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IMIGRAZIONE E PROSTITUZIONE

diritto



Lo sviluppo storico del lavoro

Nel 700-800 vige il principio di Libero Arbitrio; in mancanza di rgole giuridiche il datore di lavoro aveva piena autonomia nei confronti dei lavoratori (libero di assumere e licenziare)


Dopo la rivoluzione francese, in francia la borghesia emanò in Codice Napoleonico 1804 che non disciplinò i rapporti di lavoro. (è un codice borghese che non tutelava i lavoratori e quindi attribuiva il potere al datore di lavoro).


L'Italia  fu creata come stato unitario solo nel 1816 ma non aveva raggiunto le conquiste territoriali, (la borghesia era redentrice del potere).

Quando in Italia arrivano le leggi francesi, fu emanato nel 1865 il

1°Codice Civile Italiano, trattasi della traduzione del codice napoleonico. questo era un codice neutro, che non disciplinava i rapporti di lavoro, e attribuiva quindi al datore di lavoro il potere.



Successivanete nel 1882 fù emanato il Codice Di Commercio che attribuì ulteriori diritti ai datori di lavoro, a discapito dei lavoratori.

Questo peggiorava le condizioni dei lavoratori stessi.


In Italia vigevano 2 Codici penali

- Il codice penale Piemontese (Sardo) del 1859 che inizialmente vigeva solo nel territorio Sardo, poi si estese dopo l'unità di tutta l'Italia con l'eccezzione dell toscana.

Questo codice vietava ai lavoratori e ai datori di associarsi in sindacati e di scioperare, e prevedeva la pena di morte per i Grassatori.

- Il codice penale Toscano del 1852 che era più evoluto e civile.


A Roma e in Grecia non vi era la pena di morte ma il cittadino veniva allontanato.

Nel 1889 il codice piemontese e toscano vennero sostituiti dal codice Zanardelli del ministro di giustizia Zanardelli dove venne abolita la pena di morte in tutt'italia.

In oltr in questo codice venne abolito il delitto di sciopero, ma manteneva la punizione per gli scioperi violenti, infatti nel regime diede vita al sistema corporativo.

Le corporazioni riunivano datori di lavoroe lavoratori che decidono solo nell'interesse del regime.


Nel 1939 (1°settembre, 1°guerra mondiale, 10 giugno del 40 l'italia entra in guerra) la camera dei deputati viene sostituita con  la camera dei fasci e delle corporazioni di cui fanno parte contemporanemante i membri del partito fascista e quelli del consiglio corporativo.

L'idealogia corporativa è ripresa anche nel nuovo codice civile entrato nel 1942 tutt'ora in vigore (sostituisce il codice del 1965 e quello cel commercio) ma vengono eliminate le corporazioni.


Il 25 Luglio 1943, con l'arresto di mussolini cade il fascismo.

Viene procalamta la repubblica il 2 Giugno 1946

68 - Rivolte studentesche

69 - Autunno caldo, periodo storico in cui i lavoratori chiedeono il rispetto dei diritti dell'uomo nelle fabbriche e la libertà di appartenere ai sindacati ed esprimere le proprie idee politiche (con numerose manifestazioni in piazza)

20 maggio 1970 - I lavoratori ottennero lo statuto dei lavoratori (n.300) che attribuiva ai lavoratori diritti sindacali e di unirsi in manifestazioni.


I sindacati dei lavoratori ( CGIL, CISL,UIL) sono divisi e in concorrenza tra loro, e quindi poco o per nulla capaci di influire all'interno delle fabbriche per migliorare le condizioni del lavoro.

Nel 1972 le 3 confederazioni dei lavoratori danno vita a una Federazione Unitaria (sindacato quasi unico)


- 1892 Fondazione del partito socialista 

- 1918 Partito popolare che diventa Democrazia Cristana

- 1921 Partito Comunista

- 1922 Avvento del fascismo. (dopo la grande guerra del 1914-18 dove l'italia entra nel 1915)


Tra il 1900 e il 1914 vi fù il periodo Giolittiano dominato dal grande statista Giovanni Giolitti di origini piemontesi. Cerca di garantire una reale equidistanza tra le parti sociali in conflitto, senza quelle condizioni di maggior favore per gli imprenditori.

Aveva grande rispetto per i diritti dei lavoratori e impedì che la polizia reagisse violentemente contro gli scioperi, ma egli non sopporta gli scioperi delle ferrovie e dei servizi essenziali.


I Fascisti conquistarono il potere nel 22 fino al 48. Il fascismo era una dittatura che usò la violenza e la forza con gli oppositori; Ripristinò la pena di morte, proibì lo scioper considerato un delitto e l'associazionalismo sindacale (infatti ci si poteva iscrivere solo al partito fascista).


La legge N.563 del 26, La carta del lavoro ammetteva il pluralismo sindacale, ma un solo sindacato scelto dal governo, tra quelli esistenti aveva il potere (con il minimo del 10% degli iscritti) di rappresentare tutti i lavoratori.


Dopo la guerra viene finalemnte deliberata la repubblica (2 Giugno 1946) e viene emanato il Codice Penale Rocco (1 luglio 1931) detto anche codice criminale, in quanto puniva qualsiasi forma di sciopero e ampliava la pena di morte per manifestazioni contro il regime.

Emanato da Alfredo Rocco, ministro di giustizia e scritto da Arturo Rocco.

Questo viene sostituito dal codice Zanardelli.

C'era poi il codice di procedura penale absolito poi per la sua crudeltà.

















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