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Tesina di Storia - L'età Napoleonica

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Tesina di Storia


L'età Napoleonica






Napoleone alla conquista dell'Italia


Napoleone si segnalò nel 1793 all'Assedio di Tolone occupata dagli inglesi. Egli riuscì a guadagnarsi la fiducia del nuovo governo direttoriale, reprimendo un tentativo di rivolta fatto a Parigi dai monarchici. Ottenne dopo poco il comando dell'armata d'Italia. Il direttorio si trovava a sostenere una situazione difficile. Il nuovo governo borghese aveva provocato il malcontento dei giacobini e dei realisti. D'altra parte la Francia sembrava ormai dominata da una forte esigenza di stabilità espressa dal 747f54h la ricca borghesia e quando nel 1797 le elezioni assegnarono la maggioranza dei voti ai monarchici, il governo non esitò a dichiarare nulla le elezione e ad arrestare i maggiori esponenti delle correnti restauratrici. Il Direttorio poté attuare un colpo di Stato trasformandosi in un organo autoritario e dittatoriale. Napoleone prese il comando dell'armata d'Italia e nel 1796 separò gli austriaci dai piemontesi e sconfisse rispettivamente i primi a Millesimo e i secondi a Mondovì. Successivamente mosse verso Torino e costrinse Vittorio Amedeo III all'armistizio di Cherasco. In base alla pace di Parigi del 1796 il re di Sardegna cedeva alla Francia la Savoia e Nizza. Nella battaglia di Lodi, costrinse gli austriaci a ritirarsi e nel maggio del 1796 le truppe entrarono nella città di Milano, mentre la Lombardia assunse il nome di Repubblica Transpadana. Nel 1797 occupò la fortezza di Mantova e là firmò della pace di Tolentino ai danni del papa resero più favorevole la situazione per Napoleone che dopo puntò su Vienna; l'Austria fu costretta a chiedere un armistizio che poi si trasformò nella pace di Campoformio dove la Francia otteneva il Belgio e la Lombardia ma cedette all'Austria il Veneto, l'Istria e parte della Dalmazia privando l'indipendenza della repubblica di Venezia. In quello stesso anno i francesi favorirono nelle terre occupare il sorgere delle repubbliche sorelle con l'appoggio dei liberali locali. La prima a sorgere fu la Repubblica Cispadana nel 1796, poi la Repubblica Cisalpina con capitale Milano nel 1797 e nello stesso anno anche la Repubblica Ligure sorse da una repubblica di Genova democratizzata. Nel 1798 Napoleone pensò di colpire l'Inghilterra nei suoi interessi coloniali con la conquista dell'Egitto perché la flotta inglese era troppo forte. Dopo una ritirata comandata dal capitano Nelson, Napoleone occupò l'isola di Malta e giunto in Africa, marciò verso il Cairo dove sconfisse l'esercito dei Mamelucchi nel luglio del 1798, ma il mese successivo venne sconfitto dalla flotta inglese nella rada di Abukir. In Europa si era formata una 2° coalizione antifrancese nel 1798 (Inghilterra, Turchia e Russia) poiché il Direttorio fece sorgere due nuove repubbliche quella Romana e quella Partenopea nel 1799 e in quello stesso anno la Francia controllava tutta l'Italia. Per bloccare l'avanzata francese, la coalizione attaccò l'Italia e costrinse i francesi ad abbandonare la penisola. Dopo questo episodio ci fu il crollo delle repubbliche sorelle che tornarono ai loro regimi precedenti, ma si verificò un fatto inatteso, ovvero, la repressione contro i giacobini a Napoli, che si salvò grazie al ritorno del re, appoggiato da Nelson egli condannò i patrioti a morte.




La dittatura di Napoleone

Nel 1799 il Direttorio cominciò a pensare a una nuova costituzione autoritaria e conservatrice per metter fine alla crisi economica in Francia e richiamò Bonaparte, poiché l'idea non poteva sorgere senza l'intervento dell'esercito. Napoleone si fece sostenitore dell'assoluta necessità di un mutamento costituzionale e nel novembre 1799 sciolse il Direttorio e attuò un colpo di Stato. Impose la formazione di un governo provvisorio composto da tre consoli incaricati di preparare una nuova costituzione dove vi era lo stesso Bonaparte. Nel dicembre del 1799 nacque la Costituzione dell'anno VIII, dove si affidata il potere esecutivo al Primo Console, cioè Bonaparte, e il potere legislativo formato da tre Camere. Il potere giudiziario era riservato a un gruppo di magistrati e venne istituito un Consiglio di Stato dove la borghesia rinnegava le conquiste della Rivoluzione e accettava di sottostare alla dittatura del Primo console. Napoleone riprese le armi contro la secondo coalizione e nel 1800 occupò Milano e nella pianura di Marengo sconfisse gli austriaci che dovettero chiedere la pace di Lunèville. Nel 1802 L'Inghilterra sottoscrisse la pace di Amiens che pose fine alle lotte continue per riprendersi dei propri traffici con il continente.

I nuovi provvedimenti napoleonici

La Francia nel 1801 stipulò un concordato con la santa sede guidata dal papa Pio VII in base alla quale accettò la superiorità della religione cattolica rispetto alle altre forme di culto e si impegnava a sostenere il mantenimento del clero; la chiesa riconosceva la repubblica francese e rinunciava a qualsiasi rivendicazione sui beni ecclesiastici alienati e l'annullamento dell'elezione popolare dei parroci. Questi venivano scelti dalla Chiesa ma dovevano giurare fedeltà al governo.

Tra il 1800 e il 1804 il Primo console emanò un nuovo Codice Civile nel quale vennero ripresi alcuni provvedimenti della Rivoluzione, come l'eliminazione di ogni privilegio di fronte sia alle leggi sia al fisco. Tutto ciò servì per mettere fine al disordine e alla frammentarietà legislativa del periodo rivoluzionario.

Napoleone riacquistò la fiducia degli operatori economici e della popolazione attraverso un'oculata amministrazione finanziaria e l'istituzione nel 1800 della Banda di Francia destinata ad incoraggiare la ripresa degli investimenti produttivi e del commercio e a divenire un modello per le altre banche europee. L'aumento la produzione e lo sviluppo del libero commercio interno impose alte tariffe doganali ai danni della concorrenza britannica e si stipularono trattati di commercio favorevoli alla Francia. Si riuscì a dare un nuovo impulso sia all'economia di tipo agricolo sia a quello di tipo industriale.

Nel campo scolastico, Napoleone formò una nuova classe dirigente di uomini di legge ufficiali e funzionari fedeli al regime. Trascurò l'istruzione primaria e curò in particolare l'istituzione di numerosi licei e università. A Rafforzare il potere di Bonaparte contribuirono la nomina governativa dei giudici la creazione dell'ordine cavalleresco della Legion d'onore e l'istituzione di una rigida censura. Nel 1802 Napoleone ebbe il consolato a vita e nel 1804 fu vittima di congiure e fece catturare il duca di Enghiens con l'accusa di congiure che però non ebbero successo, egli contro lo stato Francese e lo condannò a fucilazione. Nel dicembre del 1804 Napoleone venne incoronato imperatore di Francia attuando un regime monarchico assoluto.


L'IMPERO DI NAPOLEONE

Nel 1805 Napoleone è impegnato nell'invasione dell'Inghilterra, che preoccupata dall'espansione francese organizza una terza coalizione a cui parteciparono Austria, Russia, Svezia e regno di Napoli. Napoleone sconfisse gli austriaci nella battaglia di Ulm ma a Trafalgar la sua flotta viene distrutta da quella inglese dove muore il capitano Nelson. Napoleone però ne è ignaro e si dirige a Vienna che occupa nel mese di novembre  e, nel 1805 nella battaglia di Austerlitz gli austriaci sono alla resa e firmano la pace di Presburgo dove l'Austria si priva dei numerosi territori come il Veneto, unito al regno d'Italia, la Dalmazia e l'Istra. Tra il luglio e l'agosto 1806, nella parte occidentale della Germania, egli costituì una Confederazione del Reno sancendo così la fine del sacro romano impero germanico. Nel 1806 vi fu la 4° coalizione antifrancese che vide di nuovo alleate tra loro le maggiori potenze. Napoleone si basava su rapidi e improvvisi spostamenti di truppe e di artiglierie. Egli si preoccupò di danneggiare l'economia dell'Inghilterra vietando a tutti i paesi europei alleati di svolgere traffici commerciali con l'isola e nel 1806 venne decretato il blocco continentale, (che fu un'arma a doppio taglio poiché oltre a danneggiare l'economia inglese causo svantaggi alla Francia). L'imperatore si trovò costretto a impegnarsi in una lunga serie di estenuanti operazioni militari contro gli stati poco disposti a rispettare i suoi orini. Inoltre intraprese una campagna per l'occupazione del Portogallo. Napoleone chiese nel 1807 l'aiuto alla Spagna per invadere la penisola iberica, però l'imperatore privò Carlo V e Ferdinando alla corona destinandola a suo fratello Giuseppe nel 1808. Nel 1809 l'imperatore fu impegnato a combattere la 5° coalizione e fu costretto a lasciare il territorio spagnolo. Napoleone però dovette fare i conti anche con la resistenza passiva all'applicazione del blocco operata nello stato pontificio. Egli estese anche, all'Italia la subordinazione della Chiesa allo stato, e occupò, nel 1808, lo Stato Pontificio. Fece arrestare il papa pio VII e ordinò l'arresto e il trasferimento del pontefice. La 5° coalizione si sciolse con la vittoria di Napoleone conseguita a Wagram e con la pace di Schonbrunn. Nel 1809 e nel 1810 l'impero raggiunse la massima espansione. In quello stesso anno Napoleone sposò Maria Luisa , la figlia dell'imperatore d'Austria appartenente alla più antica dinastia regnate europea.


IL CROLLO DEL REGIME NAPOLEONICO

All'interno dell'impero vi era il malcontento per le conseguenze del blocco, per i danni economici da esso causati e per le continue guerre che richiedevano sacrifici di denaro e di uomini. I democratici vedevano soffocato ogni residuo di libertà, i cattolici erano offesi dall'abolizione del potere temporale e della prigionia del papa. Napoleone oramai era considerato un tiranno straniero violento, disposto a ricorrere alla forza pur di imporre il suo predominio. La Russia trovò troppo rovinoso il blocco e lo zar Alessandro I diede segni di aperto contrasto con la Francia. Napoleone nel 1812 entrò in Russia, e alle porte di Smolensk e nel villaggio di Borodino sconfisse le armate russe, entrò a Mosca indisturbato. A causa di un incendio, la città fu completamente bruciata e ciò mise in grave difficoltà Napoleone il quale giunto l'inverno decise di ritiratasi per lo scarso successo ottenuto. Il colpo decisivo venne sferrato dai russi al passaggio del fiume Beresina dove riuscirono a circondare le truppe francesi e nel 1812 ci fu la sconfitta dell'enorme esercito francese. Tra il 1811 e il 1812 inoltre, a causa di una brutta crisi economica, l'alta borghesia aveva cominciato a dubitare della capacità di Napoleone. L'imperatore marciò contro la 6° coalizione dove però fu sconfitto a Lipsia dovette abdicare e ritirarsi in esilio all'isola d'Elba. A Parigi si ricostruì una monarchia borbonica con Luigi XVIII. Nel 1815 però Napoleone sbarcò, in Francia accolto da moltissimi francesi. Iniziò così il periodo dei 100 giorni di regno dove le forze europee si impegnarono a sconfiggere definitivamente Napoleone e si riunirono in una 7° coalizione dove Inghilterra, Austria, Russia e Prussia nel giugno del 1815 vinsero l'imperatore francese a Waterloo che, abdicando per la 2° volta e dopo un ultimo tentativo di fuga, fu esiliato dagli inglesi nell'isola di Sant'Elena dove trovò la morte nel 1821.




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