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Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi: analisi capitolo sesto

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Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi: analisi capitolo sesto

(la sinistra e il movimento operaio negli anni '50)


1. La Cgil e le lotte operaie.

Per far fronte alla disoccupazione viene istituito il Piano del Lavoro, presentato nel 1949 da Di Vittorio al secondo congresso della Cgil:


Nazionalizzazione dell'industria elettrica e costruzione di nuove centrali e bacini idroelettrici soprattutto al Sud;



Programma di bonifica e irrigazione di vasti terreni;

Nuovo piano edilizio per far fronte alla mancanza di case e edifici pubblici.

Creazione di 600-700 mila posti di lavoro.

Il Piano del Lavoro mirava a migliorare la situazione del Sud e dei disoccupati, e cercava di riunire nella stessa lotta economica Nord e Sud d'Italia, occupati e disoccupati.


Perché il piano raggiungesse l'approvazione governativa, la Cgil sapeva che era fondamentale la mobilit 959e44j azione, l'azione diretta e la pressione dal basso così nei due anni successivi si crearono una serie di lotte locali per forzare l'attuazione del piano.



Nonostante tutto questo il piano si trasformò in un completo fallimento, e a base di questo risiedeva lo scarso interesse del governo. Nel testo è riportata una frase di De Gasperi, con la quale veniva liquidato il progetto per mancanza di fondi per attuare "uno dei tanti piani" presenti in Italia, ma le vere ragioni andavano ricercate negli interessi politici.



Dopo la sconfitta elettorale del 1953, si intese che i tempi più duri per la Cgil dovevano ancora venire scioperi in continua diminuzione di numero e di lavoratori partecipanti, e tanti nuovi operai si iscrivevano alla Cisl.


4 febbraio 1954: l'ambasciatore americano Clare Boothe Luce si incontra a Roma con Vittorio Valletta, amministratore delegato della Fiat. In questa occasione la signora Luce critica pesantemente la situazione del comunismo italiano.


1955: gli effetti di quell'incontro furono evidenti. Durante le elezioni delle commissioni interne della Fiat, la Cgil perde la maggioranza assoluta.



Dopo questa sconfitta vi fu una sorta di rivoluzione nel sistema sindacale italiano: negoziati non più presenti solo a Roma, non più decisioni a livello nazionale per i salari ma localizzazione nei singoli settori e nelle singole aziende.

2. I partiti della sinistra.

Il Psi, 1949-55

La cultura politica del Pci

Il Pci a livello locale:

l'Emilia Romagna

"Ibernazione politica" dopo la sconfitta alle urne del 1948;

Campagna «lotta per la pace»;

Guerra di Corea minaccia di una nuova guerra nucleare il partito comunista e quello socialista promossero manifestazioni in favore della pace e contro le armi nucleari;

Il Psi rimane neutrale rispetto a U.S.A. e U.R.S.S., mentre il Pci appoggia l'Unione Sovietica, vista come vittima degli aggressivi Stati Uniti;

Nel 1955 a Torino, Nenni lancia la strategia che dominerà la politica italiana negli anni '60, e cioè la collaborazione tra socialisti e Dc.

Transizione al socialismo basata su coalizione politica (che diviene irrealizzabile nel 1947) e di alleanze di classe più difficile che nel passato con la guerra fredda all'apice;

Il partito crea una ricca rete di organismi e di attività che lega maggiormente i suoi iscritti, che cercano allo stesso tempo di cercare nuovi aderenti una di queste furono le Case del Popolo (qui si organizzavano assemblee, attività sportive, giochi per bambini e venivano proiettati film) molte di esse vennero chiuse dopo che il ministero delle Finanze dichiarò questi edifici proprietà governative, mettendoli all'asta;

Altra attività del partito furono le Feste dell'Unità, che serviva per raccogliere i fondi necessari al partito;

La famiglia era un argomento su cui il partito preferiva non esprimersi: non viene mai elaborata una teoria del rapporto tra famiglia e società, che potesse servire da contrappeso alla visione cattolica della famiglia;

Altra zona buia riguardava l'atteggiamento del partito nei confronti dell'Unione sovietica adulazione della figura di Stalin;

Educazione dei membri del partito con una versione distorta della realtà storica: il capitalismo era incapace di riprendersi, la rivoluzione avrebbe risolto ogni contraddizione, l'Unione Sovietica era il paradiso terrestre;

Riprende dall'U.R.S.S. l'organizzazione gerarchica e la mancanza di democrazia interna.

Elevato livello di consensi nel 1947 gli iscritti al partito in Emilia Romagna raggiungevano il 19% della popolazione adulta in questa regione prevalevano le piccole aziende, gli artigiani, i mezzadri e gli artigiani;

La regione era ancora prevalentemente agricola, e così l'impegno comunista nella lotta dei mezzadri e l'attenzione rivolta ai contadini dell'Appennino fu cruciale nella loro politica;

Ricerca di maggiori consensi fra le donne e le casalinghe ma in certi casi era il marito che decideva di iscrivere al partito anche la moglie le donne comunque rimangono molto importanti per alcune azioni del partito in Emilia;

Estensione della propria strategia anche agli intellettuali e ai ceti affaristici, tramite la rivista comunista «Emilia»;

Bologna centro del governo comunista degli enti locali il consiglio comunale non andò mai in deficit, ed efficienza e onestà erano i suoi punti di forza.



3. il 1956.

Anno di cambiamenti radicali per la sinistra italiana punto di partenza il XX Congresso del Pcus e la relazione in due parti di Kruscev. Nella parte letta pubblicamente vi era un richiamo alla possibilità che diversi paesi arrivassero al socialismo con mezzi diversi.


Ma fu la parte rimasta segreta ad essere sconvolgente: in questa infatti si denunciava Stalin per aver compiuto le grandi purghe, distrutto la democrazia del partito e creato un culto della personalità.




Questo rapporto segreto giunse presto alla stampa, e fu usato dalla destra per accusare il movimento comunista in una successiva intervista, Togliatti mostrò Kruscev come un abile intellettuale e stratega: critica i dirigenti sovietici non per le dichiarazioni fatte, ma per non essere andati avanti, chiedeva cioè il perché fosse stato possibile a Stalin di fare tutto quello che ora essi denunciavano in questo modo vuole staccare il partito comunista dall'Unione Sovietica.

Nel dicembre 1956 arrivò il momento culminante con l'ottavo congresso del partito: in questa occasione venne detto che molti aderirono al partito grazie alla fiducia nella figura di Stalin, ed ora era difficile spiegare che Stalin aveva sbagliato molti, com'era facile immaginare, persero fiducia nel partito e nell'Unione Sovietica. Antonio Giolitti, che faceva parte di quei comunisti che dissentivano dalla linea del partito, propose tra le altre cose che il Pci raggiungesse una propria autonomia nei rapporti con gli altri partiti comunisti, e questo era l'unico punto su cui anche Togliatti era d'accordo.

Quindi si può intendere il 1956 come spartiacque tra i due principali partiti comunisti: il Pci rivendica la sua autonomia, si avviò un lento spostamento delle posizioni del partito riguardo il rapporto tra democrazia borghese e socialista, e nacque un atteggiamento più tollerabile e creativo.

Per la prima volta dopo la guerra, i socialisti non rinnovarono la collaborazione con i comunisti, i due partiti si allontanarono, e il Psi iniziò a comportarsi come un soggetto autonomo.




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