indirettamente da qualche attributo, di cui sono proprietà strutturali    (es: attributo pensiero intelletto e volontà / attributo estensione movimento e quiete)
  • I modi finiti sono gli esseri particolari, che derivano gli uni dagli altri secondo una catena infinita

Sostanza = oceano sconfinato ed eterno

Attributi = estensione delle acque

Modi infiniti = movimento incessante del mare (proprietà permanenti)

Modi finiti = varie onde (determinazioni particolari)


Sostanza - natura

  • NATURANS attiva / causa (sostanza, attributi, modi finiti)
  • NATURATA effetto   (modo finito)

La sostanza è la Natura infinita ed eterna, che si manifesta in un'infinità di dimensioni (attributi) e si concretizza in un'infinità di maniere d'essere (modi)

natura madre e figlia di sè medesima il suo prodotto non esiste fuori da essa causalità immanente

In Dio-Natura coincidono libertà e necessità


  • CHE COS'è IN DEFINITIVA LA SOSTANZA PER SPINOZA?

Sostanza = Natura

Natura = ordine matematico regolato da legge di valore universale

Dio-Natura = ordine geometrico dell'universo; non è il puro insieme delle cose, ma il Sistema intrinseco che le regola e struttura secondo precise e immutabili concatenazioni


PANTEISMO Dio è in tutto    + PANENTEISMO Tutto è in Dio = forma di naturalismo


Traduzione metafisica del modo galileiano di considerare la Natura: non più l'essenza delle cose ma il complesso delle leggi universali tra di esse


  • CHE RAPPORTI ESISTONO FRA LA SOSTANZA E I SUOI MODI?

NO modello creazionistico (dottrina neoplatonica) impossibile riduzione del modo d'agire della Sostanza al modo d'agire dell'uomo

No modello emazionistico (dottrina cristiana - Bruno)


Sostanza ordine cosmico o teorema eterno da cui le cose seguono in modo necessario


L'ordine geometrico è la sostanza stessa delle cose / i singoli modi derivano dalla Sostanza come i singoli teoremi, corollari derivano dalla geometria e dai suoi principi

LA NECESSITà DIVENTA LA FONDAMENTALE CATEGORIA ESPLICATIVA DELLA REALTà

ANTI - FINALISMO

No visione finalistica ebraico-cristiana (Dio crea il mondo secondo progetti di subordinazione di tutte le cose all'uomo)

Le cause finali non esistono né in Natura né in Dio (valore ontologico)


Il finalismo è un pregiudizio dovuto alla costituzione della mente umana l'uomo ritiene di agire per un fine, si vede dotato da Dio dei mezzi per raggiungerlo e crede che la divinità produca e governi le cose per lui

Dio non offre solo agevolezze e comodità, ma anche disagi e svantaggi di ogni genere (malattie, terremoti, intemperie) l'uomo crede che ciò derivi dallo sdegno divino per le sue mancanze

Ma vantaggi e danni si distribuiscono equamente tra pii ed empi l'uomo giustifica dicendo che l'intelletto umano non può capire


Gli errori del finalismo (valore soggettivo - antropomorfico - immaginativo):

  • Considerare come causa ciò che in natura è effetto e viceversa non è il calore trasmesso agli esseri viventi che è la causa del Sole ma viceversa NON è L'AMBIENTE CHE SI CONFORMA ALL'UOMO, MA è L'UOMO CHE SI CONFORMA ALL'AMBIENTE
  • Il pregiudizio del finalismo rende imperfetto ciò che è perfetto è perfetto l'effetto prodotto immediatamente da Dio, imperfetto quello che per essere prodotto ha bisogno di cause intermedie. Se alcune cose fossero fatte da Dio come mezzi per conseguire un certo fine, esse sarebbero meno perfette delle altre. Viene eliminata la perfezione del mondo e anche di Dio (se agisse per un fine difetterebbe di qualcosa)

Rifiuto di ogni antropomorfismo religioso: Dio non è a immagine dell'uomo, ma va al di sopra coincidendo con il Tutto cosmico


PENSIERO ED ESTENSIONE: IL PARALLELISMO

(soluzione spinoziana al problema di Cartesio tra corpo e mente)

Pensiero ed estensione sono due realtà qualitativamente eterogenee, in quanto lo spirito non può mai essere materiale né la materia spirituale, non possono influenzarsi a vicenda.

No rapporto causa-effetto

Si corrispondenza biunivoca (ogni moto corporeo corrisponde ad un'idea e viceversa)

Il corpo è l'aspetto esteriore della mente e la mente l'aspetto interiore del corpo





parallelismo

Attributo PENSIERO   - MENTE

(causalità tra modi dello stesso attributo)

 
res cogitans psico-fisico res extensa





ogni modo dell'attributo pensiero corrisponde ad un modo dell'attributo estensione e viceversa

un'emozione può esprimersi in termini sia fisiologici che psichici


Ciò che garantisce e fonda la correlazione necessaria fra mente e corpo è l'ORDINE UNITARIO DELL'ESSERE la SOSTANZA

Monismo metafisico: il pensiero e l'estensione non sono due sostanze, ma due attributi della medesima Sostanza, e quindi due traduzioni distinte e simultanee di una stessa realtà di fondo



NATURALITA' DELL'UOMO

Contro l'antropologia filosofica tradizionale, che ha considerato l'uomo come una sorta di eccezione ontologica, Spinoza afferma che la nostra specie costituisce una formazione naturale come tutte le altre, sottoposta alle comuni leggi dell'universo


GEOMETRISMO MORALE

Essendo nient'altro che casi particolari di leggi universali, le azioni umane obbediscono a regole fisse e necessarie, che possono essere studiate con matematica obiettività. L'unico atteggiamento filosofico conveniente di fronte alle passioni non è quello di deriderle, compiangerle o condannarle, ma solo di comprenderle, trattandole non come vizi della natura umana, ma quali proprietà che le appartengono necessariamente

individuare le leggi che reggono la condotta pratica degli individui

studiare la schiavitù e la libertà umana, considerando la potenza delle passioni sull'uomo e la potenza dell'uomo sulle passioni


GLI AFFETTI PRIMARI

SFORZO DI AUTOCONSERVAZIONE (essenza attuale della cosa stessa): ogni cosa tende a perseverare nel proprio essere

VOLONTA' se si riferisce alla mente sola

APPETITO se si riferisce al corpo e alla mente (è l'essenza dell'uomo)

CUPIDITA' se cosciente di sé




Sforzo di autoconservazione (Appetito, Cupidità)

LETIZIA emozione connessa al passaggio da una perfezione minore a una maggiore

 

TRISTEZZA emozione connessa al passaggio da una perfezione maggiore ad una minore

 






Bene e male non sono delle entità ontologiche ma delle qualità relative (alla Cupidità)


GLI AFFETTI SECONDARI  = LE PASSIONI DERIVATE


Quando Letizia e Tristezza sono accompagnate dall'idea di una causa esterna, danno origine ai due basilari affetti secondari: l'AMORE e l'ODIO


Lo sforzo di autoconservazione rappresenta la comune legge di comportamento degli esseri viventi e si identifica con la ricerca del proprio utile da parte di ogni individuo

inutile sottrarsi al determinismo naturale


Il libero arbitrio è solo un'illusione: gli uomini si credono liberi perché sono consci dei loro voleri e desideri, ma ignorano le cause per cui sono condotti a desiderare  (es. della pietra)








SCHIAVITU' E LIBERTA' UMANA


Schiavitù: impotenza dell'uomo a moderare e reprimere gli affetti, perché l'uomo sottoposto agli affetti non è padrone di sé, ma in balia della fortuna.


Se l'uomo fosse solo passione non sarebbe mai libero, perché sempre dominato da forze esterne, ma l'uomo è anche ragione, quindi non subisce lo sforzo di auto conservazione, ma può manovrarlo consapevolmente e intelligentemente

Comportamento passionale passivo

Comportamento razionale attivo


Possibilità di una libertà che non mette da parte il determinismo naturale, cioè la legge dell'auto conservazione e della ricerca dell'utile, ma che ne assume consapevolmente e razionalmente la direzione


L'uomo agisce sempre in vista dell'utile (in questo senso è determinato), ma può scegliere se

Agire per l'utile in modo istintivo e passionale (schiavitù)

Agire per l'utile in modo intelligente e lungimirante (libertà)


VIRTU' non è la negazione ascetica dell'esistenza, ma una tecnica razionale del ben vivere, che si concretizza in una retta considerazione dell'utile, cioè in un calcolo intelligente circa ciò che si deve fare o meno in vista della migliore sopravvivenza possibile


Spinoza analizza i singoli affetti per determinare quali siano conformi o difformi dalla ragione

Funzione catartica e moderatrice dell'intelletto valore pratico di un criterio di scelta che permette di discriminare le emozioni


Ci sono affetti sempre buoni (letizia, gaiezza), altri sempre cattivi (tristezza, odio), altri che sono buoni o cattivi a seconda della loro misura (amore, desiderio)

Il rifiuto delle passioni negative fa' si che l'uomo vivente secondo ragione non risponda all'odio con l'odio, ma con amore e generosità

La ragione può vincere le emozioni facendosi essa stessa emozione


L'UOMO MORALE è UN UOMO SOCIALE

Virtù e ricerca dell'utile viste in chiave sociale la ragione spinge l'individuo a unirsi ai suoi simili, per meglio conseguire un utile che in tal modo diviene utile collettivo


La liberazione etica delle passioni e l'intelligente e moderato godere della vita non sono ancora il gradino ultimo dell'elevazione mentale ed esistenziale dell'uomo, che si ha soltanto con la contemplazione del Dio-Natura, ossia dell' "amore intellettuale di Dio"


I GRADI DELLA CONOSCENZA

Il processo conoscitivo procede parallelamente al processo morale / vita mentale e pratica formano un tutt'uno


La conoscenza di primo genere è la percezione sensibile o l'immaginazione, tramite cui la mente coglie la realtà in modo slegato e parziale, con idee confuse che essa si limita a subire senza comprendere CONOSCENZA PRE-SCIENTIFICA del mondo (non connette causalmente le idee ma le percepisce isolate e le unisce a nomi comuni "universali") inadeguatezza    (il corrispondente etico di questo momento della conoscenza è la schiavitù delle passioni)

La conoscenza di secondo genere scaturisce dalla ragione e si fonda sulle idee comuni (non gli "universali" ma idee adeguate, chiare e distinte che riproducono le caratteristiche strutturali delle cose come l'estensione, la figura, il movimento CONOSCENZA RAZIONALE del mondo (connette le cose fra loro, considerandole nei loro rapporti causa-effetto e nel loro ordine necessario) (il corrispondente comportamentale è la vita secondo ragione o virtù, l'autocontrollo)

Il terzo stadio della conoscenza si fonda sull'intelletto e consiste nel riguardare la realtà alla luce della Sostanza, cogliendone la struttura ontologica e l'articolazione sostanza-attributi -modi CONOSCENZA INTUITIVA SUPREMA (la mente vede l'Uno nei molti e i molti nell'Uno) Punto di vista infinito, divino


Mondo dei sensi:

molteplice, contingente, temporale   / imperfetto, malvagio


Mondo dell'intelletto:

unitario (la molteplicità è soltanto l'insieme dei modi d'essere dell'unica sostanza), necessario (il contingente è solo ciò di cui noi ignoriamo le cause), eterno (ciò che pare svolgersi nel tempo è in realtà manifestazione di una struttura meta-temporale)

Bene, male, perfezione, imperfezione sono soggettivi, relativi alla visione umana


AMORE INTELLETTUALE DI DIO letizia che nasce dalla conoscenza dell'ordine necessario (Dio)

È eterno, rappresenta il grado massimo di ascesi etica dell'uomo, si identifica con libertà e virtù portate ai loro massimi livelli


Perseguire l'utile in modo razionale e vivere la vita nella migliore maniera possibile, rapportandosi serenamente al Tutto eterno e necessario di cui si è transitorie manifestazioni



LA TEORIA DELLO STATO

REALISMO POLITICO (HOBBES)

STATO DI NATURA: il diritto di ciascun uomo coincide con la sua potenza (ogni uomo è di diritto altrui finchè è sotto il potere altrui, ed è nel proprio diritto quando può difendersi e vivere come gli pare) guerra di tutti contro tutti

Il diritto di natura spinge gli uomini a vivere secondo un comune accordo (per evitare le ostilità e provvedere ai bisogni) quanti più individui si associano, tanto più cresce la loro potenza e quindi il loro diritto sorgono il diritto comune, una forma di governo, valutazioni morali giustificabili solo nell'ambito di una comunità organizzata (giustizia e ingiustizia)


Il diritto dello Stato limita il potere dell'individuo ma non annulla il suo diritto naturale (agisce secondo le leggi di natura e mira al proprio utile)

Nello stato civile tutti temono le stesse cose e hanno le stesse garanzie e un solo modo di vivere, però questo non toglie la facoltà di giudizio personale

I VANTAGGI DELLO STATO CIVILE SONO TALI CHE LA RAGIONE CONSIGLIA A CIASCUNO DI SOTTOMETTERSI ALLE SUE LEGGI


Il limite della sua azione è determinato da quelle leggi che senza le quali esso cessa di essere Stato (quando agisce contro ragione)

Il fine dello Stato è la pace e la sicurezza della vita, la legge fondamentale che ne limita l'azione deriva da questa sua intrinseca finalità, senza la quale viene meno allo scopo per il quale è sorto, cioè alla sua stessa natura



LA RELIGIONE

La fede consiste in un atto pratico di obbedienza che va al di là del vero e del falso, non concerne la verità; la rivelazione di Dio agli uomini ha voluto stabilire le condizioni di obbedienza.

L'unico precetto che la Scrittura insegna è l'amore per il prossimo

Eliminazione del dissenso religioso e del conflitto fede-ragione


LA LIBERTA' DI PENSIERO

Lo Stato non può privare gli uomini del diritto di pensare e giudicare liberamente. Il fine dello Stato è garantire che mente e corpo degli uomini adempiano alla loro funzione liberamente

Libertà delle passioni, libertà politica, libertà religiosa



LOCKE


RAGIONE:

Non è uguale in tutti gli uomini

Non è infallibile (è collegata al linguaggio che può essere limitato o oscuro)

Non può ricavare da sé idee e principi: deve ricavarli da un'esperienza effettiva


Debole e imperfetta, tuttavia è l'unica giuda di cui l'uomo dispone, ma è l'esperienza che le fornisce il materiale che essa adopera, la limita e la controlla


Le idee derivano esclusivamente dall'esperienza, cioè non sono creazioni dell'intelletto umano, ma dimostrano la sua passività di fronte alla realtà (esterna e interna)


Idee di sensazione esterno (colori, forme)

ESPERIENZA SENSI SENSAZIONI, IDEE primarie

Idee di riflessione interno (dubbi, ragionamenti)


Le idee non ci sono quando non sono pensate critica alle idee innate (dovrebbero esistere in tutti gli uomini, anche nei bambini, nei selvaggi e negli idioti, ma poiché da loro non sono pensate, non esistono)


L'esperienza ci fornisce soltanto idee semplici; le idee complesse sono prodotte dal nostro spirito mediante la riunione di varie idee semplici


Idee di sensazione. Locke distingue la sensazione stessa dalla qualità della cosa che la produce in noi. Non ogni idea o sensazione è la copia o l'immagine di una qualità oggettiva (primaria)


QUALITA' PRIMARIE (oggettive) originarie dei corpi e inseparabili da essi, producono le idee semplici di estensione, figura, movimento, quiete e numero

QUALITA' SECONDARIE (soggettive) non esistono nelle cose ma sono prodotte in noi dalle varie combinazioni delle qualità primarie, sono i colori, i suoni, gli odori





IDEE COMPLESSE   combinazione di idee semplici    ATTIVA

(modi, sostanze, relazioni)

 
RAGIONE






Modi: idee non sussistenti di per sè, solo manifestazioni di una sostanza

Sostanze: idee complesse esistenti di per sé stesse

Relazione: confronto di un'idea con un'altra


ANALISI CRITICA DELL'IDEA DI SOSTANZA

Varie idee semplici sono costantemente unite fra loro, la nostra mente è portata a considerarle come un'unica idea semplice non arriva a immaginare come possa sussistere di per sé, allora suppone un substrato di carattere arbitrario che ne sia la base

Sostanza = SUBSTRATO: sostegno che regge e tiene unite le idee tra loro


L'idea di sostanza sia corporea che spirituale è un'incognita, il sostegno sconosciuto delle qualità effettivamente esistenti


LE RELAZIONI

L'intelletto non si limita alla considerazione di una cosa nel suo isolamento, ma la relaziona con le altre causa/effetto    identità/diversità identità della persona: coscienza (l'uomo non solo percepisce, ma percepisce di percepire; le sensazioni e le percezioni costituiscono un unico io)

LE IDEE GENERALI

Non indicano nessuna realtà, sono soltanto segni delle cose particolari. Alle idee generali non corrisponde una realtà generale o universale, ma soltanto un certo rapporto di somiglianza tra le cose particolari, che sono le uniche esistenti



CONOSCENZA materiale sensibile (sensazione) idee semplici


COSCIENZA   idee complesse modo, sostanza, relazione



Accordo/disaccordo

Tra le idee complesse  intuitiva

Produce conoscenza

dimostrativa


Conoscenza intuitiva: l'accordo o il disaccordo è visto immediatamente in virtù di queste idee stesse, senza l'intervento di altre idee

Conoscenza dimostrativa: l'accordo o il disaccordo non è percepito immediatamente ma viene reso evidente mediante l'uso di idee intermedie (prove) catena di conoscenze intuitive (la certezza della dimostrazione si fonda su quella dell'intuizione)

La conoscenza è vera solo se c'è una conformità tra le idee e le cose reali

Ma come può essere verificata tale conformità?


Tre ordini di realtà:

IO (conoscenza intuitiva dubbio cartesiano)

DIO (conoscenza dimostrativa prova causale)

LE COSE ESTERNE (conoscenza sensibile sensazione attuale: nel momento in cui riceviamo una sensazione, siamo certi che esiste la cosa che la produce in noi, e questa certezza basta a garantire la realtà della cosa esterna le nostre facoltà non ci possono ingannare a tal punto)   

le idee vengono a mancare quando manca l'organo di senso adeguato le sensazioni sono prodotte da cause esterne

le idee sono prodotte nel nostro spirito senza che noi lo possiamo evitare non sono prodotte da noi ma da una causa esterna

quando sono ricordate, le idee non sono più accompagnate dal piacere o dal dolore solo l'oggetto esterno produce in noi piacere o dolore quando colpisce i sensi

i sensi si fanno testimonianza reciproca tatto+vista confermano l'esistenza di una cosa e ne rafforzano la certezza dell'esistenza

Queste ragioni valgono per l'istante in cui la sensazione è ricevuta, poi la certezza dell'esistenza dell'oggetto diventa probabilità

Conoscenza probabile: si afferma la verità o la falsità di una proposizione, non per la sua evidenza (che manca), ma per la sua conformità con l'esperienza e la testimonianza di altri uomini


TOLLERANZA E RELIGIONE (concezione liberale e liberista)

Chiesa (salvezza spirituale) e Stato (salvezza dei beni civili vita, libertà, integrità del corpo, possesso delle cose esterne) devono coesistere ma sono entità separate

Limiti allo Stato e alla Chiesa,  ristretti ai loro ambiti LIBERA CHIESA IN LIBERO STATO (tolleranza e rispetto reciproco)

La salvezza dipende dalla fede, che non può essere imposta con la forza la Chiesa non può imporre i suoi dogmi, ma chi li accetta volontariamente deve rispettarli

La Chiesa ha il diritto di espellere gli "eretici", ma l'eresia religiosa non deve togliere i diritti civili


RAGIONEVOLEZZA DEL CRISTIANESIMO: strutturato sulla fede che va al di là della ragione, ma la fede deve basarvisi altrimenti diventa superstizione alleanza FEDE/RAGIONE (NO fideismo)UANDO qU




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