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DISPOSITIVI TOPOGRAFICI ELEMENTARI
Molte volte ci serve identificare le coordinate (cartesiane, polari o geografiche) con determinati punti. Per fare ciò vengono usati dei manufatti così da materializzare questi punti.
Le ragioni per le quali un punto deve essere materializzato sono:
- Per realizzare un riferimento certo di un punto di posizione (coordinate) determinata o da determinare (SEGNALI);
- Per rendere il punto visibile a distanza (MIRE)
I manufatti da utilizzare devono possedere forme
caratterizzat 444j96e e da assi di simmetria ber riconoscibili e individuabili anche a
distanza. Il segnale è un manufatto
in grado di materializzare, senza ambiguità, un punto sul terreno,
- NATURALI (costituiti da fabbricati o da parti di esso adottati con funzione di segnale o mira, ad esempio un campanile);
- ARTIFICIALI ( manufatti specificatamente realizzati allo scopo di fungere da segnale o mira).
In relazione ai tempi nei quali segnali e mire vengono impiegati, si dividono in:
- PROVVISORI (svolgono la loro funzione per un periodo ben definito, in genere coincidente con il periodo di rilevamento);
- PERMANENTI (devono rimanere posizionati per lunghi periodi di tempo in quanto non finalizzati a questo o a quel rilievo, ma a una serie di operazioni topografiche).
I SEGNALI
SEGNALI PERMANENTI
Sono normalmente i segnali che materializzano i
vertici trigonometrici e i capisaldi di livellazione delle reti topografiche
realizzate dagli enti di importanza nazionale come l'IGM (Istituto Geografico Militare) e il Catasto. Essi possono
essere utilizzati anche da tecnici privati. Questi segnali sono di tipo
naturale o costituiti da elementi architettonici caratteristici di campanili o
di fabbricati di una certa importanza per garantirne la permanenza e la
stabilità nel tempo. Altre volte non è possibile rintracciare sul territorio
fabbricati che possano essere adottati per segnalare punti; in questi casi si
procede alla realizzazione di segnali
artificiali. La struttura di questi è varia, tuttavia il più delle volte
sono costituiti da pilastrini alti
circa
SEGNALI PROVVISORI
Sono utilizzati per materializzare i punti sul terreno
per un definito e limitato periodo di tempo, talvolta coincidente con la durata
del rilievo, altre volte legato alla realizzazione dei manufatti; essi sono
sempre di tipo artificiale. La natura di questi segnali è molto varia, ma
caratterizzata da forme molto semplici e da dimensioni modeste. I segnali
provvisori più noti e usati sono i picchetti;
essi sono costituiti da paletti prismatici in legno, oppure spezzoni di tondino
o di tubo di acciaio, con una lunghezza variabile tra i 50 e
LE MIRE
Permettono la visione a distanza per realizzare la collimazione dei segnali che normalmente non posseggono, per dimensioni e posizione, tale proprietà. Le mire possono essere naturali o artificiali, ma sono quasi sempre provvisorie. Sono permanenti nei casi in cui siano richieste misure di precisione ripetute nel tempo. Le mire naturali sono costituite
da elementi architettonici caratteristici di fabbricati che allo stesso tempo fungono anche da segnali. Le mire artificiali possono essere semplici, di precisione o gradiate.
MIRE SEMPLICI
La dimensione, la forma e la natura delle mire
artificiali sono determinate in funzione della distanza alla quale devono
essere viste e dell'ingrandimento dei cannocchiali collimatori. Le mire più
usare sono la capra (adatta a visualizzare
segnali costituiti da pilastrini) e il palo
con alette. La capra è formata
da tre o quattro paletti inclinati in legno montati a piramide con base
triangolare o quadrata, in corrispondenza della quale sono montati
controventati tra loro per garantirne stabilità. La loro sommità è completata
con tavole di legno orizzontali, e possono raggiungere un'altezza di 5-
Nelle osservazioni diurne viene usato l'elioscopio, che fondamentalmente è costituito da uno specchietto parabolico orientabile e idoneo a catturare e riflettere i raggi solari. Per le osservazione notturne vengono usate speciali fotocellule idonee a concentrare e orientare fasci di luce artificiale in una data direzione.
La mira più nota usata per le brevi distanze è la palina: essa è costituita da un'asta di
legno o di metallo di sezione rispettivamente ottagonale e circolare, con un
estremo provvisto di una punta metallica per facilitarne la penetrazione nel
terreno. La sua lunghezza è di
MIRE DI PRECISIONE
Quando il lavoro topografico, pur di brevi distanze, richiede precisione si impiegano particolari mire definite genericamente di precisione; queste hanno la caratteristica di essere intercambiabili su supporti comuni, basamenti, con strumenti che permettono la misura degli angoli, i teodoliti, per rendere preciso il centramento della mira sul segnale. Le mire di precisione sono munite di livelle sferiche e toriche che ne garantiscono l'assetto richiesto. Per l'impegno notturno o in galleria, le mire di precisione sono munite di illuminatori funzionanti a batteria e incorporati sul retro della mira. Esse vengono montate su treppiede, oppure direttamente sul pilastrino del segnale quando questo sia provvisto di apposita batteria.
VISIBILITÀ DELLE MIRE
L'acutezza visiva è la capacità dell'occhio umano di percepire a distanza la dimensione degli oggetti. Questa è in funzione di un angolo
L'occhio umano è in grado di
distinguere un oggetto solo quando lo stesso viene osservato sotto un angolo
maggiore o al massimo uguale a
PALLIN A
OCCHIO UMANO
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