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Il datore di lavoro deve affermare l'esistenza di un dovere di sicurezza per tutelare la salute e, l'integrità fisica del lavoratore sul posto di lavoro. Questo compito lo effettua con una serie di adempimenti finalizzati a garantire al lavoratore che, l'attività lavorativa, si svolga con un margine di sicurezza (margine perché il rischio non sarà mai totalmente eliminato). Nella Costituzione si trovano diversi articoli che trattano i principi della sicurezza sociale: Art 4, 32, 35, 38, 39, 41 e, addirittura l'articolo 1 cita il lavoro: "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Articolo 4:
Articolo 32:
Articolo 35:
Articolo 38 Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato. L'assistenza privata è libera.
Articolo 39: L'organizzazione sindacale è libera. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. E' condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
Articolo 41: L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali
Oltre alle fonti della Costituzione si ricorda: Carta Sociale Europea, art. 2087 del cc, lo Statuto dei Lavoratori e il D.lgs. 19 settembre 1994 n. 626.
La carta sociale europea ha proclamato il diritto di tutti i lavoratori alla sicurezza e all'igiene del lavoro.
L' art. 2087 del cc obbliga il datore di lavoro ad adottare misure che secondo diverse particolarità del lavoro, esperienza ecc sono necessarie per tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori. Ha pregi e difetti; il pregio è quello di adattarsi a qualunque attività economica in qualsiasi epoca storica. Il difetto principale è che, in caso di processi, è troppo difficile da parte di un giudice trovare delle misure a tutela del lavoratore. E' quindi un articolo generale rivolto a TUTTI.
Lo Statuto dei Lavoratori ha riconosciuto appunto ai lavoratori il diritto di controllare l'applicazione delle norme preventive e la promozione e l'attuazione di misure idonee per la tutela della salute e dell'integrità fisica.
Il D.lgs. 19 settembre 1994 n.
La differenza principale tra l'articolo 2087 e il D.lgs. 19 settembre 1994 n. 626 è che, quest'ultimo introduce delle novità quali l'obbligo di conoscere e informare il lavoratore dei rischi dell'impresa che, saranno diversi a seconda della categoria di lavoro. Inoltre questo è strettamente legato al piano di autocontrollo obbligatorio
per tutte le imprese (non solo quelle ristorative).
Il D.lgs. 19 settembre 1994 n. 626 è composto da più articoli che, definiscono i vari obblighi tra le parti, i rappresentanti dei lavoratori in campo di sicurezza e, l'informazione e la formazione dei lavoratori.
Articolo 4: enuncia gli obblighi che possiedono il datore di lavoro,
il dirigente e il preposto.
Prevede quindi la valutazione dei rischi il cui scopo è quello di individuare i
fattori di rischio di un'impresa e delle singole mansioni. Questa valutazione è
fondamentale perché consente al datore la possibilità di individuare misure preventive
adeguate e la possibilità di avviare un'organizzazione pianificata della
sicurezza segnalando anche il criterio con il quale si stabilisce il livello di
rischio.
Gli obblighi del datore di lavoro sono molteplici, dalla decisione di un
responsabile del servizio di prevenzione e protezione a quello di decidere gli
addetti al servizio di prevenzione e protezione, quello di nominare il medico
competente quando previsto, più una lunga serie di adempimenti che servono per
l'organizzazione di un'unità produttiva con un efficace sistema di sicurezza.
Questi obblighi sono imposti al datore di lavoro ai dirigenti e ai preposti sui
quali ricade una responsabilità penale.
Articolo 5: prevede gli obblighi dei lavoratori che hanno il compito
principale di prendersi cura della propria sicurezza, salute, usare le
disposizioni e istruzioni loro impartite (DPI, corsi aggiornamento ecc.). Questi
obblighi che il lavoratore ha sono definibili come dovere di diligenza che ogni
singolo lavoratore deve impegnarsi ad osservare per lo svolgimento del proprio
lavoro.
Viene eletto un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza che è colui che
rappresenta i lavoratori in campo di salute e sicurezza durante il lavoro.
Articolo 18: in tutte le aziende è obbligatorio eleggere un rappresentante per la sicurezza
Articolo 19: vengono in questo articolo elencate tutte le attribuzioni date al rappresentante per la sicurezza
Articoli 21-22: sono dedicati all'informazione e la formazione dei
lavoratori e, il datore di lavoro deve obbligatoriamente fornire informazioni
riguardanti i rischi di qualsiasi tipo (sicurezza, salute, specifici di
mansione), misure e attività di protezione e prevenzione, i pericoli che sono
legati all'utilizzo di determinate sostanze macchinari ecc., procedure riguardanti
pronto soccorso lotta antincendio ed evacuazione, responsabile del servizio di
prevenzione ed eventualmente il medico competente e, i lavoratori che hanno
l'incarico di applicare misure previste in caso di incendio, evacuazione.
La formazione del lavoratore deve avvenire con l'assunzione, trasferimento,
cambiamento di mansione, introduzione nuove tecnologie e macchinari di lavoro e
una formazione specifica è necessaria ai lavoratori esposti a rischi ben
specifici, ad attività quindi ad alto rischio di esposizione.
L'informazione deve esser data all'inizio dell'attività e ripetuta ogni tre
anni o quando ci siano modificazioni nelle lavorazioni che comportino mutamenti
all'esposizione al pericolo.
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