![]() | ![]() |
|
|
FAO
La Food and Agriculture Organization of the United Nations (Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura) è la più grande agenzia specializzata del sistema delle Nazioni Unite ed accoglie attualmente 180 paesi membri e la Comunità Europea. Nata grazie all'opera degli Stati Uniti e di alcuni governi alleati e neutrali con l'intento di creare un organismo permanente per l'alimentazione e l'agricoltura, è stata fondata nel 1945 a Quebec come Agenzia delle Nazioni Unite. Nel 1951 la sede fu trasferita definitivamente a Roma, andando a sostituire l'Istituto Internazionale d'Agricoltura fondato a Roma nel 1905 e operante fino alla seconda guerra mondiale.
L'organo
direttivo è la Conferenza dei paesi membri, costituita dai
delegati espressi discrezionalmente da ciascun paese avente ognuno diritto ad
un voto. La Conferenza si riunisce ogni due anni per esaminare il lavoro svolto
ed approvare programma e bilancio per il biennio successivo. Oltre ad eleggere
il direttore generale, che dirige l'agenzia con un mandato rinnovabile di 6
anni, elegge il Consiglio, organo esecutivo dell'agenzia,
composto da 49 tra i paesi membri e cui di volta in volta la Conferenza
attribuisce i poteri che ritiene necessari.
Presso la FAO lavorano circa 4000 persone, tra funzionari e impiegati,
ripartiti in otto dipartimenti:
1. amministrazione e finanza,
2. agricoltura,
3. economico e sociale,
4. pesca,
5. foreste,
6. affari generali e informazione,
7. sviluppo sostenibile,
8. cooperazione tecnica.
I paesi che vi aderiscono si impegnano a collaborare al fine di "elevare
il livello di nutrizione e le condizioni di vita delle popolazioni che
dipendono dalle loro rispettive giurisdizioni; migliorare il rendimento delle
produzioni, l'efficacia della distribuzione dei prodotti alimentari e agricoli
e le condizioni delle popolazioni rurali; contribuire all'espansione
dell'economia mondiale e liberare l'umanità dalla fame".
CHE COSA FA LA FAO?
Assistenza allo sviluppo: offre assistenza
ai paesi in via di sviluppo attraverso progetti di assistenza tecnica. Le
politiche che attualmente adotta tendono ad incoraggiare nella formulazione dei
progetti approcci integrati che includono valutazioni ambientali, sociali e
economiche. Dal 1964 la Fao è intervenuta in più di 1000 progetti in 134 paesi
diversi, impiegando circa 64 miliardi di dollari.
Informazione: raccoglie, analizza, interpreta e diffonde
informazioni su nutrizione, alimentazione, agricoltura, foreste e pesca. Serve
da centro informativo per agricoltori, scienziati, pianificatori governativi,
ope 141b15b ratori economici e organizzazioni non governative (Ong). Essa pubblica
autorevoli rapporti sulla situazione mondiale dell'alimentazione,
dell'agricoltura, dell'insicurezza alimentare, della pesca e dell'acquacoltura,
e ogni dieci anni 'un'Inchiesta Alimentare Mondiale'.
Il Sistema mondiale di avviso rapido (GIEWS) controlla i raccolti e le
previsioni alimentari per individuare le crisi e stimare le richieste
alimentari di urgenza.
Consulenza ai governi: fornisce consulenze sulla politica, sulle
pianificazioni agricole, sulle strutture amministrative e legali necessarie
allo sviluppo, in particolare le strategie nazionali per lo sviluppo rurale,
per incrementare la produzione e ridurre della povertà. Fornisce ai paesi
membri assistenza scientifica e tecnica per affrontare i problemi dell'attuazione
degli accordi presi durante l'Uruguay Round, e per affrontare le future
discussioni a carattere internazionale su agricoltura alimentazione e
foreste.
Attraverso il Codex Alimentarius (1) stabilisce una normativa su standard e
direttive alimentari che fino ad ora ha riguardato oltre 200 prodotti e che è
di riferimento essenziale per la produzione e il commercio negli stati
membri.
Foro neutrale: rappresenta un foro in cui tutte le nazioni
possono incontrarsi per discutere e formulare strategie su problemi alimentari
ed agricoli. Promuove standard internazionali, contribuisce alla stipulazione
di convenzioni e accordi, ospita conferenze, riunioni tecniche e consultazioni di
esperti.
In questo ambito la Fao sta lavorando alla revisione dell'Impegno
Internazionale sulle risorse genetiche vegetali per l'agricoltura, per cercare
di regolare l'accesso alle risorse ed assicurare una equa ripartizione dei
benefici derivanti dal loro uso.
Nel 1998 gli stati membri hanno adottato la Convenzione di Rotterdam sulle
procedure di consenso previa informazione per alcuni prodotti chimici e
pesticidi. Tale convenzione prevede che determinati prodotti, potenzialmente
dannosi, possano essere esportati solamente verso i paesi che accettino
esplicitamente di importarli.
L'Organizzazione Mondiale del Commercio (World
Trade Organization, WTO) è certamente una delle più importanti istituzioni
internazionali e si pone come organismo di "governo" del commercio
mondiale.
Il WTO ha preso il posto del GATT all'inizio del 1995. La sua
nascita è sancita dal "Final Act" dell'Uruguay Round firmato
nell'aprile 1994 al meeting ministeriale di Marrakesh.
Il WTO si fonda su diversi accordi (agreements) negoziati e firmati dalla
maggior parte delle nazioni del mondo; ha potere legislativo, esecutivo e
giudiziario e i membri che non si adeguano alle regole stabilite nei vari
accordi possono essere costretti a farlo dalle sanzioni commerciali stabilite
da un tribunale ad hoc.
Guidata dalla logica del "mercato", la politica del WTO è stata
sinora stabilita dai paesi più potenti e dalle loro influenti società
transnazionali. Il risultato è che le preoccupazioni legate all'ambiente, alla
cultura, ai diritti umani, alla qualità della vita sono state messe da parte
mentre la globalizzazione ha proseguito la sua marcia.
Anche se ufficialmente nato il 1 gennaio 1995, le radici del WTO risalgono al
1948, all'ormai famosissimo GATT.
Riguardo a questa sigla è bene chiarire che indica due cose:
1. un accordo internazionale sulle tariffe e il commercio (General Agreement on
Tariffs and Trade) e
2. una organizzazione internazionale creata successivamente per gestire e
sviluppare questo accordo.
Negli anni questo accordo è cresciuto attraverso vari negoziati, indicati col
termine di "round".
L'ultimo e il più importante è stato l'Uruguay Round, dal 1986 al 1994,
terminato proprio con la creazione del WTO.
Sede: |
Ginevra |
Data di nascita: |
1 gennaio 1995 |
Creato da: |
Uruguay Round (1986- 94) |
Membri |
144 Stati (al 1 gennaio 2002) |
Budget: |
127 milioni di franchi svizzeri per il 2000 |
Personale segretariato: |
500 persone |
Direttore generale: |
Supachai Panitchpakdi (Tailandia) |
Funzioni: |
- Amministrazione accordi |
La creazione del WTO è stata la più importante riforma del commercio
internazionale dopo la seconda guerra mondiale.
Dal 1948 al 1994, il GATT ha fornito le regole del commercio internazionale.
L'intenzione originale era di creare una terza istituzione da affiancare a
quelle di Bretton Woods, Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale, che
si sarebbe dovuta chiamare ITO International Trade Organization.
Ma le ambizioni erano superiori alle reali possibilità, così al termine del primo
round di negoziati non nacque nessuna ITO e l'accordo raggiunto (il GATT) venne
firmato solo da 23 paesi.
Eppure sino al '95 questo accordo è rimasto l'unico testo legalmente
riconosciuto a cui, negli anni, si sono aggiunti accordi plurilaterali ed otto
round di trattative per ridurre le tariffe.
Gli
accordi WTO coprono: beni, servizi e diritti di proprietà intellettuale.
Ciascuno di essi include queste parti:
· gli impegni da parte dei singoli Paesi a ridurre tariffe e barriere commerciali;
· l'impegno ad aprire e mantenere aperti i mercati;
· definiscono le procedure per regolare le dispute;
· prescrivono trattamenti speciali per paesi in via di sviluppo;
· impegnano i governi a mantenere trasparenti le rispettive politiche commerciali
notificando al WTO le leggi e le misure adottate.
Schematicamente possiamo definire così iI sistema commerciale immaginato e
perseguito dal WTO:
Senza discriminazioni - un paese non deve fare discriminazione fra
partners commerciali, essi sono tutti egualmente garantiti dall''MFN (Most
Favoured Nation), lo status di nazione più favorita.
Questo principio è così importante che è il primo articolo del GATT, il secondo
del GATS e il quarto del TRIPS, sebbene in ciascun accordo sia definito in modo
diverso.
Il suo nome può trarre in inganno perché fa pensare a un trattamento di favore,
ma il senso è che ciascun membro tratta gli altri come se fossero il miglior
partner.
Sono permesse delle eccezioni, per esempio per i paesi che fanno parte di
un'area di libero scambio che generalmente hanno regole che favoriscono le
nazioni all'interno dell'accordo, oppure un paese può alzare delle barriere
(sanzioni) contro prodotti provenienti da specifici paesi che stanno attuando
politiche commerciali discriminatorie.
Anche nei servizi ci sono delle concessioni discriminatorie ma sotto condizioni
precise e ristrette.
Seconda pietra miliare del concetto di mercato libero è il cosiddetto
Trattamento nazionale (National Treatment) che si traduce nel trattare prodotti
stranieri e nazionali allo stesso modo. Questo ovviamente vale anche per i
servizi, i marchi, copyrights e brevetti.
Questo principio è indicato nell'art. 3 del GATT, nell'art.17 del GATS e
nell'articolo 3 dei TRIPS. Si applica una volta che un prodotto è entrato in un
mercato, perciò tasse sull'importazione non sono considerati violazione al
trattamento nazionale e rientrano nelle tariffe, al cui abbattimento ha
lavorato per cinquant'anni il GATT.
Libero - con l'abbassamento delle barriere tramite i negoziati:
L'abbassamento delle barriere (tariffarie e non) è uno dei metodi per
incoraggiare il commercio. Si intendono tasse doganali e misure come il divieto
di importazione o quote che restringono la quantita' di prodotto importabile.
Senza imprevisti - le compagnie straniere, gli investitori e i governi
devono sapere che le barriere commerciali non possono essere stabilite
arbitrariamente; quando un paese firma un accordo si "lega" a una
serie di impegni. Un paese può modificarli solo dopo aver negoziato le
modifiche con i partners, il che può significare delle misure compensative per
la perdita commerciale.
Più competitivo - scoraggiando pratiche non eque come incentivi
all'esportazione e vendita di prodotti sotto costo per aumentare quote di mercato.
Il WTO si pone come obiettivo di creare un sistema di regole per una equa
competizione. MFN e trattamento nazionale sono regole per questo obiettivo così
come le regole anti dumping (con dumping si intende la pratica di esportare
sottocosto per guadagnare quote di mercato) e contro i sussidi. Ci sono altri
accordi che vanno in questa direzione, come il government procurement che
estende le regole della competizione agli acquisti fatti dalle realtà
governative.
Più flessibile verso i paesi in via di sviluppo - definendo tempi più
lunghi ai paesi in via di sviluppo per adeguarsi ai vari accordi.
UEM
Cos'è l'Unione economica e monetaria ?
L'Unione
economica e monetaria (UEM) è una zona con una moneta unica all'interno del
mercato unico europeo, che è uno Spazio senza frontiere interne in cui è
assicurata la libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali. Crea
un contesto favorevole alla crescita economica e alla stabilità ed è sostenuta
da una banca centrale indipendente e dall'obbligo per gli Stati membri
partecipanti di perseguire politiche economiche rigorose in stretto
coordinamento gli uni con gli altri.
Se si considera che il 60% del commercio degli Stati membri dell'UE si svolge
nel territorio dell'Unione, l'UEM rappresenta il coronamento naturale del
mercato unico. Una volta eliminati gli elevati costi che gravano su ogni
operazione di cambio tra le varie monete e scomparse le incertezze legate
all'instabilità dei cambi, tale mercato funzionerà in modo più efficiente e
potrà esplicare i suoi benefici in modo più completo. Le regole, le istituzioni
e gli obiettivi dell'UEM sono indicati nel trattato di
Maastricht (trattato sull'Unione europea).
Perché creare un'Unione economica e monetaria ?
L'Unione economica e monetaria è una necessità
economica in quanto rappresenta il coronamento naturale del mercato unico
europeo, cioè di uno Spazio senza frontiere interne nel quale persone, merci,
servizi e capitali possono circolare liberamente. L'euro elimina per
definizione gli elevati costi che gravano su ogni operazione di cambio tra le
varie monete, nonché ogni incertezza legata all'instabilità dei cambi. Un
mercato unico più efficiente contribuirà a promuovere la crescita e
l'occupazione, mentre l'euro rafforzerà la stabilità monetaria internazionale.
Il facile raffronto dei prezzi in euro renderà le imprese più competitive e
offrirà ai consumatori prezzi stabili e in taluni casi più bassi.
Sul piano generale, la moneta unica avrà l'effetto di rafforzare l'unità
europea, costituendo un fattore di stabilità, pace e prosperità.
Come funzionerà l'Unione economica e monetaria ?
L'Unione economica e monetaria si fonda
su due capisaldi : il coordinamento delle politiche economiche e
un'istituzione monetaria indipendente, il Sistema europeo di banche centrali
(SEBC).
La definizione dei grandi indirizzi di politica economica spetta al Consiglio
dei ministri dell'Economia e delle Finanze (formato dai ministri dell'Economia
e delle Finanze degli Stati membri), il quale può fare pressione sugli Stati
partecipanti affinché rispettino i loro impegni di bilancio.
Il SEBC, composto dalle banche centrali degli Stati membri e dalla Banca
centrale europea (BCE), è indipendente e non può pertanto ricevere o
sollecitare istruzioni né dagli Stati membri né dalle istituzioni europee. La
BCE è stata formalmente istituita il 1° giugno 1998 e sarà pienamente operativa
a partire dal 1° gennaio 1999. Avrà come compito principale quello di garantire
la stabilità dei prezzi.
Che differenza c'è fra Unione economica e monetaria e mercato unico europeo ?
L'Unione economica e monetaria (UEM) è il coronamento naturale e necessario del mercato unico, il cui obiettivo è la libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali nell'Unione europea. Con una moneta comune il mercato unico funzionerà meglio grazie all'eliminazione dei costi delle operazioni di cambio fra le monete, alla scomparsa delle variazioni dei tassi di cambio che perturbano i flussi commerciali e d'investimento e alla trasparenza dei prezzi, che saranno espressi in euro.
Che rapporto esisterà tra i paesi che parteciperanno all'UEM ("ins") e quelli che ne resteranno fuori ("pre-ins") ?
Tutti gli Stati membri dell'Unione europea resteranno tali su un piano di completa parità, ma i "pre-ins" continueranno a usare le monete nazionali invece dell'euro. I rapporti fra tali monete e l'euro dovrebbero essere disciplinati da un nuovo meccanismo di cambio (ERM2) il cui scopo è assicurare la stabilità tra le valute dei paesi battistrada ("ins") e dei paesi ritardatari ("pre-ins").
NATO
Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) La base giuridica: Il Trattato del Nord Atlantico è stato firmato a Washington il 4 aprile 1949.
Composizione: I paesi membri della NATO sono 19: Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Norvegia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Ungheria.
Obiettivo: obiettivo prioritario della NATO è la salvaguardia della sicurezza e della libertà degli Stati firmatari attraverso mezzi politici e militari, conformemente ai principi dello Statuto delle Nazioni Unite. A tal fine i paesi membri si impegnano a comporre con mezzi pacifici qualsiasi controversia internazionale, contribuire allo sviluppo di relazioni internazionali pacifiche ed amichevoli, eliminare i contrasti nelle loro politiche economiche internazionali, incoraggiare la cooperazione economica e scientifica. La norma cardine del sistema creato dalla NATO è l'articolo 5 del Trattato che prevede che un attacco armato contro uno Stato membro sia considerato quale attacco diretto contro tutte le parti, impegnando ognuna ad assistere la parte o le parti attaccate, facendo ricorso, se necessario, all'impiego della forza armata.
Principali organi: Il Consiglio Nord atlantico (NAC) è la sede politica più autorevole dotata di un'incisiva funzione consultiva. Il Consiglio, composto dai rappresentanti dei paesi membri dell'Alleanza, si riunisce, settimanalmente, a livello di Rappresentanti permanenti; a livello di Ministri degli esteri e di Ministri della difesa, almeno due volte l'anno. Se necessario, possono tenersi riunioni anche a livello di Capi di Stato e di Governo.
Il Segretario generale della NATO è designato dai governi degli Stati membri ed ha il compito di promuovere e dirigere il processo di consultazione e decisionale in seno all'Alleanza.
Il Consiglio di partenariato euroatlantico (EACP) è l'organismo in cui si realizza concretamente il dialogo e la consultazione su questioni politiche e di sicurezza tra i paesi dell'Alleanza e i paesi partner. L'EACP si riunisce mensilmente, a Bruxelles, a livello di Rappresentanti permanenti; due volte l'anno, sono previste riunioni sia a livello di Ministri degli esteri che a livello di Ministri della difesa. Se necessario, possono tenersi riunioni anche a livello di Capi di Stato e di Governo.
L'Assemblea parlamentare della NATO
L'Assemblea parlamentare della NATO non costituisce un organo dell'Alleanza atlantica in senso stretto, non essendo esplicitamente prevista dal Trattato di Washington. Una Conferenza interparlamentare è stata istituita il 18 luglio del 1955, a Parigi, su impulso dell'allora Segretario generale della NATO, Lord Ismay. Nel 1966 essa ha assunto la denominazione di Assemblea parlamentare dell'Atlantico del Nord, e, nel giugno 1999, ha assunto l'attuale di Assemblea parlamentare della NATO.
Essa costituisce il punto di raccordo tra le istanze governative che operano in seno all'Alleanza atlantica ed i Parlamenti nazionali, favorendo, attraverso il confronto interparlamentare, lo sviluppo della solidarietà atlantica.
I principali obiettivi dell'Assemblea sono: favorire il dialogo parlamentare sulle principali tematiche della sicurezza; facilitare la consapevolezza e la comprensione, a livello parlamentare, delle questioni chiave dell'Alleanza in materia di sicurezza; rafforzare le relazioni transatlantiche. Dal 1989 si sono andati aggiungendo alcuni nuovi e decisivi obiettivi: assistere lo sviluppo della democrazia parlamentare nell'area euroatlantica, attraverso l'integrazione dei parlamentari dei paesi non membri nei lavori dell'Assemblea; assistere da vicino i Parlamenti che desiderano aderire all'Alleanza; incrementare la cooperazione con i paesi che, pur non volendo aderire all'Alleanza, sono comunque interessati a creare dei vincoli durevoli, compresi i paesi del Caucaso e della regione mediterranea; assistere lo sviluppo dei meccanismi parlamentari e delle procedure necessarie a realizzare un efficace controllo democratico sulle forze armate.
L'Assemblea si compone di delegazioni dei Parlamenti nazionali che possono comprendere da un minimo di 3 ad un massimo di 36 parlamentari, in proporzione alla popolazione dei paesi membri. L'attuale numero dei componenti è 214, scelti tra i membri dei Parlamenti nazionali dei 19 paesi dell'Alleanza atlantica. Dal 1989 ai lavori dell'Assemblea partecipano rappresentanti dei Parlamenti dei paesi dell'Europa centro-orientale cui è attribuito lo status di membri associati: vi sono in totale 73 delegati associati, in rappresentanza di 17 paesi associati (Albania, Austria, Bulgaria, Croazia, Estonia, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Federazione russa, Finlandia, Georgia, Lettonia, Lituania, Moldavia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svizzera, Ucraina). La Bielorussia aveva lo status di associato, ma è stata sospesa nel 1997. Alle riunioni dell'Assemblea sono, inoltre, invitati il Parlamento europeo, 8 paesi con lo status di osservatori parlamentari - Australia, Azerbaijan, Egitto, Giappone, Israele, Marocco, Svezia e Tunisia - e le Assemblee parlamentari dell'OSCE e della UEO).
La Delegazione italiana è composta di 18 parlamentari, 9 deputati e 9 senatori, nominati dai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, su designazione dei Presidenti dei gruppi parlamentari, entro sei mesi dalla costituzione delle nuove Camere.
L'Assemblea NATO si riunisce in seduta plenaria due volte l'anno: la sessione primaverile e la sessione autunnale, denominata annuale. Al termine della sessione annuale l'Assemblea adotta raccomandazioni, risoluzioni, pareri e direttive che sono trasmesse ai governi, ai Parlamenti nazionali e al Segretario Generale della NATO. Le decisioni dell'Assemblea sono adottate a maggioranza semplice dei voti espressi.
L'attività dell'Assemblea si articola in cinque Commissioni: Dimensione civile della sicurezza, Difesa e sicurezza, Economica e sicurezza, Politica; Scienza e Tecnologia. Sono previste anche otto Sottocommissioni, create allo scopo di approfondire argomenti di particolare interesse o attualità. Sono costituiti inoltre: il Gruppo speciale sul Mediterraneo, che segue le problematiche relative alla sicurezza del Mediterraneo e si propone di creare e approfondire il dialogo parlamentare con i paesi della sponda sud del Mediterraneo; il Gruppo congiunto di monitoraggio NATO-Russia e il Gruppo congiunto di monitoraggio NATO-Ucraina. Commissioni, Sottocommissioni e gruppi di lavoro si riuniscono regolarmente nel corso dell'anno e rendono conto della loro attività nel corso delle sessioni plenarie dell'Assemblea.
Il Presidente dell'Assemblea è eletto al termine della sessione annuale, per la durata di un anno, rinnovabile una sola volta. La carica è attualmente ricoperta dal parlamentare spagnolo Rafael Estrella.
Organo direttivo dell'Assemblea è la Commissione permanente, costituita dal Presidente dell'Assemblea, dai quattro Vice Presidenti dell'Assemblea, dai Presidenti delle delegazioni nazionali, dal Tesoriere e dai Presidenti delle cinque Commissioni. È compito della Commissione permanente predisporre il lavoro dell'Assemblea; esaminare ed approvare il bilancio annuale e le questioni finanziarie, prima che siano presentate all'Assemblea per l'adozione finale; coordinare l'attività delle Commissioni, suggerendo temi di studio e approfondimento; nominare il Segretario generale dell'Assemblea; istituire sottocommissioni su temi specifici; assicurare le relazioni con le delegazioni associate; adoperarsi per l'applicazione delle risoluzioni e raccomandazioni dell'Assemblea.
L'Assemblea dispone di un Segretariato internazionale, con sede a Bruxelles, che assicura l'infrastruttura necessaria per l'organizzazione dei lavori dell'Assemblea, delle Commissioni e Sottocommissioni. Il finanziamento dell'Assemblea è a carico dei Governi o dei Parlamenti dei paesi membri. La quota relativa all'Italia è a carico del Ministero degli affari esteri. Le lingue ufficiali dell'Assemblea sono l'inglese ed il francese.
Sede degli organi ministeriali della NATO: Bruxelles
Sede dell'Assemblea: gli uffici hanno sede a Bruxelles, mentre le sessioni
dell'Assemblea - due all'anno - hanno carattere itinerante.
19 Stati membri:
Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Ungheria .
15 Membri associati:
Albania, Bulgaria, Estonia, Finlandia, Georgia, Lettonia, Lituania, Moldova, ex Repubblica iugoslava di Macedonia (FYROM), Repubblica Slovacca, Romania, Russia, Slovenia, Svizzera, Ucraina.
9 Osservatori Parlamentari:
Australia, Austria, Azerbaijan, Egitto, Giappone, Israele, Marocco, Svezia, Tunisia.
Osservatori rappresentati delle Assemblee Parlamentari:
Assemblea dell'UEO, Parlamento Europeo, Assemblea parlamentare dell'OSCE.
Composizione:
L'Assemblea è composta di 214 delegati parlamentari in rappresentanza dei 19 paesi membri. Ai lavori partecipano inoltre 65 delegati in rappresentanza dei paesi associati
Privacy |
Articolo informazione
Commentare questo articolo:Non sei registratoDevi essere registrato per commentare ISCRIVITI |
Copiare il codice nella pagina web del tuo sito. |
Copyright InfTub.com 2025